![]() |
Barber si sedette a quella tavola imbandita ed invitò Gwen, Herbet e Raspon a fare lo stesso.
"Quest'isola" disse Barber cominciando amangiare "fungerà da portale." Come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. "Una sorta di deformazione dello spazio-tempo, diciamo simile ad un'interferenza elettromagnetica causata con ogni probabilità da una supernova molto potente. Non temete, non mi illudo che voi possiate comprendere ciò che dico, ma l'importante è intendere quello che io pretendo da voi. Siete uomini d'azione, temerari e disposti a tutto." "Se ben pagati, professore." Mormorò Raspon. "Naturalmente." Annuì Barber. "Sarete ben pagati, più di quanto immaginate." "Io immagino un bel pò di denaro, pofessore." Ridendo Raspon. "I numeri sono infiniti, capitano Raspon" fissandolo Barber "e quindi non sarà un problema accordarci." "Ma cosa vuole che facciamo, professore?" Domandò Herbert. "Che attraversiate quel portale." Rispose Barber. |
Ci sedemmo a tavola, io che rimasi stretta accanto ad Herbert per capire come stesse e assicurandomi che si fosse ripreso.
Iniziai a mangiare e credetti di aver perso un passaggio quando Barber disse che quest'isola era... Come lo aveva chiamato? Portale? Un portale spazio-temporale? Ma eravamo seri? Tanto che rimasi a guardare Herbert stranita, quando si comportò come se fosse stata una normalissima notizia. Qui c'era qualcosa che non andava. O ero impazzita io, oppure erano ammattiti loro, questo era più che certo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Herbert guardò Gwen che lo fissava stranita, incredula.
"Professore..." disse il prata rivolgendosi a Barber "... non credo di aver capito bene cosa lei vuole da noi..." "Andare in quel portale." Raspon. "E' come prendere il mare. Non c'è tanta differenza." "E dove porterebbe questo fantomatico portale?" Herbert. "Questo sarete voi a scoprirlo." Rispose lo scienziato. |
Herbert forse capì che magari non era tutto esattamente normale e che da un romanzo picaresco eravamo finiti in uno di fantascienza che ora andavano tanto di moda.
Alla fine, Barber si sbottonò. "Dunque... Voi avete bisogno di capire cosa ci sia dall'altra parte?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esatto." Disse Barber a Gwen.
"Quindi tutto questo, diciamo, protocollo scientifico non è comunque molto legale, no?" Sarcastico Herbert. Lo scienziato lo guardò, senza rispondere nulla. "E come accederemo in questo fantasmagorico portale, professore?" Ancora Herbert. "Con una chiave." Fissandolo Barber. "Chiave?" Ripetè stupito il bel pirata. "Houdy!" Chiamò Barber. Arrivò allora un uomo dall'aspetto comune e modi gentili con una valigetta. La posò sul tavolo, per poi aprirla. Da essa Barber tirò fuori uno strano oggetto. Sembrava un cubo, ma un attimo dopo, a contatto con l'aria, cominciò ad illuminarsi. https://em.wattpad.com/8774da304cbbb...it&w=720&h=720 |
Bello, ci usavano come le piccole cavie da laboratorio, splendido...
Non ce ne saremmo fatti molto dei soldi, se fossimo rimasti accoppati lì, ma ovviamente né a Barber né a Raspon importava. Barber disse che ci sarebbe servita una chiave. A quel punto, un uomo arrivò, aprì una valigetta e all'inizio il cubo che ne tirò fuori sembrava perfettamente normale. Ma all'improvviso, iniziò ad illuminarsi. "Ma cosa diamine è?" esclamai spontaneamente, incredula e sempre più perplessa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non sappiamo bene cosa sia." Disse Barber a Gwen. "E' stato trovato nel meteorite precipitato giorni fa sull'isola di Vivas. Ma è grazie a questo cubo che il portale si è meterializzato e poi aperto."
"Di che materiale è fatto?" Chiese Herbert. "Lo stiamo analizzando, ma la materia, la massa e la carica con cui è costituito per adesso sembrano non identificabili." Spiegò lo scienziato. |
Alla risposta di Barber, io pensai immediatamente a Bert.
