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Altea e Clio ascoltavano Guisgard che teneva quella sorta di lezione.
“Posso” disse un altro degli studenti “chiedere perchè un uomo così esperto dell'Amore non ha una compagna ufficiale accanto?” Guisgard lo guardò con i suoi occhi azzurri ed enigmatici. “Perchè io?” Chiese lei fissandolo e cercando la sua mano. “Se io avessi una risposta a questo” rispose lui stringendole la mano “allora tutto questo sarebbe comune, scontato, prevedibile e soprattutto umano, terreno... tutto avrebbe una risposta... ed io saprei perchè mai ti sto cercando da sempre... prima ancora di conoscerti...” “Non finirà mai tutto ciò...” sospirò lei. E si baciarono. Gli occhi di Guisgard si fecero cupi, il sorriso svanì dal suo volto. “Bisognerebbe chiudere la finestra lassù...” mormorò “... entra il calore e rende inutile l'aria condizionata...” Allora un merlo si posò sul davanzale della finestra aperta. Nessuno sembrò curarsi di chiuderla. Improvvisamente allora l'uccello volò dentro, aggredendo una ragazza e ferendola ad un occhio, gettando il caos nell'aula. http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/...7704389203.jpg |
Quella domanda fu giusta, più volte me l' ero posta pure io.
Aspettai la risposta ma lessi la risposta nell' espressione del suo volto, i suoi occhi. Poi spostò l' attenzione sulla finestra, era nervoso..lo vedevo..e mi preoccupavo e non sapevo il motivo. Ma proprio da quella finestra entrò un merlo e ferì una ragazza ad un occhio e scoppiò il caos. Mi alzai e mi avvicinai alla ragazza prendendo delle salviette disinfettanti e porgendogliele.."State bene signorina?" e rivolgendomi alla gente vicino.."Che strano, un merlo non è aggressivo..non comprendo. Pure i corvi se addestrati in cattività" e alzai lo sguardo verso il merlo. |
Lo ascoltavo, e scrivevo le sue impressioni, era una mente che mi sarebbe piaciuto analizzare.
Quelli che sembravano strani meccanismi di difesa mi incuriosivano, quel modo di rivolgersi all'amore vicino eppure lontano. L'Amore era la cosa più affascinante dell'animo umano. Poi quel ricordo, così dolce così intimo e caldo. Allora compresi che c'era molto di più, più intenso e profondo. Il suo sguardo, il suo sorriso svanito, ne dedussi che non era finita per niente bene. Sorrisi appena, tornando a guardare il tablet con gli appunti. Ma poi accadde qualcosa di strano, e un volatile entrò nella stanza, ferendo una fanciulla. Si scatenò il panico e io mi guardai intorno, senza parere per cercare di carpire che cosa stesse succedendo, mentre tutto andavano in panico. |
Sorrisi senza una particolare intenzione, ma non risposi.
Poi lui si stese e lo ebbi ancora più vicino; sentii il cuore andare stranamente a mille e mi sentii improvvisamente esaltata e nervosa allo stesso tempo, anche se non capivo il perché. "Allora, buonanotte" mormorai piano, guardandolo con un leggero sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sbuffai appena ed ignorai il senso di vomito provocato da quei schifosi fagioli.
"Allora va bene..." dissi contro voglia. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ci fu il caos.
Altea corse a soccorrere la ragazza, mentre Clio restò un attimo confusa da tutto ciò. Arrivarono poi gli inservienti e la ragazza fu portata in infermeria. Fortunatamente non avrebbe avuto conseguenze all'occhio. Guisgard intanto era scomparso nel caos dell'aula. Così come scomparso era il merlo. |
“Buonanotte, Gwen...” disse Elv, per poi chiudere gli occhi.
La ragazza sentiva strane sensazioni. “Non sarai nervosa o a disagio spero...” mormorò lui riaprendo gli occhi e guardandola. |
Jeffrey annuì a Nyoko e tutto contento fece salire sua moglie in auto.
