Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 30-01-2014 19.48.47

La tregua fu un respiro di sollievo......Daizen alle volte faceva meglio a stare zitto...noi contro di loro, dovevamo chiedere aiuto a Mago Merlino......." Vi ringrazio e perdonate mio marito....ma e' nervoso...ci siamo impantanati....e come ogni uomo si e' spazientito più del dovuto.....".....e così con la fanciulla dagli occhi nel buio e i Frati che assolvevano alle loro orazioni....seguimmo quegli uomini che sembravano come noi seguire una situazione sconosciuta....." Daizen,come ti e' saltato in mente di fare lo spavaldo in una situazione dove non avevamo scelta.....vuoi far morire di crepacuore la tua mogliettina ?.......speriamo solo che una volta arrivati divengano i nostri alleati averli come nemici...non mi piace......".......Ralf ci indicò qualcosa che si intravedeva oltre la forest....." Si vedono delle luci....sulla montagna...come è possibile ? " ci portarono sino alle porte del loro villaggio.......guardai stupita, ero spesso nel bosco ma non avevo mai visto quel luogo......." Daizen.....qui sembra esserci un'altro mondo.......e' così strano......."...seguimmo il gruppo e ci si presentò un luogo magnifico.....pieno di stradine e luci...ormai eravamo al crepuscolo....la gente ci guardava.....e io osservavo i nostri accompagnatori......solo uno di loro aveva avuto fiducia in noi......e il resto di loro cosa avrebbero fatto o detto alla comunita' ?

Clio 30-01-2014 19.50.11

Scoppiai a ridere a quelle parole.
Dapprima mi voltai verso il senatore e lo squadrai con disprezzo “Il mio ruolo, nel caso lo abbiate dimenticato, è difendere la Corona e far rispettare le leggi, mancare di rispetto ad un ufficiale di Sua Maestà è un reato, così come infrangere un contratto stipulato col senato.. o ai mercenari tutto è concesso? Se vi avesse parlato in questo modo uno dei miei uomini, se avesse osato tanto persino un membro della Guardia Ecclesiastica lo avreste sbattuto in cella senza esitazione…” scossi la testa “Avete difeso chi vi ha appena ingannato, e non chi ha giurato di dare la vita per voi..” osservai i loro volti “Non ho parole..”.
Era davvero troppo, lui poteva insultarmi, ma ero io che dovevo stare al mio posto?
Poi, mi voltai verso Gufo Scarlatto, con aria vagamente divertita.
“Quanto a voi, mi chiedo davvero con chi crediate di parlare, ho ricevuto la promozione sul campo, alla Battaglia del Solstizio, tre anni fa, dopo due anni di campagna, ho guidato io stessa l’assalto decisivo… non c’è luogo del regno in cui non venga celebrata quella vittoria…” scossi la testa “Potrete anche credervi migliore di me perché avete un corpo diverso dal mio, ma di certo non accetto giudizi da chi vende il proprio corpo, la propria spada, e la propria lealtà al miglior offerente.. A parte la spada, lo fanno le donne, di solito.. quelle a cui siete abituato almeno..”.
Era tutta la vita che sopportavo quei discorsi, ma a parlare sono capaci tutti, ero abituata a risolvere queste dispute con i fatti, togliendo in quattro e quattr’otto al malcapitato la voglia di schernirmi.
“Da quando i veri guerrieri delegano? Lo fanno i codardi, di solito.. Le dame hanno i campioni, i re che non vogliono sporcarsi le mani..” alzai le spalle “E comunque è una proposta stupida… non ci crederete, lo so.. ma io sono il miglior soldato della Guardia Reale, o non sarei il capitano! State dicendo che nella vostra compagnia c’è qualcuno che combatte meglio di voi? Io non credo…” sostenni lo sguardo con eguale disprezzo “Ma se davvero non avete abbastanza attributi per affrontarmi da uomo, se dovete nascondervi dietro un campione, allora sia… lo affronterò domani a mezzogiorno, all’Ippodromo, c’è abbastanza spazio per i miei e per i vostri uomini…”.
Rinfoderai la spada e guardai i mercenari e i senatori.
“Immagino non abbiate più bisogno di me, se non c’è altro, dovrei tornare in caserma..” dissi, decisa e secca.
Ero furiosa, non tanto con Gufo Scarlatto, si era comportato esattamente come mi aspettavo, niente di nuovo o stupefacente, pura banalità ripetitiva.
Con la differenza che, di solito, chi faceva così tanto lo sbruffone non rifiutava di affrontarmi, pensando fosse una passeggiata battermi.
Ma che i senatori si facessero imbambolare in quel modo, mi lasciava interdetta.
E pensare che ognuno dei miei uomini rischiava la vita per loro.
No, non lo facevano per loro, lo facevano per la Corona, per la Famiglia Reale.
Il viso di Karel mi attraversò la mente, allentando la rabbia dentro di me.
In quel preciso momento, avrei voluto raggiungerlo.
Cos’avrei dato per un attimo di pace, la pace che solo la sua presenza sapeva darmi.
Una fidanzata poteva fare una sorpresa al suo amato, infondo.

Altea 30-01-2014 21.34.13

Un bacio intenso e passionale...e una forte emozione passò dal cuore allo stomaco, egli si staccò dalle mie labbra, sentii il suo sospiro e i suoi occhi nei miei..non vi era dubbio..Tyssen mi amava e come ogni Uomo che ama follemente avrebbe fatto qualsiasi cosa per sconfiggere il suo avversario..infatti non credevo molto alle sue parole..poteva mentire..un uomo innamorato, come una donna, poteva pure uccidere...d'altronde aveva ammesso la sua forte gelosia verso tutti coloro che mi amavano.
Lo vidi andare via, scuotendo il capo...quel bacio...stranezza..era lo stesso gesto con cui ci lasciammo io e quel Cavaliere..o Bertran di Cividale? E lui..Tyssen...lo concluse...eppure non avevo avvertito Amore anche se ammettevo mi aveva emozionata.
Guardai verso la grotta pensando alle parole dell' Abate..."Ciò che in Cielo è scritto in Terra avverrà"..e io mi affidavo a ciò che era scritto.
Ad un tratto la voce di Gyen mi scosse..Gyen sembrava quasi affezionato a me e annuii e mi diressi verso la carrozza...d'un tratto un latrato di un lupo, mi guardai attorno..aveva ragione...la notte profonda stava arrivando, e mentre salivo sulla carrozza udii una civetta..la vidi ferma ed elegante nel suo biancore..sospirai..buon auspicio.
"Possiamo andare" dissi guardando Tyssen e mi voltai per guardare fuori mentre la carrozza partiva.

"Il posto da dove provengo è bagnato dal Sole,
i Palazzi sono maestosi" disse Lui steso sulla sabbia.
"E non volete dirmi dove si trovi questo Luogo Magico?"
"Forse...a un patto...in cambio di un bacio" e rise di gusto e mi guardò coi suoi occhi cristallini.
"Impossibile" dissi balbettando e guardando altrove.
"Allora finchè non mi darete quel bacio e il vostro Amore io non vi dirò nulla di me..niente per niente..mia bella avventuriera..cosa vi spinge a girare il mondo?"
"Perchè mai dovrei parlarvi di me se voi non fate altrettanto" risentita io.

