Dopo un po', alla sera, quando ormai quasi tutti dormivano, Elv tirò fuori da sotto il cuscino la Bibbia del vecchio e cominciò a sfogliarla.
“Guarda guarda...” disse lui a Gwen leggendo “... sembra che il buon vecchio sia stato un prete tempo fa... poi ha sciolto i Voti... è finito in mezzo ad una strada ed è rimasto povero... ci sono strane annotazioni ovunque... quasi tutte incomprensibili... mah...”

Quando la notte si fece un po' più fitta e la confusione nei corridoi si diradò, io ed Elv iniziammo a leggere quella copia della Bibbia, io stesa accanto a lui.
"Wow, addirittura..." mormorai, giungendo alla sua stessa conclusione mentre leggevo "Chissà perché è successo questo... Forse c'entrano queste strane annotazioni..."
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Clio e Vale restarono così ad ascoltare quei poliziotti.
Alla fine compresero che Icarius non era più là.
Era stato portato da qualche altra parte.

“Il fatto è che sono quasi incomprensibili...” disse Elv guardando le annotazioni sulla Bibbia “... sembrano scritte in una lingua straniera... o forse il vecchio aveva solo una pessima calligrafia...” rivolto a Gwen “... forse dovremmo mostrala a qualcuno che se ne intende... che dici?”

Icarius non era lì.
Dovevo assolutamente scoprire dove l'avessero portato, la cosa più logica era una prigione vera e propria, ma quale?
Allora mi misi a spulciare i registri, approfittando dell'invisibilità.
Dopotutto da qualche parte sarà pur stato registrato il trasferimento.

"Già, sono molto strane..." asserii, osservandole "Beh, potremmo. Il problema è trovare quel "qualcuno"..." dissi, pensierosa.
Poi, un'illuminazione.
"E se quei tre uomini stessero cercando proprio questa Bibbia e la causa fossero proprio queste strane annotazioni?" proposi, guardando Elv.

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Dacey si decise a consultare l'ufficio anagrafe, senza trovare nulla di particolarmente chiaro.
Però scoprì che un certo giornalista, anch'egli ex calciatore di talento, si era dedicato molto alla ricerca dell'asso calcistico scomparso.
Il suo nome era Teos Fixer.

“Qualcosa di sconvolgente...” disse Alvis vicinissimo al volto di Altea “... qualcosa che cambierà la storia... nel vero senso della parola...”

Nyoko e Marios cominciarono a guardarsi intorno, a cercare di capirci qualcosa.
Ad un tratto il professore si accorse di una strana incisione sul pozzo.
“Venga a vedere...” disse alla ragazza.
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Le notizie sembravano avvolte nella nebbia, non avevo trovato nessun documento che confermasse quel necrologio e sembravo essere arrivata a un punto morto.
Finalmente nelle mie ricerche balzò un nome. Teos Fixer.
Da quello che avevo trovato anche lui aveva indagato a lungo sul calciatore scomparso.
Avrebbe potuto darmi qualche indicazione importante così recuperai il numero di telefono del giornalista e senza pensarci due volte lo contattai.
" Il signor Fixer? Teos Fixer? Salve mi chiamo Dacey, la contatto per conto della Gazzetta Rosa. Avrebbe qualche minuto da dedicarmi per favore?"


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Alvis non sembrava uno scienziato visto li avevo sempre immaginati pensare solo con la ragione..eppure in lui, oltre una spiccata intelligenza e forse talento, vi era romanticismo e un forte ardore..sembrava quasi un uomo di altri tempi..venuto dal nulla o chissà quale luogo.
Poi la sua rivelazione ..non mi turbo', ma la mia curiosità si accese..riflettei osservando il grigio vivace dei suoi occhi.." Deve essere davvero qualcosa di geniale...ma come si fa a cambiare proprio il corso della storia. Ciò che è accaduto non si può cambiare a meno che non si vada a ritroso nella storia e si blocchi ciò che noi, uomini di oggi, già conosciamo..." sorrisi " Non credo tu abbia inventato una macchina per viaggiare nella storia o qualcosa di simile" sempre più curiosa "Ma deve essere stato testato tutto questo visto ti stanno cercando e quindi funziona..altrimenti, tesoro, saresti finito già in manicomio...raccontami" stringedomi ancora di più a lui.

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Ci guardavamo intorno, in cerca di qualsiasi indizio. Guardavo a terra, sulle pareti, persino sugli alberi. Alla fine, Marios scoprì qualcosa ed io mi avvicinai "sembra la luna indicata dall'indovinello. Forse è questa l'entrata" dissi cercando un modo per togliere le sbarre.

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Clio, approfittando della sua invisibilità, cominciò a consultare gli archivi ed i registri della polizia in cerca di indizi e notizie su Icarius.
Alla fine notò un'annotazione in cui era riportato il ricovero del prigioniero Icarius Hero in un noto manicomio cittadino.

Un manicomio!
Avevano portato Icarius in un manicomio.
Ricordavo quei luoghi, li avevamo sorvegliati diverse volte perchè presenti molte persone collegate alle Sette Stelle.
Erano orribili, e io dovevo assolutamente tirarlo fuori di lì.
Sicuramente non era una pena adeguata e c'era sotto qualcosa.
Così lasciai la centrale di polizia.
"Un manicomio.." commentai, una volta sola con Vale "Non mi sembra una pena adeguata alla truffa, non credi?" al robottino "C'è sotto qualcosa, e voglio vederci chiaro... andiamo in questo manicomio e vediamo che riusciamo a scoprire".

“Gwen...” disse perplesso Elv “... ti ricordo che questi fantomatici tre individui solo tu li hai visti... sei proprio certa di non esserteli immaginati?”

"Ma sì, ti dico! E poi, secondo te, le allucinazioni vanno via su una macchina di grossa cilindrata?" dissi, guardandolo negli occhi, poi sospirai e abbassai lo sguardo.
Perché non riusciva a credermi?

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“Si, sono io...” disse una voce dall'altra parte della cornetta a Dacey “... ma chi è lei? Chiama da parte della Gazzetta Rosa? Il giornale più corrotto e fazioso del paese?” Rise. “Cos'è, uno scherzo?” Divertito.

" Io... sono Dacey e come le dicevo..." rimanendo ammutolita per come era stato definito il giornale per cui lavoravo.
" Senta sono appena stata assunta e quindi non so a cosa si riferisce ma le sarei enormemente grata se mi concedesse di incontrarla. La prego, per un caffè e non registrerò nulla che lei non voglia. Ma signore non la chiamerei se non fosse importante"


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Alvis strinse a sé Altea, mentre l'irregolare luce emanata dal camino rendeva vaga l'atmosfera nella stanza.
“Chissà...” disse lui fissandola negli occhi “... magari io sono davvero pazzo... chi può dirlo?” Sorridendole. “Ti piacciono i folli, piccola?”

“Si, potrebbe essere...” disse Marios guardando il pozzo “... cerchiamo di sollevare la grata...” cercando un punto in cui far cedere il ferro “... Nyoko, in auto ho uno scalpello... nel baule posteriore... lo prenda, per favore...”

Sempre il suo sguardo fisso nei miei occhi e sorrisi.."Dipende..i folli in senso positivo ovvero che amano osare e portare avanti le loro convinzioni con ardore..d' altronde sono folle pure io se ti ho seguito senza nemmeno conoscerti..ma stai sviando alla mia domanda" mentre i nostri sguardi rimanevano l' uno sull' altra.

"Agli ordini capitano" dissi sorridendo e avviandomi verso l'auto.

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“Va bene...” disse Vale “... però continuo a non capire il tuo voler a tutti i costi aiutare quel tipo... è probabilmente un imbroglione...”
Il robottino e Clio raggiunsero così il manicomio, in cui era stato rinchiuso Icarius.
“Ed ora?” Chiese Vale. “Useremo di nuovo la tua invisibilità o entreremo direttamente, fingendoci parenti del tipo?”

"Non lo so..." sospirai, a quelle parole di Vale "Istinto..".
Forse aveva ragione, dopotutto non aveva alcun senso il mio volerlo aiutare.
Eppure sentivo di volerlo fare.
Era qualcosa di strano e irrazionale, ma non volevo lasciar perdere.
"No, credo sia meglio continuare a indagare invisibili.. poi vedremo.." pensierosa "Tu che dici?".

“Beh...” disse pensieroso Elv a Gwen “... allora andiamo in cerca di questi tipi, o almeno di tracce del loro passaggio in questo ospedale... tra infermieri, infermiere, medici, inservienti e pazienti qualcuno li avrà pur visti, no?”

Alzai lo sguardo su Elv, rimasi in silenzio per pochi istanti e poi annuii debolmente.
Volevo una prova tangibile del fatto che non fossi del tutto folle, oltre a voler fare chiarezza su ciò che stava succedendo.

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“Mmm... beh...” disse Teos a Dacey “... e va bene... non sono solito rifiutare la richiesta di una donna... c'è un bar di fronte alla chiesa di Sant'Antonio, quello con i tavolini rossi... ci vediamo lì fra un'ora... intesi? Mi dica come sarà vestita in modo da poterla riconoscere...”

Lui rise piano.
“Si, è la verità...” disse ad Altea “... sono uno scienziato... e giungo da molto lontano... ho viaggiato con la mia invenzione...”

La leggenda dello Scorpione di Giada
 

" Si, si. Lo conosco certo" e sorrisi a me stessa per il colpo di fortuna.
Speravo che dall'incontro ne uscisse qualcosa di buono.
" Fra un'ora, magnifico e" mi resi conto di aver ancora addosso il tailleur di mia madre, che non mi piaceva e mi rendeva monotona.
" Beh se i tavolini sono rossi, avrò qualcosa di rosso anche io " decisi e riferii all'uomo.
Avevo ancora un po' di tempo quindi raccolsi le mie cose e passai da casa per cambiarmi, mettendo appunto il rosso come indicato e infine raggiunsi il bar.
Ero un po' in anticipo quindi mi accomodai e ordinai da bere per me, tanto per ingannare l'attesa e calmare i nervi.

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Lo guardai perplessa.."In che senso da molto lontano..da dove vieni esattamente" e poi risi.."Vuoi dirmi che la tua invenzione si trova qui...ora me ne devi parlare..io sono curiosa per natura, ma devi stare attento, ecco perchè giri mascherato..ma chi sarebbero i tuoi nemici e perchè?" dovevo sapere in fondo la sua storia.

Nyoko prese lo scalpello in auto e lo portò a Marios.
Il professore allora cominciò a lavorare sulla grata, riuscendo infine a sollevarla.
Si aprì così l'accesso al pozzo.
Lui gettò un sassolino e capì che l'acqua sul fondo era bassa.
“Forse dovremmo scendere...” disse alla ragazza.

Portai lo scalpello a Marios e lo guardai sollevare la grata. Guardammo poi il fondale e decidemmo di scendere. "Forza allora" dissi sollevando la gonna e legandola alla vita.

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“D'accordo.” Disse Vale a Clio. “Entriamo allora... detesto posti simili, quindi prima facciamo, meglio è...”
Ed entrarono, ritrovandosi in lunghi corridoi bianchi ed angoscianti.

"Sì, non deve essere piacevole.." sospirai "Vediamo di trovarlo il prima possibile, e capirci qualcosa...".
Così entrammo e iniziammo a guardarci in giro.
Era davvero angosciante.
Cercavo un indizio, un segno che potessi portarmi da lui.

“Direi di scendere giù all'ingresso e chiedere di quei tre...” disse Elv a Gwen “... solo scoprendo chi davvero fossero potremmo allora capire il motivo della loro presenza qui...”

Annuii alzandomi e aiutando pure lui ad alzarsi.
Non sapevo perché, ma sentivo di dover andare fino in fondo, sentivo di doverlo a quel pover uomo che era morto chissà per quale assurdo motivo.

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Dacey raggiunse il bar deciso per l'appuntamento, ordinò da bere ed attese.
Ad un tratto arrivò un'auto, da cui scese un bel tipo, dall'aspetto scanzonato ma virile, che fissava il bar accendendosi una sigaretta.
Tirò un po' e poi raggiunse il bar dove sedeva Dacey.
“La signorina Dacey immagino...” disse guardandola “... sono Teos Fixer...”
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“Domani ti mostrerò il mio segreto...” disse lui ad Altea, finendo il suo champagne “... ho fatto preparare una camera per te, nel caso avessi sonno... io invece credo farò un bagno rilassante...” fissandola con un sorriso.

"Bene, aspetterò con ansia domani per vedere il tuo segreto" sorrisi alle sue parole.."Certo, ma non penso dormirò...ma ci tenterò" guardandolo maliziosamente.."Buon bagno..se hai bisogno di qualcuno per la schiena puoi farmi chiamare".
Mi alzai e un cameriere mi accompagnò nella camera, era veramente sontuosa, finalmente respiravo la libertà e mi chiesi cosa avrebbe riservato il destino per me.
Mi svestii e indossai una sontuosa vestaglia da notte...e mi stesi sul letto cercando di riposare un pò.

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“Ehilà, la vedo determinata.” Disse Marios guardando Nyoko legarsi la gonna alla vita. “Cerchi di far piano però mentre scende nel pozzo... non vorrei l'edera le graffiasse le sue belle gambe.” Sorridendo. “Scenderò io per primo, accertandomi non ci siano ostacoli.
E si calò nel pozzo, per poi chiamare anche la ragazza.