Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 18-05-2017 18.09.19

Lo guardai con occhi di Fuoco.."Ora sto parlando seriamente..il prescelto..è altisonante ma ha una responsabilità...ah non preoccuparti nemmeno so chi erano Lancillotto e Ginevra, li ho solo sentiti nominare..bene, ora che facciamo?".
Ad un tratto ricordai le parole di Parvia mentre guardavamo la Luna presso un ruscello:

"Molti anni fa, una nostra sacerdotessa
conobbe un uomo e se ne innamorò, egli proferiva
parole d' Amore e avrebbe combattuto il mondo intero
per Lei. Non potei che farla scappare ma...tornò dopo mesi.
Egli l' aveva presa in giro, lei lo immaginava in un modo
ma lui si era mostrato a lei non nelle sue vere sembianze."
La guardai stupita.."Gli uomini sono creature perfide, ma tornò a Serenica?"
"No...solo l' Uomo che amerà la sacerdotessa e Serenica potrà essere
degno di noi..pronto a cambiare per Lei ed essere ciò che Lei vuole.
Un pò come Lancillotto che stava ai voleri della sua Ginevra
e combatteva per Lei, andò a Gorre.."
"Chi sono questi due Parvia?" curiosa
"Vedrai" ridendo lei..

"No, non puoi essere il prescelto per ora...la mia Gransacerdotessa tempo fa disse che doveva essere come Lancillotto pronto a servire Ginevra".
Mi alzai e lo guardai sadicamente.."E' tempo di andare no?".

https://educalina.files.wordpress.co...ng?w=900&h=507

Guisgard 18-05-2017 18.43.25

Episodio III: L'Aureo di Uaarania


“Nulla è come appare.”

(Cratete di Mallo)


Astral, rimasta sola, quasi sfidando la Sorte, la brughiera ed i suoi demoni, imboccò un sentiero che correva opposto alla posizione del paese.
Nella selvaggia bellezza della notte morente, macchiettata dalla digradante crescita di cespugli, rovi ed alberi, il sentiero serpeggiava irregolare e fiancheggiato ovunque dalla vegetazione folta e verginale.
I lievi bagliori dell'Oriente screziavano appena il profilo della brughiera che sembrava stagliarsi contro un mondo infinito e misterioso.
Ad un tratto la ragazza sentì in lontananza delle voci confuse.
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Nyoko 18-05-2017 18.47.34

Mi incamminai in quella strada un po' alla cieca, notando che il cielo cominciava a schiarire. La strada piena di siepi e alberi, aveva qualcosa di leggermente inquietante. Più mi allontanavo dal paese, più sentivo sensazioni mai provate. Ad un certo punto, udì delle voci, ed io mi nascosi dietro ad un albero, prendendo in mano il pugnale e rimanendo vigile, con il mio cappuccio a coprire i miei capelli ed il medaglione che mi dava forza.

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Guisgard 18-05-2017 18.47.55

Elv uscì poco dopo dalla magione, senza trovare più il cavallo nero.
Comprese così che chiunque fosse stato l'ospite, ora era lontano.
Tornò allora da Cassandra.
“Credo sia fuggito...” disse “... tu hai visto qualcosa?”

Guisgard 18-05-2017 18.49.34

“Se cerchi Lancillotto, ahimè, dovrai guardare altrove.” Disse Hiss col suo solito modo di fare, un po' beffardo, ad Eeila. “Ti ho detto, sono un solitario, disilluso e la mia causa è la sola battaglia che ingaggio.” Era davvero così cinico? O solo una seconda uniforme dietro cui celare se stesso? “Si, direi di andare... meglio tornare in paese... tu immagino abbia una sistemazione, dunque ne dovrò trovare una anche per me. Prego, mia dea.” Con un vistoso inchino.
E tornarono in paese.