Forse si doveva iniziare tutto dall'inizio..da ciò che avevo letto nel libro di Tylesia della mia antenata, avremmo trovato un posto non comune.
"Frate Pich" dissi poi al chierico "voi venite con noi? Non tornate al Monastero? E cosa potete dirci sulla nuova Tylesia".

Eilonwy 30-01-2014 23.22.21

Fui rasserenata dalle dolci parole di Lady Galatea.
Quella bella dama con poche parole aveva ridato forza e speranza al mio cuore.
Una ragazza dal nobile aspetto portò un merlo, il quale raccontò di essere anche lui vittima di un maleficio.
"Povero uccellino....mi dispiace tanto! Per quale motivo, caro merlo, quella strega ti avrebbe fatto un' incantesimo?....Io, per esempio, sono stata maledetta perchè mi sono rifiutata di giacere e sposare lo stregone Slathnir e di aderire al Satanismo!" confermai con tristezza.
Non è giusto! Essere costretta a tutto ciò solo perchè non lo amavo.

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Guisgard 31-01-2014 00.51.41

La carrozza di Tyssen procedeva spedita in quel paesaggio lussureggiante e primordiale, sempre più avvolto dall'incertezza della sera.
“La nuova città di Tylesia” disse Pich ad Altea “è un luogo molto vivace e rappresenta uno dei centri più importanti di questa regione in gran parte ancora selvaggia. La tradizione della città vecchia echeggia ancora nell'aria e molti sono affascinati dal passato di Tylesia. Da lì diversi carri e carovane raggiungono il centro del reame. Non avrete problemi a ritornare alle vostre case. Io invece tornerò al mio monastero. E' quello il mio posto.”
Ma proprio in quel momento la carrozza si fermò di colpo.
“Cosa accade?” Chiese Tyssen al cocchiere.
“Alcuni uomini sbarrano la strada, signore.” Rispose questi.
Tyssen allora scese dalla carrozza per controllare.
Alcuni uomini infatti bloccavano il sentiero che conduceva a Tylesia.
“Chi siete?” Fissandoli Tyssen.
“Siamo cacciatori, messere.” Rispose uno di quelli.
“Perchè bloccate il sentiero?” Domandò il bell'avventuriero.
“Perchè stiamo dando la caccia ad un grosso lupo, messere.” Spiegò il cacciatore. “Stiamo sistemando varie tagliole in questo punto. Purtroppo proseguire oltre è pericoloso.”
“Sciocchezze.” Fece Tyssen. “Siamo su questa carrozza e non ci accadrà nulla.”
“E' un animale estremamente feroce, messere.” Replicò il cacciatore. “Sono mesi che sbrana pecore e diverse persone sono state aggredite. Qualche giorno fa ha assalito la carovana di alcuni mercanti, uccidendone due. Inoltre la vostra carrozza è troppo leggera e quella belva non avrà difficoltà ad aggredirvi.”
“E cosa pretendete che si faccia noi altri?” Seccato Tyssen. “Forse che si resti qui tutta la notte?”
“Sarebbe pericoloso lo stesso.” Mormorò il cacciatore. “Io vi consiglio di deviare in quella direzione. Alcune miglia e troverete un borgo in cui passare la notte.”

Guisgard 31-01-2014 01.02.10

Gufo Scarlatto rise forte a quelle parole di Clio.
“Ascolta, bellezza...” disse fissandola negli occhi “... sono un uomo pietoso e fondamentalmente giusto... se ti sfidassi io, credimi, avresti ben poche possibilità anche di estrarre la tua spada... invece sono buono e voglio darti una speranza... e sia...” annuì “... domani a Mezzogiorno nell'Ippodromo... se batterai il mio spadaccino, allora, troveremo un'intesa... ma se dovessi perdere...” un ghigno apparve sul suo volto “... eh, mia bella soldatessa, temo che discuteremo in privato, solo tu ed io, circa la possibilità che si possa collaborare fra noi e voi...”
I suoi luogotenenti risero, facendo versi osceni fra loro.
“Questo è tutto.” Sentenziò Gufo. “Allora ci si ritroverà tutti domani. Ora noi ci ritiriamo...” mostrando un grosso inchino “... è stato uno spasso contrattare con voi, augusti senatori...”
E i tre mercenari andarono via ridendo e canticchiando.
“Non dovevate cadere nelle loro provocazioni, capitano.” Disse uno dei senatori a Clio. “Il Senato quando ne sarà informato resterà molto deluso dal vostro comportamento.”

Guisgard 31-01-2014 01.11.04

“La strega” disse il merlo ad Eilonwy “era al servizio di un potente signore che ambiva a dominare il mio piccolo regno. Egli era infatti riuscito a far entrare, col tradimento, alcuni dei suoi sottoposti nel mio consiglio e ciò generò vari problemi. Il consiglio cominciò ad emanare leggi contro i chierici e contro tutti coloro che si professavano Cattolici. Alla fine vollero impormi una legge che invalidava i Sacramenti, come il battesimo o il matrimonio. Io mi opposi e allora quel malvagio signore fece si che la strega imponesse questo malvagio sortilegio su di me.”
“E non vi è modo per annullarlo?” Chiese lady Galatea al merlo.
“Solo quella strega può riuscirci, signora.” Spiegò il merlo. “Ma non ho idea dove possa trovarsi ora.” Poi l'uccello trasalì ad una delle ultime cose dette da Eilonwy. “Slathnir? Avete pronunciato proprio quel nome?”
“Perchè, forse lo conosci?” Domandò Galatea.
“Certo!” Esclamò il merlo. “La strega ha preso proprio il posto di quello stregone, grazie alla sua magia nera!”

Guisgard 31-01-2014 01.16.22

Così, scortati da quegli uomini, Elisabeth, i due monaci e Daizer giunsero presso quel villaggio che sembrava sorgere nel remoto ventre del bosco.
Appena arrivati davanti alle porte di quel centro abitato, uno di quegli uomini suonò un corno e l'ingresso dopo qualche istante fu aperto.
Ed entrando in quel villaggio, Elisabeth ed i suoi compagni di viaggio avvertirono subito gli occhi di tutti gli abitanti su di loro.
Era un luogo molto particolare, con case piccole ed addossate le une sulle altre, a formare un cerchio con in mezzo una casa più grande con accanto una chiesetta.
Il carro con quegli stranieri fu condotto fino ad una piccola locanda.
“E' l'unica del villaggio...” disse Ralf smontando da cavallo “...qui è raro che giungano visitatori...”
Dalla locanda allora uscì un uomo anziano.
“Percion...” chiamandolo Ralf “... da a questi stranieri un paio di camere... una per i due monaci ed una per questa famigliola...” indicando Elisabeth, Daizer e la bambina, che nel frattempo il contrabbandiere aveva fatto scendere dal carro.
Percion annuì e condusse gli stranieri alle loro camere.
“Come si chiama questo vostro villaggio?” Domandò Daizer al locandiere.
“Calatis, messere.” Rispose questi.
E quando Elisabeth fu nella sua camera con Daizer e la bambina, sentì il rintocco della campana della chiesetta.
Ma fissando l'orologio del campanile si accorse che era fermo.

