![]() |
Sorrisi alle sue parole e lo strinsi ancora più forte. "Non ce l'ho con te" dissi tremando sotto il suo abbraccio. "Ho solo temuto che ti potessero ferire. A proposito, sei ferito?" dissi preoccupata.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quel bacio durò a lungo.
Fu intenso, appassionato, profondo, assoluto ed assolutamente autentico. Se ne accorse di nuovo Clio. Cristiano non faceva altro che baciarla, che cercare le sue labbra. Era ormai qualcosa che apparteneva solo a loro due. Intimo, autentico, travolgente. La bella attrice si prestava generosamente a quei baci rubati alla finzione e trai due stava nascendo un'intesa particolare, intima. Si stavano baciando davanti a tutti, incuranti di tutto il resto. E non sembravano voler smettere. “E sia, basta così.” Disse Ozillonne, mettendo fine a quelle prove improvvisate. “Va bene, fermiamoci.” |
Quel bacio.
Poteva davvero essere così potente un bacio? Poteva arrivare a sconvolgermi nel profondo in quel modo? Eppure, contro ogni spiegazione logica e razionale, era così. Quell'intesa, quel segreto che custodivamo solo io e lui, rendevano tutto così speciale. Non avevo mai provato niente del genere. Eppure avrei giurato di non riuscire a fare a meno di quei baci, di quell'impeto travolgente, di quel fuoco che mi divorava. La voce di Ozillonne mi riportò alla realtà. Non volevo smettere, eppure dovevo, sapevo di doverlo fare. "No.." gemetti pianissimo, sulle sue labbra, tanto che lui solo lo udì. Eppure non avevamo scelta, con uno sforzo immane mi allontanai un poco da lui, mentre i miei occhi cercavano il suo sguardo, quasi a volere una conferma, quasi a voler leggere almeno uno dei pensieri nascosti che lo affollavano. Poi sorrisi, di nuovo, un sorriso finto da attrice, mentre i miei occhi restavano veri incatenati ai suoi. "Se non altro è una variante.." cinguettai, tranquillamente. |
Orkoross ringraziò e salutò i due coniugi.
“Beh, pare ora che il tuo umore sia molto migliorato...” disse Bastiano a Gaynor rimasto solo con lei “... vero, cara? Tuo cognato è qui ed alloggerà con noi fino alla sua partenza. Mi chiedo chi sia questo suo amico... non ti ha detto nulla riguardo a lui? Spero non sia pedante e saccente... detesto quel genere di persone... e tuo cognato invece sembra avere un debole per la compagnia di tipi simili...” annusando il suo tabacco. |
I soldati notarono quel gesto di Altea nel voler coprire la scollatura e risero.
“Vi conviene togliere quel fazzoletto...” disse uno di loro “... farete più presa sul direttore.” Divertito. “Il suo nome è monsieur Papieron...” svelò il militare. Il carretto arrivò finalmente davanti ad una torre fortificata che fungeva da prigioni. “Eccoci.” Un altro di quei soldati. |
“No, sto bene...” disse Pavel stringendo Nyoko “... ora più che mai... non mi occorre altro che qualche minuto qui con te...” per poi guardarla “... di notte, alla luce della Luna sei più bella...” mormorò “... si, la Luna sa riconoscere la vera bellezza... io ci parlo spesso con la Luna... le parlo di te...”
|
Clio si staccò dalla bocca di Cristiano e lui la guardò, per poi sorriderle appena.
Strinse allora la mano i lei, come un'intima ammissione di complicità. “Una variante...” disse Ozillonne “... non so, ha stravolto il copione... fatto così Tafferouille appare decisamente migliore di Lelandro...” perplesso. “Infatti” intervenne Cristiano “a mio parere la maschera di Tafferouille ha una potenza scenica unica. Andrebbe sfruttata a dovere.” |
Accettai il complimento di buon grado anche se ebbi come la sensazione che fosse studiato e non immediato e spontaneo.
