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“Deve essere davvero un tipo burbero quel cavaliere dunque...” disse lo zio di Dacey, chiudendo le vetrine della bottega vista l'ora “... ma si sa, tutti i nobili infondo lo sono... peccato per quei mercanti, visto dormiranno nella brughiera senza un tetto sulla testa...”
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"Davvero pensi sia davvero un pericolo...forse per te...comunque hai ragione, mi fido di te".
Mi persi a guardare quel panorama, le luci si riflettevano sul mare conferendogli un' aria romantica..sospesa tra il mare e il cielo..."E' stupendo...sono stata in molti luoghi e in Europa ma non ho mai visto nulla di simile e sai perchè? Perchè è qualcosa creato dalla natura...ma purtroppo la mano dell' uomo in queste zone stanno rovinando questo angolo...lotte interne e faide...il potere va sopra ogni cosa purtroppo...non dovrei dirlo io, visto mio padre è un importante diplomatico e cugino del re di Francia..." sorrisi "Ma non parliamo di queste cose..quindi andremo all' Isolotto di San Martino..cosa mi dici di quel posto?". |
<< É un uomo abituato a stare solo zio però è gentile >> lasciai cadere il discorso prima di prendermi un'altra mezza ramanzina sulla differenza tra noi e i nobili.
<< Beh si poteva dargli ospitalità se proprio vi stanno a cuore quei due. Ci potrebbero pagare in fiori>> dissi sicura di indispettire mio zio e per questo ridacchiai prima di finire di spolverare la vetrina. |
“E' uno dei luoghi più belli delle Flegee...” disse Lyon ad Altea “... a me piace tantissimo... lo considero un angolo di mondo tutto mio...” ma in quel momento notò qualcosa “... c'è un'imbarcazione di fronte a noi... sembra un peschereccio... meglio essere predenti...” e prese un lungo bastone, mettendolo ai suoi piedi.
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Le parole di Anmara mi riempirono di sdegno. "Io fare un gesto di umiltà verso un capitano della Marina? Secondo me ti ha dato di volta il cervello... sarai anche una consigliera, ma i consigli che dai sono pessimi. Una regina che va a rendere omaggio ad un capitano... roba da matti... va via adesso, e la prossima volta rifletti bene prima di indurmi a fare ciò che mi renderebbe ridicola agli occhi di tutto il regno..." Quando Anmara uscì, mi accorsi di tremare. Dentro ribollivo di rabbia, mi rendevo conto una volta di più di essere circondata da gente inetta. L'ammiraglio che mi chiedeva un'alleanza con quel verme di Cimas, la consigliera che voleva mi umiliassi con un borioso maleducato... Mi presi la testa fra le mani, pensando a come sarebbe stato meglio agire.
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“In fiori, che sciocchezze...” disse con tono seccato lo zio a Dacey “... a noi serve denaro, altroché...” scuotendo il capo “... e comunque non possiamo certo preoccuparci di quei mercanti... ognuno ha i propri problemi... peggio per loro se confideranno nella generosità di quel cavaliere.” Sentenziò. “Beh, si è fatto tardi... chiudiamo la bottega e andiamo a mangiare, Dacey.”
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Sorrisi a quelle parole di Lyon "Un angolo tutto tuo..e come mai? Sono davvero ansiosa di vederlo".
Ma dopo pochi attimi Lyon notò un imbarcazione di fronte a noi e prese un bastone e guardai da quella parte.."Dici sia un peschereccio...e come può essere un pericolo? Mica per i pirati...non prenderebbero mai un peschereccio sotto tiro...e poi pensi di spaventarli con un bastone?" rimasi stranita da quell' atteggiamento. |
<< Perché no? Potrei fingermi la regina dei fiori... Con una bella corona di margherite in testa!>> scoppiai a ridere vista l'irritazione dello zio.
<< Cena si, sono affamata in effetti... Ah zio, una di queste sere avremo ospite Pepino, mi sono permessa di invitarlo per ringraziarlo visto che mi ha portato con lui alla brughiera>> |
La sera.
Silenziosa, inquieta, forse indifferente. Avvolgeva i litorali ed ingoiava le sagome sbiadite e confuse degli isolotti più vicini alla costa. Lasciava splendere le stelle nel cielo, ma impediva ad esse di rispondere ai dubbi di chi le osservava ed interrogava. E mute, come le forme di un quadro, apparivano pure le luci sui promontori, così distanti dai dubbi e dalle paure di Gaynor. Ma proprio mentre la giovane sovrana era assorta nei suoi tormentati pensieri, dalla finestra chiusa si udì qualcosa. Come il verso di un uccello esotico. |
“Potrebbero essere semplici pescatori, ma anche contrabbandieri o magari pirati...” disse Lyon ad Altea “... meglio essere prudenti...”
Il peschereccio cominciò ad avvicinarsi ed un uomo a prua iniziò a far loro segni con una lampada. |
Mentre ero assorta nei miei pensieri, nel silenzio di quella sera stellata, udii un rumore alla finestra. Mi alzai dal letto e corsi ad aprire le imposte, per vedere cosa fosse quello strano suono.
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“Regina dei fiori...” disse lo zio a Dacey “... tu sei matta.” Ridendo. “Comunque potevi invitarlo anche stasera Pepino. E' simpatico, di buona compagnia e soprattutto non si lamenta mai qualunque cosa gli venga messa davanti.” Divertito.
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Gaynor aprì la finestra e dal silenzio della sera di nuovo si udì quel verso.
Sembrava un tucano, ma era improbabile che un simile uccello si fosse spinto così dentro la costa. |
Sgranai i miei occhi verdi a quelle ultime parole..."Eh...tra le tante ipotesi, a parte il peschereccio..se devo scegliere forse meglio i contrabbandieri piuttosto dei pirati" e guardai la imbarcazione per focalizzarla meglio quando vidi una luce e capii proveniva proprio da quella imbarcazione e un uomo a prua ci faceva un segnale.."Lyon, guarda...quell' uomo ci mostra una lampada, forse ci fa cenno di fermarci...beh...forse sono nei guai..cosa pensi? Non si farebbero certo notare se fossero dei pirati o contrabbandieri" dissi sicura di me...a meno che non era un modo per fingere da parte loro.
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Quello strano rumore sembrava il verso di un tucano, ma non era possibile che un simile uccello esotico si trovasse fuori dalla mia finestra. Mi sporsi un po' di più per cercare di capire cosa fosse in realtà, quando vidi le piante di sotto muoversi e frusciare.
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<< É vero, é una buona forchetta ma la mia cucina é molto buona quindi non ha bisogno di fingere a tavola. E parlando di questo che vuoi mangiare caro zio? Sono di buon umore e mi va di fare qualcosa di speciale >>
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Clio cominciò a controllare qui e là per quel Cimitero, che col silenzio della sera era divenuto ancor più desolato e misterioso.
Cercò, ma non vide nulla di strano. Ovunque vi erano vecchie tombe, di cui molte senza epitaffi e addirittura nomi, fosse scavate per nuove sepolture e nicchie con statue della Vergine col Bambino e Angeli Custodi dei Defunti. Infine entrò nell'ossario, dove era andato il becchino ma incredibilmente non trovò nessuno all'interno. Quell'uomo era svanito nel nulla. Restava solo la bara a cui stava lavorando e la ragazza su di essa lesse un'incisione: “Qui riposerà il prossimo duca” |
Gwen si chiuse nella sua stanza, si cambiò per la notte e si coricò, stringendo in mano l'Asso di Cuori.
Ma poco dopo qualcuno bussò. “Gwen...” disse Costanza da fuori “... posso entrare? |
Stavo ancora stringendo la carta fra le mani, sfiorandola delicatamente, quando Costanza bussò.
"No" risposi. Non mi era andato affatto a genio ciò che mi aveva detto prima, sul comportamento da tenere con chiunque anche con coloro che non lo meritano, e non mi andava di parlarle. |
Quel posto era tetro ed inquietante.
Osservai da ogni parte cercando un qualunque indizio che potesse darmi una spiegazione. Continuavo a pensare a quell'uomo, alle sue parole. Era strano e macabro, non riuscivo a trovare un senso. Come poteva sapere chi stavo cercando? Forse sapeva chi ero, forse sapeva delle mie spie. Magari era di quello che parlava Ser Gervan. Magari era quella setta che si era alleata con Cimas e aveva ucciso le mie spie. Perché lo cercavano anche loro? Per ucciderlo, come logica. Perché sapevano che lord anione voleva lui sul trono anche se nello stesso tempo aveva paura della maledizione. Così entrai anche nel l'ossario. Niente, vuoto. Il becchino non c'era più. Mi guardai attorno, con gli occhi spalancati. C'era qualcosa di incredibilemente oscuro in tutto quello. Poi la bara, quella che stava inchiodando. Un brivido leggero e prolungato mi attraversò la schiena. Così mi chinai, posando un ginocchio a terra per osservare meglio quella bara. La sfiorai piano, dolcemente, come ad esortarla di rivelare i suoi segreti. |
“Sono più veloci di noi...” disse Lyon ad Altea “... tanto vale fermarci e vedere cosa vogliono...”
La barca si arrestò e lasciò così che il peschereccio si avvicinasse. “Cosa accade?” Chiese Lyon. “Dove siete diretti a quest'ora?” Domandò l'uomo a prua. “Facevamo un giro...” Lyon. L'uomo guardò lui e poi Altea. “Beh, vi conviene tornare indietro...” mormorò. “Perchè mai?” Fissandolo Lyon. “Sono stati avvistati dei pirati poco oltre l'isolotto di San Martino” spiegò l'uomo “proseguire sarebbe un suicidio.” |
L' uomo ci fermò..più che altro era piuttosto burbero..mi trattenni dal rispondere visto che gli interessava tanto cosa stessimo facendo nel cuore della notte nel mare.
"Pirati?" dissi perplessa..."E voi li avete visti? Ma siete riusciti a scappare..se permettete potrei dirvi la stessa cosa...che fate qui nel mare di notte visto ci sono pirati in giro e potrebbero assalirvi e prendervi il pescato?" e fissai Lyon "Qualcosa non mi quadra, e loro se ne stanno qui tranquilli invece...beh, sono temeraria, non mi fermeranno stavolta..proseguiamo..non stiamo facendo nulla di male, non portiamo bottino e quindi cosa potrebbero volere da noi" dissi sicura anche se leggermente preoccupata. |
E tra e foglie che frusciavano ad un tratto Gaynor intravide qualcosa.
Una sagoma. Allora, con agilità, una figura emerse dalle piante che quasi arrivavano alla finestra della stanza, arrampicandosi sui rami fino al davanzale. “Il mio tucano” disse la figura incappucciata “è inarrivabile, va detto. Potrebbe ingannare persino cacciatori esperti.” Ridendo. “Ed infatti avrà di certo ingannato anche voi, altrimenti non vi sareste affacciata, no? A meno che non siete solita aprire la finestra ad uno sconosciuto.” La voce era la sua. Si levò il cappuccio e mostrò il volto. Era il pirata incontrato in quel locale. https://upload.wikimedia.org/wikiped...ack_Swan_2.jpg |
“Ah, serata speciale dunque.” Disse divertito lo zio a Dacey. “Beh, vediamo... coniglio!” Esclamò. “Un bel coniglio cucinato come sai fare tu. Intanto scendo in cantina a cercare una bottiglia di vino buono. Poi chiameremo quel buontempone di Pepino.”
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“Su, dai, non fare così...” disse Costanza da fuori a Gwen “... smetti di fare la bambina... voglio solo parlare e chiarirci per prima... mi hai frainteso... su, apri e lasciami spiegare...”
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<< Oh il signore si vuole trattare bene stasera! E coniglio sia>> risalii in cucina per preparare. Era un piatto non semplice ma che garantiva sempre un ottimo risultato. Le ricetta di famiglia non deludevano mai.
Mi misi al lavoro cercando di restare concentrata su ciò che stavo facendo ma la mia mente viaggiava in mille direzioni diverse. Gli ultimi giorni, dall'arrivo di quel misterioso libro, erano stati un concentrato di novità per me e non potevo fare a meno di chiedermi che altro doveva ancora arrivare. |
Era una bara come tante, di buon legno, con quell'incisione che però sembrava una sentenza.
Destinata al prossimo duca. Ma mentre Clio cercava di dare un senso a tutto ciò, sentì da fuori giungere dei rumori. Erano cavalli. |
Sbuffai.
Cosa c'era da spiegare? Che avrei dovuto essere come quelle damine stupide e accondiscendenti che abbassano la testa sempre e comunque, qualunque cosa accada? Non volevo, assolutamente no, non lo sarei mai stata. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Ero assorta in mille pensieri mentre guardavo la bara.
Non sembrava diversa da tante altre, ed era anche un po' spoglia per essere destinata ad un duca, anche se avrei preferito non conoscere quel dettaglio. Niente misteri alla vista. Eppure quel luogo era proprio intriso di mistero. Un cupo e oscuro mistero. Poi dei rumori: cavalli. Guardai fuori da una piccola finestra, stando bene attenta a non farmi vedere. Chi poteva essere a quell'ora? Gli altri di quella setta? Uomini di Cimas? Briganti? Li osservai attentamente senza farmi vedere, con la complicità della sera. |
E mentre Dacey era in cucina a cimentarsi con le sue abilità culinarie per preparare il coniglio, suo zio, chiusa la bottega, si recò a cercare Pepino per invitarlo a cena da loro.
Ed infatti, poco dopo, Charlie si presentò a casa da sua nipote con il loro ospite. “Ah, che odorino...” disse entrando l'ometto “... coniglio! Ne riconosco il profumo! Pancia mia fatti capanna!” |
“Gwen, ti prego apri...” disse da fuori Costanza “... essere testarda non risolverà la questione. Vuoi mettere il broncio per sempre oppure cercare di risolvere la faccenda? Su, apri... mica sono una tua nemica...”
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"È aperto..." mugugnai, rassegnandomi a rispondere, ma volgendo comunque le spalle alla porta.
Non si sarebbe risolto niente finchè lei non avesse accettato il mio modo di essere, e avremmo litigato per sempre. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Clio, ben nascosta nell'ossario, da una piccola finestra osservava chi era appena giunto al vecchio Cimitero.
Vide così alcuni uomini abbigliati come contadini, giunti con un carro trainato da due muli. I contadini sembravano di passaggio in quel punto, interessati più a sistemare sul carro frutta e verdura raccolte dalla terra, che occuparsi di ciò che li circondava. |
<< Benvenuto Pepino. Signori sedetevi a tavola, tra poco la cena sarà servita>> dissi dalla cucina correndo sulle scale a chiocciola per entrare nella mia stanza.
Mi diedi uno sguardo allo specchio e notai qualche macchia sull'abito. Bofonchiai indispettita e mi cambiai rapida, senza troppe attenzioni. Era solo Pepino come invitato e non un giovane aiutante. << Bene spero siate affamati>> sorrisi ai due uomini a tavola quando arrivai con la pentola colma di stufato. Riempii prima il piatto di Pepino e poi dello zio quindi feci lo stesso per me. << Buon appetito!>> |
Li osservai attentamente.
Avevo immaginato soldati, spiriti, assassini. Non certo contadini. Ma ero dannatamente contenta di essermi sbagliata. Uscii silenziosa e rapida, per poi avvicinarmi ai contadini. Magari loro potevano aiutarmi. "Salute a voi.." Dissi gentilmente, mentre mi avvicinavo "Temo di essermi persa, sto cercando una chiesina che non dovrebbe essere poco distante.." Sorridendo. |
Costanza entrò, richiudendo poi la porta piano dietro di lei.
Si avvicinò al letto dove Gwen era stesa e si sedette. “Dunque” disse “vuoi portarmi il broncio ancora per molto? Beh, se ciò risolverà la questione, se riuscirà ad aiutare quelle persone ed il loro spettacolo, allora si, continua pure con questo tuo atteggiamento. Ma se sai bene che ciò non porterà a nulla, allora voltati per favore e cerchiamo di discutere come persone adulte e magari riusciremo a trovare una soluzione...” |
Sbuffai e mi voltai verso di lei, stendendomi sulla schiena e incrociando le dita.
"Dunque?" aspettando che parlasse, guardandola. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
La cena fu servita e tutti mangiarono a sazietà.
Lo zio e Pepino lodarono la cucina di Dacey. Leccandosi letteralmente anche i baffi. “Affonda l'ottimo coniglio di mia nipote” disse lo zio “con questo buon vinello d'annata. L'ho avuto da un cliente per avergli procurato un'antica spilla che riteneva invece introvabile.” “Questo si che è il miglior modo di far cantare la tavola!” Annuì Pepino. “Brindiamo a questa serata!” Alzando il bicchiere pieno. “Ah, davvero ottimo!” “Puoi dirlo forte!” Charlie. “Ah, pare che ci sia folla a Marchesa delle Rose stasera.” Mormorò l'ometto. “Folla?” Ripetè Charlie. “Si, due uomini che erano diretti là.” Fece Pepino. “Ah, si...” annuì lo zio “... parli di quei due mercanti...” |
A quelle parole di Clio i tre contadini si voltarono di scatto.
“Che mi prenda un accidente...” disse uno di quelli “... da dove siete sbucata fuori?” “Sarete forse uno spirito, madama?” Un altro di loro. “Come siete arrivata fin qui?” Chiese il terzo. “Questo Cimitero è abbandonato da tempo... nessuno ormai ci viene più da anni...” |
“Beh, se tu dimostrassi un po' di giudizio e prudenza, almeno stavolta...” disse Costanza a Gwen “... allora magari, col dovuto rispetto, potresti andare domattina al Palazzo ducale e parlarne direttamente a lord Rovolin... senza però porti come tuo solito con fare ostile verso suo cugino... devi tener conto che ser Reddas è un uomo molto potente, oltre che vendicativo...”
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