Eilonwy 31-01-2014 01.46.17

Citazione:

“Perchè, forse lo conosci?” Domandò Galatea.
“Certo!” Esclamò il merlo. “La strega ha preso proprio il posto di quello stregone, grazie alla sua magia nera!”
Rimasi stranita dalle ultime parole di quel merlo e dissi: "Ma come è possibile che quella strega abbia preso il posto di Slathnir? Non c' è nessuno piu' potente di lui, a parte Satana e quell' uomo di cui mi ha parlato Lady Galatea qualche giorno fa! Lui mi ha maledetto sei o sette giorni fa ed era stato nominato da Lucifero, Generale e Senatore dei Sette Peccati!......Voi quando siete stato trasformato? E come si chiama questa Strega Nera?".
Non ci capivo piu' niente!
Poi, improvvisamente, incominciai a sentirmi bruciare intensamente dietro la spalla sinistra. Denudai la spalla e vidi che sul fiore blu (tatuaggio fattomi da piccola da Lady Galatea) erano apparse delle macchie rosso sangue.

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Guisgard 31-01-2014 02.02.24

“Il mio sortilegio” disse il merlo ad Eilonwy “risale ad alcuni mesi fa. Io non conosco, se non di nome, lo stregone di cui dite. Ma so quanto potente è la strega che mi ha maledetto. Il suo nome è Isolde e so che ha un figlio... un giovane apprendista cavaliere...”
Poi il tatuaggio di Eilonwy mostrò quelle strane macchie rosse.
“E' un segno...” disse Galatea “... questo tatuaggio è magico... quando avverte la presenza di qualche oscura forza emette queste macchie rosse...”

Eilonwy 31-01-2014 02.15.10

"Ahi...uhi...ahi....fa maledettamente male! Sembra di avere addosso un ferro incandescente.....mi fa tanto male!" dissi serrando i denti per non urlare di dolore.
Alzai lo sguardo e vidi che il sole era tramontato di nuovo.
Da sotto la gonna vidi che miei piedi si stavano unendo e squamando.
Coco, Aladiah e Lady Galatea mi aiutarono a togliere quel meraviglioso abito giallo-arancione.
Nella mia mente incominciarono a rimbombare le parole del sortilegio di Slathnir:
"Con il Sole in un modo, con la Luna in un altro"

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Parsifal25 31-01-2014 12.56.08

"Le alme passaron a migliara......l'oculo parea risplender al lieve tocco del mesto viaggiatore.......nulla disse e fece......solo un acume arcano gli premea......svelar il manto del mistico rintocco della campana abbandonata....."

Queste furon le parole pronunciate nell'attimo in cui entrammo nel portale......ciò mi avrebbe aiutato anche ad assumer il degno aspetto che più si sposava con i canoni del regno.....il mantonon poteva esser calato, ma la cosa certa, è che quella era la mia destinazione: "Afravalone, la Cattedrale della rottura dei Sigilli....."

Superammo il varco e ci trovammo dinanzi ad uno spettacolo regalatoci dalla stessa natura. I prati erano in fiore, le acque cristalline cantavano lievi le gesta ed i millenni di questa mistica città. Sembrava come se fosse un mondo a se stante.....la bellezza che presentava poteva esser comparata a qualcosa di di divino ed angelico......

"Eccoci giunti cavaliere......questa è la vostra Città Santa.....il monarca ed i suoi sudditi son la mera espressione del culto cristiano....è probabile, che qui troverai' le molte risposte che il tuo cuore non riesce a comprender da solo......"

Mi volsi verso Alonius: "Caro amico.....potresti ispezionare l'area e veder dove possiamo trovare il Gufo e madamigella Eilonwy.....io, intanto procedo come da patto stabilito con il nostro "portatore" (il Reienhearth)......

Mi volsi verso Sir Riccardo e sorridendo mestamente: "Possiamo proseguire......" e gli aprì la via......

Clio 31-01-2014 14.09.29

Mi voltai di scatto verso i senatori.
"No, signori... Sono io ad essere profondamente delusa e amareggiata dal vostro comportamento... Credete che un duello possa spaventarmi? sapevo benissimo che le cose sarebbero andate così, sono venuta qui apposta, prima che questo scontro avvenisse in un momento delicato, cosa sarebbe successo se avessi dato un ordine di attacco e i mercenari si fossero rifiutati si eseguirlo perché non riconoscevano la mia autorità? Avreste speso i vostri, o meglio, i nostri soldi per niente.. Invece, domani pomeriggio i mercenari smetteranno di fare gli sbruffoni, impareranno a rispettare me e i miei uomini, e voi potrete contare su due reparti dell'esercito che collaborano, invece di avere dei mercenari che non riconoscono l'autorità.. Lo credete un male questo?" Passai il mio sguardo truce su ciascuno di loro "Quello che non mi aspettavo, invece, è vedere degli illustri senatori spaventati a morte da semplici soldati, tanto da concedere un salario inimmaginabile e da lasciare che insultassero il vostro capitano.." Scossi la testa e mi morsi la lingua per non continuare.
"Con permesso.." Mi inchinai leggermente e, senza aspettare risposta, uscii da quell'edificio.
Varcare la porta della mia caserma fu un sollievo.
L'idea di raggiungere Karel era sempre più vivida nella mia mente, ma forse non era necessario, infondo mi era sempre bastata la compagnia dei fratelli d'arme.
Raggiunsi la mensa, non mangiavo dalla mattina, e mi trattenni da finire il boccale di vino speziato in poco tempo.
Cercai Astin, e mi sfogai con lui, raccontando dell'incontro coi mercenari e i senatori.
"Domani impareranno a comportarsi come si deve..." Scossi la testa "Ah, scusa.. Non dovrei stare qui a raccontarti queste cose, ma mi fido ciecamente di te, e prima sbollisco la rabbia, prima posso pensare liberamente.. Mezzo milione di Taddei.." Continuai "E a voi chiedono sacrifici.. Ah.. Meglio che non ci pensi, raccontami le novità, piuttosto.. Ci sono questioni che richiedono la mia presenza?" Sorrisi.
Era bello essere a casa, ma per la prima volta mi mancava qualcosa.. O forse, qualcuno: Lui.