Era tempo di andare. Portai lo sguardo su mio fratello, come a chiedergli quale doveva essere la nostra mossa. Fidarsi o non fidarsi del Cavaliere questa era la questione. Alla fine gli feci un cenno con capo, e sperai che Amit capisse. La voglia di andare a vedere l'opera era tanta e indossare quell'abito mi faceva sentire bene, bella, di classe e non una vagabonda. Per una sera volevo fingere di essere di più che una ragazza povera. Mi avvicinai ad Amit per abbracciarlo e salutarlo e con un gesto rapido lasciai che mi passasse il piccolo coltellino a serramanico che portava sempre con se. Con discrezione lo infilai nella scollatura visto che non avevo tasche o simili. " Ci vediamo più tardi " dissi con fare complice per poi sciogliere l'abbraccio. Ero pronta ad andare e anche un po' impaziente. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le sue parole... Tutte le sue parole valsero più di qualsiasi poesia. Ringraziai la notte per i suoi colori sfusi per poter nascondere il rossore delle mie guance. La sua dolcezza mi faceva tremare l'anima. Mi aveva detto che ero bella, a quella affermazione un brivido mi passò lungo la schiena. Non riuscivo a dire più nulla. La sua presenza mi spezzava il fiato. Portai le mani sul suo volto per poterne di nuovo sentirne i tratti, per poter sentire il contatto delle nostre pelli, doveva essere anche lui bellissimo. "Lo pensi veramente?" dissi ancora stordita da quelle parole. Non riuscivo a crederci che il soggetto di cui stava parlando ero io. "E cosa le dici alla luna?" dissi sorridendo sotto di lui, carezzando ancora il suo volto.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Alle parole dei militari pensai che sicuramente erano più pericolosi quei depravati che i carcerati..e se quel monsieur Papieron ci avesse provato..Non potevo mica prenderlo a sberle.
Ad un tratto il carretto si fermò davanti a una torre fortificata e scendendo la osservavo..il vento sibilava..voci remote e voci arcane...sentii un brivido ma non era per il freddo. |
Riaprii gli occhi e trovai i suoi.
Quell'azzurro sfaccettato che era il più bello che avessi mai visto. Restai così, con gli occhi intrecciati ai suoi per un lungo istante. Poi quella stretta, intima, complice, segreta. Mi illuminai. Allora... Sorrisi, un sorriso stavolta vero, mentre stringevo a mia volta la sua mano. Risi piano a quelle parole di Cristiano, annuendo. "Già peccato che il nostro Tafferouille sia un ubriacone piantagrane..." dissi, sorridendo. E i suoi banali occhi marroni non erano nemmeno lontanamente paragonabili alla meraviglia azzurra in cui mi stavo specchiando, e i suoi baci finti non erano nemmeno degni di essere chiamati tali, figurarsi se reggevano il confronto con quello che andava oltre ogni mia capacità di comprensione. |
Sorrisi, abbassando lo sguardo sul piatto per mangiare.
La sua domanda mi mise di fronte all'oggettiva verità della mia follia. Sì, avrei dovuto, ma perché non lo facevo? "L'odio e l'amore..." mormorai sussurrando "La linea di demarcazione che li separa è sottilissima, quasi invisibile ed io mi sento come quegli equilibristi che camminano sulla fune. Allo stesso modo io mi sento come se percorressi la stretta e barcollante fune del mio delicato e precario equilibrio mentale ed emotivo, oscillando sulle fiamme dell'odio e dell'amore che si trovano al di sotto di me, poiché il fuoco che li alimenta è il medesimo e qualsiasi scelta io facessi, mi brucerei comunque. È una strada senza uscita..." mi interruppi e lo guardai, poi riabbassai lo sguardo. "E siete voi quel fuoco." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Da cosa noti che il mio umore è migliorato? Solo perché sono stata ospitale con mio cognato?" Risposi con una certa rabbia "Del suo amico non so nulla, ma per quanto pedante e saccente possa essere, tu sei così poco in casa che probabilmente non te ne accorgerai nemmeno... come del resto non ti accorgi di me..." terminai voltandomi di spalle, affinché non scorgesse i miei occhi improvvisamente umidi.
Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Altafonte e Dacey trovarono ad attenderli una bella carrozza nel cortile, trainata da una magnifica pariglia di cavalli baschi.
La vettura usci' dal palazzo ed attraversò l'intera città, fino a giungere al grande teatro dell'opera, dove si sarebbe tenuto lo spettacolo. Il cavaliere aveva prenotato uno dei posti migliori, su un elegante platea fatta apposta per poche persone e da cui si poteva assistere all'intera manifestazione artistica. Appena i due presero posto molti sguardi finirono su di loro. La ricca borghesia cittadina si domandava chi fossero quei due personaggi mai visti prima negli alti ambienti della capitale. Quell'uomo misterioso ed affascinante, con i suoi modi distinti e distaccati, il nobile portamento e lo sguardo azzurro e sprezzante. E la ragazza, dai tratti orientali e di una bellezza sfolgorante. Poco dopo lo spettacolo cominciò. |
I militari portarono Altea davanti all'austera torre usata ormai come prigione dal governo repubblicano.
Era isolata e svettava tra alti pini e grosse querce, con le murature consumate dal vento ed un'aria sinistra che diffondeva ovunque angoscia ed un vago senso di disperazione. Entrarono al suo interno e subito Altea fu condotta al cospetto del direttore. Si trattava di un uomo giovane, alto e magro, dai capelli scuri e lunghi, lo sguardo penetrante ed i lineamenti aspri. "È così" disse fissando la giovane donna "chiedete un lavoro qui alle prigioni..." studiandola "... ma ditemi... perché una bella donna chiede di lavorare in un posto simile? Attitudine della buon samaritana? O per espiare qualche colpa morale?" Con un vago sorriso, più simile in realtà ad un ghigno. |
Fui condotta davanti al direttore delle prigioni, me lo sarei aspettato diverso, ovvero più anziano.
Ma la sua bellezza e raffinatezza non corrispondevano al suo essere interiore e alle sue parole risi ironicamente.."Niente di tutto questo monsieur, sto solo cercando un lavoro ed oggi giorno è difficile trovarlo...anzi ho appena perso uno. Tutto qui.." cercando di essere calma. |
"Monsieur..." disse Ozillonne, mentre Cristiano e Clio continuavano a tenersi per mano "... ritenete dunque che i nostri copioni necessitino di variazioni?"
"In tutta sincerità si." Annuì Cristiano. "Soprattutto il ruolo di Tafferouille, che a mio modesto giudizio ha grosse potenzialità inespresse." "Concordo con voi, monsieur." Intervenne Isolde. "Il vostro parere è modesto, dunque tutt'altro che attendibile in questo caso. Io non ho ancora compreso quale sia il vostro ruolo in questa società, ma di certo non ha competenze riguardo l'arte teatrale. Dico bene?" |
Non sapevo bene che dire durante il tragitto in carrozza.
Avevo così tanti pensieri e la carrozza stessa era così elegante da mettermi in imbarazzo. Mi sentivo fuori posto e quella sensazione aumentò maggiormente una volta dentro il teatro. Più di una persona prese a guardarci quando prendemmo posto nel palco a noi riservato. " É molto bello qui" mormorai sedendomi con cura, per non sgualcire il vestito. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen, per poi riempire di vino ancora il suo bicchiere. "Suvvia, mi prendi in giro..."disse bevendo "... l'Amore non esiste e di certo, se anche per assurdo esistesse, non si potrebbe provare verso il proprio rapitore e carceriere. Ti ho sottratta al tuo mondo ed ai tuoi affetti per un capriccio, per orgoglio..." finendo il suo bicchiere "... si, su una cosa però hai ragione... il sono il fuoco..." fissandola.
|
Potevo dargli torto?
