Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 19-03-2015 00.27.05

Annuii cordialmente a Rodolfo.
Era un bene che sapesse che io e Altea ci conoscevamo, così avrebbe evitato di giustificare la mia presenza con qualche bugia.
Poi entrò un bambino di corsa, che sembrava conoscere Guisgard.
Rodolfo era stizzito, ma Icarius se la cavava bene, e si vedeva che non stava recitando.
Mano a mano che il bambino parlava, che gli chiedeva dell'ocarina, non sapevo se essere preoccupata o commossa.
Ma quando il bambino riconobbe la filastrocca mi mancò il fiato.
Oh, Guisgard....
Cercai di nascondere dietro un sorriso cordiale le profonde emozioni che mi stavano attraversando.

Galgan 19-03-2015 00.37.54

Fu in quel momento, che il passato si fuse con il presente; il Tempo degli Eroi, quando un guerriero era solito forgiare con le proprie mani la spada che avrebbe brandito.
Fissai intensamente il braciere.
Dunque, un'usanza pagana si era evoluta, e attraverso questa pratica avrei difeso il nome, e la Fede, nel Re dei re.
Cominciai il mio lavoro, cadenzandolo con le mie preghiere:

-Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni-

Tessa 19-03-2015 14.09.48

Il prigioniero dalla maschera di ferro mi chiese come mai avessi scelto proprio quel nome per lui.

"E' stato un sogno che ho fatto tanto tempo fa, Messere" risposi "credo che Bernard, sia il mio angelo custode".
Allo sguardo interrogativo dell'uomo, iniziai a raccontare.
"Faccio strani sogni, sapete. Così come ho sognato voi che mi chiedevate aiuto, spesso mi è capitato di sognare persone che mi lasciavano messaggi. A volte erano defunti che chiedevano preghiere, altre volte vivi che volevano condividere con me le loro sofferenze, troppo grandi da sopportare. E ogni volta, in ogni sogno, io sapevo, anzi, sentivo, che Bernard era presente, anche senza vederlo. Come so che si chiama così? Non lo so, in verità. Ma quel nome lo sento dentro, come un pensiero dentro al sogno, come una voce interiore. Finché una notte, sempre in sogno, mi prese per mano e mi disse "vi condurrò a casa, non temete". Come vi ho detto, non lo vidi mai, ma in quel sogno, sentii il calore della sua mano e, da quel giorno, so che Bernard c'è e mi protegge".

Un filo di commozione incrinò la mia voce e cercai di ricompormi.

"Ad ogni modo, Messere, temo che per un po' sarete voi a dovervi prendere cura di me. Il convento è troppo lontano perché possa raggiungerlo da sola, con il piede in queste condizioni. Credo che dovreste portarmi con voi alla città qua vicina, indicata dal frate, fino a quando non sarò in grado di rimettermi in cammino da sola"

Altea 19-03-2015 14.57.25

Rodolfo faceva il sarcastico e si muoveva come fosse lui a comandare e lo fissai.."Si, ci conosciamo ma non siamo amiche, abbiamo solo avuto il caso di trovarci nello stesso posto assieme per cercare quel Fiore e nulla altro" guardai poi Clio, in effetti era vero, io non sapevo nulla di lei come lei di me..eppure era strano il fatto fosse con Rodolfo.
Ad un tratto udii la voce di un bambino e lo vidi entrare con la suora che gli correva appresso e mi misi a ridere ma mi bloccai subito.
Rimasi in silenzio, il bimbo reclamava Guisgard..quei gesti e le parole di entrambi, visti molte volte negli orfanotrofi che seguivamo e in quello del Piccolo Bambino Gesù che avevamo voluto costruire assieme erano tremendamente familiari. Ma quando egli estrasse la sua ocarina e raccontò quella filastrocca mi raggelai, il bimbo pure aveva dato la certezza e i bimbi sono creature innocenti...come poteva saperla, era proprio quella che narrava a tutti i bambini e ricordo che diceva gliela raccontavano a lui da piccolo. Se veramente era Guisgard e aveva perso la memoria non poteva ricordarsela, e se fosse stato il sosia come poteva conoscerla, ero leggermente turbata ma era la sensazione che provavo a rendermi più serena ovvero che il passato non era tornato ma che tutto stava tornando nella sua normalità.
Guisgard era vicino al bambino e mi abbassai mormorando appena.."Sono felice del tuo ritorno, ma a quanto pare non posso dire di più ma un giorno possiamo tornare da questi bimbi come un tempo, io mentre tu non c'eri ho finanziato in tutti i modi i nostri orfanotrofi e il sorriso di questo bimbo mi da immensa gioia" e mi rialzai con indifferenza e mi voltai verso Rodolfo.."Messere, perchè siete scandalizzato..è normale, Lord Guisgard è uomo caritatevole e forse vedrete pure gente di ogni rango e genere in futuro a Corte, i Taddei sono fedeli alla Chiesa e generosi di spirito, come lo è la mia famiglia...voi piuttosto perchè vi intromettete dicendo al Duca cosa dovrebbe fare? Non comandate voi a Capomazda ma il Duca Guisgard dè Taddei" e sorrisi compiaciuta aggiungendo "Dimenticavo...la memoria scusate...ricordate che il cuore comanda certi uomini valorosi oltre alla ragione e alla mente".
La porta si aprì e vidi entrare pure lady Elisabeth e mi feci leggermente da parte ma ero turbata ancora da tutto questo..era veramente un mistero.

