Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 11-08-2010 02.34.55

Guisgard sorrise.
"Perdonate... ma non vi facevo così... così..."
Sorrise di nuovo.
"Si, così... premurosa..." disse.
La fissò ancora ed aggiunse:
"Beh, qui tutti riposano... e voi? Non vorrei che vi ammalaste per la stanchezza... e... ahi... il fianco..." si lamentò di nuovo.

Talia 11-08-2010 02.50.20

"Oh, io sto bene!" risposi in fretta poi, alle sue lamentele, mi accostai al letto ed esaminai la fasciatura con aria critica "Volete smetterla di agitarvi tanto?" lo rimproverai "Se continuate così dovrò darvi un infuso per farvi dormire... sapete..." soggiunsi vagamente divertita "Siete un paziente decisamente meno irritante mentre dormite!"

Guisgard 11-08-2010 03.03.16

"Vorrei vedere voi al mio posto!" Disse Guisgard. "Cosa credete? Era una grossa ferita e non tutti sarebbero riusciti a sopravvivere!" Aggiunse poi con il suo solito modo di fare.
Si tirò poi su ad agio.
"E comunque..." concluse "... io ho esperienza sui campi di battaglia e, spesso, buone cure si prestano anche utilizzando dolcezza. Infatti dalla mia esperienza posso dirvi che un malato se si sente amorevolmente accudito guarisce molto prima! E... ahi... maledizione!" Inveì contro la sua ferita.

Talia 11-08-2010 03.14.04

Sorrisi e alzai gli occhi al cielo...
"Adesso anche il medico volete fare oltre che il paziente?" mi avvicinai e lo rispinsi giù, piano perché non facesse movimenti bruschi "E tuttavia, per vostra sfortuna, cavaliere, adesso siete sotto le mie cure e farete come dico io, quindi ve ne starete qui buono e riposerete..."
Ripresi la pezza che ormai ora caduta sul cuscino, la bagnai di nuovo nell'acqua e la riposizionai sulla sua fronte.

Guisgard 11-08-2010 03.19.24

"Ed io che mi aspettavo delicatezza e dolcezza!" Sospiro sarcastico lui. "Ah... e dire che nei romanzi gli eroi ricevono sempre e solo dolci e miti cure... Rinaldo da Armida, Tristano da Isotta... beh, almeno da piccolo mia zia, quando mi facevo male, mi raccontava sempre la favola della buonanotte..."
E le fece l'occhiolino sorridendole.

Talia 11-08-2010 03.35.39

"Già... ma, nei romanzi, gli eroi non sono petulanti come lo siete voi!" risposi, lanciandogli un'occhiata obliqua.

Guisgard 11-08-2010 03.40.21

"Eh, avrebbe dovuto infilzarmi per bene la spada di quel ribaldo..." sospirò lui "... se l'avesse fatto davvero, chissà se qualcuno poi mi avrebbe pianto..."

Talia 11-08-2010 03.45.38

Mi ero avvicinata alla finestra chiacchierando, ma queste ultime sue parole mi fecero voltare di scatto.
"Non dite queste cose!" dissi seria, la voglia di ridere e di scherzare mi era passata improvvisamente "Non dite mai queste cose! Non è affatto divertenete! Voi non... non potete sapere..." mi schiarii la voce e tornai a guardare fuori dalla finestra "Vostra zia ne sarebbe morta!" conclusi.

Guisgard 11-08-2010 03.53.00

Guisgard restò sorpreso dalla sua reazione.
La fissò per alcuni lunghi istanti, cercando di comprendere quell'inquietudine che le stava attraversando lo sguardo.
"Quando i vostri occhi acquistano quel riflesso di intenso grigio" disse lui con un incerto sorriso "è perchè qualcosa vi ha scosso... ormai conosco il vostro sguardo... se non fosse solo per tutte le volte che vi ho fatto arrabbiare!" Aggiunse poi ironico.
"Scusate se vi ho turbata... sono stato uno sciocco... il duello non è stato un bel vedere per voi, immagino..."
Tentò allora di alzarsi per avvicinarsi alla finestra dove stava lei.
"Ahi... per la barba del demonio... non mi abituerò mai a muovermi con questa ferita..."