Altea 31-01-2014 15.57.14

La carrozza procedeva veloce verso Tylesia e si arrestò di colpo, ci raggiunsero alcuni boscaioli..vi era un lupo nei dintorni e ne stavano dando la caccia.
Tyssen, spavaldo come sempre, voleva proseguire e presi la parola.."Secondo la tradizione o la superstizione, il demonio o chi opera per mano di lui si cela in sembianze di lupo...e per questo i lupi sono sterminati. Il lupo è famelico, ma perchè è un cacciatore ma molto pericoloso".
Osservai gli altri, Gyen mi guardava con occhi allargati dalla paura.."Io direi di non essere avventati, siamo pure stanchi..andiamo al borgo indicato da quegli uomini, ci riposeremo e ripartiremo al mattino presto...Tylesia non scappa."
Sorrisi e osservai fuori dalla carrozza e avvicinandomi a frate Pich gli sussurrai "L'Abate Nicola sta compiendo una lotta, è stato chiamato da due uomini, pare una fanciulla sia stata impossessata".
E udii nuovamente quel latrato del lupo..quello sentito prima di partire.
"Andiamo presto, non aspettiamo altro" e presi di nascosto il rosario e sussurrai delle preghiere e lo sguardo mio e del novizio si incrociarono.


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Guisgard 31-01-2014 18.18.42

Poco dopo Alanius ritornò dal suo volo di perlustrazione sulla città e si posò ancora sul braccio di Parsifal.
“I Gufi” disse sottovoce al cavaliere “hanno preso alloggio in una caserma poco distante dal Palazzo Reale. Seguimi e ti ci condurrò.”
Così, alzatosi nuovamente in volo, il falco condusse Parsifal e Riccardo presso la caserma dei mercenari.
“Un momento...” rivolgendosi Riccardo a Parsifal “... ma posso seguirvi anche in questa caserma? Sono dei mercenari...” indicando quelli fra loro che facevano la guardia davanti all'ingresso dell'edificio “... accetteranno anche me fra loro? Forse potete riuscire voi a convincerli...”

Guisgard 31-01-2014 18.22.04

Clio, tornata in caserma, raccontò tutto ad Astin.
“Quei dannati mercenari...” disse alla fine il luogotenente “... non pensavo creassero problemi sin dal loro arrivo qui... tutto ciò è assurdo... abbiamo un nemico viscido che si insinua come un serpente e noi invece dobbiamo preoccuparci di tenere a bada quei soldati di ventura...” scosse il capo “... siate prudente però, capitano... non sottovalutateli... voi siete il miglior spadaccino di Afravalone, posso ben dirlo io... tuttavia una certa fama circonda quel Gufo Scarlatto ed i suoi uomini... per il resto non preoccupatevi di nulla... mi occuperò io di tutto qui in caserma. ”
In quel momento giunse un soldato.
“Cosa c'è?” Chiese Astin.
“E' per il capitano.” Rispose il militare. “E' stata convocata d'urgenza al Senato.”
“C'era da immaginarlo...” mormorò Astin “... il senatore Gheorgis sarà stato informato degli ultimi avvenimenti e vorrà dirvi di essere accorta...” fissando Clio.
“No, signore.” Fece il soldato. “Non è stato il senatore Gheorgis a convocare il capitano Clio.”
“E chi allora?” Stupito Astin.
“Il senatore Bool.” Disse il soldato.

Guisgard 31-01-2014 18.27.08

Così, come aveva detto Altea, la carrozza era pronta a deviare il suo tragitto verso quel borgo per trascorrere la notte.
Ma uno dei cacciatori, improvvisamente, si avvicinò allo sportellino della vettura di Tyssen.
“Ho sentito” disse “che vi è un religioso a bordo...”
“Si, sono io...” annuì il novizio Pich “... ero diretto al monastero di San Michele Arcangelo...”
“Allora, se volete, forse possiamo condurvi noi al monastero adesso, così da non farvi trascorrere la notte lontano da quel santo luogo.”
“Avete detto che era pericoloso proseguire oltre adesso.” Fece Tyssen.
“Infatti saremmo noi a condurlo al monastero” replicò il cacciatore “e non voi. Noi sappiamo muoverci nel bosco nonostante l'oscurità. Inoltre siamo numerosi e ben armati.”
“Lo facciamo affinchè quel religioso possa arrivare presto al monastero.” Intervenne un altro di quei cacciatori.
“Dovete decidere voi...” voltandosi Tyssen verso Pich.
“Si, accetterò la loro proposta.” Annuì il novizio. “Signora...” rivolgendosi poi ad Altea “... il mio posto è là e devo tornarci il prima possibile... ma pregherò per voi e per i vostri compagni, affinchè anche tutti voi possiate trovare ciò che cercate.” Donò il suo Rosario all'avventuriera e scese dalla carrozza, pronto a partire con quei cacciatori.

Guisgard 31-01-2014 18.32.27

Dopo che Eilonwy mutò la sua forma ancora una volta in quella di una sirena, lady Galatea fece chiamare alcune sue dame di compagnia ed ordinò loro di condurre la ragazza in una saletta adiacente.
Qui la sirena fu immersa in una bellissima vasca rivestita di mattoni bianchi e madreperla, col fondo smaltato e ricoperto da corallo.
L'acqua era di un azzurro quasi trasparente e in essa erano state sciolte essenze e sali dal profumo esotico.
Qui la principessa riposò.

Il cielo era di un azzurro terso, l'aria era limpida e in lontananza apparivano le montagne appena imbiancate di un candido manto nevoso.
La campagna era tinta di un verde vivissimo, con screziature di rosso, rosato e giallino che attraversavano, come bagliori, quella florida distesa.
Eilonwy correva in quello scenario pastorale, lasciando che le sue dita accarezzassero i fiori e l'erba alta.
Ma in un attimo tutto mutò.
La ragazza si ritrovò nei pressi di un piccolo lago, la cui acqua però sembrava ingiallirsi sempre più, fino a divenire putrida.
Ad un tratto le apparve una figura.
Era una donna.
Aveva un velo sul viso che rendeva incerti i suoi lineamenti.
Fissava Eilonwy e sorrideva.
“In questo stagno” disse con voce sensuale “vive lady Galatea... è questa la sua vera dimora, non quel palazzo...” con una mano indicò le acque di quello stagno ed Eilonwy vide galleggiare su di essa diversi pesci ormai morti “... vorrei aiutarti e liberarti dalla tua maledizione... ma posso riuscirci solo se verrai nella mia casa...” sorrise ancora e si avvicinò alla giovane principessa, lasciandole un dolce bacio sulla guancia “... ho sempre desiderato una figlia...”
Ad un tratto Eilonwy udì dei passi di cavallo.
Si voltò e vide un bellissimo cavaliere che la salutava con un cortese inchino.

Il sogno terminò e la fanciulla, ancora con sembianze di sirena, si svegliò.
Era sempre in quella meravigliosa fontana.
Ma proprio in quel momento la porta si aprì e vide entrare Aladiah e Coco.
Ma Eilonwy aveva davanti agli occhi ancora il volto di quel cavaliere visto in sogno.
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Altea 31-01-2014 18.39.33

Rimasi in silenzio con quel rosario datomi dal novizio...un senso di inquietudine mentre vedevo scendere il frate...e scesi dalla carrozza.."Quanta fretta...come mai tutta questa premura? Volete aiutare il frate e non noi?" Presi frate Pich per un braccio rivolgendomi a lui.."Non li conoscete..cosa sapete di loro..io non mi fido..vi porteremo noi al Monastero, di ritorno di Tylesia..non vi lascio in balia di questi sconosciuti".
"Quindi voi sareste indenni da questo lupo tanto da poter viaggiare su questi boschi di notte? Il lupo non guarda in faccia nessuno...porteremo noi frate Pich al Monastero" e fissai i boscaioli perplessa.

Clio 31-01-2014 19.02.55

Alzai gli occhi al cielo.
"C'era da aspettarselo, non sono stata esattamente tenera con i senatori..." Sorrisi " Signori, mi raccomando.. Se mi dovessero destituire, contro le leggi considerando che solo il re può farlo, siate fedeli al nuovo capitano, abbiate cura del regno, e mettete in riga i mercenari... Mi fido di voi..." Dissi amaramente.
Finii il bicchiere in un sorso, e uscii.
Questa volta, però, mi feci accompagnare da quattro tra i soldati migliori, i più fidati dai tempi dell'accademia.
Se dovevo scontrarmi con Bool, volevo dei testimoni, prima che rigirasse la frittata come preferiva.
Dopo poco, raggiungemmo il Palazzo dei Migliori.

Guisgard 31-01-2014 20.01.38

Clio, accompagnata dai suoi quattro soldati, raggiunse il Senato.
Poco dopo fu condotta dal senatore Bool.
L'uomo era in una sala marmorea in compagnia di alcuni funzionari.
E nel veder arrivare la ragazza congedò subito i presenti, fatta eccezione per i quattro soldati di Clio.
“Capitano...” disse il senatore fissandola “... mi sono state riferite alcune voci, come dire... insensate... ho sentito parlare di provocazioni, duelli e roba simile... e quelle voci avevano voi come protagonista... io, lo ammetto, spesso non mi sono trovato d'accordo con voi riguardo a varie questioni... eppure ho sempre nutrito stima verso la vostra persona... conosco da sempre vostro padre e se egli ripone in voi tutta la sua fiducia, io non posso certo ritenervi incapace del compito che vi è stato affidato... e proprio per questo ho fatto severamente punire colui che ha messo in giro quelle voci... voci secondo le quali voi domani affronterete in una sorta di singolar tenzone uno dei mercenari pagati per difendere il reame... ovvio che il Capitano della guardia del re non può essere così sciocco... mi sono detto.” Sentenziò.

Guisgard 31-01-2014 20.04.57

“Se così fosse” disse il cacciatore ad Altea “allora il religioso arriverà solo fra due giorni al monastero di San Michele Arcangelo. Infatti il borgo che vi abbiamo indicato dista un bel po' da quel santo luogo. Venire con noi è l'unico modo per arrivare stanotte stessa al monastero.”
“Farò come dite.” Rivolgendosi Pich ai cacciatori. “Signora, non temete...” fissando Altea “... non mi accadrà nulla... questi uomini sono timorati di Dio, visto che indossano tutti delle croci al collo... dunque mi sapranno difendere... ora sarà meglio che vada... Dio vi protegga, amici miei...” e salì su uno dei cavalli dei cacciatori.
“Sta piovendo, milady...” disse Tyssen “... sarà meglio raggiungere il borgo indicatoci da questi cacciatori...”

Altea 31-01-2014 20.11.42

"Non capite Tyssen" dissi voltandomi verso lui con rabbia.."quegli uomini faranno del male al novizio...la croce la indossa chiunque..mi stupisco del chierico..la Fede si sente dentro non da un Croce al collo...cosa cambiava una notte e due giorni?"...non ci pensai due volte, dissi sottovoce al cocchiere di staccare un cavallo e salitavi iniziai a seguirli...la pioggia cadeva incessante..dovevo scoprire le intenzioni dei boscaioli.

elisabeth 31-01-2014 20.43.38

Il suo del corno e l'apertura del portone....mi fecero venire in mente i suoni della terra ...e la sorpresa fu immensa quando all'interno vidi un cerchio di case, come se ognuna vivesse dell'altra......al centro, come a simboleggiare il centro dell'universo un edificio e la chiesetta....la gente ci osservava...parlottando incuriosita, non sembrava ostile sembrava meravigliata......eravamo tutti stanchi i Frati avevano finito con le loro preghiere e la ragazzina......sembrava nel suo silenzio osservare ogni cosa...i suoi occhi spaventati..persi sembravano avere preso luce...ma alle volte la luce si spegne come il soffio su una candela...e ritornano fissi in baratro senza tempo........Daizen fu premuroso con la ragazzina, come lo sarebbe stato un padre in pena, non vi erano modi di cortesia pagati.....vi era un vago ricordo in lui, che non riuscii a leggere....sembravamo silenti difronte alle nostre emozioni.......una volta in camera......la ragazzina fu adagiata sul letto...chiesi dell'acqua all'oste e delle pezze pulite.......le lavai il volto e quel poco di fango che aveva tra i capelli.........sembrava addormentata........." Se solo riuscissi a sapere il tuo nome......posso sentire il tuo dolore.....e' straziante, sei così smarrita che nessun posto della terra potrebbe contenere la tua anima......"....pensavo e mi avvicinai alla finestra, era buio ormai e il campanile della chiesa rintoccava l'ora......quale ora.......il Campanile......il rintocco...ma non vi era ora.....non funzionava..." Daizen...guardate, l'orologio e' fermo non funziona, eppure il campanile sta dando il suo rintocco, come si fa a non sistemare l'unico campanile che esiste in un villaggio...e' assurdo, tutto così perfetto e l'orologio e' rotto.......Calatis, mai sentita nominare prima....neanche tra le filastrocche delle fate.......Che ne dite...la ragazza sembra che dorma magari e' meglio se scendessimo a mangiare qualcosa..e portare qualcosa su per lei....dovesse riprendere conoscenza......forse se chiedessimo all'oste perchè non funziona....andrei a dormire più serenamente"........

Eilonwy 31-01-2014 21.52.00

Mi svegliai con un forte mal di testa.
Anche se avevo sognato qualcosa di bello e rasserenante, la donna del sogno mi aveva spaventata.
No....non poteva essere vero! Lady Galatea è sempre vissuta qua e per me è stata come una zia o una seconda madre. Lei era squisitamente buona ed onesta.
Ma certo! Svegliati Eilonwy!
Quella donna deve essere la Strega Isolde e quel cavaliere suo figlio.
Guardai il cielo dalla finestra. Mancava poco all' alba!
In quel momento, vidi arrivare Aladiah e Coco.
"Buon giorno, cari amici! Potete, di grazia, andare ad avvertire Lady Galatea? E' molto importante ciò che le devo dire......non c' è da perdere neanche un minuto!" dissi con voce allarmata.

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Guisgard 01-02-2014 00.34.51

Altea, così, prese uno dei cavalli della carrozza e cominciò a seguire i cacciatori.
Pioveva a scrosci intensi ed il buio regnava ovunque in quella foresta.
In breve quei cacciatori sembrarono dissolversi nel nulla.
L'avventuriera allora si ritrovò tutta sola nel cuore di quel luogo reso cupo e selvaggio dalle tenebre circostanti.
Il suo cavallo continuava con passi pesanti, con gli zoccoli che quasi affondavano nel terreno reso fangoso dall'incessante pioggia che cadeva inclemente su quel luogo.
Ad un tratto Altea avvertì un rumore metallico e poi il disperato nitrito del suo cavallo.
Questo si imbizzarrì e cominciò a scalciare, facendo cadere a terra colei che lo montava.
E nel cadere a terra Altea batté violentemente sul terreno, perdendo i sensi.
Si svegliò quando ormai il giorno aveva dissolto le tenebre della notte precedente.
Si accorse del corpo senza vita del suo cavallo.
Aveva una zampa ancora bloccata in una tagliola.
Ma non era morto per questo.
Qualcuno lo aveva colpito al capo con un colpo secco.
La donna udì allora dei rumori dietro di lei.
Si voltò e vide due uomini abbigliati come comunemente si vestono i villani.

Guisgard 01-02-2014 00.40.19

Daizer annuì a quelle parole di Elisabeth ed insieme scesero al pian terreno per prendere qualcosa da mangiare.
Il locandiere fu molto cortese ed offrì loro uno po' di stufato che sua moglie aveva preparato quella sera per cena.
Inoltre diede loro del latte per la bambina.
“E' stato munto stamattina.” Disse il locandiere. “Abbiamo una mucca e se volete anche domattina ci sarà latte fresco per la vostra bambina.”
“Siete molto gentile.” Sorridendo Daizer. “Perdonatemi, ma non ho potuto fare a meno di notare che l'orologio del campanile è rotto... cosa curiosa, visto che la campana comunque ha suonato allo scoccare dell'ora giusta...”
“In questo posto” fece il locandiere “il Tempo non è una priorità. Ecco perchè nessuno si cura di riparare l'orologio del campanile. Quanto alla campana, essa non suonava per indicare l'ora, ma solo per ricordare a tutti l'inizio della messa. Qui abbiamo tutti l'abitudine di essere presenti all'ultima celebrazione del giorno. Ora scusatemi, ma devo sistemare alcune cose sul retro. Vi auguro una serena notte, signori.” E andò via.
Daizer ed Elisabeth, allora, ritornarono nella loro camera.
La bambina stava ancora dormendo.
Tuttavia il suo sonno appariva inquieto.
Poi un gridò e si svegliò di colpo.
“Deve aver avuto qualche incubo...” mormorò Daizer.
Mancava poco ormai all'alba.

Clio 01-02-2014 00.43.02

Sorrisi, a quelle parole del senatore, false e viscide come non mai, da vero politico.
"Il Capitano della Guardia Reale, senatore, è garante dell'ordine... E non può svolgere le sue funzioni, se qualcuno nega la sua autorità.." Sorrisi, gelida "I mercenari sono un pericolo per la nostra città, vi hanno chiesto un salario indecente, i miei uomini dovrebbero lavorare anni per ottenerlo.. Hanno tradito un accordo fatto con voi, con la scusa che loro cambiano spesso idea, cosa accadrà fra qualche settimana, quando i cinquecento Taddei diventeranno un milione? O due, perché no? Li pagherete senza battere ciglio, come avete fatto adesso? Eppure, qualche mese fa ho chiesto un aumento del salario per i miei soldati in virtù delle ore in più a cui sono costretti, e mi è stato negato..".
Scossi la testa "Beh, non importa, non spetta a noi giudicare le vostre scelte, immagino ci sia una ragione perché permettiate ai mercenari di infrangere la legge, di prendersi gioco di voi..." Guardai i miei uomini "Ma noi siamo semplici soldati, senatore, abituati ai fatti e non alle parole.." Sospirai "Gufo Scarlatto e i suoi luogotenenti hanno profondamente offeso la mia persona, e quel che è peggio la mia uniforme, esattamente come i senatori della delegazione, da cui attenderò scuse formali per il loro comportamento... Vedete, mi è stato insegnato fin da bambina che l'onore è più importante di ogni cosa, perfino della vita stessa, dunque un'offesa si paga col sangue.. Se mi lasciassi insultare senza reagire, non meriterei di guidare questo esercito, non meriterei il rispetto dei miei uomini.. Capisco che un semplice civile non possa capire i sottili equilibri tra militari, ma questo è quanto..." Sorrisi "Oh, lo so che voi state pensando che una semplice donna non potrà mai battere un temibile mercenario, e di conseguenza se perdessi l'esercito di Afravalone verrebbe svalutato... Nonostante le vostre abili parole, so benissimo che non avete la minima fiducia in me, e me ne dispiaccio.. Ma i pregiudizi sono duri a morire, anche quando si serve lo stato con tanta dedizione e lealtà..." Sorrisi nuovamente "Bene, domani, oltre a guadagnarmi il rispetto di quegli uomini e la loro collaborazione, forse rammenterò anche a voi senatori che il vostro esercito non è guidato nè da un codardo, nè tantomeno da un imbelle... Un reparto incontrollato non è utile nemmeno a voi.." Alzai le spalle "E se davvero non dovessi farcela, cosa avreste da perdere? Avrete un motivo in più per sostenere che non sono degna di questo ruolo, che una donna non può osare tanto, e magari convincere il re a destituirmi... In ogni caso, con tutto il dovuto rispetto, sono il Capitano della Guardia Reale, tutto ciò che riguarda le relazioni con l'esercito è la mia sfera di competenza, non la vostra...".

Guisgard 01-02-2014 01.00.00

“Ho sempre ritenuto” disse Bool a Clio “che la dialettica è un'arma troppo pericolosa per un militare. Il passato ci insegna che simile capacità, legata all'abilità delle armi, ha sempre generato ambizioni e disordini... basta rammentare le figure di Silla, Catilina, Pompeo o di Cesare nell'antica Roma...” la fissò negli occhi “... vi confesserò, capitano, che la vostra posizione è molto complicata... e spero per voi che non la rendiate domani insostenibile, perdendo la sfida con quel mercenario... sarà spiacevole, lo so, ma il Senato, in caso di una vostra sconfitta, sarà obbligato a chiedere le vostre dimissioni dalla Guardia Reale... è inutile dirvi che molti non aspettano che questo, magari per mettere al comando delle guardie del re qualcuno più vicino al Senato ed al Vescovo... sarò sincero con voi, capitano... io stesso ho compilato una lista con almeno una mezza dozzina di nomi pronti a prendere il vostro posto... e sono pronto a leggerla domani ad alta voce di fronte a sua altezza reale... ma sarò altrettanto sincero dicendovi però che una simile situazione renderebbe ancora più debole le nostre milizie agli occhi del popolo, dei nostri nemici ed anche a quelli dei mercenari... ecco perchè, nonostante tutto, spererò in una vostra vittoria domani... ma vi avverto... non tollererò altri colpi di testa da parte vostra, capitano... ora potete andare... ah, dimenticavo... anche vostro padre è al corrente della vostra bravata di domani... vi sta aspettando... e rammentate, mi auguro di rivedervi domani... possibilmente in buona salute... è tutto...” e la congedò con un cenno della mano.
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Guisgard 01-02-2014 01.05.06