Non potevo assolutamente. Aveva ragione, maledettamente ragione e io avevo un problema. La mia attenzione venne attirata dalla sua ultima frase. Lo guardai. "Ah sì?" mormorai piano, quasi sussurrando. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Bastiano sorrise a quelle parole di Gaynor, per poi annusare ancora dalla sua ricca tabaccheria.
Chiamò allora Stewart e dispose che una sontuosa cena fosse preparata per la sera. Egli amava apparire e pavoneggiarsi di fronte agli altri. "Monsieur..." disse Stewart dopo aver raccolto gli ordini del suo padrone "... madame Wolfen è giunta in visita." "Falla subito accomodare." Bastiano con un certo entusiasmo. "Io e mia moglie la accoglieremo con l'entusiasmo e la cortesia dovuta." Wolfen era una donna che, dopo un dubbio passato come prostituta e ladra, aveva improvvisamente visto mutare la sua fortuna, divenendo in breve tempo un membro importante dell'Assemblea dei Molti, così chiamato l'organo governativo più importante della giovane repubblica di Agnonone. |
"Alla Luna" disse Pavel a Nyoko "parlo di te..." accarezzandole il viso con delicatezza "... le descrivo come sei fatta, il colore dei tuoi capelli e quello dei tuoi occhi... e poi il suono della tua voce e tutti quei piccoli gesti che fai senza badarci..." sorridendo e senza smettere di accarezzarle il volto.
|
Ascoltai Isolde, senza capire appieno che cosa stesse dicendo, quasi si contraddicesse da sola.
"Beh un parere esterno può sempre essere utile.." sorrisi "E devo ammettere che questo Tafferouille è molto più interessante come personaggio" candidamente. |
"Ah, ecco..." disse con quel suo ghigno il direttore ad Altea, mentre giocherellava con un corto tagliacarta sulla scrivania "... però dovete spiegarmi quali qualifiche vantare e quali attitudini vi caratterizzano... altrimenti, vedendovi, potrei pensare che siete qui per allietare le ore dei miei soldati..." con tono viscido e sguardo di disprezzo.
|
Quelle parole, quel contatto con la sua pelle, non avrei mai pensato di provare sensazioni del genere. "Pavel... Io... Sono senza parole... Nessuno mai si era rivolto a me in questo modo, nessuno mi ha mai fatto stare così bene..." dissi tremando sotto di lui. Avevo letto di quelle sensazioni solo sui libri, su quei libri che non avrei mai letto più. Ma non avrei mai creduto di poterle provare anche io. Di potermi sentire come quelle fanciulle che dividevano tanto trovare la felicità e... L'amore.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Guardai la sua mano giocare con quel tagliacarte e poi quelle parole..taglienti come quel tagliacarte. In quel momento pensai alle persone incarcerate...chissà quali torture venivano loro inflitte.
Fortunatamente all' orfanatrofio imparai l' arte di arrangiarmi.."So fare i lavori domestici, cucinare, cucire e ogni altro lavoro e so pure leggere e scrivere, amo i libri...penso sia abbastanza...per un lavoro onesto come lo sono io. Mi spiace per voi monsieur ma avete una opinione diversa da quella che sono" e lo guardai negli occhi ..quegli occhi indagatori. |
"Si, è un discreto teatro..." disse Altafonte, per poi passare un paio di occhialini a Dacey "... con questi vi godrete meglio lo spettacolo e potrete cogliere ogni espressione sui volti dei protagonisti." Guardando la ragazza. "Vi imbarazza che tutti vi guardino?" Chiese poi. "Dovrete abituarvi a ciò. Siete bella e da sempre la bellezza attira uomini e donne, sebbene per motivi, sentimenti e scopi differenti. Ma vivere nell'alta società di una qualsiasi città non procura molti più danni rispetto a quelli causati dal vivere nei suoi bassifondi. Per pudore ed ipocrisia nessuno vi domandera' nulla circa il nostro rapporto. Per questo avrete modo, nelle due ore che durerà lo spettacolo, di inventare ciò che più vi piace circa il vostro immaginario ruolo fra questa gente." Con un vago sorriso.