Talia 11-08-2010 04.08.30

Inspirai profondamente, cercando di sedare quell'inquietudine.
Soltanto alle sue lamentele tornai a voltare le spalle alla finestra: stava tentando di alzarsi, anche se con scarsi risultati.
"Ma cosa credete di fare adesso?" sospirai "Non se ne parla neanche! Avanti, tornate a letto..."
Lo feci di nuovo distendere, poi esaminai la fasciatura ancora una volta: "Tra poco dovremo cambiarla..." dissi "Dovremo pulire la ferita e sostituire le bende... temo non sarà un'esperienza piacevole per voi!"
Gli sorrisi: "Adesso smettetela di dire stupidaggini e dormite un po', quando vi sveglierete penseremo alla fasciatura! Io..." soggiunsi, sedendomi su di una sedia accanto al letto "Sarò qui se avrete bisogno di qualcosa!"

Guisgard 11-08-2010 04.17.32

Era cambiata.
Pensò Guisgard.
Qualcosa l'aveva turbata.
"E sia..." disse lui "... siete in una posizione di vantaggio e mi tocca obbedire..."
Si stese a letto, adagiando con cura il fianco ferito e subito la stanchezza, causata dalla ovvia debolezza, si fece sentire.
I suoi occhi già erano chiusi e la voce incerta, quando sussurrò:
"Grazie, Talia... grazie per essere rimasta..."
E si addormentò.

Talia 11-08-2010 13.02.27

Rimasi in silenzio su quella sedia non so per quanto tempo, riflettendo... lo osservai mentre dormiva e non potei non chiedermi quanto di vero vi fosse nelle accuse che gli erano state mosse, mi chiesi perché non fossi scappata appena ne ero venuta a conoscenza, sarebbe stato logico dopotutto, persino scontato... eppure non l'avevo fatto... qualsiasi cosa lui dicesse, infatti, i suoi occhi non erano malvagi e io mi fidavo degli occhi delle persone: sono l'unica cosa che non si può camuffare.
Improvvisamente un volto fece breccia nella mia mente, un volto che conoscevo bene, il volto di mio padre... pensai al litigio che avevamo avuto la sera prima che fuggissi, pensai alle cose orribili che gli avevo detto, alle accuse atroci che gli avevo mosso e mi chiesi cosa stesse facendo in quel momento, cosa pensasse, cosa avesse provato quando aveva scoperto che me ne ero andata. Mi chiesi cosa avesse progettato di fare di me se mai gli fossi capitata di nuovo tra le sue mani... mio padre non era mai stato un uomo tollerante! Ma non mi importava perché non sarei mai tornata nelle sue mani, né nelle sue né tanto meno in quelle del duca... sarei morta, preferibilmente!
Scacciai mio padre fuori dalla mia testa e tornai a guardare Guisgard... dovevamo trovare una soluzione: erano giorni che eravamo lì e, per quanto profondamente mi fossi innamorata di quel luogo, non potevo fingere che non fossimo in pericolo... con tutte le persone che ci stavano cercando, prima o poi qualcuno sarebbe giunto anche lì, era da incoscienti restare tanto a lungo nello stesso posto.
E improvvisamente mi venne l'idea: non potevamo attuarla subito, certo, lui non avrebbe potuto sopportare un viaggio a cavallo in quelle condizioni, ma non appena fosse stato possibile vi era un solo luogo in cui potevamo andare... forse non era molto, ma era tutto ciò che potevo tentare... quello era il solo luogo in cui potevo sperare di fargli recuperare la sua libertà!
D'impeto mi alzai e mi misi a frugare in giro in cerca di un foglio e di un po' d'inchiostro... non appena li trovai, mi sedetti di nuovo e iniziai a scrivere... ero stata una sciocca a non pensarci prima!

