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Sorrisi alla sua reazione e mi preparai a calarmi "le mie belle gambe sapranno cavarsela. Pensate voi a non cadere piuttosto" dissi ridendo e iniziando a calarmi piano nel pozzo.
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Clio e Vale, invisibili a tutti, cominciarono a cercare in quel triste luogo.
Nei corridoi passavano infermieri e pazienti, dalle pareti bianche si sentivano risate, pianti, voci confuse e convulse. Era un luogo angosciante, straziante, fatto di disperazione e dolore. “Impazzirei anche io se restassi qui dentro...” disse piano il robottino. Un infermiere entrò in una stanza e Vale fece cenno a Clio di seguirlo. Qui c'era un altro infermiere ed i due cominciarono a parlare di un certo paziente, appena arrivato, che aveva dato loro noie, tanto che erano stati costretti a sedarlo, dopo averlo malmenato. |
Era un posto davvero inquietante, l'umanità racchiusa lì dentro non doveva passarsela affatto bene.
Vale aveva ragione, uno rischiava di impazzire lì, altro che curarsi. Seguimmo degli infermieri ed entrammo in una stanzina. Sbiancai alle loro parole. Doveva essere lui, dopotutto non era malato di mente, era normale si ribellasse. Allora cercai di sbirciare dai registri la stanza in cui lo avrei trovato. |
Così, Gwen ed Elv lasciarono la stanza e raggiunsero il pianterreno, dove un'infermiera controllava l'ingresso dell'ospedale.
I due si avvicinarono ed Elv chiese dei tre misteriosi individui. “Mi spiace, non ho visto nessun uomo come da lei descritto...” disse l'infermiera “... sono qui da stamani.” “Ne è sicura?” Chiese Elv. “Si...” annuì lei “... da qui si passa se si vuol entrare ed io non ho visto nessun uomo che richiami la sua descrizione, signore.” |
Scendemmo giù in accettazione, ma l'infermiera disse che non aveva visto nessuno corrispondente alla nostra descrizione.
Ma era possibile? "Ne è sicura al cento per cento? Erano tre uomini, non possono essere passati inosservati, soprattutto perché erano fuori dall'orario di visita." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nyoko e Marios raggiunsero il fondo del pozzo, con l'acqua che arrivava loro alle ginocchia.
Lui accese un fiammifero ed illuminò quello stretto posto. “Qui c'è una specie di cunicolo...” disse il professore indicando un passaggio nella pietra “... direi di entrare, ma voglio avvertirla... potrebbe essere claustrofobico e magari abitato da insetti ed animali vari...” |
Arrivammo in fondo al pozzo e l'acqua ci carezzó le ginocchia. Marios accese un fiammifero e illuminò quel posto. "Uh, bello qui" dissi guardandomi intorno. Poi il professore indicò un passaggio nella pietra ed io lo osservai, ascoltando le avvertenze di Marios. "Professore" dissi ridendo di gusto "non sono così fragilina. Non preoccupatevi" dissi avviandomi al suo interno. "In Egitto ho avuto a che fare con serpenti e scorpioni grandi quanto pietre." dissi iniziando a muovermi nel vicolo.
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Mentre i due infermieri parlavano, Clio, invisibile, cercava altri indizi, senza però trovare nulla.
Intanto i due se la ridevano, prendendo in giro quel tipo che a loro dire non avrebbe più dato noie. |
“Vi ripeto” disse l'infermiera a Gwen e ad Elv “che non è passato nessuno di qua... nessuno che somigliasse agli uomini da voi descritti.”
“Gwen...” Elv prendendo in disparte la ragazza “... non ricordi se eri sola quando li hai visti? Se qualcuno era con te li avrà notati, no?” |
Era surreale, il fatto che quelli se la ridessero in quel modo.
Dovevo trovarlo, anche se forse era troppo tardi. Allora uscii da quella stanza, e iniziai a girare per i corridoi, cercando altri indizi. |
“Bene, buono a sapersi...” disse Marios a Nyoko.
Un attimo dopo i due entrarono in quello stretto cunicolo laterale. Era angusto, buio, umido e maleodorante. Ad un tratto Nyoko sentì un formicolio addosso. E poi un curioso ronzio. Un attimo dopo comprese di avere un nugolo di insetti addosso. http://vivicool.it/wp-content/upload...scarafaggi.jpg |
Clio lasciò la stanza e riprese a girare in quel luogo angosciante ed avvilente.
Girò un bel po', senza trovare nulla, fino a ritrovarsi davanti l'ufficio del direttore. |
Niente, era come se in quel posto non ci fosse traccia di Icarius.
Era frustrante, sopratutto pensando a cosa gli avevano fatto, in che condizioni poteva essere. Alla fine vidi l'ufficio del direttore. Entrai ed iniziai a curiosare anche lì, sperando di trovare qualche traccia. |
Sospirai all'ennesima conferma della donna.
No, qualcuno doveva averli visti, per forza... "No, ero sola..." mormorai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Clio e Vale entrarono, cominciando a cercare anche lì.
Alla fine trovarono una cartella medica, in cui un certo individuo X era stato segnalato come “da lobotomizzare”. “Temo possa essere lui...” disse Vale. Un attimo dopo qualcuno entrò. Presumibilmente il direttore. Si sedette e telefonò. “Pronto?” Fece lui al telefono. “Si... l'ho mandato da voi... va lobotomizzato... nessuno ne sentirà più parlare... cosa? Mi state dicendo... un momento... accidenti, mi state dicendo che quel cane è riuscito a scappare? Da solo? No... non ci credo... non può essere... sono stati loro... loro l'hanno fatto fuggire... no, non esiste nessun Innominato! Non voglio sentire simili scuse! Loro l'hanno fatto fuggire! Ma perchè? Perchè, mi chiedo? Beh... ora non c'è tempo per farsi domande... va trovato... bisogna cercarlo ovunque!” |
Sbiancai.
