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Mi lasciai stringere affettuosamente da Josephine.
Intanto io chiudevo gli occhi e cercavo di calmarmi e calmare il respiro. "Sai bene perchè sono venuta..." |
Scossi appena la testa con un sorriso divertito.
"Ah sì? E chi ti dice che la cosa ci interessi? Dopotutto è pieno di cavalieri in città..." Alzando le spalle "noi siamo semplici ragazze, come sappiamo che voi siete migliore di altri?". |
Il bussare mi riporto come alla realtà.
<< Non osare dir nulla di ciò che è successo>> intimai nascondendo di nuovo il coltello . << Si, avanti>> mormorai cercando di ricompormi |
“Non conosco nessuna città col nome di Fiorenza...” disse Didas ad Altea “... ma forse voi intendevate Florenza...” sorridendo, per poi farle cenno di sedersi “... ho sentito parlare di questi briganti che usano un nome così pittoresco e romanzato... e ditemi, voi cosa sapete di loro?”
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“Si, lo so...” disse Josephine a Gwen “... so perchè siete qui, ragazza mia... ma forse non avete sentito ciò che vi ho detto... questo castello è maledetto...”
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"E cosa dovrei fare? C'è modo per me di andare via?" le chiesi, sconsolata, alzando gli occhi su di lei "Ma soprattutto, come posso avere la certezza che fuori di qui posso trovarlo? Non so che fare, Josephine..." sospirando.
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“Non lo so...” disse Adespos a Gaynor “... forse manderò qualcuno dei miei a controllare ancora i preparativi al torneo... o magari ci andrò io stesso...” con aria preoccupata “... ma di certo Ferico ha in mente qualcosa...”
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Pisone lanciò uno sguardo torvo a Clio.
“Beh, io conosco il mio valore” disse poi “e so che nessuno è mai riuscito a disarcionarmi. E in tutta sincerità non credo che voi ragazze possiate trovare di meglio.” Fissandola. “O forse avete già messo gli occhi su qualche cavaliere?” Pisone di aspetto non era affatto malvagio. Alto e robusto, dai capelli chiari ed il volto pulito. |
Entrò Jean e Betta lanciò un sospiro di sollievo.
Il suo volto era però ancora bianco e sudaticcio. “Milady...” disse il cortigiano a Dacey “... gradirei parlarvi in privato.” Guardò poi Betta. “Subito, messere.” Un inchino ed uscì, lasciando Dacey ed il suo futuro sposo da soli. |
Lanciai un occhiataccia di avvertimento a Betta prima che questa uscisse.
Avevo bisogno di sedermi e mi lasciai andare sul letto. Ero davvero impazzita, non mi sentivo neanche me stessa, quando mai avrei minacciato una ragazza con un coltello. << Cosa volete Jean?>> chiesi anche se non avevo alcun desiderio di parlare |
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