elisabeth 11-08-2010 19.31.20

Il solito maledetto vigliacco......" Nn le hai gia' fatto abbastanza del male......lasciala andare, tu non sai fare altro che minacciare ed uccidere.....Ho visto l'immagine di Guisgard.....sta bene, se questo e' quello che vuoi sapere........e comunque ti ho gia' detto che come maga non valgo molto.......puoi ucciderla se vuoi.....io non so' nulla.....".......Poco prima che arrivasse Cosimus.........avevo avvertito la sensazione che Guisgard stesse bene...la mia magia non aveva sortito alcun effetto...ma le cure della sua compagna di viaggio...avevano sortito l'effetto sperato........L'eta' avanzava e io stavo perdendo i miei poteri.....Riuscivo a ridere anche in certe situazioni........Allora mi dissi..Elisabeth che razza di maga sei..........guardai il mio bastone, compagno di lunghi viaggi...e il mio mantello..era nero come la notte...ero vicina a Calandrake..potevo provare, peggio di cosi' non poteva andarci...Cosi' con il bastone presi di sorpresa il soldato....mandandolo a gambe in aria e approfittando di cio' copri col mio mantello Calandrake...e insieme....finimmo.......in un villaggio......Che avessi ripreso i poteri ?

Guisgard 11-08-2010 19.49.09

La sera e la sua oscuritò avvolgevano il bosco.
Calandrake tremava ed ansimava per la paura.
Elisabeth si destò.
L'incanto era riuscito, erano lontane da Cosimus e dai suoi sgherri.
"Dove... dove siamo?" Chiese Calandrake ad Elisabeth.
Ma ad un tratto le due donne udirono qualcosa.
Era un gregge che si avvicinava, dal ritorno dal pascolo.
A guidarlo vi era un pastore che canticchiava un'antica melodia.

elisabeth 11-08-2010 20.02.20

Il risveglio era sempre traumatico.......mi alzai da terra e diedi una mano a Calandrake.....era freddissima e tremava, era tutto successo con incredibile velocita'......ma almeno questa volta non avevo sbagliato in qualcosa.......avvolsi nel mio mantello la ragazza, tentavo di riscaldarla......quando vidi avvicinarsi un gregge di pecore...e la voce di un uomo..un pastore probabilmente.....mi feci largo tra le pecore trascinando Caldrake che non finiva di chiedermi dove eravamo.......mi serviva la sfera di cristallo per saperlo......tolsi il cappuccio dalla testa e..." Buonasera, siamo delle viandanti e credo che abbiamo smarrito la strada.....potreste dirici dove ci troviamo....e se c'e' un posto dove potremmo trovare riparo per stanotte ? ".......dove avevo ascoltato quella melodia......suscito' in me strane sensazioni

cavaliere25 11-08-2010 20.03.01

Dopo essere ripartiti dissi rivolgendomi a Maladesh allora a quello che a detto il vecchio, Guisgard non è un assassino esclamai poi guardai buck mi sembrava tranquillo gli feci una carezza sulla testa e dissi bravo amico mio continua cosi che andrà tutto bene.

Guisgard 11-08-2010 20.07.06

Il pastore le osservò stupito.
"Da dove saltate fuori, voi?" Chiese visibilmente impressionato. "Non è un posto per signore questo. Ma per il demonio invece! E non è saggio che vi attardiate troppo in questo bosco. Questa è la Cornovaglia e proseguendo sulla strada, troverete un monastero di agostiniane che potrà accogliervi per la notte."

Guisgard 11-08-2010 20.15.26

Nella stanza entrò la zia e si accorse di Talia intenta a scrivere qualcosa.
Aveva con se del latte con dei biscotti.
"Siete rimasta qui tutta la notte, ragazza mia?" Chiese preoccupata. "Avanti, su, ora resterò io con Guisgard. Voi dovete riposare."
E le porse il vassoio con il latte ed i biscotti.
"Siete un angelo, figlia mia. Ora mangiate qualcosa o crollerete." Le disse, fissandola con infinita tenerezza.
Poi, guardando il nipote addormentato, aggiunse:
"Ho avuto paura... ho temuto di... oh, Cielo... se gli fosse accaduto qualcosa, io e suo zio..."
E scoppiò in un pianto liberatorio.

