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Nel cerchio, la vecchia, a vedere Guisgard, Elisabeth e Morris fuori accanto a quella misteriosa donna, si rivolse a Llamrei:
"Signora, una dama come voi sarà senza dubbio stata educata con le più raffinate conoscenze del mondo cortese. Prendete dunque questa Siringa e cominciate a suonarla. Gli antichi con il suo suono invocavano la protezione degli spiriti notturni dei boschi. Io nel frattempo reciterò alcune formule che accompagneranno il vostro suono." http://www.elicriso.it/it/mitologia_...immagini/1.jpg Fuori dal cerchio, all'improvviso iniziò a calare una fitta nebbia, che in breve avvolse il cortile e l'intero castello. "Amici miei siate saldi e forti in questa situazione, che nella nebbia si annida sempre la tentazione!" Gridò a quelli che stavano fuori Jigaen. "Milady" disse Guisgard ad Elisabeth "abbandonate ogni paura e malessere, ve ne prego. Siate sicura e risoluta. Non vi accadrà nulla...fidatevi di me." Ed a quelle parole strinse ancor più forte la mano di lei. http://files.splinder.com/72f264fa73...7646eb2db.jpeg Morris in un attimo fu avvolto da quella nebbia e l'unica cosa che vide fu quella donna. "Avete giurato di aiutare me ed il mio bambino, cavaliere!" Gridò lei con voce stridula. Si sedette allora a terra e si scoprì il ventre: stava per partorire. Allargò le gambe e cominciò a gridare. Ad un tratto un bambino spuntò e cominciò a piangere. La donna prese in braccio quel grottesco bambino e lo mostrò a Morris. "Ecco, cavaliere" disse "il mio bambino ha fame delle anime che mi furono promesse per i miei servigi...mantenete la parola data e comportatevi da cavaliere, aiutandomi, o sarete dannato per sempre!" L'istinto suggerì a Morris molta cautela in quel misterioso scenario. http://www.filmdope.com/Gallery/ActorsM/65945-26244.gif Al vecchio monastero intanto, Hastatus aveva ripreso conoscenza. Ed alle sue domande, il suo luogotenente rispose: "Milord, abbiamo ucciso quei dannati. Tutti tranne il loro capo, colui che chiamate sir Geowan. Egli come un cotardo, visto volgere a suo sfavore lo scontro, ha abbandonato i suoi ed è fuggito via. Credo che ora dovremmo attenderci una bella accoglienza a Tintagel! Faccio preparare tutto in modo da poter partire all'alba, come ci avete ordinato." http://upload.moldova.org/movie/movi...g_arthur_2.jpg |
La nebbia scese anche intorno a Guisgard e ad Elisabeth.
Ma nonostante avvolgesse ogni cosa, attraverso il suo velato manto emergeva un diverso scenario. Forse un sogno, forse un'illusione. C'era una grande torre davanti a loro, quasi persa nell'immensità di quello scenario. Forse era quella del castello o forse era una torre più antica. E davanti a loro vi era una strada, mentre quella misteriosa donna stava su uno dei due bordi. "Dietro di voi" cominciò a dire la donna "vi è un posto sicuro ed accogliente. Lì troverete persone care ed amiche, insieme alla serenità. Sarò clemente...vi farò giungere in quel luogo, ma solo se vi lascerete le mani. Smettetela di tenervi per mano e ritornate ognuno al proprio luogo natio, ideale e sicuro. Ma badate, se deciderete di continuare, restando insieme, allora non giungerete mai a quella torre. Non è fatta per voi. Lì troverete solo incertezza e paura. Staccate le vostre mani e tornate indietro...ascoltate il mio consiglio...ascoltatelo..." L'eco di quell'ultima parola, pronunciata dalla donna, si rpetè più volte in quell'irreale atmosfera. Guisgard allora, senza lasciare mai la mano di Elisabeth, rivolgendosi alla sua compagna disse: "Elisabeth, so per certo che quella torre è la nostra meta. Raggiungendola fuggiremo da questo incantato ed illusorio scenario. Vi fidate di me? Volete affidarmi la vostra vita? Se si, non lasciate la mia mano e raggiungiamo insieme quella torre. Solo se resteremo uniti potremmo arrivare ad essa." Guardò negli occhi di lei ed attese la sua risposta. http://www.artecultura.fe.it/pix/ami...pheus_sito.jpg |
Non mi ero sbagliato...era un nascituro demoniaco!
Mi fece comunque pena e gli risparmiai la vita...lo presi in braccio e lo consegnai nelle mani della sua veneranda madre! http://www.greylodge.org/occultrevie..._002/iside.jpg |
Ero letteralmente avvolta dalla nebbia, Morris aveva fatto la sua scelta aveva reso ad una madre la vita, quantunque fosse l'incarnazione del male......Llamrei era all'interno del cerchio....la vedevo come un faro di salvezza in tutta quella nebbia era la sola luce che vedevo, un ombra di malinconia velo' il mio cuore era il pensiero per Hastatus una muta preghiera perche' almeno lui fosse al sicuro.....e poi Guisgard e la mia mano nella sua.....potevamo tornare indietro c'era tutto il nostro mondo,gli affetti..le nostre certezze, niente paure...solo serenita'...trovare fiducia nelle parole di una sconosciuta......guardai gli occhi di quella donna...non c'era limpidezza nel suo sguardo e il suo volto dai tratti duri non esprimevano nessun sentimento...strinsi piu' forte la mano di Guisgard...." Andiamo avanti solo l'amore puo' far finire tutto questo..........."