Partirono così verso la campagna. Ma poco dopo squillò il cellulare di lei per l'arrivo di un sms. Era di Pier e così diceva: “Tra poco concludo il mio turno di lavoro...” |
Chiuse gli occhi rispondendo al mio saluto, ma io non mi ero ancora liberata di quelle sensazioni e mi sembrava impossibile pensare di dormire.
In caso, posso rimanere a guardarti dormire, dottor Elv? E la sua domanda non fu d'aiuto. "No..." risposi, quasi soffiando via quel sussurro, scuotendo la testa con un timido sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Portarono la ragazza in infermeria ma quando tornai in sala Guisgard era sparito e pure il merlo..che significava.
Chiesi a qualcuno se lo avesse visto andarsene. |
Salimmo in macchina ed io forzai un sorriso a mio marito. Poco dopo mi arrivò un messaggio... Era Pier... Stava finendo il suo turno ed io... Stavo andando in campagna con mio marito... Dannazione.
"Mio marito mi sta portando in campagna da suo cugino... Vorrei scappare via.." Gli risposi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il merlo, non era una cosa qualunque, non lo era per niente.
Lo fissai attentamente, immagazzinando le informazioni utili, chi poteva usare un merlo per fare un lavoro del genere? La ragazza era a caso oppure una vittima designata? Oh, come avrei voluto avere il visore di Ishtar a quel punto, pensai mentre osservavo l'uccello volare via. Poi Guisgard non c'era più. Interessante... Sì, la faccenda stava prendendo delle pieghe inaspettate, dovevo ammetterlo. Non mi ero certo trovata un lavoro noioso, dopotutto. La tizia lo cercava disperatamente, io dal canto mio, uscii dall'aula per dare un'occhiata in giro, considerando che conoscevo più che bene i corridoi e i passaggi di quella università. |
Elv sorrise a Gwen e richiuse gli occhi.
Poco dopo il giovane medico si addormentò. Ad un tratto però la ragazza avvertì qualcosa. Delle presenze intorno a lei. |
Richiuse gli occhi e dopo un po' si addormentò, mentre io restavo a guardare e contemplare il suo bellissimo viso rilassato e abbandonato in attesa di prender sonno.
Sei davvero bello, dottor Elv, davvero... Quel perfetto momento di estatica contemplazione, però, fu rovinato da una strana sensazione, che conoscevo però bene. Allora mi guardai intorno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Pian piano l'ordine e la calma tornarono nella facoltà ed in aula.
Altea e Clio non videro più Guisgard. Lo cercarono ma lui sembrava essere sparito. Infine, girando, si ritrovarono nel corridoio l'una di fronte all'altra. |
Un attimo dopo il cellulare di Nyoko squillò per un nuovo sms di Pier:
“Dammi l'indirizzo di dove siete diretti. Ti seguirò...” |
Non capivo perchè sparire in quel modo..il tutto era successo dopo che quel ragazzo gli chiese se lui era innamorato e il suo volto si era fatto buio e nero come quel merlo..ma i merli non attaccavano le persone.
Ad un tratto trovai la psicologa davanti a me.."State pure voi cercando il signor Guisgard..che fatto strano non pensate? A mio parere è fuggito..forse è tornato in agenzia, ma lasciarci piantonate così pure?" alzando le spalle pensierosa sull' accaduto. |
Sorrisi il cellulare e senza farmi scoprire da Jeffrey gli mandai la mappa con l'indirizzo della campagna.
"Ti aspetto" Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il corridoio era silenzioso, le urla erano lontane sempre di più.
La faccenda si faceva sempre più sospetta, sempre più intrigante. Lascia il visore a casa, brava.. Ma era giorno, ormai, e io ero solo la psicologa. Senza che me ne accorgessi mi ritrovai di fronte la segretaria che cercava il capo. "Non ho idea di dove sia il capo, dubito che sia tornato in agenzia, ad ogni modo.." dissi soltanto "Sarà stato trattenuto da qualcuno..". |
Gwen avvertì delle presenze.