elisabeth 11-08-2010 20.17.14

Dovevo anche sentire la predica...oltre il lamento di Caldrake...." Veramente non sbuchiamo fuori...ma seguivamo il sentiro......e per quanto riguarda il diavolo...ci manca anche la sua presenza.....il Monastero va' piu' che bene...vi ringrazio per la vostra gentilezza......"....E mostrando un sorriso forzato....trascinandomi dietro.......la ragazza incominciai il mio cammino verso il luogo indicatomi......arrivammo senza problemi....bussai quindi al grande portone.....ci avrebberoi aperto vista l'ora

Guisgard 12-08-2010 02.05.08

La notte era ormai calata ovunque.
Il bosco, in quelle ignote tenebre, assumeva forme sinistre e misteriose.
Elisabeth bussò con vigore all'austero portone di quel luogo.
Alcuni istanti dopo, qualcuno si affacciò dallo spioncino.
"Chi bussa a quest'ora della notte..." chiese una monaca "... disturbando la pace di questo luogo di preghiera?"
"Aiutateci, sorella!" Supplicò Calandrake, mentre a fatica si reggeva su Elisabeth.
La disperata invocazione di quella sfortunata intenerì il cuore della pia donna, che subito aprì il portone, permettendo alle due donne di entrare.
"Santo Cielo..." disse "... cosa fanno due donne sole in questo luogo?" Osservò Calandrake ed il suo colorito ed aggiunse: "Ma voi non state bene... e scottate! Venite, vi mostrerò una cella per trascorrere la notte."
E in quella cella le due donne trascorsero la notte al caldo ed al sicuro.
Il giorno seguente, di primo mattino, avvertita del loro arrivo, la badessa del monastero chiese di vedere Elisabeth e Calandrake.
E poco dopo, nel grande salone, la badessa le incontrò.



Intanto, nel luogo in cui Elisabeth e Calandrake erano misteriosamente sparite, Cosimus ed i suoi tentavano di capire l'accaduto.
"Non possono essersi volatilizzate!" Esclamò uno dei soldati.
"Quella donna... Elisabeth..." mormorò Cosimus "... ha mille risorse..."
Caitley allora si avvicinò al luogo in cui le due donne erano sparite.
"Posso sentirle..." cominciò a dire "... posso vederle..."
"Cosa percepisci?" Chiese Cosimus.
"Sono... si, le vedo... sono in Cornovaglia... è lì che sono in questo momento..."
"Cornovaglia..." ripeté pensieroso Cosimus "... si... Guisgard era originario di quella terra... certo, quel maledetto è lì che si è nascosto..."
Caitley lo fissò con un ghigno.
"Tutti in marcia!" Ordinò Cosimus. "Partiamo per la Cornovaglia!"
Ed un momento dopo tutta la compagnia lasciò quel luogo.

Guisgard 12-08-2010 02.15.42

Nel frattempo, Maladesh ed i suoi proseguivano verso Capomagnus.
"Ragazzo..." disse il cacciatore di taglie a Cavaliere25 "... il nostro compito è solo quello di catturare Guisgard e consegnarlo alle autorità. Non siamo giudici, grazie al Cielo. Le questioni di giustizia ed ingiustizia, bene e male, sono troppo grandi per noi."
Proseguirono senza sosta, fino a quando avvistarono alcune colline in lontananza.
"Ecco..." disse uno dei due assistenti "... Capomagnus si trova oltre quelle colline."

polgara 12-08-2010 08.41.07

"Eh va bene figura malvagia, quale drammatica sorte mi ha messo sul vostro cammino" pensai tra me e me.
Quando ero piccola c'era un nano nella casa dov'ero cresciuta ed a causa sua avevo dovuto subire dalle più trucide punizione ai più orribili insulti, poichè non passave giorno che non combinasse qualche turpe azione di cui la colpa era sempre fatta ricadere su di me. Ancora ricordo le bacchettate e le notti senza cena.
Ad ogni modo questa non era decisamente la strada giusta: "ascoltate perdonate la mia lingua forse non foriera di buone parole, ma siatemi superiore e ve ne prego diteci per la Cornovaglia quale dei due sentieri dobbiamo prendere? E' molto importante, da noi dipende la sorte di un assassino.
Vi ricompenserò il vostro disturbo non temete!" e feci cenno ai miei due compagni di viaggio di avvicinarsia quella strana figura pronti ad ogni reazione.

