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"Andrò con alcuni dei miei compagni in città il giorno del torneo." Disse adespos a Gaynor. "Solo così potremo scoprire la verità circa le intenzioni del barone." Strinse la mano della dama nella sua. "Ma non permetterò che tu corra rischi. Dopotutto non ho nessuno diritto di trascinarti in questa mia guerra..."
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Nessuna risposta.
Vidi una sagoma emergere da dietro un cespuglio, provocando un fruscìo. Un'altra sagoma, e un'altra ancora. Ero circondata. "Chi siete? Cosa volete da me?" cercando di non far sentire l'allarme nella mia voce. |
"No, la mia presenza sarebbe inutile." Disse Jean a Dacey. "Devo restare qui. Sono un burocrate, un cortigiano e questo è il mio campo di battaglia. Qui posso pensare e rendere i miei nemici inoffensivi. Quanto a ciò che chiedete... vi farò avere un pugnale... nascondetelo bene ed usatelo solo in casi estremi... se il Maresciallo dovesse ritenervi una traditrice, io non potrei fare nulla per aiutarvi."
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<< Per me sarebbe utile ma capisco la vostra posizione>> un pochino delusa mi allontanai da lui passeggiando per la stanza.
<< Nessuno saprà che sono armata. Non voglio correre rischi inutili e nella peggiore delle ipotesi ho sempre questo>> sfiorai l'anello con all'interno il veleno. << Un'altra cosa... Tenete d'occhio Betta... C'è qualcosa che non mi convince, credo trami qualcosa e penso che il Maresciallo sia coinvolto. Forse sto impazzendo ma io sento che c'è qualcosa che non va>> |
La luce della Luna venne in aiuto di Gwen e svelo' l'aspetto di quelle sagome.
Erano uomini armati con bastoni, forconi e mazze chiodate. "Voi..." disse uno di quelli a Gwen "... chi siete? E cosa fate da sola di notte in questo bosco?" |
"Nessun diritto? E che diritto avevi di entrare così nella mia vita, come un ciclone, per poi escludermi dalla tua?" Parlavo a denti stretti, per evitare che anche gli altri sentissero. "Se non vuoi condividere con me la tua vita, dimmelo ora ed io sparirò, ti do la mia parola che non sentirai mai più parlare di me, ma se invece un po' ti importa di me, allora tienimi qui e qualsiasi cosa farai, la dovrai fare al mio fianco..."
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"Betta..." disse Jean a Dacey "... vi state facendo suggestionare da questa situazione. Betta è solo una servitrice. Non cercate fantasmi dove non ci sono. Se Betta fosse segretamente al servizio del Maresciallo io di certo l'avrei scoperto. Siate dunque tranquilla rispetto a questo."
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<< Però controllatela per un po'. Non si sa mai. Preferisco essere cauta e scoprire di sbagliarmi che aver ragione quando ormai è troppo tardi>>
Una delle tante frasi che mio padre aveva inculcato nella mia testa fin da piccola. Con eleganza porsi a Jean una busta. << É la lettera per la mia famiglia. C'è qualche parola in arabo ma perché non sapevo come esprimerla nella vostra. Non so neanche se avete quelle parole. Sono parole che indicano dei cibi, nulla di che. Spero arrivi in tempo così da avere tutto ciò che mi serve per il matrimonio>> Era una questione che mi premeva abbastanza. Per una bambina a cui era stato insegnato che il matrimonio era una meta era importante che questo avvenisse alla perfezione. << Sapete quando dovrò partire?>> |
"Cavaliere con gli occhi azzurri..." disse Pisone a Clio "... non credo di aver veduto un cavaliere con gli occhi azzurri accompagnato da uno scudiero come lo descrivete... io ho gli occhi chiari e devo dire che molte ragazze mi vorrebbero come campione." Sorridendo.
"Non avete dunque visto nessuno scudiero simile a come la mia amica vi ha appena descritto?" Estea a Pisone. "Non ho badato agli scudieri..." rispose il cavaliere "... ma perché vi ha colpito tanto quello scudiero?" |
La luce lunare rivelò l'aspetto di quegli uomini.
Erano armati con bastoni, forconi e mazze chiodate, il che mi fece pensare agli uomini che mi avevano rapita. Chiusi la mano in un pugno, riaprendola subito dopo, per far nascere delle fiamme e avvicinandola al mio viso, mentre il fuoco illuminava la mia chioma rossa e faceva sembrare le ciocche simili a fiamme. "Non credo vi piacerebbe saperlo..." sussurrai, squadrandoli a lungo uno ad uno. Non potevo sapere chi fossero e speravo in quel modo di far crollare ogni loro cattiva intenzione. |
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