elisabeth 19-03-2015 16.28.42

Sorrisi al servitore e lo seguii .....credo fosse lo stesso salone dove con De Gur andai al ricevimento...quel Palazzo era enorme......Il servitore apri' una porta e mi fece entrare nel salone era molto grande ed un gruppo di persone stavano discutendo...quando entrai regno' il silenzio...le loro espressioni erano varieganti....già....chi ero, ero un mistero per la maggior parte di tutti loro.....riconobbi Lady Altea si la sera del tiro con l'arco....e Lord Guisgard.......la Gioia aveva dunque fallito questa volta......oppure no.....c'era un bambino attaccato alle gonne di una monaca...che pendeva dalle labbra dell' Arciduca e nell' aria.....un sapore di disagio....La prima persona a disagio ero io .....Il Priore la faceva semplice.....Attesi che il servitore mi annunciasse......Mi inchinai dinanzi all' Arciduca ....." Vi porgo i miei Omaggi Lord Guisgard......sono lieta che abbiate finalmente ripreso il vostro posto......Ecco....comprendo che sarete molto stanco e che le ultime situazioni qui a Capomazda siano piu' urgenti delle mie necessità.....ma ho bisogno di conferire con Voi.....credo che sia importante....."........" I miei omaggi Lady Altea sono felice di rivedervi....".......Non sapevo chi fosse quella gente e parlare di mio marito in certi termini non mi piaceva affatto.....infondo potevo essere vedova......vedova di un traditore o di un uomo a cui era stata tesa una trappola e non era certo la stessa cosa........Ebbi la sensazione di aver conosciuto un Guisgard diverso.......ma forse era solo una mia impressione...dettata dal mio stato d'animo.....anche lui era diverso

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Altea 19-03-2015 16.53.13

Lady Elisabeth si avvicinò..come non scordare quella cena con il tiro con l'arco, io avevo in camera ancora quello di Guisgard e le tre mele nella freccia.."Salute a voi lady Elisabeh, è un piacere rivedervi". La vedevo a disagio, le sorrisi ma il suo viso aveva il segno di chi stava vivendo una sofferenza e mi avvicinai alla suora in modo che la donna potesse parlare a Guisgard tranquillamente.

elisabeth 19-03-2015 17.05.39

Lady Altea.....la vidi sorridere appena....credo che avesse anche lei in mente la scena dell'arco......." Vi ringrazio per il benvenuto Milady.....e' un piacere rivedervi..."......vidi che per una questione di delicatezza...si avvicinava alla Suora...forse voleva darmi la possibilità di spiegarmi all' Arciduca....ma.....c'era altra gente e gli stavano col fiato sul collo......e non avevo ancora avuto il suo consenso......Il protocollo diceva questo...così mi aveva insegnato mio marito...Lady Altea per lignaggio probabilmente poteva muoversi come voleva infondo quella era anche casa sua....ma per me era diverso...se Guisgard voleva...poteva anche mandarmi al diavolo.......