Talia 12-08-2010 11.44.08

Sentii la porta che si apriva, mi voltai e vidi la zia entrare nella stanza, mi alzai e le sorrisi.
“Sì, sono stata qui... ieri sera si è svegliato, mi sembrava che stesse un po' meglio...”
La osservai un attimo... il riposo non le aveva giovato molto, forse semplicemente perché non era riuscita a riposare. Ma, d'altra parte, come avrebbe potuto? La preoccupazione, il travaglio di quelle ore... sapevo bene che cosa doveva aver provato. In quel momento mi sentii vicina a quella donna e provai per lei un'infinita tenerezza... la abbracciai forte.
“Adesso...” dissi dopo un momento, allontanandomi e sorridendole incoraggiante “Andrei a prendere un po' d'aria... Ma chiamatemi se avete bisogno!”
Così dicendo presi un biscotto dal vassoio e uscii dalla stanza, poi scesi le scale e uscii nel cortile...

Guisgard 12-08-2010 18.52.23

Il nano osservò con attenzione Polgara.
"Si, la lingua spesso si anima senza bere dal buon senso." Disse. "Quanto alle due strade di cui mi domandate, sappiate che una conduce sicura fino in Cornovaglia, mentre l'altra in un luogo molto distante da quella terra. Se imboccaste la via sbagliata impieghereste ben un anno a ritornare indietro."
Lanciò poi uno sguardo agli altri due compagni di viaggio di Polgara.
"Io potrei di certo aiutarvi, ma la ricompensa che chiederò forse sarà da voi giudicata alta. Infatti, per indicarvi la strada giusta chiedo in cambio il vostro falco, mia signora."

Guisgard 12-08-2010 19.08.07

Talia uscì nel cortile.
L'aria era fresca ed asciutta e l'alba era ormai giunta.
Un rumore di legna attirò l'attenzione della ragazza.
Era lo zio di Guisgard, che nervosamente sistemava il legname nel capanno.
Accortosi della ragazza le sorrise.
Ma era visibilmente agitato.
"Da giovane" cominciò a dire "mi svegliavo sempre di buon mattino a causa del mio lavoro nei campi... e le abitudini di una vita sono dure a morire, anche ora che potrei restare a letto tutto il giorno."
Ispirò forte e continuò:
"Adoro l'aria fresca del mattino, il suo silenzio, i colori che dal cielo si riflettono sul borgo... non so, sembrano promettere tante cose per la giornata appena sorta..."
Si appoggiò poi alla staccionata.
"Benedetto ragazzo..." aggiunse "... è sempre stato una testa calda... da piccolo, ricordo, sparì per tre giorni. Io e sua zia stavamo ammattendo... lo ritrovammo alla vecchia pieve... aveva costruito una lancia per il San Michele sull'altare e si era arrampicato fin sulla statua per fissarla nelle mani del santo... sua zia lo rimproverò aspramente e lui, candidamente, rispose che la lancia vecchia era andata perduta e senza la sua arma l'arcangelo non avrebbe potuto proteggerci..."
Ed alcune lacrime rigarono il suo vecchio viso.

polgara 12-08-2010 19.09.04

"No!" mi uscii spontaneo, anzi istintivo. Dare a quel nano Rubens sarebbe come stato dargli una parte di me, anzi dargli il mio braccio forse sarebbe stato meno doloroso!
Rubens era il mio compagno di viaggi, di avventura, quasi di vita. Fin da quando mi aveva scelto tra tutti quelli allevati dal falconiere di famiglia non ci eravamo mai separati e no...non potevo cederlo.
Guardai gli altri compagni di viaggio e dissi loro: "perdonate ma io non posso!"
Poi mi voltai verso il nano e aggiunsi:"no mi spiace il mio falco non è un uccello qualsiasi è un mio amico e come tale io lo rispetto e lo proteggo. Se non è possibile cambiare la vostra richiesta io...mi dispiace ma davvero non posso accettare!"
"Aiutatemi!" pensai guardando negli occhi Mion e Adamoc.

Guisgard 12-08-2010 19.22.06

"La scelta è vostra, milady." Disse il nano.
"Un momento..." intervenne frate Adamoc "... mi offro io. Sarò io alla vostra mercè, nano. Sono un chierico, conosco il greco ed il latino. Ho servito anche in alcune importanti corti d'Europa. Vi offro il mio sapere in cambio di quella informazione."
"Ma è assurdo!" Esclamò Mion. "Un ministro di Dio che si presta a divenire servo di un nano! Non potete accettare, lady Polgara!"
Tutti allora guardarono Polgara. La decisione spettava a lei ora.

polgara 12-08-2010 19.34.44

Bene di male in peggio.
Guardai Adamoc e gli sorrisi:"no caro Adamoc, voi non potete ho dato la mia parola a re Cimeric che vi avrei riportato da lui. Facciamo così nano, poneteci un indovinello! So che voi siete dei veri maestri in rime ed indovinelli, se vi risponderemo correttamente ci darete l'indicazione ed io, come ricompensa, ci aggiungerò un bel gruzzolo d'oro e ed il fedele Mion come scorta fino al primo villaggio. Egli è un abile spadaccino e vi potrà difendere da vari briganti e nemici, ma solo fino al primo villaggio, poi lui sarà libero! Se sbaglieremo ognuno per la sua strada a chi nota e a chi no. Ci state?"

Guisgard 12-08-2010 19.37.28

"No, mia signora. Se pongo l'indovinello e voi non date la giusta risposta, allora mi prenderò il vostro falco o il chierico che è con voi!" Disse il superbamente il nano.

polgara 12-08-2010 19.40.26

"Maledetto Nano!!" pensai, poi aggiunsi "eh sia! avanti chiedete"

Guisgard 12-08-2010 19.42.43

"Vi è un'arma, famigerata e letale, che ha qualcosa in comune con la Vergine Maria e con il principe degli inferi Lucifero. Qual'è quest'arma?" Chiese il nano a Polgara.

polgara 12-08-2010 19.50.31

"Oh signore aiutami non voglio perdere il mio Rubens e non voglio mancare alla parola data"
"Nano, la risposta è la Vergine di Norimberga. Vergine come la Nostra Signora, ed arma contro i posseduti dal Demonio"
Sperai e rimasi con il fiato sospeso.

cavaliere25 12-08-2010 19.55.32

Sentendo uno degli assistenti dissi meno male siamo quasi arrivati mi sento stanco e affamato e tu buck amico mio hai fame domandai guardando il mio fidato cane. E poi rivolto a Maladesh chiesi amico mio quanto a di taglia sulla testa Guisgard?

elisabeth 12-08-2010 19.58.57

Mi sembrava un miracolo poter essere al sicuro tra quelle mura......accarezzai la fronte di Calandrake...era veramente calda....con me non avevo le mie erbe..ma c'era dell'acqua fredda nel catino....e le inumidii la fronte.....si addormento' quasi subito....povera cara.......ero stanca ma non riuscii a prendere sonno......e arrivo' l'alba...una suora ci porto' del pane e del latte........la badessa ci attendeva....
Calandrake sembrava star meglio e raggingemmo la sala ...entrammo, e vidi una donna dalla corporatura possente e alta di statura...era di spalle e guardava fuori dalla finestra......feci sedere calandrake su una panca a ridosso del muro e io mi avvicinai alla Suora..." Madre ci avete chiamato, vi chiedo scusa se ieri abbiamo disturbato ad un'ora tarda...la quete di questo sacro posto......ma come vi hanno potuto riferire le sorelle, eravamo disperate.......Chiedo solo qualche giorno di asilo, perche la mia amica possa riprendersi...."

Talia 12-08-2010 20.04.45

Lo ascoltai in silenzio, rapita dal tono della sua voce e dall’amore incondizionato che trapelava dal suo semplice racconto… un vago sorriso mi salì alle labbra al termine.
“Una vera testa calda!” mormorai “Eppure, come rimproverare colui che, con tanta dedizione, si adopera per restituire a San Michele la sua lancia?”
Guardai poi l’uomo e la sua ansia, celata a fatica, mi colpì…
“Non siate in pena…” dissi, posandogli piano una mano sulla spalla “Vedrete che si rimetterà! Forse San Michele l’ha protetto davvero… forse è proprio merito suo se potrà guarire!”

Guisgard 12-08-2010 20.14.31

"Manca poco ormai alla Cornovaglia, capo." Disse uno dei due assistenti.
"Bene, finalmente." Rispose Maladesh. "Sulla testa di quel gaglioffo di Guisgard" disse poi rivolgendosi a Cavaliere25 "ci sono 300 piastre d'oro. Quel furfante si è messo davvero in un bel guaio. E noi lo avremo tutto quel denaro... e vivremo senza pensieri per il resto delle nostre vite!"
E spronò i cavalli della sua carrozza.

Guisgard 12-08-2010 20.34.14

Il nano fissò Polgara e rise di gusto.
"L'arma è la Stella del Mattino, milady." Disse. "E Stella del mattino è anche l'appellativo della Vergine Maria, che ha preso il posto dell'angelo caduto Lucifero, come creatura più vicina a Dio, definito anch'egli, al tempo del suo ruolo nelle Schiere Celesti, Stella del Mattino."
Fissò la ragazza ed aggiunse:
"Ora rispettate il patto, milady. Avrò il falco o il chierico?"

Guisgard 12-08-2010 20.50.28

Nel frattempo, la zia di Guisgard guardava dalla finestra suo marito e Talia.
E sorrise teneramente.
"...Vorrei un cofanetto...
... per metterci lei...
... tanti baci le darei...
... ed è quello che vorrei...
ohhh... questa è la storia di JoJo Lin...
...un grande cavalier..."
A questa canzone la donna si voltò di scatto e vide Guisgard sveglio che le faceva l'occhiolino.
"Sei sveglio, ragazzo mio!" Esclamò lei gioiosa.
"Certo, sai bene che non sono mai stato un dormiglione io!"
"Come ti senti?" Chiese la donna.
"Benissimo!" Rispose lui. "Ho anche una fame da lupi!"
"Si, ma mangerai qualcosa di leggero!" Sentenziò la donna.
"E sia... ma di non troppo leggero, però..." sospirò lui. "E... dov'è Talia?" Chiese poi guardandosi intorno.
"Le ho detto di riposare un pò." Rispose la zia. "E' stata qui tutta la notte. Ed è stata lei a curarti la ferita."



Intanto, in un'altra parte del borgo, Iwan masticava amaro.
"Avrei potuto finirlo, quel cane!" Disse adirato.
"Il duello era ormai concluso." Rispose uno dei suoi.
"Al diavolo!" Inveì Iwan.
Ad un tratto due dei suoi entrarono nella stanza di corsa.
"Iwan, abbiamo delle grosse novità..." disse uno di loro.
"Non mi interessa." Li liquidò. "Lasciatemi perdere."
"Invece dovresti sentirle..." insistette il nuovo arrivato "... riguardano un assassino fuggito ed una nobile dama..."
Iwan lo fissò incuriosito.
"Ed entrambi sono di nostra conoscenza..." concluse il suo tirapiedi.

polgara 12-08-2010 23.56.22

"Oh Nooooo" pensai dentro di me. Come avrei fatto ora per rimediare? non volevo perdere nè il mio amico nè il chierico. A questo punto bisognava ricorrere ad un po' di forzatura astuta.
"Va bene nano avete vinto, ora chiamerò il mio falco!" e mi girai verso il cielo per richiamare RuBens, ma mentre mi muovevo strizzai l'occhio a Mion e gli feci un segno veloce attorno ai polsi. Da guerriero qual era avrebbe dovuto capire.

Guisgard 13-08-2010 00.07.54

Mion, da esperto uomo d'arme, rapido comprese il gesto di Polgara.
Finse di dare le spalle al nano e dopo un attimo, con fulmineo gesto, lanciò verso il grottesco personaggio due lacci piombati che gli bloccarono le braccia ed i piedi.
"Che novità è mai questa!" Urlò confuso il nano. "Liberatemi vi dico e rispettate il patto che abbiamo fatto fatto in precedenza!"


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