Lady Gwen 18-05-2017 18.50.26

"Non molto, se non un uomo incappucciato che fuggiva col cavallo nero... A dirla tutta, sembrava quell'uomo visto alla locanda..." azzardai.

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Guisgard 18-05-2017 18.53.31

Aegos la prese, la fece sua.
Penetrò in lei con foga, slancio, impeto, passione.
Cominciò una danza folle e bellissima.
Ma anche una sfida, una lotta.
I loro corpi erano nudi, tesi, sudati, ardenti, bagnati.
Eppure non cessavano di sussultare, di scontrarsi in quella estatica danza di puro piacere.
I colpi di lui, il suo affondare, il voler domare e sottomettere la regina e la sua resistenza, la volontà di non cedere, di non gridare.
E ciò non fece altro che incattivire la passione e l'eccitazione di lui nei riguardi di Elyse.
Tutto ciò lo rese ancora più folle.
E lei se ne sarebbe accorta.

Altea 18-05-2017 18.57.26

Lo guardai, sembrava diverso da quando lo avevo incontrato al castello o fingeva...non me la raccontava giusto.."Direi potrei farti diventare come Lancillotto no? Sarebbe una meravigliosa scommessa...".
Andammo in paese e lo guardai.."Ma io..vivo al castello baronale..non qui..ovviamente come principessa. Pensavo pure tu dimorassi laggiù..e ora? Dobbiamo dividerci...eh tu non vuoi essere al mio servizio..quindi..altrimenti potevi ottenere molto stando al castello" guardandolo e sfidandolo.
"Idea..e se andassimo in un negozio di costumi e ti vestissi come me..magari possiamo inventare ti eri perso nella brughiera e ti ho trovato .. potresti essere a mio servizio o un ambasciatore...sempre se te la senti..o sembra quasi ti abbia trovato per caso..vedi tu..con te mi sono arresa..non ti va bene nulla" sospirando nervosamente..tanto il Signor No avrebbe rifiutato pure stavolta.

Clio 18-05-2017 23.55.25

Quella sfida, quel gioco, quella complicità portata all'estremo, non facevano che alimentare quel momento così perfetto, così unico e nostro.
Nessuno sapeva e poteva amare come il mio meraviglioso cavaliere, sapevo poco degli uomini, ma ero certa di quello, certa di appartenergli come ero certa di poche cose.
Quella danza, intensa, ritmica e sconvolgente continuava.
Continuava a guidare i nostri corpi e i nostri cuori verso nuovi orizzonti intensi e stravolgenti.
E resistere era sempre più difficile, sentivo ogni fibra del mio essere che bramava di poter urlare, liberare tutta quella tensione che ci sconvolgeva.
Volevo gridare, lo volevo con tutta me stessa.
Eppure non ero ancora pronta a cedere, non ero pronta a dargli la vittoria di quella sfida.
Fu allora che mi accorsi dell'effetto che tutto quello aveva su di lui, di quanto lo stesse incattivendo.
Potevo sentirlo diventare sempre più folle, e spietato aumentando a dismisura il piacere che mi procurava.
Non desideravo altro che essere sua, sua soltanto.
Ancora e ancora.
Volevo abbandonarmi e gridare al mondo intero il godimento che lui mi donava.
Eppure provai, con le ultime forze, ormai sconvolta e distrutta dalla passione e dal piacere, a resistere ancora.
O forse quello che volevo, era portare la sua reazione allo stremo, vedere fin dove si sarebbe spinto pur di riuscire a farmi gridare oltre ogni dire.

Guisgard 19-05-2017 00.18.04

La pallida Luna filtrava tra le ombre degli alberi secolari, splendendo sinistra e bellissima in un cielo ancora in gran parte buio.
Astral stava in guardia, avendo udito quelle voci.
Voci che poi mutarono in canto...

“In terre straniere me ne vò...
Grandi imprese da narrare io fò...
Di draghi, poi orchi e infin marrani
vado in cerca, da vincere a piene mani!”