Guisgard 19-03-2015 18.07.57

Rodolfo guardò con severità Altea, restando però in silenzio.
Era palese di come non vedesse di buon occhio la dama de Bastian.
Poi giunse un servitore ed annunciò lady Elisabeth, quale moglie dell'ufficiale De Gur.
“Sarà meglio andare adesso...” disse la suora al bambino “... i miei omaggi, milord.” Con un inchino.
“Oh, no...” fece il presunto duca “... non voglio che una donna di Chiesa si inchini davanti a me.”
“E' il protocollo, milord.” Intervenne Rodolfo.
“Capisco...” annuì Icarius “... ma non mi sembra comunque educato e neanche rispettoso.”
“Ciao, Guisgard!” Esclamò il piccolo.
“A presto, campione.” Sorridendo il presunto discendente di Ardea.
“La prossima volta ricorda ciò che mi promettesti...” disse il bambino “... farmi tirare di spada con Mia Amata...”
Icarius annuì perplesso.
“Non dirmi che non lo ricordi più?” Fissandolo il piccolo. “Facemmo un patto, rammenti?”
Icarius si voltò per un momento verso Clio.
“Sorella, per favore...” con insofferenza Rodolfo alla suora.
“Lo ricordi, vero?” Il bambino al duca.
“Rinfrescami la memoria.” Mormorò questi. “Sai, sono caduto da cavallo per colpa di un dragaccio cattivo e questo mi ha causato un gran mal di testa.” Ridendo.
“Mi promettesti che se avessi trovato una fidanzatina tu mi avresti fatto impugnare Mia Amata.” Spiegò il piccolo. “Ed io l'ho trovata.”
“E' carina?” Domandò il pastore.
“Molto.” Arrossendo un po' il piccolo.
“Allora se ho promesso ho promesso.” Sorridendo Icarius.
Il piccolo si illuminò e la suora lo portò via.
“Prego, milady...” Icarius poi ad Elisabeth “... cosa posso fare per voi?”
“Forse sarà meglio rinviare.” A lui Rodolfo. “Siete stanco e dovete riposare, milord.”
“Credo che lady Elisabeth meriti di essere ascoltata ora, messere.” Rispose il presunto nipote dell'Austero.
Rodolfo mostrò un inchino e fece un passo indietro.
“Prego...” Icarius porgendo la mano ad Elisabeth ed invitandola ad avvicinarsi con lui ad una delle finestre per poter parlare tranquillamente.
Rodolfo allora si avvicinò a Clio.
“Queste donne sono una vera seccatura in questo momento...” ad un orecchio della spadaccina, in modo che nessun altro potesse sentire.

Guisgard 19-03-2015 18.15.26

La maschera di ferro ascoltava Tessa raccontare dei suoi sogni con occhi attenti, che scintillavano di mille screziature alla lenta e rassicurante luce del camino.
“Anche io conosco alcune storie sugli Angeli Custodi...” disse poi l'ex galeotto “... le leggevo nei libri che mi portavano in cella, miei unici compagni in quella prigionia. Ho sempre invidiato il Biblico figlio di Tobia, che durante il suo cammino poteva contare sulla protezione dell'Arcangelo Raffaele...” prese la ragazza per mano e la fece sedere accanto al fuoco “... da prigioniero ad Angelo Custode... un bel salto di qualità, non c'è che dire...” sorridendo mentre poi prese ad accomodare meglio il fuoco per far riscaldare la giovane donna “... ora riposate... domattina lasceremo questa chiesa e partiremo alla volta del borgo indicatoci dal frate.”
“Si e vi darò un vecchio carretto che non uso più, insieme al mio mulo.” Annuendo Fra' Godwin.
“E chissà” mormorò la maschera di ferro “che non riusciremo a trovare il significato dei vostri sogni...” tornando a guardare Tessa.
Prese allora da una tasca qualcosa.
“Un'ocarina?” Fissandolo il frate.
“Si...” annuì il misterioso prigioniero “... un'altra mia compagna durante quella prigionia...” e cominciò a suonare.
Una malinconica e dolce melodia così si diffuse nella stanza, tra il bagliore del fuoco e il rumore della legna che si consumava.
Una melodia che sembrava narrare di terre sterminate e di fiori dai mille colori e dagli infiniti profumi.

Altea 19-03-2015 18.17.10

Non ricordava..era caduto a cavallo..e quando sarebbe andato via da Corte a cavallo, bene..era il momento di approffittare.
"Se permettete, io mi congedo, anche perchè milady Elisabeth ha chiesto una udienza al Duca e forse vorrà rimanere sola, sarà questione delicata, ci vedremo dopo..a cena..o pranzo". Feci un inchino a Guisgard e poi a Rodolfo e salutai Clio e lady Elisabeth e uscii dalla stanza.
Corsi fuori e stavolta presi il mio fido cavallo nero Cruz e mi avvolsi nel mantello e attraversai veloce la brughiera fino a raggiungere la casa delle sorelle di lady Sissi e passando di fronte alla finestra le vidi tutte e tre...era arrivato il momento di chiarire questo fatto e bussai alla porta.."Sono Altea..ho notizie davvero importanti e urgenti".


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