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All'alba ci rimettemmo in cammino, ora dovevamo definitivamente dire addio al fattore sorpresa.
"Dobbiamo sbrigarci, prima arriviamo e meno tempo avranno per organizzare le difese" dissi. |
Presi la siringa tra le mani e con le lacrime agli occhi iniziai a suonare.
Pensavo se era necessario tutto questo. Pensavo ai miei amici fuori dal cerchio. Io ero protetta. Loro no. L'istinto mi diceva di uscire da lì e di combattere dal di fuori. La ragione di rimanere. Cosa potevo fare.... |
Hastatus ed i suoi cavalieri partirono alla volta di Tintagel per quella che sembrava essere la battaglia decisiva.
Prima di partire, l'eremita li benedisse e fece una raccomandazione a Hastatus: "Cavaliere, ricordate sempre che l'uomo è il centro del creato. Tutto è in funzione di lui. La paura, il trimore, la disperazione...sono solo stati d'animo. Restate saldo nella Fede ed i vostri nemici non potranno nuocervi." Al castello, intanto, Llamrei era in preda a dubbi e timori. Aveva iniziato a suonare la siringa ed affiancava quindi la vecchia nei suoi rituali. Ad un tratto questa disse: "So cosa alberga in voi, mia signora. Ma se uscirete la fuori il demone inizierà a tormentare anche voi. E credetemi, non è facile resistergli..." Morris intanto era accanto alla donna. "Cavaliere" disse questa "se siete tanto valente come volete far credere a tutti, allora attaccate quelli racchiusi nel cerchio! Fatelo e compirete un atto di giustizia verso di me che vi invoco! Pensateci bene...qui siete un semplice cavaliere...ma nel reame da cui provengo sarete trattato come un re!" |
I dubbi, nonostanze le parole della donna, continuavano a tormentarmi.
C'era qualcosa che non quadrava. Ma non riuscivo a capire "cosa" mi stuzzicava. D'istinto iniziai a suonare una ballata al contrario......rimasi basita nel vedere l'effetto che stava producendo...continuai senza mai fermarmi...al contrario, le note suonate al contrario....... |
La selva era celata dalla nebbia e solo a tratti mostrava le sue forme ed il suo aspetto.
Il tutto appariva velato, sbiadito, come se l'illusione dominasse ovunque. La selva dava l'idea di essere immensa, sconfinata, capace di contenere un'intera vita. Già, la vita... Cosa conta davvero nella vita? Cosa la rende degna di essere vissuta? In quel momento Elisabeth sentì forte la mano gi Guisgard e fu in grado di percepire anche il battito del suo cuore. Il cuore di un cavaliere. Sarà abbastanza grande per non cadere nella tentazione e nell'illusione? Guisgard iniziò a camminare e con la mano teneva salda Elisabeth che lo seguiva. La torre appariva lontana, semicoperta dalla nebbia. Quasi come un miraggio, un sogno. "Elisabeth" disse la voce della donna in quello sterminato ed assordante silenzio "quella torre non vi appartiene. Non la raggiungerete mai. Torna indietro e lascia la sua mano. Ha detto che ti amerà per sempre...mente! Non si può amare tanto un'altra persona. E' come un fuoco che arde forte, ma che presto si consumerà...e quando accadrà, lui andrà via..." Guisgard intanto continuava a camminare fra gli sterpi ed i rovi. "Sentite questi lamenti, Elisabeth?" Chiese. "Sono i lamenti dei dannati. Non ascoltateli...vogliono solo farci cadere nello sconforto. Non lasciate mai la mia mano..." http://files.splinder.com/089d1fe2a7...342407316.jpeg |
"Ho risparmiato e salvato le vostre vite.. nonostante la realtà delle cose e nonostante le vostre parole mi offendessero più dello stesso vostro tono"!
"Di fronte alla maternità ..tutta.. io mi inchino...anche quella animale ed infernale...io rispetto e tollero tutto...ma non andate oltre con le insinuazioni...e non chiamatemi più cavaliere...non ne sono degno"! Accarezzai i visi di madre e figlio e affrontai i 18 demoni dentro quel cerchio! Si disposero su 3 file di 6 (6+6+6), sorrisi a tal terzetto e al numero che formavano....mi circondarono...e visto che non portavano armi e stavano nudi... .gettai le armi e la corazza...e rimasi anch'io in tale stato! Ad un tratto..si avvinghiarono sul mio corpo.. tutti insieme, i loro lamenti e le loro grida erano spaventosi....tiravano con forza le mie membra ed i miei capelli! Dovevo resistere più a lungo possibile....malgrado i profondi graffi e i morsi che mi infliggevano mammano; iniziarono a colpirmi sulla schiena.. .poi sul petto...poi sul viso; cominciai a perdere sangue dalle dita dei piedi e delle mani....il mio viso grondava lacrime rossastre dal dolore atroce. All'improvviso.. decisi che era il momento di agire...loro avevano perso abbastanza forze....afferrai le braccia dei primi due demoni sottomano...e con tutta la rabbia che avevo in me...li ruotai vorticosamente a mezz'aria...utilizzandoli come pale di mulino a vento...scagliandoli contro i corpi dei loro simili..sfondando le loro schiene e sventrando i loro stomaci in modo abominevolmente orripilante!!!! Non risparmiai neanche uno di essi.... alla fine...emisi ..io.. un immane e poderoso urlo...di intensità tale da far piangere a dirotto il povero nascituro!!!! Quegli esseri si trasformarono in polvere...e sorridendo..la mostrai alla cara donna!!! http://i143.photobucket.com/albums/r...ede/tempo4.jpg |
Quante volte nella mia vita avevo visto la nebbia, bisognava seguire un punto luminoso qualcosa di veramente visibile per poterne uscire fuori......non sapevo quanto l'amore potesse essere forte, sapevo pero' che dovevo stringere la mano di Guisgard, quella era la luce che dovevo seguire..il mio amore forse era ancora fievole ma il suo era saldo e sapevo che saremmo arrivati alla torre a costo della vita stessa...." Non preoccupatevi......non ci sara' nessun demone che potra' farmi cambiare idea, ho scelto la strada da percorrere......."
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Guisgard la guardò per un momento e le sorrise.
Poi ripresero il cammino. "Quanti, in passato" disse la donna "hanno fatto la scelta di seguire il cuore...e quante lacrime e dolore hanno vissuto...ascoltateli..." I due continuarono a camminare nella nebbia, quando ad un tratto scorsero una sagoma. Era una figura vestita di bianco, eterea e con il volto coperto da un leggero e delicato velo. Istintivamente Guisgard arrestò per un momento il suo passo. La figura si avvicinò. "Chi sei?" Chiese il cavaliere. La figura non rispose subito. Fissò Elisabeth e si scoprì il volto: era una ragazza e lo sguardo era sofferente e stanco. "Chi sei?" Chiese ancora Guisgard. La figura rispose: "Fui principessa di Creta e figlia di Minosse, ero gaia e serena finchè Amore non mi scosse. Quando nel labirinto giunse il bell'eroe ateniese che il mio cuore e la mia arte egli mi chiese. <<Aiutami ad abbattere il Minotauro mostruoso e il mio amore ti darò.>> Disse l'eroe amoroso. Ma quando il mostro fu vinto e l'isola liberata, lui un dì sull'isola di Nasso mi ha abbandonata. Non vi è perciò amore infinito, forte ed eterno, che viva oltre la vita, fin nei Cieli o giù all'Averno." La donna rise forte. "Avete udito costei?" Gridò a Guisgard e ad Elisabeth. "Ella visse nell'illusione di Amore ed ora si ritrova sola ed afflitta nello sterminato silenzio del regno dei morti! E se non crederete a lei, allora chiamerò a voi mille altre anime per testimoniarvi dell'utopia di Amore." In quel momento, decine di altre figure emersero dalla nebbia, quasi in attesa di un cenno da parte di quella donna per poter iniziare a parlare. http://www.assoartlab.org/web/images...in_visioni.png |
Mi sentivo all' inferno...solo dolore e strazio...questa era la scelta d'Amore ?...non poteva essere cosi' l'inferno non poteva nascere dall'amore ne' esserne la causa....Incominciai a guardarmi intorno...lacrime solo lacrime...." Guisgard andiamo avanti, ti prego...il dolore mi sta' dilaniando l'anima....se la mia mano sembra lasciare la tua, non temere tienila piu' salda "
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"Elisabeth" disse Guisgard guardandola negli occhi "in questa nebbia non c'è Amore! Quella donna non sa nulla di Amore e ha paura di noi! Ha paura della forza di Amore! Ora resta serena e fidati di me...ti prometto che raggiungeremo quella torre. E sai che ho sempre mantenuto le promesse che ti ho fatto. Ora proseguiamo..."
Poi rivolgendosi alla donna: "Demone, dovrai fare di meglio per intimorirci! Questo spirito non è ciò che vuoi farci credere! La principessa Arianna di Creta fu si abbandonata da Teseo, ma trovò l'amore eterno fra le braccia di Dioniso! I tuoi incanti non sortiscono alcun effetto su di noi!" La donna rise forte. "Cavaliere" gridò "l'acqua vince il fuoco, come la forza domina la debolezza! La mente annullerà il cuore ed i sogni umani...io ti strapperò quella donna. Non ti seguirà fino a quella torre. E quando resterai solo...ti finirò!" http://www.querinistampalia.it/museo...lli193_155.JPG |
" Non potrei mai non avere fiducia in te, se sono qui e' perche' sono sicura di quello che provo.......solo la morte puo' fermare il cammino verso quella torre "
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Morris vedeva quella polvere volare via.
Ma, ad un tratto, ciò che restava di quei demoni svanì nel nulla. E pian piano la nebbia attorno divenne meno fitta. Allora l'incantò cessò e fu finalmente possibile vedere la terribile realtà. Morris, uscito dal cerchio era caduto negli incanti del demone. I suoi amici nel cerchio gli erano apparsi con sembianze mostruose ed egli li aveva attaccati. Ma era riuscito solo a distruggere il disegno del cerchio e non chi vi stava dentro. "Cavaliere, fermate il vostro ardore e la vostra rabbia! Avete spezzato il cerchio, ma non era una gabbia!" Disse intimorito Jigaen. "Placate la vostra forza" disse la vecchia a Morris "o ci ucciderete tutti! Vi avevo detto che non sareste dovuto uscire dal cerchio!" Llamrei però, prima che Morris si scatenasse, aveva cominciato a suonare le note della siringa in senso contrario. E questa melodia era giunta nella torre più alta del castello, tormentando in sogno il barone. L'uomo saltò su, ricoperto da sudore. Quella melodia lo aveva stravolto. "Guardie! Guardie!" Cominciò a gridare. E sul suo volto correvano rabbia, ira ed odio. |
Guisgard, a quelle parole di Elisabeth, la guardò sorridendole.
Intanto nell'aria si diffusero dei lamenti. Sinistri gemiti di dolore e sofferenza iniziarono ad echeggiare in quell'irreale scenario. "Non ascoltare questi lamenti, Elisabeth" disse Guisgard "pensa ad altro e non lasciarti avvilire da tutto questo." Già, avvilire. Una vita vuota, senza slanci, senza vitalità, senza musica, senza colori. Questa è una vita senza l'amore. E quello scenario che li avvolgeva era sterile ad ogni essenza dell'amore. Guisgard stringeva ancor più forte la mano di Elisabeth, ma ne avvertiva il tremore. Cercò allora di destare la sua mente da quell'angosciante atmosfera. "Sai" cominciò a dire "una volta, quando navigavo verso la Terrasanta, a causa di una tempesta facemmo sosta su di una piccola isola dell'Egeo, a poche miglia da Rodi. Era un posto incantato ed incantevole. Forse l'acqua lì è più blu che in qualsiasi altro luogo al mondo. Vi è un litorale bianchissimo ed incontaminato, dove le onde si schiantano con tanto fragore che lo loro schiuma sembra voler giungere fino al cielo. Di tanto in tanto sulla spiaggia si ritrovano vecchie monete e cocci raffinati di anfore pregiate. Si dice che appartengano alle numerose navi che fecero naufragio presso quelle coste. E sotto quel mare giace qualche tesoro favoloso e nelle giornate più limpide, quando il mare è quasi trasparente, è possibile vedere uno scintillio luminosissimo provenire dai fondali. L'isola poi è costantemente esposta al soffio del vento di ponente e questo rende le sue notti chiare di stelle. Io so che un giorno ritornerò su quell'isola e vi condurrò la donna che amo. La compagna a cui consegnerò le chiavi del mio cuore e del mio mondo. E lì voglio invecchiare con lei, proprio a contare le infinite stelle di quelle chiare notti avvolte nella magia senza tempo dell'Egeo..." http://dango.altervista.org/_altervi..._stellato2.jpg |
Suoni , voci..lamenti....credere...cedere...Guisgard.....l a sua mano era un'ancora di salvataggio in quel mare di disperazione........Guisgard incomincio' a raccontare una storia....La Terrasanta, Rodi .....i suoi sogni ...era difficile camminare e ascoltare...pero' ero affascinata.....c'era vita....calore......la donna a cui avrebbe dato le chiavi del suo cuore...istintivamente guardai le nostre mani....." Continua a parlare Guisgard....ti prego...mi sembra di impazzire......"....... la Torre mi sembrava cosi' lontana
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Prima di partire avevo ringraziato il buon eremita e gli avevo chiesto di pregare per la buona riuscita della nostra impresa.
Eravamo a cavallo da quasi mezza giornata, e per cercare di arrivare a Tintagel il prima possibile avevamo consumato il nostro pasto restando a cavallo e continuando ad avanzare... e ormai eravamo quasi arrivati. Però più mi avvicinavo alla meta e più la preoccupazione cresceva perché li già sapevano del nostro arrivo... perché gli aiuti che avevo promesso ai miei amici arrivavano con qualche giorno di ritardo... perché non sapevo se erano ancora vivi. Questo però non era il momento di farsi prendere dallo sconforto, gli uomini dipendevano dal mio comando e non potevo permettere di sbagliare le decisioni. Mi rivolsi al mio luogotenente e gli dissi: "Prendete voi il comando, io con altri cinque cavalieri voglio raggiungere velocemente la nostra avanguardia e valutare com'è la situazione." Senza attendere una risposta, chiamai indicai cinque cavalieri "Voi, venite con me", dopodiché spronai la cavalcatura e partii. |
"Destatevi Morris: non siamo vostri nemici. I nemici sono coloro che appaiono ai vostri occhi come amici falsi. Suvvia...ricordate di me? Vi potete fidare. Aitateci a combattere i veri malvagi"
E gli porsi la mano ma notai nei suoi occhi uno sguardo non sicuro. |
Continuai a sorridere, consapevole di aver combattuto un'interessante disputa.
Nessuno dei miei amici si era fatto male, rimaneva il fatto di aver dimostrato ad essi e al "male" quanto forza avevo acquisito: una potenza micidiale...mai come prima! "Mio caro Jigaen, io spezzo tutti i cerchi che voglio...perchè è soltanto una opinione altrui...il cerchio è rimasto aperto...semmai! Ciò che importa è aver raggiunto il mio scopo...e tu lo sai benissimo"! "Mie dolci ..arzilla signora e lady Llamrei...non avrei potuto astenermi dalla mia reazione e rabbia..perchè era il rischio che avrei comunque corso per giungere a tale conclusione: il bene ed il male convivono e si cercano come folli innamorati...e poi ..chi è veramente buono e chi è cattivo!??? Non siete morti perchè eravate miei amici..e ciò mi appaga....non mancherà tempo ed occasione per effettuare un'ennesima cernitosa verifica"!! http://digilander.libero.it/ladyhawk6/765d643d.jpg |
Hastatus e cinque dei suoi si avvicinarono presso le mura di Tintagel.
Era notte ed una strana nebbia avvolgeva la città. Tutti erano rinchiusi nelle loro case, come a volersi tenere lontani da un qualcosa di oscuro. "Questo luogo è sinistramente misterioso" disse uno dei cavalieri a Hastatus "come se qui dominasse il male nella sua primordiale essenza." Ad un tratto i cinque udirono dei passi. Erano 2 soldati che si muovevano nella notte. "Stiamo all'erta" disse uno dei due all'altro "sir Geowan ci ha detto di dare l'allarme appena avvisteremo i cavalieri di Camelot." "Sono gli uomini di quel maledetto sir Geowan!" Disse uno dei cavalieri a Hastatus. "Milord, potremmo prenderli di sorpresa. In fondo siamo in cinque, mentre loro sono solo due. E potremmo costringerli a rivelarci dove si trova il loro padrone. Così potremmo prenderlo di sorpresa ed annullare il vantaggio che egli ha su di noi. Cosa ne pensate?" Intanto, Morris era riuscito a riconoscere i suoi amici, quasi ad essersi destato dall'illusione impostagli dal demone. Era accanto a llamrei, Jigaen, Arnò e la vecchia. Ad un tratto si avvicinò a loro la donna. "Il cerchio vi ha salvati." Disse ridendo con una voce alterata. "Eppure potrei annientarvi in un istante." "Non puoi farlo, demonio!" Minacciò la vecchia. "Perchè vi accanite contro di me?" Chiese la donna. "Cosa ho fatto di male? Chiedo solo ciò che è mio. Qualcuno ha invocato i miei servigi, promettendomi le anime di due donne. Ho pagato il mio debito ed ora chiedo solo ciò che è mio." Fissò poi ognuno di loro e cominciò a dire: "Llamrei...trovate forse il male in ciò che dico? Siete donna ed avete in voi l'essenza della madre...ebbene chiedo solo ciò che è mio, per i miei figli! E voi, Morris...potete biasimare un padre che mette tutto al di sotto dei propri figli? Io sono padre e madre dei miei figli...ed è per loro che sono qui a reclamare ciò che è mio!" Ad un tratto giunse un uomo. Era il barone. "Dici il giusto, donna. Hai diritto alla tua ricompensa. Prenditi pure le anime di questi infelici...ed io così avrò pagato il mio debito!" Un delirante ghigno dominava sul volto del barone mentre diceva quelle cose. "Restate con me" disse la vecchia agli altri "finchè saremo in questo cerchio nessuno potrà nuocerci. Venite anche voi, Morris! In queste condizioni, tentare di affrontare un simile avversario vi porterà solamente alla disfatta più totale. E voi sapete bene che morire così sarebbe davvero da sciocchi." |
Guisgard era seduto in riva al mare.
Era una chiara e limpida notte d'inverno, resa asciutta dal pulito vento che soffiava dall'orizzonte infinito. Lo scintillio delle stelle, che infinite pullulavano in quello spettacolare firmamento, sembrava accompagnare il rumore delle onde che si spegnavano sulla sabbia, portando con loro l'eco di paesi e mondi lontani. La Luna si specchiava in quel meraviglioso ed immenso mare, proiettando la sua scia d'argento come un ponte tra il cielo e la terra. Quel paesaggio incantato aveva il dono di sedare i sensi ed allontanare ogni pensiero. Eppure lui non era sereno. Il rumore delle onde coprì quello dei passi e lui si accorse della donna solo quando questa le fu vicino. "Avventura, bellezza, amore." Disse lei. "A questo pensi, vero?" Guisgard non rispose. "Erotismo, esotismo, eroismo." Aggiunse la donna. "E tutto questo troverai. Perchè il mondo non aspetta altro che offrirteli, amico mio. Vedi quelle scogliere lontane? Tra loro vi è un piccolo molo. Li ti attende una barca. Raggiungila e ti condurrà ad un veliero a poche miglia dalla costa. Potrai salpare per una vita di avventura, gloria, ricchezza e amore. Cos'altro potresti chiedere di più?" Guisgard la fissò e rispose: "Così sarà...appena lei mi raggiungerà." "Lei non verrà!" Disse la donna. "Vedi quel palazzo sul promontorio che si affaccia sul mare? Ebbene lì c'è una gran festa. Nobili e militari, con i loro costumi e riti, ballano e cantano. Lei è con loro. Con un altro uomo. Un uomo che le tiene la mano..." Guisgard fissò il mare senza dire nulla. "Ti ha lasciato solo, la tua Elisabeth." Aggiunse la donna. "Posso vederla...ride, è felice e tutti ne ammirano la grazia e la bellezza. Se ti ama, perchè è lì e non qui con te? Pazzo...io ti offro la giovinezza senza fine, l'avventura, la richezza e tutte le donne del mondo! Salpa su quella nave e dimenticati di lei. Ella non ti ama e non ti seguirà su nessuna isola!" Ad un tratto Guisgard avvertì un senso di calore avvolgergli la mano. Si voltò e vide il bellissimo volto di Elisabeth, che sembrò destarlo da una visione che era calata su di lui. Era stato un attimo di smarrimento. Una velata tentazione di abbandonarsi all'illusione del mondo. Un mondo senza Amore. Elisabeth lo fissava e gli stringeva la mano. Era lì, accanto a lui. E per tutta la sera aveva pensato solo a lui. Questo Guisgard avvertì. Lei sorrise, come ad invitarlo a continuare verso quella torre. Forte di questo e con la mano di Elisabeth nella sua, Guisgard riprese a camminare verso la loro torre. http://barbaraland.files.wordpress.c...03/lunaaa5.jpg |
"Quindi.. voi pensate di tenermi ancora dentro questo cerchio...quando vi ho già dimostrato che ne posso uscire quando voglio"?
"Pensate di avere di fronte degli esseri disposti a sottostare a queste vostre regole impure ed ossessive"? Vi sbagliate tutti quanti.. signori e signore dei miei stivali...è meglio che vi scansiate..perchè stavolta il cerchio non rimarrà aperto...ma verrà realmente spezzato"! Mi inginocchiai...e mentre guardavo.. ancora una volta.. il crocifisso...una saetta divina colpì la mia spada..trasferendogli un potere stratosferico: il cerchio si materializzò ed io lo spezzai..sferrandogli un colpo netto della mia lama. "Continuate pure ad offendermi...ma la sciocca siete solo voi...io sono già morto ed un morto non può più morire ..ma provocare l'altrui morte". "Un'altra parola allusiva o diretta e vi staccherò le orecchie a voi e a vostro figlio ..il barone"! "In quanto a voi, novella madre, prendete il vostro nascituro..e toglietevi di mezzo...e badate a non toccare i miei amici...o vi rincorrerò oltre i confini dell'universo"! http://digilander.libero.it/ladyhawk6/lancelot-full.jpg |
"Già, proprio come dite voi, demone di un barone, il mio istinto materno mi porta ad amare e non ad odiare. Se io esco da questo cerchio...la mia forza vi annienterà: perchè, da quando mondo è mondo, il bene è più forte del male.
Voi mi temete...temete coloro che posseggono l'arma del bene...vi siete chiuso in questo luogo e avete fatto terra bruciata attorno a voi. Ecco: guardate. Muovo i miei passi per varcare la circonferenza del cerchio...vengo li da voi...non vi temo: siete voi a dover temere me!" E così decisi di provare a compiere questo gesto: "o la va o la spacca" mi ero ripetuta più volte. NOn potevo rimaner all'infinito rinchiusa nel cerchio mentre fuori vi erano persone che potevano aver bisogno di me. Presi il coraggio con tutte le mie forze e feci quei quattro passi necessari per uscire dal cerchio. Un vento gelido mi avvolse e chiusi gli occhi per un istante. Non dovevo dimostrare al barone alcuna paura. Dovevo guardarlo negli occhi per riuscire a penetrare nel profondo del suo meschino e buio animo. Solo così sarei riuscita a combatterlo dal suo interno... |
A volte i penseri passano solo per un attimo, la paura e' che dimorino per una vita....non lasciai la mano di Guisgard neanche per un momento, forse neanche lui credeva di poter raggiungere la torre, sembrava irragiungibile.....il male era sempre li' ad attenderci......improvvisa fu' una folata di vento gelido, era sferzante e furibondo, sembrava scuotere il creato....." Guisgard....qualcun'altro ha lasciato il cerchio.......e ora se nessuno sapra' chiuderlo..le forze troveranno una porta aperta......spero che siano in grado di poter gestire cio' che e' stato scatenato......".....se quella torre era la salvezza per tutti..si doveva andare avanti ..anche se il vento rallentava ogni nostro passo
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"Sì, è una buona idea, cerchiamo di prenderne vivo almeno uno... potremmo anche scoprire come si stanno preparando. Dobbiamo essere cauti e cercare di fare meno rumore possibile... non sappiamo se ci son altri uomini nei paraggi... forza muoviamoci."
Sguainai la spada, pronto a cogliere di sorpresa i due uomini. |
Guardai con ammirazione gli occhi di Llamrei, la vidi uscire da quel cerchio, ormai spezzato..con disinvoltura e decisione: la nostra determinazione fu sconvolgente per gli altri e per noi stessi!
Presi la sua mano e la baciai con passione e devozione:"Grazie, milady... nessuno e niente ci potrà fermare...in quanto a voi.. Barone...temo che dovrete sacrificare vostra madre e codesta signora...ma non lo potete fare perchè rendereste orfano voi stesso e quel bambino"!!! "Rinunciate quindi a quel sacrificio...e toglietevi, con onore, la vita...tutto ciò ripagherà il vostro debito ed i vostri peccati"! "Andiamo Jigaen...prima che m'infuri nuovamente e peggio"!!! http://www.rumenta.it/extra/saga/imm...naggi/Luca.jpg |
Il vento era forte e gelido.
Una vecchia canzone normanna recitava che l'apparire dei morti era preceduto da un oscuro freddo. Forse davvero il nostro mondo si stava unendo all'Ade. E forse davvero quella nebbia era il mezzo di questa unione. Di tanto in tanto nella nebbia si vedevano sagome o figure che si muovevano. Ma lì dominava incontrastata l'illusione. Cosa era reale e cosa falso? "Il cerchio aperto?" Ripetè Guisgard. "Con gli altri c'è la vecchia...lei saprà proteggerli." Poi, guardandosi intorno, aggiunse: "Il male sembra dominare ovunque...dobbiamo proseguire, Elisabeth. Se ci fermassimo sarebbe la nostra fine." E continuò a camminare, tenendo sempre stretta la mano di Elisabeth. |
Cercavo di stare al passo con lui....di non lasciarmi trascinare,il vento era sempre piu' freddo,..il male era ogni cosa...sembrava ballare il valzer con le nostre menti....le nostre anime erano prese dalle gelide presenze......la mia mano si era fusa con quella di Guisgard, aveva ragione fermarsi era un lusso che non potevamo permetterci..........la Torre quella era la meta....
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Ad un tratto dalla nebbia emerse di nuovo quella donna.
Fissava Elisabeth con uno strano sorriso. "Ora inizierà a tormentare anche lei" pensò Guisgard "come ha fatto con me." Si voltò verso Elisabeth e disse: "Elisabeth, pensa a tutto ciò che di bello ti passa per la testa. Pensa ai tuoi sogni, ai tuoi desideri...fallo, senza lasciare che ansie e paure ti attraversino la mente. Pensa liberamente...tanto nessuno potrà rubare i tuoi pensieri..." |
Aprire la mia anima a lei......." i miei sogni, i miei desideri sono semplici mia signora.......sono forse troppa poca cosa per lei che conosce i desideri e le speranze di tutti gli uomini.......ma credo che infondo ad una donna possa confidarlo........desidero solo che l' amore dell' uomo che amo sia sincero e profondo, che non vacilli al primo ostacolo e che sappia sostenere il mio cammino come io sosterro' il suo......." mi voltai a guardare Guisgard....ed intrecciai la mia mano con la sua perche' non si fossero mai lasciate
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Guisgard strinse anche lui quella mano, come a volerla fare sua.
Avanzarono ancora nella nebbia, fino a quando giunsero in uno spiazzo. La torre era su un piccolo promontorio, proprio davanti a loro. La donna si avvicinò ad Elisabeth. "Ostacolo?" Ripetè. "Se un amore è vero non ci sono ostacoli. Ma tu invece ne dubiti. Forse conosci le miserie e le debolezze umane. Si, capisco...tutti abbiamo paure, sai. E, credimi, saranno sempre più grandi ed insostenibili queste paure. Più vi avvicinerete a quella torre e più sarà così..." |
Mi voltai verso la donna...senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi..." Ora mi avete stancato.....gli ostacoli esistono per essere superati, alle cose semplici non ho mai creduto......tutto quello che ho me lo sono guadagnato giorno dopo giorno....non sapete quanto conosco la morte ...tutti i giorni della mia vita riesco a sentirne lo sgradevole odore.......pianto, disperazione...rassegnazione...eppure la vita e la morte sono l'essenza l'una dell' altra.....la paura....ne ho tante..che neanche riesco ad elencarle....ma se pensate che questo distogliera' la mia mente da quell'obbiettivo...allora mettetevi l'anima in pace.........non ho l'abitudine di dubitare in cio' che credo ...e l' Amore e' una di quelle cose.."
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La vecchia rimproverò aspramente Llamrei per aver abbandonato il cerchio.
"Non potete affrontarla così!" Gridò. "E' troppo potente!" E la donna rise forte. "Avreste dovuto ascoltarla." Disse compiaciuta. Fissò Morris e disse: "Volete apparire forte e risoluto. Ma siete in realtà più simile ad un barbaro che ad un cavaliere. Non riuscite a riconoscere i vostri limiti, nè il bene dal male. Quando vi porterò con me nel mio infernale regno, sarete l'ultimo dei miei servi." Si rivolse poi a Llamrei: "Siete una dama vivace e focosa. Ed è quasi uno spreco avervi come nemica e non come odalisca. Quando vi condurrò nel mio reame maledetto invocherete la mia pietà ogni istante dell'eternità!" E mentre diceva queste parole il suo volto mutò i tranni femminili in lineamenti decisamente più maschili. Fissò Llamrei e Morris con occhi rossi come il fuoco ed entrambi gli eroi di Camelot divennero statue di sale. Non potevano nè muoversi, nè parlare. L'unica cosa che era concessa loro era quella di pensare, come se il demone avesse voluto lasciargli la possibilità di maledire se stessi e la loro avventatezza. http://images.movieplayer.it/2004/05...lita-74178.jpg |
Appena Hastatus diede l'ordine i suoi cavalieri, rapidi e silenziosi, raggiunsero i due soldati di sir Geowan.
Li immobilizzarono e li costrinsero a parlare. "Sir Geowan" disse uno dei due soldati "sta andando verso il cortile insieme al barone." Il luogotenente guardò Hastatus, in attesa di nuovi ordini. |
Guisgard si voltò e fissò Elisabeth.
E accorgendosi dei suoi pensieri e timori, disse: "Smetti di cedere alle sue tentazioni! Il demone ti vuol spingere al dubbio ed all'incertezza. Per poi tormentarti per sempre!" Nel frattempo erano giunti al centro dello spiazzo, dominato dall'alta torre dei loro desideri. La nebbia in questo punto era svanita e piante ed alberi dominavano quello spazio. Il canto di un grillo sembrava rendere vero e reale quell'angolo di natura. Le stelle dominavano alte nel cielo, mentre la Luna era velatamente coperta da sottili nubi che si addensavano attorno al suo alone. "Hai paura, Elisabeth?" Chiese Guisgard guardandola. "Non dovresti averne. Non è cambiato nulla. Questa che ci circonda è sola l'ennesima illusione di un mondo in cui Amore è solo una pallida imitazione. Proseguiamo, siamo ormai vicini alla torre." Ad un tratto Elisabeth notò un albero. Era alto e vigoroso, con i rami che sembravano tendere in ogni direzione. Le foglie erano di un verde vivo ed i suoi frutti apparivano rossissimi e maturi. La donna vide allora un grosso serpente strischiare fra le foglie ed i rami di quell'albero. "Saresti dovuta restare nel cerchio" disse una voce proveniente da quell'albero "che come una campana di cristallo ti avrebbe sempre accolta e difesa. Vuoi davvero seguire quest'uomo? Vuoi davvero farlo, Elisabeth? Se rompi la campana essa non si comporrà più..." http://www.strapower.com/blog/wp-con..._rossa_big.jpg |
Non riuscivo a muovermi!!! Ci ha tramutati in statue di sale!!!
Come farò, ora, a liberarmi? Flò: Flò volteggia sopra di noi. Oh Elisabeth: dove sei? Elisabeth...riesci a sentirmi? Speravo che l'unica arma in mio possesso potesse aiutarmi: il mio pensiero, ahimè, non aveva una voce che potesse superare questi confini e giungere alle orecchie dell'amica....Era solo il mio muto pensiero....e mentre mi disperavo immobile le lacrime scendevano calde e rigavano il sale.... le lacrime riescono a rigare il sale? Ciò significa che le lacrime intaccano l'obbligata armatura!!! Iniziai a pensare alle cose più brutte. Come si fa da bambini quando si vuole ottenere qualcosa mortificandosi..piansi piansi tanto e quel vestito che rifletteva diamanti quando veniva baciato dal sole iniziò a sgretolarsi. Ce l'ho fatta! E' stata dura ma sono riuscita a togliermi quell'ingombrate abito salato di dosso!!! |
Una sensazione nuova, una condizione mai provata prima.....guardai Llamrei.. liberarsi con inconsapevole intelligenza.....io...un barbaro...io che non conoscevo i miei limiti, io apparentemente forte e risoluto...io ..che non so discernere il bene dal male...io servo di qualcuno?????!!!!!
Mi venne così tanto da ridere...che...involontariamente...senza rendermi conto di tale dono....scoppiai d'ilarità estrema tale da frantumare il duro sale che m'imprigionava....ne presi un pezzetto e lo portai alla mia bocca....lo assaggiai ed esclamai:"Manca di sale"!!!! E qui le risate non furono normali....non avevo mai riso così tanto in tutte le mie vite"! http://www.centralemontemartini.org/...so_sqlarge.jpg |
"Prendiamo i loro vestiti... tu..." dissi guardando Garreth, uno dei cavalieri veterani "... verrai con me. Cercheremo di introdurci nel castello facendoci passare per loro. Una volta dentro, dovremo trovare il modo di lanciare un segnale agli altri per farli penetrare nel castello, appena saremo riusciti ad aprire i cancelli."
Mi rivolsi quindi agli altri quattro e dissi: "Voi tornate indietro e portatevi i prigionieri. Tenetevi pronti nascosti dietro la collina, e mettete una vedetta di guardia. Quando saremo pronti a farvi entrare, accederemo una torcia sulla torre più alta." Guardai i due prigionieri. "Ditemi, in che modo potete rientrare al castello? Avete un segnale o una parola d'ordine? E sarà meglio che sia la verità... perché se noi moriamo, voi verrete immediatamente giustiziati!" |
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