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“No, aspettiamo arrivino i due ragazzi.” Disse il professore ad Altea.
La donna li guardò incuriosita. In quel momento arrivarono anche Gwen ed Elv. Allora lo scienziato chiese ad Altea di raccontare tutto dall'inizio, davanti a loro. |
Annuii al professore e guardai il ragazzo e la ragazza e li salutai "Il professore sostiene abbiamo vissuto la stessa storia, prima di essere qui mi trovavo in uno strano posto chiamato Agnostor, in quel posto vi era stata una rivoluzione e mi aveva detto un uomo vi erano pure dei dissidenti perché avevano eliminato ogni Credo. Per lo più non sapevano nemmeno dell' esistenza della Terra" presi una pausa e ripresi "Io prima di arrivarci ero su una nave che poi naufragò ed ero in una scialuppa ma laggiù trovai un astronauta il quale precipitò col suo velivolo pure lui risucchiato..non ho capito cosa sia successo...se avete voi delle domande?Dimenticavo ad Agnostor tutto ruotava sulla scienza e nulla altro" ai due.
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Il suono dei suoi gemiti soffocati nutriva la mia lussuria, rendendola sempre più forte, incontrollabile, proibita e inarrestabile.
Volevo strappargliene ancora e ancora e ancora. Vedevo l’eccitazione sul suo viso, lo vedevo contrarsi, stringere gli occhi. Ma la sentivo anche sul membro che torturavo con la lingua, lambendolo in un movimento lento che voleva essere una tortura. Cresceva sempre di più, liberandosi e ergendosi sempre più fiero per abbandonarsi a quella tortura. Una lenta e inarrestabile tortura che voleva portarlo al limite, farlo impazzire. Ma poi non resistetti più, e la mia fame ebbe la meglio. Lasciai affondare il sesso nella mia bocca, facendolo arrivare fino alle pareti della gola. Il gemito profondo e forte che emise il mio bel guardiacaccia si propagò in tutto il mio corpo, accendendolo di una nuova passione. Allora iniziai a muovermi avanti e indietro, stringendo il membro in una morsa calda e umida. Quel gioco proibito si faceva sempre più caldo, sempre più intenso, sempre più forte. Volevo gustarmi tutta quella virilità, renderla mia, farlo impazzire, urlare, godere. Non gli lasciavo tregua, continuavo ancora e ancora, in un ritmo sempre più incalzante, sempre più forte. Non capivo più niente, ero completamente abbandonata a quel gioco, alla sua virilità, cullata dai suoi gemiti che mi inebriavano sempre di più. Sentivo il suo sapore attraversarmi la bocca, riempirmi, un sapore di cui non ero mai sazia, ma che volevo sempre di più sempre di più. Ancora e ancora. |
C'era una donna che sosteneva di aver avuto la nostra stessa esperienza.
Ed era ovvio perché. Era quella macchina la causa. "È tutto vero. La causa è una macchina che abbiamo trovato, è quella che ha causato quegli strani fenomeni" risposi, guardando l'uomo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La donna si rivolse al professore e io la guardai "Scusate, quale macchina? Vi è ancora? Magari se ci saliamo possiamo tornare da dove siamo venuti" sospirando.
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Tutto era sempre più folle, più incredibile.
Eppure lo scienziato voleva crederci. “E' assurdo...” disse la donna. “No, credo siano sinceri.” Lo scienziato. “Forse tutto ciò ha un nome ed una spiegazione, che però con le loro conoscenze questi tre non sono in grado di comprendere.” Indicando Altea, Gwen ed Elv. “Ditemi...” ai tre “... mi portereste sul luogo in cui si trova questa macchina del Tempo?” |
Forse iniziava a crederci.
Era difficile rimanere scettico con tre testimonianze. "Possiamo provarci, sì" annuendo "Dovremmo poter ritrovare il luogo. Il fatto è che non abbiamo molta competenza su come funzioni,nci vorrebbe Engener, che è ancora presso gli zingari..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Un nome? E quale...io non so dove si trova questa macchina del Tempo e non ne ero a conoscenza fino ora, presumo solo i due ragazzi lo sappiano".
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In un attimo Destresya prese nella sua calda bocca tutto il fallo eretto di Taddeon, spingendolo fino quasi in gola.
Cominciò allora ad assaporarlo con gusto, desiderio e lussuria, strappando profondi gemiti al suo guardiacaccia. L'uomo mise una mano sulla testa di lei, iniziando ad assecondare i suoi movimenti e rendere più bello quel bellissimo massaggio di pura sensualità. “Ohhh... si...” disse lui in pieno godimento “... così...” aumentando la forza ed il ritmo con cui teneva la testa della marchesa. In breve la ragazza cominciò a sentire forte la pressione di quella mano sulla testa, che spingeva in modo forsennato. Tutto divenne sfrenato ed incontrollabile e lei ormai a stento riusciva a respirare, preda com'era di quella morsa che la obbligava a continuare con vigore. Taddeon gemeva e godeva, sentendo la carne viva della sua virilità intrappolata e sollazzata dalla bocca di lei. Era un continuo godimento, una sorta di gara di resistenza tra la padrona ed il suo servitore. Quel corpo magnificamente dotato di vigoria, di forza, di resistenza doveva ben figurare davanti alla marchesa, dimostrare di essere sempre pronto ad obbedire ed a soddisfarla. E continuavano ancora ed ancora. Quella mano, come una tenaglia, era sempre lì ed ormai Destresya sentiva crampi al collo e dolore alla mascella tanto che il tutto era diventato così intenso e sfrenato. |
Lo scienziato annuì a Gwen.
“Allora ci condurrete voi dove si trova questa macchina.” Ai due ragazzi. “Ci andremo adesso stesso.” Ad Altea ed a Settimio. “Prepara la carrozza e seguici col carro della stalla.” A quest'ultimo. Poco dopo erano pronti per partire. |
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