Indefinite, ossessive, angoscianti. Ad un tratto vide delle ombre, che poi divennero sguardi e volti inquietanti. http://fanlife.ru/system/reviews/1/6...jpg?1285936415 |
Scossi il capo.."No, non era nel salone..è sparito come quel merlo..poi non capisco tutta sta cagnara per un merlo, ha ferito quella ragazza ma diamine.." stai tornando cinica Altea.
Vidi una finestra e la aprii per vedere se vi fosse fuori la sua macchina parcheggiata o si doveva ritornare in taxi. |
Mentre Clio ed Altea parlavano fra loro, qualcuno si avvicinò.
“Signore...” disse Guisgard, tornato sorridente come prima della lezione “... credo che qui per oggi abbiamo finito... torniamo in agenzia?” |
“Cara...” disse Jeffrey vedendo Nyoko col cellulare “... con chi ti stai messaggiando? Un'amica?”
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Erano tanti.
Tante ombre, tanti volti, tanti sguardi, tutti angoscianti. Sentivo dentro la loro angoscia, il loro tormento. Era terribile. Rimasi immobile in quella posizione, col busto mezzo sollevato dal letto, fissandole. Poi, quando la situazione diventò opprimente e insostenibile, mi avvicinai al dottor Elv e lo scossi dolcemente dalla spalla. "Dottore..." lo chiamai, pianissimo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mentre mi sporgevo dalla finestra udii una voce diventata quasi familiare e voltandomi vidi Guisgard.."Signor Guisgard...la stavamo cercando ovunque, pensavo ci avesse piantonato qui..in gergo semplice..ma lei è un gentiluomo vero?" con sorriso ironico "Come volete, si torna in agenzia.." ma dove eri andato mai...e mi avvicinai guardando i suoi occhi ..puoi sorridere ma i tuoi occhi non mentono..sei turbato ed inquieto.
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Mi riscossi alla domanda di Jeffrey e gli sorrisi forzata.
"Una fan... Sì..." dissi spontanea... Bella scusa, istinto! Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Non può sentirti...” disse uno dei bambini a Gwen “... il tuo dottore dorme profondamente...”
“E comunque” un altro di quei bambini “non ti crederebbe mai...” E si avvicinarono al letto. |
Quello non è un merlo qualunque...
Non ce lo vedevo il capo che ci lasciava lì, era comunque un professionista. E infatti arrivò. Lei le si buttò addosso come sempre, era inutile che mi stupissi, ci doveva provare in ogni modo possibile. Restai in disparte mentre si avvicinava e lo guardava in quel modo. "Naturalmente, capo.." dissi solo, perchè quel teatrino bastava e avanzava secondo me, piuttosto io cercai di scrutare i pensieri del capo, che mi incuriosivano molto di più rispetto al continuo civettare. |
“Mi ero solo allontanato...” disse Guisgard ad Altea e a Clio “... su, venite... torniamo in agenzia...” raggiungendo insieme l'auto.
Clio cercò di leggere ancora nella mente di lui. Attraversò allora immagini indefinite, oscure, misteriose, inquiete. Ovunque c'era quel merlo. Poco dopo arrivarono davanti al Blaue Blume. |
Scossi la testa e tornai a chiamarlo e scuoterlo.
Ti prego dottore, non abbandonarmi adesso... "Non è vero" sibilai fra i denti, ad uno di quelli "Non è vero!" urlai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Rimasi in silenzio durante il tragitto..ecco un fatto di cui parlare alla Volpe. Arrivammo alla Blaue Blume e scesi della macchina sempre in silenzio.
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“Sei diventata una scrittrice troppo famosa.” Disse sorridendo Jeffrey a Nyoko.