Un attimo dopo lo spettacolo cominciò. |
Bastiano chiamò Stewart e ordinò una ricca cena per quella sera. Il motivo non era certo l'ospitalità, bensì la sua consueta voglia di darsi delle arie di grandezza. Come potevo essere stata così cieca e stupida da non scorgere la sua vera natura?
Mentre facevo queste considerazioni tra me e me, Stewart annunciò la visita di madame Wolfen. Costei era una ex prostituta nonché ladra, che non si sapeva come era diventata uno dei membri più importanti dell'Assemblea dei Molti. O meglio, non si sapeva ufficialmente come, ma io avevo un forte sospetto sul motivo della sua improvvisa buona sorte. "Si, certo... proprio con il dovuto entusiasmo..." mormorai indispettita. Non sopportavo quella donna ed ero convinta che il compiacimento di Bastiano nei suoi confronti era dovuto a ben altro che semplice cordialità. Lui ne era certamente attratto e forse era proprio quello il motivo della sua improvvisa indifferenza verso di me. Per fortuna, quella sera ci sarebbero stati Orkoross e il suo amico, così avrei sopportato meglio il peso della sua presenza. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
"Certo..." disse annuendo Elv a Gwen "... l'hai detto tu, no? Appena un istante fa... io sono il fuoco..." fissandola e bevendo "... su, mangiamo o si freddera' tutto..." prendendo una forchettata di cibo e portandola alla bocca di lei.
|
Discreto. Per me era magnifico invece.
" Oh vi ringrazio " prendendo gli occhialini interessata. " No, sono abituata ad avere gli occhi addosso ma non in questo modo... sembra di essere uno di quegli animali esotici che incuriosiscono allo zoo..." borbottai guardando verso il palco. " E voi allora? Quale ruolo avete da sostenere?" guardando il Cavaliere curiosa di sapere quale era la sua maschera in società. Lo spettacolo iniziò poco dopo, distogliendo gli sguardi dei curiosi da me agli attori. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Si, lo penso anche io..." disse Ozillonne a Clio "... ma naturalmente il tutto dovrà apportare un giusto e sensibile cambiamento... anzi, miglioramento." Annuendo e grattandosi la barba.
"Benissimo." Fece Cristiano. "Allora potrei subito mettermi a lavorare su quei copioni..." "Ma mi chiedo a questo punto..." mormorò Isolde "... che ruolo avrà il nostro padrone del castello? Si limiterà a riscrivere i nostri copioni?" "Vedremo." Rispose Ozillonne. |
Sospirai silenziosamente, prendendo un sorso di vino.
Quella situazione stava diventando surreale. La mia mano stava per muoversi verso la forchetta, ma la sua arrivò prima. Prese del cibo e poi lo portò alla mia bocca. Guardai lui negli occhi per un istante, poi mi avvicinai alla forchetta, sentendo sulla lingua e sulle labbra la differenza fra il cibo caldo e morbido e i rebbi duri e freddi della forchetta, dando improvvisamente uno strano senso ad un gesto che fin'ora mi era sembrato il più normale di tutti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto dal cortile si sentì abbaiare.
Pavel allora si voltò di scatto verso la finestra. Da fuori si udivano i guardiani che avevano visto un'ombra scivolare sulle finestre. "Devo andare, Nyoko..." disse il ragazzo "... ma tornerò..." ed uscì rapido e silenzioso dalla finestra. Proprio come un'ombra. |
Sorrisi, senza abbandonare lo sguardo di Cristiano.
"Beh stiamo a vedere..." alzando le spalle con un sorriso luminoso. Mi piaceva l'idea che lo avrei avuto intorno, che saremmo stati insieme. Era qualcosa di nuovo quello che provavo, qualcosa che credevo ormai di aver perso, dimenticato o forse mai conosciuto. Poi le parole di Isolde. "Beh, vista l'affidabilità del nostro Tafferouille non fa male avere un sostituto pronto..." divertita "Bisogna vedere se poi il nostro Tafferouille saprà interpretare il ruolo migliorato...". |
Era tutto così magico, poi ad un certo punto sentì dei cani abbaiare e mi preoccupai. Volevo non adasse, ma sarebbe stato pericoloso per lui rimanere lì. "Va bene, fa attenzione" dissi voltando lo sguardo verso la finestra. Mi salutò e lo sentì uscire dalla finestra. Appena fu andato via, mi strinsi fra le coperte sentendo il suo calore ancora lì, il suo odore, il suo tatto. Era tutto così inebriante. Odiai me stessa per aver permesso alla vita di farmi tale scempio di occhi e gambe, almeno avrei potuto seguirlo con lo sguardo. "Oddio... Verrà mai il giorno in cui guariró da questa mia situazione? O sono costretta a vivere così per sempre?" dissi sussurrando mentre carezzavo ancora quelle coperte che piano piano andavano freddandosi.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gaynor malediceva sé stessa per aver sposato Bastiano.
Eppure, sovente, le donne commettono tali errori, non riconoscendo un cuore miserevole, ma di bell'aspetto. Bastiano era bello e sapeva stare nella nuova società di Agnonone. Aveva sempre ambito al massimo nella sua vita. La migliore istruzione, il lavoro più conveniente, le amicizie più ovvie e naturalmente la moglie più bella. Aveva occhi azzurri ed un bel volto che nel complesso lo rendevano uno degli uomini più apprezzati della città. Di se stesso soleva dire che "qualcuno lassù lo amava". Non riferendosi naturalmente all'Alto dei Cieli, ma alle alte sfere del potere, delle quali Wolfen era ambasciatrice. Gaynor però sbagliava riguardo alle intenzioni di suo marito. Le sue mire erano solo politiche, non certo volte verso le grazie della liberale dama. Ella infatti, da quando occupava un ruolo notevole tra i gerarchi democratici, amava mostrarsi molto più selettiva rispetto alla scelta di ospiti per il suo letto. Anche perché correva voce che tra lei ed uno dei gerarchi ci fosse una particolare intesa. Stewart fece accomodare la giovane dama e subito Bastiano la accolse col dovuto rispetto ed entusiasmo. |
Madame Wolfen fece il suo ingresso, sfarzosamente abbigliata come suo solito. Cercai di captare un segnale di intesa fra i due, ma non ne scorsi. Possibile che mi fossi sbagliata sulla natura del loro rapporto?
"Buonasera Madame, è un piacere rivederla..." la salutai, con un largo e falso sorriso sulle labbra. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Elv imbocco' Gwen e poi restò a guardarla masticare piano.
Sorrise e rifece lo stesso gesto, portando di nuovo la forchetta col cibo sulle labbra della giovane. "Sembra quasi una favola..." disse piano "... di quelle che mi raccontavano da piccolo... c'è tutto, no? Un palazzo, una bella principessa rapita e poi... decidi tu... un bel principe o l'orco cattivo che la rapisce..." |
Il direttore scoppiò a ridere a quelle parole di Altea.
"Io non ho nessuna opinione di voi" disse "e di nessuna altra donna di questo mondo... per me siete tutte uguali... bellissime e sgualdrine..." divertito "... ebbene, c'è sempre bisogno di una sguattera... potete cominciare anche ora... fino alle dieci, quando cioè nessuno più, oltre noi militari, potrà entrare ed uscire da questo carcere... troverete dunque alloggio da qualche parte... c'è una locanda non lontano da qui... per poi ripresentarvi alle sette di ogni mattino... intesi?" |
Restò a guardarmi mentre masticavo, per poi sorridere e ripetere lo stesso gesto, quasi divertito.
Era un momento particolare, con una tensione particolare e poi quel gesto da parte sua di imboccarmi, avrei voluto che non finisse mai. Sorrisi io stavolta, alla sua frase. "Dipende..." mormorai io divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.21.09. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli