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Il poliziotto controllò il documento di Jennifer e poi guardò Brescian che tutto tremante porgeva la sua tessera d'identità.
“E” disse l'agente “in che rapporto siete?” Chiese ai due, per poi prendere il documento di Brescian. |
Sospirai appena.
"Non vederla in questo modo... Io sarei una fotografa in realtà, prima vendevo solo le mie foto ai giornali, poi ha iniziato a non bastare e ho aggiunto gli articoli" spiegai, poi sorrisi "Diciamo che adesso ho fatto di necessità virtù" ridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"In nessun rapporto, agente..." risposi cercando di mantenere la calma "Gli ho offerto semplicemente un passaggio, ma lui evidentemente cerca altro... Vi sarei davvero grata se mi aiutaste a farlo scendere dalla mia auto..."
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Il poliziotto guardò Jennifer e poi il documento di Brescian.
Ma prima che potesse dire qualcosa, a Brescian cadde dalla tasca una delle tessere false. Lui fece per chinarsi e raccoglierle, ma l'altro agente riuscì a precederlo. “E queste cosa sono?” Guardandole. Brescian fu sul punto di svenire. |
Elv sorrise ed annuì a Kara.
“Allora” disse “ti darò la possibilità di poter scrivere qualcosa di ancora più forte... molto più forte... se vorrai...” guardandola negli occhi. |
Rimasi a guardarlo, cercando di scorgere oltre i pozzi scuri dei suoi occhi il significato di quelle parole.
"Ah sì?" chiesi piano, con un sorriso curioso, mentre Charlie scendeva dalle mie gambe "Posso sapere su cosa?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Qualcosa di forte e temo di poco piacevole...” disse Elv alzandosi ed avvicinandosi alla finestra “... ma ci andremo stasera... ci muoveremo col buio... è più prudente...”
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. Elv guardò dalle tendine. “Accidenti...” mormorò a Kara “... gli sbirri... presto... nascondi l'articolo... e nascondilo bene...” |
Best guardò Elise.
Ancora una volta la guardò tutta. Lentamente, più di una volta. “Alcune cose” disse “non si dimenticano più una volta che le si è fatte... come respirare... guidare... e fare l'amore...” con tono più basso. |
"Nulla di nuovo sotto il Sole, allora" con una leggera risata sarcastica "Bene, d'accordo" annuendo.
Mi piacevano queste scorribande clandestine notturne, che erano particolarmente interessanti, oltre che produttive. Sbuffai poi alla bella notizia. Scollegai la chiavetta con l'articolo dal pc e la nascosi in camera, poi andai ad aprire, calma e tranquilla. "Buonasera" sorridendo cortese. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'agente salutò Kara toccandosi il capello.
“Salve, signorina...” disse, per poi gettare uno sguardo nella stanza. Elv si era nascosto in bagno, ma Charlie era fermo davanti alla porta scodinzolando e rischiando quindi di rivelare la sua presenza dentro. “La moto qui fuori...” continuò il poliziotto indicando a Kara la moto di Elv parcheggiata davanti all'ingresso “... sa di chi è?” |
A quel punto stavo davvero per avere una crisi di nervi.
"Agente, non ho idea di cosa sia, ma per l'amor di Dio, mi tolga quest'individuo dai piedi!" Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Cercavo di non dare peso al fatto che Charlie scodinzolasse davanti alla porta del bagno in cui Elv era nascosto o che guardassero in casa.
Dovevo mantenere la calma, perchè ogni cosa poteva essere controproducente. "La moto? No, era già lì quando sono tornata, qui comunque ne circolano molte, anche io ne ho una, potrebbe essere di chiunque" alzando le spalle, mentre parlavo con sicurezza e disinvoltura. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel tono.
Mi sentii morire dentro nell'accorgermi che faceva ancora lo stesso effetto di quando ero la donna più felice del mondo, al suo fianco, quando mi bastava una sua parola per fremere tutta, per sentire il folle desiderio della nostra passione incontrollata. E quel tono... Come lo fai apposta... Lui lo sapeva, quanto mi faceva impazzire quel tono, quanto mi accendeva di passione, quanto mi faceva perdere la testa. Cercai di controllare quelle emozioni, quel brivido caldo che ancora mi scuoteva tutta. Lo guardai, intensamente, con una tristezza infinita nello sguardo, quella di chi ha provato la felicità più assoluta e ora sa che niente potrà ridargliela. Perché lui si è portato via un pezzo di me, e senza quello non potrò mai più essere completa. Non lo mostro mai a nessuno quello sguardo, e probabilmente non dovrei mostrarlo nemmeno a lui, anzi... soprattutto a lui. Ma sono stanca, sono davvero stanca, svuotata e distrutta. Ho usato tutte le mie forze per ricominciare a vivere dopo di lui, e ci sono riuscita, ovvio. Tutto si supera, ma il tempo non mi avrebbe mai ridato quel pezzo di anima che ho consegnato a lui. Lo guardavo negli occhi intensamente, molto intensamente. Quello sguardo che solo due persone che si appartengono riescono a scambiarsi. Era vero? Non si dimenticavano quelle cose? Tante volte avevo pensato il contrario, avevo pensato di aver dimenticato come si faceva ad amare, a guidare, a fare l'amore. Forse l'avevo fatto davvero, forse l'avevo dimenticato. E il mio sguardo, diceva tutto quello... "Sei crudele a nominare l'amore in mia presenza..." con la voce bassa, piena di tutto il dolore che lui mi aveva causato. Perché io l'avevo amato, l'avevo amato oltre ogni limite, confine o freno, godendomi quell'intensa felicità che mi regalava stare con lui. Amavo ogni cosa di noi, a volte arrivavo persino ad amare le litigate, e quel meraviglioso momento in cui ci guardavamo e facevamo pace, le notti che sembravano sorgere solo per noi, le albe che ci trovavano abbracciate, gli attimi rubati, tutto. |
“Glielo dico io cosa sono queste, signora...” disse l'agente a Jennifer “... sono tessere d'identità false... false come un fondo di bicchiere in una manciata di diamanti.”
“Bene bene...” l'altro poliziotto “... ora si che siete in una marea di guai, signori.” Prendendo le manette dalla cintura. Brescian svenne. Uno dei due agenti lo issò di peso, trascinandolo poi verso la loro pattuglia. L'altro mostrò le manette a Jennifer. “Verrete entrambi alla stazione di polizia, signora.” Facendole scattare ai polsi della giovane donna. |
"Io?" Risposi in preda al panico "E cosa c'entro io con quest'uomo? Ci avete sentiti litigare, vi ho chiesto di liberarmene e voi, per tutta risposta, arrestate anche me?"
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“Poche storie...” disse il poliziotto spintonando Jennifer “... eravate insieme... per quanto mi riguarda potreste essere amanti, o complici...” arrivando vicino alla pattuglia.
“Ehi...” l'altro poliziotto “... per ora ci contenteremo di lui... lei lasciala andare... i documenti falsi erano i suoi.” “Sicuro?” “Si.” Allora il poliziotto aprì le manette di Jennifer. “Sei fortunata...” a lei “... fila via e non farti rivedere qui intorno.” Ed andarono via con Brescian. |
“Si, ma ha una targa particolare...” disse il poliziotto a Kara “... proviene dai quartieri proletari... solitamente se uno di quei cani viene nelle zone bene, beh, ci potrebbero essere guai in giro...”
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Annuii con fare falsamente comprensivo.
"Certo, avete ragione. Spero allora che non sia nessuno che dà problemi" sorridendo. Ma andarvene via, no? È mattina, non so, un cappuccino al bar? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Best guardò Elise negli occhi.
“Hai ragione...” disse “... è come parlare del passato... e nulla è più inutile che rivangare ciò che è stato... parliamo d'affari, no? Enner mi ha fatto chiamare... vi occorre un nuovo pilota e promette di mandare in prescrizione ogni mia accusa... finalmente viene fatta giustizia...” |
Di fronte alle mie proteste, l'altro poliziotto sembrò convincersi e mi lasciò andare. Non potevo crederci, ero libera, libera di tornare nella tranquillità della mia casa.
Tornai in auto, misi in moto e partii di gran carriera, lasciandomi quell'assurda situazione alle spalle. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Oh se era crudele, eccome.
Più lo guardavo e più mi rendevo conto di quanto fossi idiota a soffrire in quel modo per lui, gli avevo permesso di distruggermi, di portarsi via il mio cuore, la mia felicità, la mia gioia di vivere. Lui invece sembrava perfettamente a suo agio. Probabilmente nemmeno aveva sofferto per me, visto com'era tranquillo. Voleva parlare d'affari. Sì, meglio che parlassimo di affari e che non si azzardasse a tirare in ballo il passato perchè ero così furiosa con lui che non mettergli le mani addosso poteva essere più complicato del previsto. Dopotutto aveva sempre avuto la capacità di farmi imbestialire come nessuno, anche di rendermi la donna più felice del mondo, oh sì, anche quello. Tutto era forte con lui, tutto era intenso, folle, smisurato. Così era stata la passione, l'Amore... così era stato il dolore, la delusione, la ferita. Non avevo nessuna voglia di permettergli di farmi del male. Ora importavano solo i guerrieri, e forse lui poteva fare al caso mio. "Sì, mi occorre un pilota, ma non c'entra Ennar..." scuotendo la testa "Quelli dell'Ateismo hanno un nuovo capitano, e mi serve qualcuno che sappia tenergli testa..." cercai di concentrarmi sul lavoro. "Decido io, non Ennar, chi corre o no nella mia squadra!" alzando gli occhi al cielo. "Eri bravo.. molto bravo.." sospirai, annuendo, mentre lo guardavo sempre con gli occhi pieni di tristezza mista a rabbia incontrollata. "Se davvero puoi di nuovo correre, ben venga... vorresti rientrare in squadra?". |
Rimanemmo così in silenzio per molto..un momento quasi magico..come se il tempo si fosse fermato per un attimo e io giocherellavo con le dita sulla sua mano.
Ma la vista della piccola base mi desto' da quell'attimo solo per noi ma così intenso anche se breve.."Allora aspetteremo quel ..di più. .che hai detto" con sguardo malizioso stavolta. Misi il casco ed entrammo nella base militare.."Sei certo di questa scelta?" perplessa e a bassa voce. |
Annuì alla sua proposta ma rimanevo comunque dell'idea che mi stesse nascondendo qualcosa.
Tutti lo chiamavano "angelo" e dovevo scoprire perché! Non era certo per proteggere noi, se si faceva chiamare così. "Andiamo al molo, allora" dissi avviandomi alla vettura. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il poliziotto gettò un altro sguardo all'interno della casa e poi annuì a Kara.
“Stia tranquilla, signorina...” disse “... non causeranno noie a nessuno.” Stringendo il manganello magnetico che pendeva dalla sua cintura. “Beh, io riprendo il mio giro di pattuglia. Buona giornata.” Ed andò via. Finalmente. |
Best sorrise e guardò Elise con i suoi occhi chiari.
“Beh, Enner conta eccome...” disse “... lui è la rete stessa... il governo sa che è il migliore slla piazza... può chiedere ed ottenere di tutto... se le accuse, a quanto pare, sono state annullate allora di certo c'è il suo zampino...” avvicinandosi a lei “... certo che correrò con te... ammesso il mio presidente mi voglia davvero in squadra...” |
“Non abbiamo altra scelta...” disse Hiss a Shushan, mentre la Jeep attraversava l'ingresso di ferro e ghisa termica della base militare.
Indossavano i cachi, dopotutto lui era ricercato e riconoscibile. “Salve...” Hiss al furiere “... siamo diretti a Base Mars... però ci occorrerebbe del carburante.” “Certo, ve ne faccio avere subito.” Il furiere. “C'è un posto dove poter mangiare?” “Si, il nostro spaccio.” Annuì il furiere. “Li potrete avere un buon pasto.” Poco dopo Hiss e Shushan erano seduti nello spaccio della base. |
Diahnne e Castiel presero l'auto e si diressero verso il vecchio molo.
Una lieve brezza soffiava dal mare, col suo odore di salsedine ed il mormorio delle onde che si portava dietro. Il molo appariva deserto e desolato, con le onde spumose che accarezzavano le palizzate dei pontili. Ad un tratto Diahnne notò un vecchio pescatore che se ne stava con i piedi a mollo, con in mano la sua canna da pesca. |
Finalmente Jennifer tornò a casa, lasciandosi dietro quell'inopportuno incontro con l'insulso Brescian.
Casa sua era comoda ed accogliente, col televisore che si accendeva automaticamente, come avveniva in ogni casa di Imperios, appena le trasmissioni giornaliere cominciavano. Dopo circa una mezz'ora qualcuno bussò con forza alla porta. |
"Ne sono certa. Buona giornata a lei" dissi con un sorriso cortese.
Poi chiusi la porta sospirando di sollievo; sembrava fatto apposta, ma era possibile? Mi avvicinai poi alla porta del bagno. "Puoi uscire, è andato via" ad Elv, che era ancora dentro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Facemmo benzina e poi ci trovammo nello spaccio della base per mangiare..."Hiss facciamo presto" a bassa voce "chiediamo un pasto al sacco e lo mangeremo sulla Jeep...vuoi mangiare qui..con questi caschi? Devi parlare tu..per me va bene qualsiasi cosa..la voce da uomo mi viene difficile ed è già molto non notino certe curve sotto la tuta mimetica" sarcastica ma anche preoccupata.
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Il molo era un posto molto tranquillo. Sembrava il posto perfetto in cui perdersi nei propri pensieri.
E infatti, in un primo momento, così feci. Iniziai a pensare a tante cose, ad iniziare da Black, che era più di un fratello, era il mio eroe, mio padre, mio amico. Era tutto e il fatto che se ne fosse andato, mi faceva sentire abbandonata. Poi pensavo al "perché" e mi saliva la rabbia. Come si era messo in quel guaio? E perché scappare via? Non era da lui! In fine pensai a Castiel, quel suo sguardo enigmatico e profondo mi incuriosiva tantissimo e mi piaceva l'idea di conoscerlo meglio. Un angelo, eh? Un bell'angelo, certo, ma adesso volevo ben sapere il perché. La vista di un pescatore mi riscosse dai miei pensieri. "Guarda, lì c'è qualcuno" dissi a Castiel indicandoglielo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
A sentire la voce di Kara, Elv uscì dal bagno.
Si avvicinò poi alle tendine della finestra e guardò il poliziotto andare via. “Dannati bastardi...” disse con rabbia “... aspetteremo faccia buio per poter uscire...” |
“Dobbiamo restare calmi o finiremo per tradirci...” disse Hiss a Shushan “... siamo nella tana del nemico, nessuno penserebbe di cercarci qui...” mangiando “... quindi godiamoci questi momenti di relax... abbiamo solo un motivo per non attardarci troppo... il militare steso nel bagagliaio... ma quello riposerà ancora per un bel po'...”
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Castiel annuì a Diahnne.
I due allora raggiunsero il pescatore. Era vecchio e dall'aspetto bonario. “Eh, i pesci si sono fatti furbi...” disse parlando quasi tra sé e sé “... ormai non abboccano più con le esche sintetiche... no, vogliono esche vive... e non è facile trovarne oggigiorno...” |
Guardai quel vecchio che in tutta la storia, apparte Castiel, sembrava una persona per bene. Cambiai maschera e divenni, come diceva Castiel, una "bambina".
"Mi scusi, buon uomo..." dissi sorridendogli. "Potremmo farle delle domande?" Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai uscire dal bagno e poi avvicinarsi nuovamente alla finestra.
Ascoltai le sue parole di rabbia e non potevo non condividere. Erano dei maledetti che cercavano ogni scusa per torchiarti, anche senza motivo. "Hey..." dissi piano, quasi con tono di conforto, mentre mi avvicinavo a lui e poggiavo la mano sul suo braccio. Poi annuii alle successive parole. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Annuii e prendendo un vassoio presi il cibo e mi sedetti in uno spoglio tavolino di metallo con Hiss.
Iniziai a mangiare quel piatto di pasta che era davvero insapore..l' importante era nutrirsi di carboidrati. "Bene....dove siamo diretti poi?" chiesi ad Hiss a bassa voce.."Noi tre...abbiamo pure il nostro amico dietro" trattenendomi dal ridere. |
Il vecchio pescatore guardò Diahnne e sorrise.
“Certo, ragazza mia, prego...” disse annuendo “... cosa vuole chiedermi?” |
Elv guardò Kara negli occhi per un lungo istante.
Uno sguardo intimo, di complicità. Allora annuì. “Aspetteremo che faccia buio...” disse “... qui saremo al sicuro...” continuando a guardarla. E fu quasi sul punto di sfiorarla con una carezza. |
“Dobbiamo liberarci di quel tipo...” disse Hiss a Shushan “... trovare un posto dove lasciarlo ed in modo che non ci denunci subito... non sono un assassino io...”
Finirono il loro pasto e poi lasciarono la base. Percorsero diverse miglia, fino a trovare un emporio ed una fabbrica isolati nel deserto. |
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