Poco dopo arrivarono alla fattoria di suo cugino. Scesero e salutarono tutti. I soli convenevoli, una bibita fresca all'aria aperta ed i discorsi tipici in occasioni simili. “Siete una bella coppia.” Il cugino di Jeffrey. “Come sempre.” “In effetti io e Nyoko ci amiamo molto.” Annuì Jeffrey. “Vero, cara?” A sua moglie. |
Sì, quello non è un merlo comune...
Continuavo a vederlo nella sua mente, come una presenza fissa, oscura, che non lo abbandonava mai. La faccenda cominciava ad incuriosirmi, e sempre di più mi sarebbe piaciuto poter sottoporre il capo alla terapia, anche se qualcosa mi diceva che non avrebbe mai permesso a nessuno di scorgere nella sua mente. Tutto di lui mi faceva pensare a questo, dunque sicuramente non avrebbe mai accettato una seduta con me, ed era un vero peccato. Magari avrei tentato lo stesso, ma in realtà volevo il mio lavoro, perderlo per un'assurda curiosità sarebbe stato inutile. La mente umana mi affascinava da sempre e ciò che vedevo nella sua mi spingeva a domandarmi cos'altro ci fosse oltre quell'apparenza che mostrava al mondo. Il viaggio fu silenzioso, e arrivammo all'agenzia. Chissà se ora avremmo iniziato a lavorare. |
Arrivammo alla campagna ed io mi sentì soffocare. Amavo stare all'aria aperta, nella natura, ma lì mi sentivo rinchiusa in un cubo nero. Salutai tutti e ci mettemmo comodi a discutere del più e del meno, quando ad un certo punto si complimentarono per la bella coppia che eravamo. Guardai Jeffrey e sentì il malessere crescere in me. Dio, un po' mi dispiaceva per lui e la sua fitta convinzione del mio amore per lui.
"Già..." dissi con aria triste. Cercai, comunque, di sorridere, non avevo intenzione di fare la vittima e far pena a nessuno, non me lo potevo permettere. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gwen chiamò ancora Elv ma lui continuava a dormire.
“Lo scrittore...” dissero in coro i bambini, ripetendolo in modo ossessivo. “Lo scrittore... lo scrittore... lo scrittore... lo scrittore... lo scrittore... lo scrittore... lo scrittore...” Finalmente Elv si svegliò e quelli svanirono. |
Niente, continuava a dormire...
E quei bambini continuavano a ripeterlo, a ripeterlo, a ripeterlo... In modo continuo, ossessivo, soffocante. Sentivo mancare l'aria, non riuscivo a respirare dall'angoscia che avevo dentro. Appena svanirono rimasi lì, seduta in mezzo al letto a piangere sottovoce, col capo chino celato dai capelli che scivolavano dalle spalle. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La mattinata trascorse così alla fattoria.
Jeffrey poi andò con suo cugino al vicino stagno, per decidere come organizzarsi per la pesca. “Se vuoi” disse a Nyoko “va a farti un giretto qui intorno, cara. La campagna qui è bellissima.” |
Arrivarono all'agenzia.
“Ora vi assegnerò le vostre mansioni...” disse Guisgard ad Altea e a Clio “... lei sarà la nostra segretaria...” alla prima “... si occuperà degli archivi, degli appuntamenti e dei tabulati del computer... lei...” alla seconda “... sarà la nostra psicologa e si dedicherà ai profili dei nostri clienti, ai vari test attitudinali a cui sottoporli ed alle loro schede...” mostrando poi loro i vari uffici dell'agenzia. |
La giornata trascorse... Per me un po' troppo lenta. Jeffrey e suo cugino decisero di andare al lago per pescare e Jeffrey mi diede l'ottima idea di fare una passeggiata. Mi incamminai subito, cercando di essere abbastanza lontana da occhi indiscreti e mandai un messaggio a Pier con la mia postazione.
"Sono sola" scrissi ed inviai. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai il mansionario ed entrai nel mio ufficio, era di buon gusto. Accesi il pc e mi preparai un caffè mentre cercavo tra gli scaffali la password per accedere al terminale..mi incuriosiva quel lavoro e mi sentivo a mio agio.
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