Mi sembrava che il nostro incontro fosse lontano una vita. Che cos'è stata proprio un'altra vita, un'altra esistenza e non riuscivo a capacitarmi della velocità con cui le cose erano cambiate. Cercai comunque di concentrarmi su ciò che dicevano. "E cosa vi assicura che questo cubo sarà utile a varcare quel portale?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perchè solo quando è apparso il cubo" disse Barer a Gwen "ill portale si è materializzato ed aperto."
"E ovviamente solo noi pirati e contrabbandieri,ossoa la feccia dell'umanità, possiamo essere usati come cavie, giusto?" Herbert. "Magari promettendoci del denaro che forse non intascheremo mai, visto che morire, no?" "Sta zitto, idiota!" Raspon colpendo Herbert e zittendolo. |
Annuii appena.
Non faceva una piega, in effetti... Alla considerazione di Herbert, Raspon lo colpì di nuovo. Stavo per sbottare, ma preferii evitare. Sapevo di fare il suo maledetto gioco, stando zitta, ma tenevo di più ad Herbert. Infatti, lo strinsi accarezzandogli il viso per assicurarmi che non stesse male e speravo che questo incontro finisse presto. Ne avevo abbastanza di tutti loro, di questa assurdità che dovevamo fare e volevo solo stare sola con Herbert, dopo il modo in cui quel bastardo lo trattava da tutta la sera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sto bene..." disse dolorante Herbert a Gwen "... sto bene..." alzandosi grazie a lei.
"Evitiamo, vi prego, queste violenze in mia presenza." Barber a Raspon. "Houdy, accompagna i nostri ospiti nei loro alloggi. Devono riposare visto ciò che ci attende domani." All'uomo che aveva portato il cubo. "Buonanotte, amici miei." Barber a tutti loro. Houdy allora condusse i 3 in 2 alloggi. Gwen e Herbert ovviamente, fingendosi sposati, ebbero un unico alloggio. Erano camere non certo eleganti, ma funzionali e sicure in cui riposare. |
Annuii ad Herbert, anche se non ne ero così convinta.
Barber riprese nuovamente Raspon, il quale era peggio delle bestie e chiaramente non gli sarebbe importato molto del rimprovero dello scienziato. A me importava solo che andassimo via da lì per poterci allontanare almeno la notte da quel bastardo. Infatti, Houdy ci accompagnò alla nostra camera. Mi spogliai per la notte e mi misi a letto, portando poi Herbert a raggiungermi. "Come ti senti?" gli sussurrai piano, accarezzandogli il viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sto bene..." disse ancora dolorante Herbert a Gwen mentre si sdraiava sul letto "... quel dannato picchia forte..." allentando il colletto della sua camicia "... ma me la pagherà..." masticando amaro "... tu?" Guardando la ragazza. "Come stai? Cosa pensi di questa storia assurda? Forse saresti dovuta tornare da tuo marito..." rise quasi beffardo "... poveraccio... ha pagato il riscatto e forse non sarò in grado di ridargli sua moglie..."
|
"No Herbert, non stai bene" insistetti, visto che era ancora dolorante mentre si sdraiava e allentava il colletto "Dimmi quello che posso fare per aiutarti..." aggiunsi poi, baciandogli dolcemente tutto il viso.
Accennai poi un risolino sarcastico alla sua considerazione. "Beh, al momento temo sia un po' tardi per pensarci" constatai, con crudo e pragmatico realismo "E poi non vedi il lato ottimistico. Magari noi ce la facciamo ma ci togliamo Raspon dalle scatole..." aggiunsi poi a bassa voce, divertita, prima di baciarlo. "Mi sembra comunque tutto surreale, siamo davvero finiti in un romanzo..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Herbert rispose al bacio di Gwen assaporando le calde labbra di lei ed avvertendo benessere dopo il trattamento che gli aveva riservato Raspon.
"In effetti come darti torto..." disse lui sorridendo appena, per poi baciarla ancora "... cosa puoi fare per aiutarmi?" Ridendo piano. "E' una domanda trucco?" |
Sentii che si rilassava alle mie attenzioni verso di lui e potevamo dire che erano terapeutiche per entrambi?
Sì, perchè no. Ridacchiai e risposi al suo bacio. Poi mi fermai alla sua domanda, pensandoci su. "In parte" risposi "La percentuale la faccio decidere a te..." divertita, accarezzando il suo petto attraverso la camicia, il collo, il viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui rise piano e guardò Gwen.
"Allora" disse facendosi serio "fa l'Amore con me, forte, senza freni, come mai hai fatto prima d'ora..." con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei. |
I suoi occhi neri si fissarono nei miei e avrei mentito se non avessi detto che me l'aspettavo.
Allora, la mia mano andò lentamente a sbottonare la sua camicia, accarezzando dolcemente il suo petto nudo. "Ancor più della scorsa notte? Pensi di poter fare meglio? Mi sembri un po' acciaccato, al momento, capitano..." sussurrai sulle sue labbra, per punzecchiarlo e provocarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La mano di Gwen scivolava piano sul petto nudo e definito di Herbert, quando lui la strinse nella sua.
"Spogliati..." disse quasi con tono di sfida "... spogliati... togliti tutto... voglio vederti nuda... ovunque..." sfiorando le labbra della ragazza con le sue "... spogliati e fa finta di amarmi..." mormorò sulla bocca rossa di Gwen. |
Bloccò la mia mano, che vagava sul suo petto definito, stringendola nella sua e lessi la sfida nei suoi occhi, mentre mi diceva di spogliarmi.
Ma non fu solo quello. Fa' finta di amarmi Non mi ero aspettata quelle parole, mi avevano colpita all'improvviso, perchè nessuno me l'aveva mai detto prima. Non avevo mai dovuto fingere un sentimento che ritenevo di non poter provare per nessuno. Ma continuai comunque a svestirmi, nella penombra della stanza, fino a rimanere senza nulla addosso. Cercai a lungo dentro di me, fin nel profondo, per trovare qualcosa che potesse vagamente somigliare a ciò che lui mi chiedeva. Salii allora a cavalcioni su di lui, attenta a non fargli male, presi quasi teneramente il suo viso fra le mani e lo baciai, con un trasporto profondo, intenso. Probabilmente, non sarei mai riuscita ad andare oltre la lussuria, come lui invece chiedeva, ma pensavo a ciò che mi aveva detto, quando disse che sperava di essere stato per me qualcosa di bello e speciale. E pensai a quello tutto il tempo che la mia bocca assaporava la sua. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La guardò spogliarsi nella penombra, fissandola ovunque.
Poi Gwen salì a cavalcioni su di lui e si baciarono. a lungo, piano, ma poi in modo più caldo, mentre le dita di Herbert sfioravano i capezzoli di Gwen, lentamente ma in modo continuo, quasi a tormentarli, senza lasciare la bocca della ragazza con la sua. Allora sollevò la schiena in avanti e raggiunse con lo viso i seni di lei, per poi iniziare a baciarli, a succhiarli. |
Sentii nuovamente le sue mani sui miei seni, mentre io ero sopra di lui e sentivo il contatto col suo corpo definito contro il mio.
Era un bacio più intenso di tutti gli altri che c'erano stati prima ed erano stati molti, fin'ora. Sollevò allora la schiena e sentii ancora una volta la sua bocca calda e morbida, mentre io gli accarezzavo i capelli neri a lungo, seguendo il suo stesso ritmo, insieme ai miei profondi sospiri. Avevo deciso di portare avanti quella recita, quella finzione, come mi aveva chiesto, non sapevo cosa ne sarebbe uscito, non sapevo ancora se avrebbe avuto un sapore diverso, ma sentivo di voler provare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai perplessa.
"Non lo so se è questa l'isola verso cui ero diretta, avevo una mappa ma ora non la ho più e il mio compagno è sparito e non so dove sono!!" guardandolo stranita. Ma era duro di comprendonio? Perchè gli sembrava strano che fossi naufragata? Dovevo scoprirlo. "Cosa... cosa c'è dall'altra parte del'isola?" chiesi, curiosa "Posso trovare aiuto lì?" aggiunsi, per non sembrare troppo interessata. |
Le labbra di Herbert erano calde ed avvolgenti sui seni di Gwen, così come le sue mani che si muovevano sicure e allo stesso tempo dolci lungo il corpo nudo di lei.
Poi lui si sfilò ipantaloni e lei sempre stando a cavalcioni lo accolse dentro di lei. Iniziarono ad amarsi, a gemere, a baciarsi, toccandosi e danzondo l'una sull'altro, in un modo sempre più frenerico, sempre più sfrenato. Se la prima volta Herbert era stato forte, deciso, famelico nel prenderla e farla godere, ora invece oltre alla passionalità mostrò anche una lenta dolcezza che mista all'impeto rendeva quel rapporto più intimo, più profondo, forse più vero. Gemettero così buona parte della notte, raggiungendo infine il piacere più esplosivo, ritrovandosi infine stretti l'una all'altro mentre le prime luci dell'alba scioglievano le ultime ombre della notte. Nello stesso momento, al chiarore del nuovo Sole, in quella boscaglia di palmeti e canneti Destresya aveva incontro quell'uomo. "Quest'isola" disse lui "è fuori da ogni rotta e ci passano si e no un paio di navi all'anno. Navi per trasporti e commercio. Ecco perchè mi pare assai strano che sipossa naufragare in queste latitudini." Fissandola. "Quanto all'altra parte dell'isola... ci sono un alcuni capannoni, usati per i rari scali delle navi." |
Annuii alle parole dell'uomo.
Doveva essere quella l'isola, dato che la mappa del professore non era certo una mappa comune! "Allora andrò dall'altra parte dell'isola a cercare il mio compagno.." sorrisi "Grazie dell'aiuto!" poi mi guardai intorno. "In che direzione devo andare?". |
Tutta quella notte fu dolce, intima, una commistione di sensazioni che forse non avevo mai provato nella mia vita.
Era stato infinitamente più dolce, da quando stava ancora assaporando i miei seni e accarezzava morbidamente il mio corpo, a quando io lo accolsi senza resistenza dentro di me e mostrò una tenerezza appassionata per tutto il tempo, ché quasi non mi sembrava vero. Fu intenso, ancora più profondo, ancora più travolgente, scoprii delle emozioni che non pensavo potessero appartenermi. Avevo spesso guardato i suoi occhi neri, che ora sembravano essere più morbidi e meno inquieti, forse per la prima volta da quando lo conoscevo. Non sapevo se avevo finto abbastanza, come lui mi aveva chiesto, ma era certo che ogni singola sensazione provata era stata vera e reale, prima che mi trovassi fra le sue braccia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Guarda che dall'altra parte dell'isola non troverai nessuno." Disse l'uomo a Destresya. "Con ogni probabiltà io e te siamo i soli esseri umani su quest'isola."
Nel frattempo Gwen e Herbert erano abbracciati a letto, dopo quell'intenso amplesso. "Dimmi cosa pensi..." lui tenendo lei sul suo petto e giocando con le dita fra i suoi capelli rossi. |
Beh il generale non è un essere umano...
Mi venne da ridere a quel pensiero! "Motivo in più per andare a cercare il mio compagno, non posso certo abbandonarlo!" esclamai. Poi mi fermai a guardare lo strano uomo. "Tu che cosa ci fai su quest'isola deserta, se è così inospitale?" gli chiesi. |
Lui guardò Destresya e sorrise.
"Io sonoqui di mia spontanea volontà" Disse. "Sono uno scrittore e da tempo ho smarrito ispirazione ed estro. Allora ho deciso di fuggire dal mondo per ritrovare me stesso e la mia vena letteraria. e nulla è più lontano dal resto del mondo di quest'isola." Sorridendo. "Il mio nome è Miglier." |
Ero ancora fra le sue braccia, su di lui, che come sempre intrecciava le dita nei miei capelli.
"Non lo so..." ammisi. Era davvero strano che io non avessi nulla da dire, specie in tali circostanze. Ma era davvero così. "È stato diverso dalle altre volte... Da tutte le altre volte... Non so..." mormorai, davvero incerta su cosa dire. Non sapevo spiegare le sensazioni che avevo provato, ma esse erano ancora ben presenti nel mio animo e nelle mie membra. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Herbert non disse nulla, restando in silenzio a giocare con i capelli rossi di Gwen.
"Devo farti fuggire da qui, prima che sia tardi." Disse dopo una lunghissima pausa. "Questo è un viaggio di non ritorno." Si alzò con la schiena e dai suoi pantaloni tirò fuori una pisola. "Prendila e tienila con te. Chiunque aentrerà in questa stanza sparagli, chiaro?" Fissandola. |
"Hai scelto un posticino niente male!" con un sorrisetto, guardandomi attorno.
"Beh, io devo trovare il mio compagno, dovunque sia, perciò grazie molte dell'aiuto, Miglior!" gli sorrisi, con gratitudine. "Io sono Destresya!" e mi allontanai da dov'ero venuta. Più passava il tempo, più ero preoccupata per il generale, possibile che fosse sparito nel nulla così senza lasciare traccia? Magari me l'ero immaginato direttamente, pensai, con un sorrisetto. Ma sapevo che non era così. Sospirai e ripresi le ricerche. |
Non rispose.
Almeno, non subito. Aggrottai la fonte, mentre tirava fuori una pistola dai pantaloni. "Non è andata bene, l'ultima volta che qualcuno me ne ha lasciata una..." mormorai, riferita alla pistola di Elv, con cui avevo ucciso uno degli uomini di Herbert sulla spiaggia. "Dimmi cos'hai in mente di fare" dissi poi, il tono divenuto improvvisamente serio. Non mi piaceva la direzione che stava prendendo la situazione, avevo paura che stesse facendo qualcosa di molto molto stupido e pericoloso. "Non ti farò commettere qualche sciocchezza per metterti nei guai, nel tentativo di salvare me. Non voglio avere la tua incolumità sulla coscienza" aggiunsi, sempre con tono fermo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya lasciò Miglier e riprese la strada verso la spiaggia.
Tuttavia oltre questa vi era una boscaglia fitta che precedeva l'inizio di una jungla ancor più rigogliosa e folta. Muoversi in quei posti senza una guida o una bussola poteva essere molto pericoloso. Nel frattempo Gwen e Herbert decidevano il da farsi. "Tranquilla, so badare a me stesso." Disse lui alzandosi dal letto e rivestendosi. |
"Non è esattamente ciò che ho detto" replicai, mentre si vestiva "Cosa hai in mente di fare? Come pensi di farmi andare via da questo posto dimenticato da tutti, nel mezzo del nulla?" insistetti, mentre mi vestivo anch'io e cercavo di capire che accidenti gli passasse per la testa.
Ero certa che avesse in mente qualcosa di folle e volevo fermarlo prima che si mettesse nei guai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Voglio ispezionare questo posto" disse Herbert a Gwen "e capire se vi sono possibili vie di fuga... tu resta qui e usa la pistola se necessario." Fissando la giovane donna. "Io cercherò di fare presto." Avvicinandosi e baciandola piano.
|
Era tutto inutile, il Generale sembrava sparito nel nulla.
Ma come poteva essere? Tornai sulla riva, guardai al largo, mi guardai intorno. Non vedevo niente di niente. Come poteva essere sparito così, e se fosse annegato? Ero sempre più preoccupata, sempre di più. Così mi avvicinai alla jungla, ma anche lì non sapevo nemmeno dove andare. Provai solo a chiamarlo. Dopotutto a detta dello scrittore era disabitata l'isola, no? "Generale!!!" chiamai a gran voce "Generale.." riprovai. Dovevo assolutamente ritrovarlo. |
Destresya chiamò il generale più volte, fino a quando dalla vegetazione sentì giungere dei rumori.
Un attimo dopo apparve qualcuno. "Qui non credo che qualcuno ti risponderà." Disse Miglier a lei. |
Sospirai avvilita, perchè avevo addosso l'inquietudine del sogno che avevo fatto in nave, poco prima di arrivare sull'isola e avevo paura che gli capitasse qualcosa.
Poi, mi si avvicinò e mi baciò. Strinsi appena la sua camicia, per trattenerlo, ma sapevo che sarebbe andato comunque. "Stai attento. Vedi di non ridurti in più pezzettini di un mosaico, non voglio doverti rimettere a posto..." con sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Niente, anche lì niente di niente.
Mi lasciai cadere a terra, sconsolata, e mi presi la testa tra le mani. Ecco perchè lavoravo sempre da sola. Se si sola devi pesare solo a te stessa e alla missione. Nessuna interferenza. Ma ora non facevo che pensare a dove potesse essere il generale. "E dove dovrei chiamare, dove dovrei cercare?" alzando la testa per guardare lo scrittore. Gli sorrisi, grata che fosse venuto in mio soccorso. "Grazie dell'aiuto, ma non so davvero come fare!" guardando il mare sconsolata. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.16.53. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli