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Il mio sguardo, il mio sguardo riflesso nello specchio.
Triste, malinconico, deluso. Quella non era una macchina. Quello era lo sguardo di una ragazza delusa e arrabbiata, triste e amareggiata. Una ragazza che si stava ridendo di gelosia ad immaginarlo con un'altra donna. Una donna che non doveva chiedersi se era o meno vera. Quel pensiero era insopportabile. Da togliere il respiro. E se... Non pensarci neanche... Rigirai il telefono tra le mani un paio di volte. La malinconia andò a rintanarsi in un angolo, il cuore tremò temendo di venire ferito, ma la rabbia e la gelosia presero in mano la situazione. Adesso vedi te! Così il mio sguardo rosso di gelosia e colmo di rabbia prese il telefono, e chiamò. Ma già al primo squillo sentii il cuore perdere un battito e il pavimento cedere sotto i miei piedi. |
Quella lunga, sfrenata e meravigliosa notte di passione passò.
All'albeggiare, esausti, sudati e soddisfatti, i due amanti caddero fra le lenzuola intrise del loro profumo. Un profumo di sesso e desiderio. Gaynor si ritrovò sul petto di lui, entrambi col respiro rotto. Lui la teneva stretta a lui, con i seni di lei contro il sul petto. “Tesoro...” disse lui fissandola con i suoi occhi azzurri ancora rossi per il desiderio “... è stato meraviglioso...” |
Alle prime luci dell'alba, i nostri corpi si abbandonarono esausti l'uno sull'altro.
"Si... è stato meraviglioso..." risposi al mio amante "Anche troppo... riuscirai a staccarti adesso da me, a consegnarmi nelle mani del tuo capo? Per quanto può sembrare assurdo, per quanto io ti consideri un criminale... beh... non voglio che mi lasci andare... voglio restare con te..." http://38.media.tumblr.com/a43d014b2...5vduo2_500.gif Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Beh, tu dormivi così bene, sorellina” disse ridendo Richard a Gwen “ed io non ho avuto il coraggio di svegliarti.” Accendendo la tv. “Mi sa che ora farò una doccia...” guardando le ultime notizie.
“Passiamo alla cronaca...” la conduttrice del telegiornale “... un'auto della polizia è finita in una cava abbandonata. L'agente al volante della pattuglia è morto carbonizzato tra le lamiere in fiamme. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia, il responsabile sembra essere un misterioso pirata della strada autore già di altri crimini simili.” |
Altea si sbottonò di nuovo quei bottoni e lo sguardo di Guisgard cadde sul suo corpo.
“Si, vedo che sei calda...” disse sorridendo “... io invece freddo? Ti diverti a provocarmi eh... cosa direbbe tuo fratello se io ora ti portassi a letto? Ero suo amico, no?” In quel momento squillò il suo cellulare. “Si, pronto?” Rispose il pilota. Era Clio. |
Ad un tratto spuntò Ren che tornò Nyoko.
Aveva due bicchieri. “Ecco...” disse porgendone uno alla ragazza “... e quello?” Notando il fiore tra le mani di lei. |
Alla fine i due restarono stretti, con lei sul petto di lui che le accarezzava i capelli.
“Sei meravigliosa...” disse Tardes a Dacey “... meravigliosa... ed io ti amo...” fissandola “... Dacey...” sussurrò “... voglio sposarti di nuovo... anche ora, scappando insieme... scappando e fermarci alla prima chiesetta di campagna, di quelle in cui c'è sempre un vecchio parroco e la sua perpetua brontolona...” sorridendole “... vuoi, amore?” |
"Si voglio provocarti..portarmi a letto? Mio fratello non direbbe nulla, anzi forse ne sarebbe contento, avrebbe sempre desiderato vederci assieme..l' idea è allettante.." mettendogli le braccia dietro al collo. Ad un tratto il telefono suonò e io approffittai sfiorandogli il collo con le mie labbra mentre portavo la sua mano libera sulla mia camicia..chi avrebbe vinto dei due? Era una battaglia..l' avrei vinta sperai.
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Sospirai affondando il viso nelle mani.
Mi avrebbe fatta morire, prima o poi. "Sì infatti, sbrigati, che hai la scuola" dissi , per farlo sbrigare. Intanto il caffè era pronto ed io lo portai a tavola insieme a del pane tostato. "Ma sì finirà mai?" mormorai esasperata, sentendo la notizia in tv. Mi chiedevo se quella furia omicida si sarebbe mai esaurita. Mentre mi sedevo a tavola presi il telefono per telefonare ad Elv, poiché gli avevo detto che lo avrei richiamato. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'uomo senza nome guardò Gaynor e le accarezzò il viso, per poi giocare con le dita fra i suoi capelli chiari.
“Neanche io voglio staccarmi da te...” disse in un sussurro “... non voglio e non posso...” con lo sguardo malinconico “... ti voglio per me...” sentendo il corpo di lei contro il suo, i suoi seni ancora turgidi che premevano contro la sua pelle. Allora coprì entrambi con la coperta e la strinse a sé, in un abbraccio che tradiva il disperato bisogno di lei. |
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