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"Gwen..." disse lui fissandola, tirando una boccata di fumo ed assottigliando per un attimo gli occhi neri "... si chiamava così una mia professoressa delle medie..." abbozzando un sorriso curioso "... piacere, io mi chiamo Velv..."
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Alzai un sopracciglio.
Poi sorrisi sarcastica. "Spero non fosse di quelle odiose che ti abbassano i voti per principio..." commentai. Annuii al suo nome. "No, io non avevo alcun professore delle medie col tuo nome..." sarcasticamente "Ma piacere di conoscerti comunque" ridacchiando "E ancora grazie per il passaggio." A quel punto, mi allontanai, per fare un giro nel paese e poi tornare in albergo per la notte. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen salutò e si allontanò da Velv, per girovagare nel paesino.
Era questo un luogo piccolo, senza grosse attrattiva, qualche negozietto, un paio di stradine perpendicolari alla piazza centrale, cuore politico, col municipio, nonchè religioso, con la parrocchia. Oltre il campanile della chiesa si intravedeva la sagoma in lontananza del castello, che ora appariva silenzio, quasi addormentato, come il cielo che accoglie la lieve brezza prima della tempesta. |
Girovagai per tutto Passarol, scoprendone le piccole botteghe caratteristiche, il municipio, la chiesa principale e oltre quella, vidi poi il castello, simile ad un gigante addormentato e silente, quasi come le felci che gli donavano il nome.
Scattai qualche foto in giro, più per spirito di turismo che per lavoro e poi mi diressi in uno di quei piccoli negozietti tipici, per trovare qualcosa di interessante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lungo la stradina Gwen vide alcuni negozietti, tra cui una sartoria, un emporio ed un antiquario.
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C'erano tre negozi lungo la stradina, uno di fianco all'altro.
A quel punto, incuriosita da ciò che poteva offrire, entrai dall'antiquario. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Una volta entrata, Gwen notò tantissimi oggettini di vari materiali, gusti e stili sulle mensole e sugli scaffali.
Poi vi erano quadretti, statuine e monili vari. "Buongiorno." Disse il padrone del negozio. "Posso aiutarla?" |
Gli oggetti sulle mensole del negozio erano preziosi nella loro squisita fattura, nella loro pregevolezza e ricercatezza.
Poi, vidi il padrone del negozio avvicinarsi a me. "Salve. In realtà, sto dando un'occhiata. Sono arrivata oggi, prima di pranzo e camminando qua davanti mi sono incuriosita" risposi sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Prego, faccia pure." Disse il negoziante a Gwen, lasciandola libera di poter guardare tra tutti quegli oggetti.
Ad un tratto entrò una donna. "Matilde, che piacere." La salutò il negoziante. "Beh, devo dire la sorpresa è anche mia." La donna. "Sono stata appena licenziata dalla servitù del castello. Morta la vecchia duchessa, stanno cambiano i domestici. Poco male... lavorare in quel castello non mi è mai piaciuto... quel posto non fa per me..." |
"Grazie" all'uomo.
Continuai a guardare, pure quando entrò una donna, che lui chiamò Matilde. Subito non mi soffermai su di lei, ma poi sentii che parlavano del castello. Mi dispiacque sentendo che era stata licenziata, ma poi disse di essere comunque sollevata. "Mi scusi, senza volerlo ho ascoltato ciò che ha detto. So delle leggende che aleggiano sul castello, è per quelle che è sollevata di non lavorarci più?" chiesi, sperando di non essere inopportuna. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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