Aladiah e Coco annuirono a quelle parole di Eilonwy ed andarono subito a chiamare lady Galatea.
Poco dopo però i due ritornarono dalla ragazza.
“Pare che lady Galatea sia uscita per il suo palazzo” disse Aladiah “e le sue dame di compagnia dicono che non deve essere disturbata. E' infatti andata ad ascoltare la messa nella sua cappella di palazzo.”
“Le dame però affermano” fece Coco “che appena finita la Celebrazione faremo colazione insieme a lei nel suo giardino. Ora riposati, Eilonwy. Vedrai lady Galatea tra breve.”
Era ormai giunta l'alba ed Eilonwy riprese le sembianze di fanciulla.
Poco dopo una delle dame di lady Galatea condusse la principessa ed i suoi due amici in una saletta che dava sul giardino di palazzo.
Qui lady Galatea li stava attendendo per la colazione.
Accanto a lei vi era anche il merlo parlante.
“Buongiorno, amici...” sorridendo la fata bianca “... venite, la colazione è pronta.”

Clio 01-02-2014 01.11.20

Non dissi nulla, mi inchinai rispettosamente, ed uscii.
"Mi aspetta un'altra strigliata.." Dissi ai miei uomini, usciti dal senato "Almeno sapete anche voi come stanno le cose.. Andiamo, non siamo lontani dal Palazzo di mio padre, tornate pure in caserma e aggiornate Astin.. A domani..".
Raggiunsi così il palazzo di mio padre, preparandomi ad una scenata.
Iniziai a pensare che forse tutti, eccetto i miei uomini, la pensassero come Gufo Scarlatto.
Mentre salivo le grandi scale, mi resi conto che c'era un unico posto in cui avrei voluto essere il giorno prima di un evento tanto importante: un casolare di campagna, con un fruttuoso orticello.
Entrai nello studio dopo aver bussato.
"Volevate vedermi, padre?" Chiesi.
Quante litigate si potevano fare in un giorno? Cominciavano ad essere troppe.

Eilonwy 01-02-2014 01.48.45

Speriamo che questa brutta storia finisca presto!
Quando tornai alle mie sembianze umane, le dame di compagnia insieme a Coco mi aiutarono ad indossare un meraviglioso vestito.
L' abito era di velluto verde smeraldo con nastri d' oro per stringere il corsetto.
Dopo che mi fu fatta una acconciatura simile a quella delle statue di Afrodite, indossai delle preziose scarpe col tacco in oro zecchino.
Piu' tardi, fui condotta in una saletta che dava sul giardino dove c' era ad aspettarci per la colazione Lady Galatea, piu' luminosa che mai.
"Buon giorno, Milady! Grazie per l' abito, le scarpe e questa appetitosa colazione" ringraziai con una voce che somigliava al fruscio del vento tra i rami e ricambiando il sorriso della Strega Bianca.

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Parsifal25 01-02-2014 02.16.18

"Ti ringrazio Alonius......la tua collaborazione è fondamentale per me..."
Mi volsi verso Sir Riccardo: "Mi preme avvisarli che il patto suggellato è stato rispettato.....non sono al loro servizio, ma son riuscito a stringere un buon rapporto di fiducia con il loro Capo......"

Posi una mano sulla spalla del giovane cavaliere: "Non temere.....hanno biosgno di qualcuno che sia esperto in strategia e tattica militare.....non sono molto preparati......ma, grazie a tuo supporto.....potete fare una gran bella squadra......"

Ciò che mi interessava principalmete.....e capire come possa chiudersi quest'avventura virtuale......sicuramente, io, come scritto dovrò portare a termine il mio compito......spero solo che Eilonwy e Richard non si mettano nei guai......

Accompagnai' il cavaliere verso la caserma dove alloggiava il Gufo....e subito dopo, andai' alla ricerca della madamigella-sirena.....inoltre, era anche un buon modo per conoscere il luogo e capire cosa possa avere a che fare con i sigilli dei 7 demoni....

Altea 01-02-2014 15.10.12

Il cavallo correva veloce..ero ormai inzuppata dalla pioggia implacabile quando entrai nelle tenebre e quei boscaioli sparirono con frate Pich.
Mi guardai attorno..il cavallo proseguiva lento nel fango venuto a formarsi, sembrava quasi di addentrarsi nelle sabbie mobili.
Egli non riusciva a proseguire..fu un attimo, si imbizzarì, presi le briglie cercando di ammansirlo ma cadde assieme a me.
Il buio....poi nulla più.

Una luce flebile...indefinita, non riuscivo a
riconoscere i tratti..era una voce di donna.
Poi, apparve, sicura nel fango...
era la donna vista a Petra...di ebano e sentivo i tintinnii
dei monili, il velo azzurro a coprire il volto.
"Ma chi siete..una sacerdotessa.." le chiesi alzandomi leggermente.
"Non importa..ci conosciamo vero Altea?" scosse il capo e si avvicinò a me e afferrò il pendaglio datomi dal Cavaliere in mano..
"Ne sei certa?" mi chiese.
"Non lo so" risposi perplessa.
"Infatti...non sai se è il Vero Amore..come puoi..non lo vedi da molto e non sai nulla di lui..il Vero Amore non tradisce mai, non scappa per
un bacio negato ma rimane vicino lottando per ottenerlo..pensaci".
Si alzò, si inchinò salutando leggermente e se ne andò.

Un flebile raggio di sole baciò la mia fronte, aprii piano gli occhi ancora tramortita..era l' Alba e aveva smesso di piovere.
Mille pensieri..quella visione e mi trovai a terra..che era successo?
Poi vidi il cavallo morto davanti a me e ricordai, ero caduta a terra..e avevo perso i sensi..la testa leggermente dolente per la caduta e per ciò che la donna del sogno o visione mi disse.
Mi alzai, si poteva camminare, il fango si stava asciugando e guardai il cavallo..la zampa era stata intrappolata dalla tagliola messa per il lupo eppure non la aveva mozzata, solo leggermente ferita..il cavallo si poteva salvare e infatti mi accorsi del sangue sulla testa..era stato colpito a morte in testa...ma chi mai lo aveva fatto? Perchè?...certo..perchè non continuassi a seguirli o proseguire.
Udii dei rumori, mi voltai e vidi due villani, mi osservavano senza dire nulla e mi alzai.."I miei saluti messeri..non pensiate sia una povera fanciulla spaesata e sperduta nel bosco...però il mio cavallo è stato ferito da una tagliola.." mi guardai attorno.."ditemi dove mi trovo?".

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elisabeth 01-02-2014 20.14.28

Daizen mi sembrava pensieroso, ma acconsenti' a scendere per la cena.....fu lui a parlare ...... mentre io cercavo di guardarmi in torno, non c'era nulla che non andasse in quel posto era una locanda come tutte le altre...e l'oste...l'oste era una persona tranquilla....neanche alla domanda di Daizen sull'orologio sembrò avere qualche moto di impazienza, infondo era tardi, almeno così era, mangiai lo stufato, era ancora caldo e sapeva dei profumi del bosco, sembrava speziato e il latte per la ragazza aveva ancora la panna.....speriamo che ne prenda un pò,sembrava un fuscello per quanto era gracile.....entrammo in stanza, la vidi riposare.....posai la brocca del latte.....mentre le sue urla si libravano nella stanza........alcune gocce di latte finirono sul tavolo.....e mi avvicinai a lei prendendola tra le braccia.......ma lei si muoveva come una biscia tra le acque del fiume.........
Urlava di uomini senza Dio e senza tempo....pregava di non farla andare via.....

E poi riprese a dormire, l'incubo passo'.....il suo volto si distese...e il suo respiro ritornò regolare......La notte stava dando il passo al giorno.....un velo di luce stava strappando le tenebre......" Daizen, sembra sciocco da parte mia, ma siamo in un villaggio dove il tempo e' scandito dalla luce del sole e dalla argentea luna...solo la messa l'importanza della messa...tutto il villaggio si raccoglie al rintocco della campana......Ralf e i suoi compagni stavano cercando qualcosa nel bosco...e non era la ragazzina.....quindi ..o stiamo cercando la stessa cosa.....o due cose differenti.....credo comunque che sia necessario sapere cosa succede in quel sacro bosco.......la legna si e' spenta e c'e' un freddo incredibile in questa stanza.......non abbiamo mai riposato, finiremo per crollare come lei...."....indicando a Daizen la ragazza......chissa' se i Frati erano andati in Chiesa....

Guisgard 03-02-2014 00.28.36

Clio incontrò suo padre in una vasta sala di rappresentanza, arredata con un vivace gusto classico.
Il capitano, seduto su una comoda poltrona che dava le spalle ad una sontuosa libreria a parete, era intento a sfogliare un libro con la copertina finemente rilegata.
“Vieni pure avanti.” Disse l'uomo, chiudendo il libro e posandolo distrattamente su di un piccolo tavolino intarsiato. “Voglio vedere il viso fiero della mia adorata figlia.” Alzandosi ed andandole incontro. “Ho saputo ciò che accadrà domani. Ormai a quest'ora la notizia avrà fatto il giro di tutti gli ambienti aristocratici cittadini.” Rise. “E dire che qualcuno scherniva le mie ambizioni su di te e sul ruolo che un giorno avresti occupato nelle milizie reali.” Riempì due coppe con uno dei vini della sua preziosa riserva. “Brindiamo, ragazza mia...” porgendo poi alla ragazza una di quelle coppe “... brindiamo al valore, al coraggio ed all'abilità militare... doti innate in un animo cavalleresco, a dispetto dei pregiudizi e del sesso...” sorseggiò un po' di quel vino “... dopotutto il sangue non mente e tu sei sempre mia figlia.” Le fece cenno di sedersi accanto a lui. “Sono molto orgoglioso di te, Clio. Battersi è sempre il modo più rapido ed immediato per dimostrare a qualcuno il nostro valore. Hai fatto bene ad accettare la sfida. Così quegli sciocchi senatori, burocrati, funzionari e cortigiani impereranno presto con chi hanno a che fare. Ed anche quei mercenari, questo è certo, capiranno subito chi comanda. Le gerarchie e la disciplina” continuò l'ex capitano “sono valori del tutto ignoti a soldati di ventura come quelli, abituati a riconoscere solo l'autorità delle armi. E tu con quella ti guadagnerai il loro rispetto, ragazza mia.” Concluse fiero.

Guisgard 03-02-2014 00.34.56

“Si, il vostro cavallo era finito in una tagliola, signora...” disse uno dei due villani ad Altea “... vi abbiamo trovata qui poco fa... voi eravate ancora svenuta, ma il vostro palafreno si contorceva per il dolore... per questo siamo stati costretti ad abbatterlo colpendolo al capo...”
“Già, povera bestia...” intervenne l'altro villano “... soffriva troppo ed era inutile tenerlo in vita...”
“Siete nel bel mezzo della foresta, signora” mormorò il primo villano che aveva parlato “e tutt'intorno a voi ci sono solo sterpi e rovi per miglia e miglia.”
“Senza cavallo non avete speranza di sopravvivere qui.” Mormorò l'altro villano. “Se volete, il nostro borgo non è molto distante da qui. Lì troverete ospitalità e cibo. Inoltre vi saranno dati abiti asciutti e puliti.”
“Restando qui da sola invece” fece il primo villano “sarete preda di qualche brigante o di una bestia feroce.”

Guisgard 03-02-2014 00.41.56

Daizer annuì a quelle parole di Elisabeth.
Prese allora un piatto largo e fondo e vi versò dentro un po' dell'acqua messa a bollire accanto al fuoco.
“Riposatevi ora...” disse poi alla maga “... magari accanto alla bambina... vi scalderete reciprocamente col calore dei vostri corpi... dopo con quest'acqua potrete lavarvi...” chiuse le tende per evitare che troppa luce entrasse nella stanza “... io intanto scenderò giù e cercherò i due monaci... poi tenterò di capire che posto e questo e se qualcuno conosce le strane cose che si dicono sul bosco... magari, come voi dite, anche quegli uomini la scorsa notte cercavano ciò che cerchiamo noi... ora riposate...”
Il contrabbandiere uscì, lasciando Elisabeth a riposare con la bambina.
Ora la piccola sembrava dormire serena.
Tuttavia quel freddo continuava a calare sul villaggio.
Ma qualche minuto dopo, Daizer ritornò in camera.
“Elisabeth...” avvicinandosi al letto “... presto, venite a vedere... è accaduto qualcosa di molto strano...”

Guisgard 03-02-2014 00.48.56

Parsifal, così condusse Riccardo nella caserma divenuta il quartier generale dei mercenari.
Ma prima che potesse lasciare quel luogo, il cavaliere vide apparire una figura a lui già familiare.
“Sir Parsifal.” Disse Gufo riconoscendolo. “Finalmente. Vi stavamo aspettando. Non che avessi dubbi circa la vostra parola, ma ero impaziente di rivedervi. Dopotutto siete dei nostri ormai e tra non molto ci sarà da battersi.” Guardò Riccardo. “Chi è questo cavaliere? Forse un vostro compagno d'arme che intendete mettere al servizio della nostra compagnia di ventura?”

Guisgard 03-02-2014 00.59.47

Lady Galatea sorrise ad Eilonwy nel vederla così raggiante e deliziosamente vestita.
Invitò poi lei ed i suoi due compagni di viaggio, Aladiah e Coco, ad accomodarsi alla sua tavola per la colazione.
I valletti della fata allora servirono calde focacce con zucchero di canna ed uvetta, pasticcini appena sfornati, confetture, miele, latte e succo di mandarino.
Accanto alla tavola, nella sua gabbia, vi era anche il merlo parlante.
“Allora...” disse Galatea ad Eilonwy “... le mie dame di compagnia mi hanno riferito che volevi parlarmi... dimmi pure, ti ascolto...”


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