Guisgard 19-05-2017 00.21.13

Elv restò pensieroso a quelle parole di Cassandra, guardando poi la brughiera dove quell'uomo misterioso era fuggito.
“Mi chiedo cosa cercasse qui...” disse “... è una vecchia magione... a meno che non si trattasse di un ladruncolo... comunque dentro non manca nulla... forse il nostro arrivo lo ha messo in fuga senza poter rubare nulla... vieni, rientriamo...”

Nyoko 19-05-2017 00.22.58

Ascoltai quelle parole che poi divennero un canto. Affacciai leggermente il volto per vedere meglio, restando nascosta dietro al tronco ed il pugnale stretto nella mia mano, pronta a difendermi.

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Lady Gwen 19-05-2017 00.31.31

''Già, infatti, non c'è nulla di interessante e che possieda ancora un valore...'' mi associai ai pensieri di Elv, mentre lo seguivo dentro casa.
Magari era qualcuno di diverso da quell'uomo.
In fondo non ci conosceva e dubitavo che sapesse dove vivevamo.
Dove vivevamo
Quella piccola porzione di pensiero quasi mi fece arrossire.
Sì insomma, io ed Elv non vivevamo insieme, era lui che mi aveva già trovata lì al suo arrivo...
Sospirai silenziosamente; erano solo farneticazioni, le mie, pure paranoie, e poi perché mi giustificavo con me stessa?
Anche per questo c'era una risposta.
Quel ragazzo sconosciuto, arrivato all'improvviso, mi aveva cambiata, lo sentivo, aveva fatto scattare qualcosa in me che non riuscivo a comprendere e che ora mi faceva dubitare di me stessa e dei miei stessi pensieri.

Guisgard 19-05-2017 00.46.25

Faceva caldo.
La sala sembrava intrisa di un calore avvolgente, ossessivo, tanti i due corpi sudavano.
Sudavano perchè non smettevano di muoversi, l'uno contro l'altro.
Era una danza folle, estatica, quasi primordiale.
Aegos continuava a cavalcare la regina come se fosse la più indomita e selvaggia delle cavalle, col solo scopo di domarla, di farla gridare per quel piacere sfrenato.
E più vedeva la resistenza di lei, più aumentava la sua foga, il suo impeto, quasi imbizzarrendosi per quell'eccitante frustrazione.
La teneva stretta per le caviglie, con le gambe completamente divaricate, guardandola negli occhi e in tutta la sua meravigliosa nudità.
Elyse invece restava seduta sul suo trono, segno del suo potere assoluto, sussultando per quei colpi vigorosi che sembravano avere la forza e la foga per sbatterla ovunque.
Restava allora salda, aggrappata ai braccioli, resistendo al volersi abbandonare alle grida più belle e liberatorie.
Non voleva dargliela vinta.
Era la regina e non poteva arrendersi così, darsi per vinta davanti al suo cavaliere.
Lei, così conscia, così certa della sua bellezza e del desiderio peccaminoso che sapeva suscitare in ogni uomo non poteva inchinarsi così.
Neanche a quell'uomo così risoluto e forte, simile al più robusto e vigoroso degli stalloni selvatici.
Sperava così di fiaccarlo, di sfinirlo, di portare al limite la sua potenza, ma quel cavaliere sembrava avere una resistenza fuori dal comune.
Spinse ancora e la regina resistette.
Poi si fermò di colpo, col respiro irregolare.
La prese per mano con decisione, quasi fosse l'ultima delle schiave, come a farla alzare dal suo regale seggio.
“Ti voglio inginocchio...” disse lui “... di nuovo...”
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Guisgard 19-05-2017 00.56.54

Astral si nascose e cercò di capire poi chi stesse cantando nella brughiera a quell'ora.
Allora vide degli uomini a cavallo e tutti armati che cantavano.

