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Elas aveva esposto appieno i miei dubbi.
"Ah, ecco.. Così si che ragioniamo.. Così ha senso.. Dei briganti non potevano combattere in quel modo, ne abbiamo visti tanti ed erano sempre disorganizzati e sconclusionati.. Ma questi avevano tattica, una tattica militare che dei fuorilegge non hanno nemmeno mai visto.." Annuii. Evitai di dire che se ci avesse detto prima queste cose avremmo agito in maniera diversa. Per sua fortuna eravamo tutti vivi. "Se posso permettermi, maresciallo, perché mai dei nobili decidono di diventare dei fuorilegge?". |
Durante la mattinata vennero due clienti.
Poi, con mia sorpresa, o forse non tanta dopotutto, venne la nana. "Oh" dissi "Quale particolare richiesta ha da sottopormi, stavolta, il vostro padrone?" |
"La storia" disse Fagan a Clio "è piena di nobili che in ogni Tempo decidono di ribellarsi e rinnegare ciò che hanno giurato. I miserabili antepongono sempre i propri interessi davanti ai valori che dovrebbero invece difendere. Vi sembra così assurdo?" Con tono superbo. "È comunque voi non siete qui per occuparvi di storia e questioni sociali, ma di ripulire queste terre dalla feccia."
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La nana fissò Gwen, per poi scuotere la testa sarcastica.
"Oh, davvero spiritosa..." disse "... beh, pare che abbiate la più fornita erboristeria della zona. Ed io non posso permettermi di rischiare rimproveri da parte del mio padrone." |
Ridacchiai abbassando lo sguardo. Non pensavo che si potesse cogliere una sfumatura sarcastica nelle mie parole.
O forse sì. "Ditemi" con un sorriso alla nana "Cosa vi serve?" |
C'era qualcosa che il maresciallo non diceva, ne ero certa.
E non capivo perché si indisponeva tanto parlando di quelle cose. Coda di paglia? Qualcosa da nascondere? Non sapevo cosa pensare. "Naturalmente, ma più sappiamo del nostro nemico, più possiamo elaborare una strategia vincente, per questo vi facciamo queste domande, perché voi sapete bene con chi abbiamo a che fare, se noi li crediamo semplici briganti e invece sono soldati organizzati rischiamo del nostro... Non so se mi sono spiegata, ad ogni modo non temete, ci pensiamo noi.." Con un sorriso spiccio "C'è altro?". Non vedevo l'ora che se ne andasse, quel l'atteggiamento non avrebbe portato da nessuna parte. Nasconderci qualcosa era folle, ma avevamo i nostri metodi per scoprire lo stesso come stavano le cose. |
Le insistenze di Altea alla fine ebbero la meglio.
Il cavaliere finalmente si svegliò, per poi fissare incuriosito la dama. "Credo di essermi addormentato..." disse, accorgendosi che era armata "... Maremma Cavalleresca!" Esclamò. "Ma in codesta contrada tutte le donne sono armate? Ho fatto poco fa una figura barbina a causa di una prostituta che mi ha colpito in testa, solo perché pensavo di salvarla dalle grinfie di alcuni soldati... soldati che evidentemente erano la degna compagnia che lei voleva... che bischero sono stato!" Scuotendo il capo. |
"Boccioli di rosa perlata, petali di erica corsa e gerani di Maiorca." Disse la nana a Gwen. "In più mi occorre acqua di ciliegio e vaniglia di Persia." Annuì. "E per carità non chiedetemi a cosa serva tutto ciò."
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"Ora conoscete tutto ciò che c'è da sapere su quei miserabili." Disse Fagan a Clio. "Sapete che hanno conoscenze da soldati e che vanno affrontati con la degna attenzione. Questo è quanto. Ora mi aspetto che ripuliate il bosco da quella feccia." Squadro' ciascuno di quei mercenari, per poi andare via.
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Averlo saputo prima, magari...
Evitai di dire quello che pensavo, limitandomi ad un gentile cenno del capo in segno di commiato mentre finalmente il maresciallo se ne andava. Quando la porta si richiuse alle sue spalle lasciai vagare lo sguardo sui volti dei miei fratelli. "Che ne pensate?" Chiesi. |
Risi a quella frase.
"Perchè pensate che potrei chiedervelo? Vi turba la mia curiosità?" scherzando. Pesai e divisi in sacchetti le erbe e poi mi dedicai al resto, mettendo tutto poi in un sacchetto più grande. "Così non rischierete di perdere di nuovo qualche altro pacchetto per strada" facendole l'occhiolino. |
"Che il Maresciallo" disse Dimos a Clio "detesta quei fuorilegge come se fossero il diavolo."
"Beh, c'è da capirlo..." fece Anty "... abbiamo visto di cosa sono capaci e di certo devono fare parecchi danni da queste parti." "A me non interessa nulla di queste cose..." Kostor "... eliminiamo quei briganti e portiamo a casa la nostra paga. Al diavolo poi il Maresciallo, il barone ed ognuno di quei dannati fuorilegge." |
Annuii alle parole dei miei uomini.
"Già, questo poco ma sicuro..." a Kostor. "Serve una strategia diversa però, ora che sappiamo di che cosa sono capaci.." Pensierosa "Qualche idea?". |
"No, è che non saprei cosa rispondervi..." disse la nana a Gwen "... il Cielo solo sa cosa ci faccia il mio padrone con queste cose... quell'uomo è il più grande mistero esistente. Almeno per me." Alzando le spalle. "Ora ditemi quanto vi devo."
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Guardai la donna per qualche istante, poi attirai il grosso sacchetto dalla mia parte del bancone, tenendolo stretto e assicurandomi con uno sguardo che la porta fosse ben chiusa.
"Risposte" dissi secca "Questo è il mio prezzo. Rispondetemi ed io vi lascerò andare" con un leggero sorriso, cogliendo la palla al balzo "Vedetelo come un compromesso, io soddisfo le eccentriche ed impossibili richieste del vostro padrone e voi soddisfate la mia curiositàsu di lui. Allora, perchè non vuole mostrarsi? Cosa non mi avete ancora detto?" |
"Sono una trentina di uomini ad occhio e Croce..." disse Anty a Clio "... armati di archi con frecce, balestre e varie armi di taglio... probabilmente conoscono ogni angolo del bosco che usano come un'immensa roccaforte in cui attendere gli attacchi nemici."
"Sei diventata una stratega con i fiocchi." Ridendo Kostor. "Io dico" fece Dimos "che bisognerebbe stanarli fin nel loro covo." "No, il bosco è la loro tana" Elas "e sfidarli lì equivale a dargli un netto vantaggio." "Se credi che usciranno fuori e rendersi vulnerabili" replicò Anty "sei un illuso." |
La nana restò perplessa davanti a quelle parole di Gwen.
"Oh, ma insomma..." disse poi risentita "... questo è un ricatto bello e buono, sapete?" Scuotendo il capo. "Capisco che la curiosità sia donna, ma voi siete la campionessa dei curiosi! Quanto al mio padrone, beh, cosa volete che vi dica? È un uomo eccentrico e molto discreto. È forse un reato?" |
"Eccentrico e discreto?" Ripetei ridendo "Una persona 'eccentrica e discreta ' può decidere di non mostrarsi agli altri, non a se stessa. Li ho notati, i teli neri sugli specchi."
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"Gli specchi..." disse la nana a Gwen "... e se vi dicessi che quei teli erano lì per dei lavori nel castello?" Fissò la ragazza. "E va bene..." sbuffo' "... vi dirò solo questo... state lontana dal castello e da ciò che contiene... è il consiglio che mi sento di darvi... datemi retta, è meglio che vi dimentichiate di quel castello..."
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Nulla.
Ancora nulla. Sospirai silenziosamente, abbassando lo sguardo. "Fanno venticinque Taddei." |
Giunti alle scuderie mi avvicinai alla bella Chandra, tutta bardata e in trepidante attesa.
<< Ciao bella>> mormorai accarezzandole il muso. << Buongiorno messere>> dissi quindi a Jean per poi bisbigliare, avendo notato pronti solo due cavalli, << voi...verrete anche voi a cavallo...vero?>> |
Ascoltai attentamente i discorsi dei miei uomini.
Discorsi sensati e logici. Solo dopo presi la parola. "Secondo me dobbiamo raccogliere informazioni... più informazioni possibili, siamo forestieri, e abbiamo visto cosa ci può portare non conoscere il territorio.." pensierosa "Io direi di mischiarci tra la gente, in incognito, ascoltare le storie, i racconti... non so, una taverna sarebbe una bella idea... oppure non so.. il mercato..". |
Ascoltai sgranando gli occhi il cavaliere..beh...era sicuramente Sygmese da come parlava poi mi feci una bella risata.
"Ovvio dormivate..ma che peccato..se volete salgo sulla torre e fingo di essere in pericolo e voi mi salvate..giusto per rissollevare il vostro perduto orgoglio..si vede quella prostituta sapeva difendersi da sè..ma avete detto soldati? Qui nella foresta..strano" pensierosa "Appunto, è strano non vi abbiano ucciso loro, ma siete di queste parti, non sapete ora vi è un barone a governare ed è pericoloso stare soli nel bosco...per i briganti e poi i soldati del Maresciallo a capo del barone Ferico, hanno pure indetto un censimento per controllare gli stranieri e non so il motivo..fossi in voi starei attento...da dove venite? Se non siete qui alle dipendenze di questo barone potrei darvi un aiuto...anche perchè noto..non avete casa..la mia è stata devastata proprio dalle guardie del barone e non chiedetemi il motivo..siete...siete tornato a Sygma dopo qualche battaglia?"ma a quelle parole mi feci seria."Io lavoro in taverna, ed è due giorni non vado pure a lavorare, mi licenzieranno..ma se volete posso portarvi e sarete ospite li, insomma non faccio entrare uomini sconosciuti nella mia casa". |
La nana annuì a Gwen, per poi far tintinnare le monete sul banco.
"Ecco." Disse fissandola. "E datemi retta, toglietevi dalla testa quel castello. Siete giovane ed avete tutta la vita davanti, dunque pensate alle cose belle e non a quelle tristi." |
Scossi la testa con una risatina leggera, appena accennata e molto sarcastica, poi presi i soldi.
"Buona giornata." |
Jean si avvicinò a Dacey che accarezzava la giùmenta.
"Credo sia volontà del barone uscire da solo con voi." Disse. "Su questo non posso fare niente. Ma non temete, egli ha una grande passione per i cavalli e le sue reali intenzioni riguardano solo una cavalcata in campagna." Accarezzando anche lui la giùmenta e nel farlo sfiorò la mano della principessa. |
"Che Dio vi protegga, ragazza mia." Disse sorridendo la nana a Gwen.
Ed uscì dall'erboristeria. Pochi istanti dopo arrivò qualcun altro. Era Emon. "Ehilà!" Salutando la ragazza. |
"Questa si che è una bella idea." Disse Kostor a Clio. "Davvero una bella idea." Annuendo.
"Si, potrebbe essere davvero il modo migliore per saperne di più su quei fuorilegge." Fece Dimos. "Allora sbrighiamoci, no?" Estea. "Perché continuiamo a perdere tempo?" |
Sospirai appena, seguendo con lo sguardo la donna andare via.
Poi una voce. Sorrisi. Era Emon. "Prego, entrate" a lui "Avete finito le vostre compere in città?" |
"Si, ho finito con le mie spese." Disse Emon a Gwen. "È prima di ritornare nella mia casa nel bosco ho pensato di tornare qui per salutarvi. Vedo avete una buona clientela. Ho incrociato una nana che usciva da qui con vari sacchetti."
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Sorrisi a Kostor, finendo il vino.
Poi risi a quelle parole di Estea. "Temo dovremo andare in incognito..." Guardandola con aria divertita. "Voi chiedete a qualche soldato dove sia la locanda.." Agli altri. Così in poco tempo mi vestii da donna e uscii. Un abito nero, semplice ma molto aggraziato. La gonna era sempre removibile, in modo da poter combattere al meglio e nascondere le armi. Ma la bella scollatura distoglieva l'attenzione. "Andiamo?" Una volta tornata dai miei uomini. "Siamo semplici forestieri.. Non è nemmeno una bugia, dopotutto..." Divertita. |
Gli sorrisi.
La sua visita era stata provvidenziale, sebbene il malumore non fosse ancora sparito. "Un cliente esigente" con un leggero sorriso "Siete stato davvero gentile a passare, vi ringrazio." |
Il cavaliere si alzò, per poi togliersi la polvere da dosso.
"Quella prostituta" disse ad Altea "credo proprio non avesse bisogno dell'aiuto dei soldati per difendersi." Massaggiando la testa. "Comunque neanche io ho l'abitudine di chiedere alloggio a dame che vivono da sole. Sono un cavalier cortese io." Annuendo. "È proprio in rispetto alla cortesia lasciate che mi presenti, milady... sono ser Alvaro del Gobbo e vengo dalla nobile Florenza." |
Arrivata alla Pieve, trovai il chierico nel suo orticello. "Buongiorno, Frate Roberto" lo salutai "Sono tornata per l'offerta... avevo promesso l'avrei fatta..." Mi guardai intorno, non c'era nessuno al di fuori di noi due, per cui estrassi dal mantello il sacchetto con il denaro e glielo porsi. "Sono sicura ne farete buon uso..."
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I mercenari si prepararono per attuare l'idea di Clio.
Anty si incaricò di raccogliere informazioni utili. Avvicinò alcuni soldati e da questi ottenne alcune indicazioni. "Vi è una locanda non lontano da qui." Disse tornata dai suoi compagni. "Pare anche abbastanza frequentata. Il locandiera poi sembra anche ben informato sui fatti di queste contrade." |
"Non potevo andare via senza passare a salutarvi." Disse Emon a Gwen. "Comunque noto che clienti facoltosi non vi mancano." Sorridendo. "Infatti quella nana stava andando via su una carrozza che recava come stemma nobiliare una testa di lupo."
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Sorrisi ad Anty.
Sempre precisa e affidabile. "Ottimo allora.." Annuii "Andiamoci subito...". |
Rimasi interdetta a quelle parole.
Una carrozza con uno stemma nobiliare con una testa di lupo. Era molto strano, ma non lo diedi comunque a vedere. "Eh già, è una bella fortuna" sorridendo. "Vi invidio, sapete?" dissi dopo un po', con un sorriso leggero, ma vagamente mesto "Quanto vorrei tornare di nuovo a vivere nel bosco..." Le parole della nana mi avevano messo una malinconia addosso e mi avevano fatto tornare in mente, vividi e travolgenti, i ricordi dei miei e quanto mi mancassero. Sarebbe stato tutto molto più facile se fossero stati semplicemente "lontani", ma non lo erano. |
Frate Roberto sorrise a Gaynor e la salutò.
"Siete molto buona, milady." Disse poi. "La Vergine sa che il vostro cuore ha già donato, nonostante il sopruso di quei soldati. Ma i poveri ed i miseri troveranno giovamento da questa vostra seconda offerta." Prendendo il denaro. "Purtroppo viviamo in tempi difficili e a farne le spese, come sempre, sono i più deboli." La benedisse. "Più tardi mi rechero' da alcune famiglie povere che difficilmente riescono a mettere un piatto decente a tavola. Questo vostro denaro le renderà felici. Ma lasciate che vi dia un consiglio... evitate di contraddire apertamente i soldati del Maresciallo... meglio non attirare la loro attenzione, milady..." |
I mercenari di Clio lasciarono il castello, raggiungendo così il centro di Monsperon, dove si trovava la locanda.
"Direi" disse Anty "di non entrare tutti, o finiremo per sfiduciare qualcuno che invece potrebbe essere ben disposto nei nostri confronti." "Vuoi entrare senza uomini per trovare compagnia?" Ridendo Estea. "Chiudi il becco, pettegola!" Esclamò Anty. "Lo faccio perché da sole avremmo più possibilità di trovare qualcuno da far cantare!" "Che donna!" Ridendo Kostor. |
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