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Alzai la testa dal cuscino, ormai impregnato delle mie lacrime.
Chiedere soddisfazione... "Theris!" lo chiamai, urlando e uscendo dalla camera per fermarlo, prima che facesse qualche sciocchezza. Ci mancava solo questo, adesso... Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Non temete, madama.” Disse gentilmente l'uomo a Dacey. “Sono Elfin, segretario del proprietario. In cosa posso esservi d'aiuto?”
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Scossi il capo..forse veramente era stata una finestra...poi un urlo..mi si gelo' il sangue...era Petronilla.
Uscii dalla camera chiamando la servitù e andai a cercarla.."Petronilla che succede?". |
" Io sono" per un attimo esitai, stavo per lasciarmi sfuggire il mio vero nome, " interessata a vedere questa dimora. Al momento vivo in albergo e penso sia arrivato il tempo di trovarmi una sistemazione più consona. É possibile parlare con il proprietario e visitare la villa? " con tono gentile
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“Stasera forse il capo tarderà.” Disse ad un tratto una voce.
Era una figura rimasta celata fino a quel momento, come confusa nel chiaroscuro delle tende, ma che sembrava star lì da tempo, probabilmente impegnata a discutere con Ernot e Bafon prima dell'arrivo di Vivian. “E nei sotterranei del palazzo a controllare nuova merce appena giunta.” Voltandosi per un istante a fissare la ragazza. Era l'uomo incappucciato, con quei suoi profondi occhi azzurri. Ora la sua maschera era visibile, non più nascosta dal buio della scorsa notte. Una maschera intarsiata con maestria. http://www.iphonert.com/uploads/alli...92013520-L.jpg |
“Non serviamo latte qui...” disse E'hiss a Gaynor “... solo roba forte per ubriacarsi in fretta e dimenticare le delusioni della vita.” Guardò il barista al banco. “Prepara un caffè lungo e dolce per la nostra bella fioraia.”
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Gwen uscì dalla camera ma Theris era già andato via.
“Damigella...” disse arrivando Frediana “... cosa succede?” |
E di parecchio direi...
"Va bene.." dissi soltanto, sorridendo "Tornerò in camera mia allora.." alzando le spalle "Se ha bisogno di me, sa dove trovarmi..." fissando per un lungo istante quegli occhi azzurri. "Con permesso..." sempre sorridendo, salutando i tre con un cenno del capo, mi avviai verso la mia stanza. Quindi niente cena, pensai.. peccato. Ma naturalmente capivo che la teca d'oro fosse più importante. |
"Va bene, niente latte..." dissi con una smorfia "Sapete, ho sempre pensato che ubriacarsi per per dimenticare i dispiaceri fosse un gesto stupido... La sbornia passa e i problemi restano sempre lì. Le delusioni vanno affrontate con forza, bisogna trovare nuovi motivi di gioia per scacciarle, non rintronarsi a suon di alcolici..."
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Altea chiamava la sua fedele servitrice, ma quella non rispondeva, continuando solo a gridare.
Gridare disperata. |
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