Guisgard 19-05-2017 00.59.47

Entrarono nella magione, dove Elv accese una lmpada.
“Io sistemerò la porta...” disse a Cassandra “... tu va pure a riposarti un po'... immagino tu abbia una camera qui, no?”

Nyoko 19-05-2017 01.02.31

Erano degli uomini a cavallo. Chissà dove andavano a quell'ora del mattino. Pensai che sbucare all'improvviso, non avrebbe giovato a nulla. Mi limitai a seguirli di nascosto, curiosa di sapere dove stessero andando.
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Guisgard 19-05-2017 01.11.01

Astral restò nascosta ad osservare quegli uomini, per poi seguirli da lontano.
Sembravano essere dei soldati, ma che non parevano appartenere ad un qualche ordine militare, visto che non avevano divise uguali.
Davanti al drappello la ragazza vide un giovane militare dai capelli bruni e mossi, dal volto pulito e l'aria scanzonata.
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Clio 19-05-2017 01.11.30

Era terribile, meraviglioso, certo, ma anche terribile.
Quel piacere che mi divorava, quell'impeto con cui mi sbatteva su quel trono ancora e ancora, quell'ardore nei suoi occhi, quell'appassionata ferocia, quell'infaticabile cavalcata, avevano ormai preso possesso del mio corpo, del mio animo, del mio essere.
Era come un pericoloso gioco delle parti in cui io volevo portarlo al limite testando la mia resistenza.
Il mio volto era ormai sconvolto dal piacere, non urlare era sempre più difficile, il mio corpo si ribellava a quella mia assurda testardaggine.
Eppure ora, paradossalmente, quella tortura era anche piacevole, quel contenere in me il piacere e vedere poi la reazione di lui era ancora più eccitante.
Io stavo impazzendo sempre di più, ero folle, incredula, sconvolta.
Eppure resistevo, ormai solo per vedere la reazione di lui, per godere di quella foga incontrollata con cui mi faceva sua.
Ma poi si fermò, si fermò di colpo facendomi spalancare gli occhi increduli e sconvolti.
Quella presa sulla mia mano, quelle parole.
Così inappropriate, così eccitanti.
Lo guardai con lo sguardo ormai appannato dalla passione, sconvolto dal piacere.
Senza che lui dovesse forzare quella presa, docilmente, con lo sguardo colmo di passione, eccitazione e godimento, scesi ai suoi piedi ritrovandomi di nuovo in ginocchio.
"Così?" con aria innocente, guardandolo negli occhi, uno sguardo intenso e penetrante, uno sguardo eccitato e voglioso.
Lo sguardo di chi non vedeva l'ora di farlo impazzire.
Un lungo e intenso istante in cui volevo vedere il suo sguardo folle diventarlo ancora di più per l'attesa.
Giocando col battito del suo cuore, con la sua eccitazione crescente.
"O così?" avvicinandomi piano, lentamente, fino a sfiorare la sua virilità turgida con le labbra, una volta, due volte, tre volte, tirandomi però sempre indietro, donandogli solo una carezza leggera con le mie labbra calde, sempre più vogliose.
Alzai poi di nuovo lo sguardo su di lui.
"Oppure..." sussurrai, con voce calda, eccitata, vogliosa, per poi farlo mio completamente, lasciando che la mia bocca lo accogliesse, guastasse, eccitasse, facesse impazzire ancora e ancora.
Così..
Aveva consegnato quella gara nelle mie mani, o meglio, alle mie labbra, e io avevo intenzione di portarlo allo sfinimento, di godermi ogni meraviglioso istante che quell'intrigante gioco delle parti ci stava riservando.
Quello stuzzicarsi a vicenda, quel provocarsi, portarsi al limite, non faceva altro che aumentare il godimento, la passione, persino l'amore.

Nyoko 19-05-2017 01.17.00

Molti erano gli uomini che andavano a cavallo sotto il cielo ancora scuro. Non sembravano soldati in guerra, erano vestiti tutti diversi fra loro. Poi, i miei occhi si posarono sul viso di uno di loro, rimanendo a fissarlo per un lungo asso di tempo. Ero tentata dall'avvicinarmi, ma non potevo. Che spiegazione avrei potuto dare a tutti quegli uomini, e cosa ne avrebbero fatto di me, se non fossero state buone persone? Attesi lì, nascosta con l'arma che non lasciavo andare mai, cercando di non fare alcun rumore.

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Guisgard 19-05-2017 01.24.44

Un lungo gemito di abbandono e piacere con cui Aegos si lasciò andare.
Era in piedi, eccitato alla follia, forte della sua virilità.
Elyse invece era ai suoi piedi, inginocchiata, generosa nel giocare finalmente con la mascolinità prorompente del suo cavaliere.
Lui gemeva, respirava in modo irregolare, godeva e la invogliava a continuare a non fermarsi.
“Oh... che brava... la mia regina...” disse lui con la voce traviata dall'eccitazione più profonda.

Lady Gwen 19-05-2017 01.26.18

Appena entrammo, Elv accese una lampada per farsi luce mentre sistemava la porta.
Già, dovevo riposare.
Avevo talmente perso l'abitudine che lo avevo quasi dimenticato.
''Certo, non preoccuparti. Ce ne sono un paio'' indicando il corridoio ''Beh, a dopo'' sorridendo e avviandomi.
Scelsi una camera abbastanza semplice, come quella che avevo scelto per Elv; tolsi il bellissimo abito turchese e indossai una camicia da notte.
Feci poi caso ad uno specchio dalla scura ed elaborata cornice nera, arzigogolata e di gusto squisitamente barocco con un tocco vagamente gotico, e mi avvicinai.
Allungai la mano verso la superficie riflettente, congiungendo le dita affusolate e bianche con quelle di quella ragazza dai capelli fulvi e l'espressione entusiasta, ma anche smarrita, che mi restituiva lo sguardo coi suoi brillanti e grandi occhi verdi.
Occhi che si erano di nuovo affacciati alla vita, non come un infante che emette il suo primo vagito una volta fuori dal ventre materno, ma come una scarlatta fenice, che una volta squarciato il velo di Maya delle sue ceneri risorge, più forte, più sicura, più consapevole.
Allontanai la mano portandola sul viso spruzzato di aranciate lentiggini e ancora una volta quella giovane, piena di sogni e di speranze, mi restituì il gesto.
Non era cambiata molto, in fondo, durante quell'anno; il suo volto, i suoi occhi, le sue labbra.
Solo lo sguardo era mutato.
Quello sguardo, che ora conteneva una scintilla in più, come una stella che improvvisamente decide di brillare di più sapendo che qualcuno, quella notte, si fermerà a contemplare la volta cobalto del cielo e la scorgerà, forse, fra tutte le altre.
La ragazza mi restituì un sorriso, un sorriso che raccontava molto di lei: conteneva l'euforia di una nuova vita appena ottenuta, come una tela bianca appena comprata che attende solo di essere dipinta e anche la speranza di trovare quanti più colori possibili per colorare quella tela ancora intonsa.
Con quelli e altri pensieri, raggiunsi il letto e mi lasciai avvolgere dalla calda morbidezza delle coperte.
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Guisgard 19-05-2017 01.33.09

Astral continuò a seguire quegli uomini, senza però farsi vedere da loro.
Il drappello galoppò fino ad avvitare il paese.
“Eccolo laggiù.” Disse agli altri il ragazzo dai capelli scuri in testa al gruppo. “Lì scopriremo la taglia che hanno messo in palio per la cattura o l'uccisione della bestia.” E continuarono fino al paese.

Nyoko 19-05-2017 01.37.13

Stavano percorrendo la strada per tornare in paese, quasi come se il destino mi volesse fare tornare indietro. Sosprirai appena e continuai a seguirli. Il capo del gruppo gridò qualcosa. A quanto pare erano lì per cacciare la creatura assassina. Ripensai alle parole dell'anziano... Forse lui e i suoi uomini sarebbero riusciti ad ucciderlo! Sorrisi al pensiero e continuai a seguirli, facendo attenzione a non calpestare erbe secche e rametti.

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Clio 19-05-2017 01.39.15

Stava impazzendo, godendo, potevo sentirlo, percepirlo, e più lo sentivo impazzire, più la mia eccitazione cresceva.
Il mio corpo sconvolto dal piacere, ancora ansante, desideroso di esplodere, era ora completamente concentrato nel percepire ogni istante di piacere che si intrufolava nella sua pelle.
Era meraviglioso, sconvolgerlo così era davvero meraviglioso, e io sentii in me un'emozione profonda, quasi fuori luogo in quel momento di passione travolgente, di incontrollabile godimento.
Un'emozione pura e forte, che mi legava a lui, che andava al die dei nostri corpi, al di là del piacere che ci donavamo reciprocamente, era qualcosa di più intenso e profondo, di atavico e primordiale.
Mi sentivo legata a lui, inevitabilmente, come se lui fosse diventato tutto il mio mondo.
Mi sentivo sua, e lo sentivo mio, eccome se lo sentivo mio.
E in quel momento, quella consapevolezza rese il mio gioco ardito ancora più appassionato, ancora più audace e instancabile.
Quelle parole, così semplici forse ma pronunciate con quel tono ebbero il potere di eccitarmi ancora di più.
Ma io, io non avevo nessuna intenzione di fermarmi.
Io volevo vederlo morire di piacere, volevo sentirlo, assaporarlo mentre si abbandonava a me, nel modo più intenso ed assoluto.
Continuavo a giocare, con la mia lingua che sembrava non averne mai abbastanza, come se non fosse mai sazia di lui.
Non mi importava del mio corpo eccitato e voglioso in quel momento, mi importava solo di portare lui oltre ogni limite, con la devozione di una schiava, la passione di un'amante e la determinazione di una regina.
Perché infondo cambiava poco in quel momento.
Qualunque cosa fossi era secondaria al fatto che ero sua.
Inequivocabilmente sua.
Soltanto sua.
Sua.

Guisgard 19-05-2017 01.39.45

Cassandra restò a lungo davanti allo specchio, quasi conoscendo una nuova se stessa.
Poi si coricò, riposando tra le calde lenzuola.
Riposò un bel po', fino a quando si svegliò per qualcuno che bussava alla porta.
“Cassandra...” disse Elv da fuori “... sei sveglia? Volevo dirti che ho preparato la colazione...” infatti albeggiava.

Guisgard 19-05-2017 01.45.42

Il drappello dei soldati di ventura raggiunse il paese e dietro di esso, poco distante, c'era Astral.
I militari arrivarono al palazzo ducale, dove si presentarono agli uomini di Rodolfo.
Erano dei cacciatori di taglie ed il loro scopo riguardava la cattura e l'uccisione della misteriosa bestia.

Nyoko 19-05-2017 01.47.47

Lì seguì fino al palazzo dove io ed il dottore avevamo lavorato sul cadavere. Si presentarono come cacciatori di taglie ed io rimasi lì nascosta, affascinata dalla loro magnificenza, in particolare del capo gruppo.

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Lady Gwen 19-05-2017 01.53.12

Mi addormentai all'istante, avvolta da un morbido tepore che era stato, fino a quel momento, solo un ricordo.
Mi svegliai sentendo degli strani rumori e quando fui del tutto sveglia, sentii che era Elv che bussava.
Sorrisi.
Potevo chiedere di meglio? Aveva pure preparato la colazione.
''Sì, arrivo subito!'' risposi, ad alta voce.
Subito mi vestii, indossando un abito chiaro in raso impreziosito da ricami e piccole pietre, diedi una sistemata ai capelli e poi aprii.
''Eccomi!'' trillai, trovando Elv fuori dalla porta.
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Guisgard 19-05-2017 01.57.34

I suoi gemiti, il suo corpo sudato che sembrava tendersi e sussultare sempre più.
Ed Elyse che continuava, instancabile, insaziabile, quasi impietosa nonostante vedesse il suo cavaliere al limite, folle di eccitazione, stravolto per quel gioco senza fine e di puro godimento.
Aegos abbassò lo sguardo appannato di passione, fino ad incontrare quello di lei che continuava senza sosta a lambire con la lingua la mascolinità di lui.
E a lungo si guardarono negli occhi, sostenendosi a vicenda.
Lei poteva vederlo godere e gemere, lui farlo impazzire con la bocca e la lingua.
Anche il grande cavaliere, l'indomito cavaliere, sembrava essere giunto al limite della sopportazione.
Di nuovo così fu costretto a fermarla, facendo alzare da terra la regina.
La baciò a lungo, con furore.
Poi la fece voltare di spalle ed appoggiare con mani e ginocchia sul suo trono regale.
“Stavolta sei mia...” disse a metà tra una minaccia ed una promessa.

Guisgard 19-05-2017 02.07.44

La porta si aprì ed Elv vide apparire Cassandra sulla soglia.
Rossa e bellissima in quell'abito di meraviglioso raso.
Era una visione di candore e fascino.
Un fascino puro, eppure in grado di accendere il sangue del ragazzo.
“Sei bellissima, Cassandra.” Disse guardandola. “Io non credo di aver mai visto una ragazza bella come te...” sorrise “... suonerà sciocco, ma è così...” porgendole la mano “... andiamo...”

Guisgard 19-05-2017 02.10.05

Astral li vide entrare nel palazzo ed attese.
Dopo circa un'ora uscirono e restarono nello spiazzo davanti alla fortezza.
E seduto in mezzo a loro la ragazza vide il ragazzo che tanto l'aveva colpita.
“Andiamo a bere in qualche locanda.” Disse lui agli altri.
E raggiunsero una locanda vicina.

Nyoko 19-05-2017 02.14.09

Li aspettai per un ora, paziente senza fretta. Quando poi uscirono, la prima cosa che feci, fu cercare il loro capo, notandolo quasi subito. Lo seguì ancora, fino ad una locanda, dove entrai e presi posto, senza togliere ancora il cappuccio.

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Lady Gwen 19-05-2017 02.16.19

Non rispose, ma rimase a fissarmi, di nuovo.
Ed io sorrisi divertita, attendendo che si decidesse a spiccicare parola.
Ridacchiai appena e lo guardai.
"Credo che se avessi raccolto un Taddeo per ogni volta che lo hai detto in ventiquattr'ore sarei già molto ricca..." divertita "Comunque buongiorno anche a te" cinguettai, mentre prendevo la sua mano.

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Clio 19-05-2017 02.16.46

Quello sguardo nel mio.
Quell'intesa, quella complicità, quell'ardore che ci sconvolgeva vicendevolmente.
Io e lui, eravamo così uniti, così folli e sconvolti dalla passione che ci travolgeva.
Come se quello sguardo fosse una muta consapevolezza di appartenenza, un dirci senza parole quanto fossimo ormai persi l'uno nell'altra.
Adoravo vedere quello sguardo appannato dalla passione, sconvolto dal godimento, era meraviglioso e bellissimo.
Sarei andata avanti ad assaporarlo e guardarlo per tutta la notte, anche se una guerra incombeva.
Non mi importava.
Era così eccitante, inebriante, appagante tutto quello.
Ma poi mi fermò, e un sorrisetto misto tra il divertito e l'imbronciato mi si dipinse sul viso.
Ma non dissi nulla, lasciando che le nostre labbra si unissero, si cercassero, diventassero come una cosa sola.
Quel bacio colmo di furore e passione, un bacio di parole non ancora dette, di sensazioni uniche, di emozioni forti, uniche, sconvolgente.
Allora mi fece voltare, e io restai come ipnotizzata a lasciarlo fare, quei modi decisi erano così eccitanti, come se per un momento della mia vita, potessi essere davvero donna e non regina.
Quel contrasto netto con la realtà che vivevo ogni giorno, aveva il potere di eccitarmi ancora di più.
Essere ora lì, a guardare in realtà il mio stesso trono, mentre ero alla sua mercè, dopo quei giochi proibiti ed eccitanti, era quanto di più intenso avessi mai provato.
Quelle parole, quella meravigliosa minaccia e pericolosa promessa, furono il colpo di grazia.
"Sono tua.." sussurrai, con la voce ansante ed eccitata.
Stavolta non volevo fermarmi, trattenermi, volevo lasciarmi andare, godermi ogni istante di tutto quello, e volevo che lui facesse altrettanto.
Eravamo arrivati entrambi allo stremo, e io volevo godermi quegli ultimi momenti fino in fondo.
"E se.." ansimai quasi "E se dimenticassimo la nostra sfida, per gridare insieme?" con il cuore che batteva sempre più forte.

Guisgard 19-05-2017 02.27.27

“In effetti sei molto bella.” Disse sorridendo Elv a Cassandra. “Però se vuoi non te lo dirò più...” divertito.
Scesero di sotto, dove lui aveva preparato una colazione semplice ma buona, fatta di frutta fresca e latte.
“La frutta l'ho raccolta nel giardino...” Elv “... quanto al latte... l'ho chiesto ad un contadino che portava al pascolo le sue mucche.” Facendole l'occhiolino.

Lady Gwen 19-05-2017 02.32.24

Risi scuotendo la testa.
"Certo che sì, ogni donna ama ricevere complimenti" sorridendo divertita.
Quando scendemmo di sotto, vidi che aveva preparato una colazione semplice, ma che sembrava comunque invitante.
E poi, il gesto lo avevo apprezzato davvero tanto.
"Sei stato molto carino e gentile a preparare la colazione, davvero" sorridendo teneramente.
Intanto presi posto accanto a lui ed iniziai a mangiare.

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Guisgard 19-05-2017 02.33.01

I mercenari entrarono nella locanda prendendo posto a tavola.
Lo stesso fece Astral, sempre incappucciata, sedendosi ad uno dei tavoli liberi.
Li ascoltò così parlare.
“Ehi, Lavaros...” disse uno di loro rivolto al ragazzo dai capelli scuri che aveva colpito Astral “... cosa credi che sia questa bestia? Un lupo?”
“Di lupi qui non ce ne sono più.” Un altro di quelli.
“Lo scopriremo quando l'avremo uccisa.” Sicuro di sé il giovane Lavaros.

Guisgard 19-05-2017 02.36.57

Aegos guardò Elyse ed annuì.
Il suo viso era rigato dal sudore ed i suoi occhi erano screziati di rosso che tingeva l'azzurro.
“Si, amore mio...” disse ansimando alla regina.
Si avvicinò alle sue spalle e piano la fece sua.
Inizialmente almeno.
Poi quella danza riprese, quella folle cavalcata ricominciò e la regina godette ancora.
Godette forte.
Godette a lungo.
Con impeto, vigore, passione il cavaliere mostrava le sue doti alla sovrana, facendola impazzire, stravolgendola.
Ora potevano lasciarsi andare.
Gridare forte.
Gridare come liberazione di quell'eccitazione prossima alla follia.

Guisgard 19-05-2017 02.47.43

Cassandra ed Elv cominciarono a mangiare la loro colazione.
“Pensavo ai tuoi abiti...” disse lui “... non credo tu ne abbia molti, no? Magari si potrebbe andare al paese comprarne qualcuno, no?”


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