Lobotomizzare, era terribile. "Ora mi credi?" a Vale "Non si lobotomizza qualcuno solo perchè è un truffatore, questi vogliono toglierlo di mezzo, c'è dell'altro.." pensierosa. Poi entrò il direttore e restai ad ascoltare. Scappato? Era scappato? Se qualcuno lo aveva davvero aiutato a scappare, allora non aveva bisogno di me, ma se invece si fossero sbagliati? Se ci stesse provando da solo? Dovevo trovarlo prima di loro! Allora uscii e continuai a cercare. |
“Accidenti, che sfortuna...” disse scuotendo la testa Elv a quelle parole di Gwen.
Ad un tratto arrivò Arow. “Ciao, Gwen!” Salutandola. “Pensavo avessi staccato. Oh, chi è il tuo amico?” Fissando Elv. |
Sospirai sconsolata.
Li avremmo mai trovati? Prima che ci muovessimo per tornare in camera, arrivò Arow. "No, ho il turno di notte. Lui è Elv, è lui che è stato portato qui stasera..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Clio uscì dalla stanza del direttore e poi, finalmente, lasciò quel manicomio ed il suo dolore.
“Non ne potevo più...” disse Vale “... ed ora? Vuoi ancora cercare quel tipo? Per adesso non è più in pericolo, no? E' fuggito, aiutato da qualcuno... chissà chi...” |
Uscimmo dal manicomio, e tornammo visibili.
"Non lo so.." dissi a Vale "Forse hai ragione non è più in pericolo..." pensierosa. "Ma chi ci dice che non l'abbiano preso per altri motivi?" mi chiesi ad alta voce. "Solo mi chiedo come possa cercarlo.." guardandomi attorno "Dici che tornerebbe alla sua agenzia?". |
Elv si presentò ad Arow.
“Cerchiamo tre tipi in giacca e cravatta, occhiali scuri e nessun segno distintivo...” disse “... tu li hai visti per caso? Sembra qui nessuno si sia accorto di loro...” “Si, me ne ha parlato prima Gwen...” fece Arow “... ma io non li ho visti... perchè li cercate?” “Perchè a lei sono sembrati strani...” rispose Elv. “Non fanno entrare tipi strani qui dentro.” Mormorò Arow. |
“Non credo...” disse Vale “... è il primo luogo in cui lo cercherebbero...” fissando Clio “... non hai un suo oggetto? Qualcosa con cui lui ha avuto a che fare? Così da farlo analizzare dal tuo medaglione e scoprire dove potrebbe essere ora...”
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Trasalii a quelle parole di Vale.
"Sì, certo.." esclamai "Ho gli occhiali!". Allora presi quegli strani ed inquietanti occhiali e li feci analizzare dal medaglione. "Speriamo in bene.." mormorai. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...2a1b52b98d.jpg |
Clio prese gli occhiali e li avvicinò al suo medaglione.
Questo cominciò prima a vibrare, poi ad emanare un alone chiaro. Un attimo dopo la musa stellare entrò in empatia con l'energia del medaglione e nella sua mente vide un luogo vasto, selvaggio e misterioso. Era la brughiera. |
Quel ciondolo era uno dei manufatti più potenti del mio popolo.
La sua energia era legata alla mia, e i suoi poteri erano sorprendente. Chiusi gli occhi, e lasciai che l'energia fluisse in me. Vidi un luogo sterminato, sognante e unico. Un luogo capace di nascondere infinite storie. La brughiera. "Vale, andiamo.." dissi al robottino "Dobbiamo raggiungere la brughiera..". |
“Va bene...” disse Vale, un po' pensierosa “... però non dimenticare la nostra vera missione... Athya!” Seguendo Clio. “Ma come ci arriveremo?”
Mentre erano in strada però, passando davanti ad un bar sul cui bancone c'era una radio, udirono queste ultime notizie: “Nuovi avvistamenti non identificati nei cieli sopra Afragolopolis... alcuni contadini raccontano di un oggetto indefinito e grande da riempire un campo di calcio che avrebbe attraversato il cielo nel crepuscolo... mentre i Frati Francescani del Convento di San Michele Arcangelo affermano di aver visto strani bagliori alle prime ore di stamani... la polizia smentisce, mentre l'esercito chiede alla popolazione di evitare inopportune isterie... molti credono sia tutta una bufala...” http://www.leradiodisophie.net/Novelty/Charleston.jpg |
"Sì, certo.." annuii "Athia è la nostra prima missione, e quel tipo potrà aiutarci ad arrivare a lei, a maggior ragione se ci deve un favore.. sull'arrivarci, prenderemo un taxi...".
Ma nel farlo, però, udii delle strane parole alla radio. Sbiancai. "Hai sentito?" a Vale "Non può essere il nostro veicolo, lo scudo riflettente era attivo e rende invisibile la navicella all'occhio umano.." pensierosa "Potremmo non essere gli unici ad essere arrivati qui...". Sospirai e chiamai un taxi, diretta nella brughiera. |
“I misteri qui cominciano ad essere troppi per i miei gusti...” disse Vale, mentre Clio fermò un taxi.
Partirono così verso la brughiera, nonostante le perplessità del tassista. “Vuole andare nella brughiera?” Chiese questi mentre guidava. “E' un postaccio, signorina. Ci vivono i contadini e qualcuno ci ha costruito qui e là qualche capannone e deposito. E poi sin da piccolo ho sempre sentito di strane storie legate alla brughiera... fossi in lei andrei in ben altri posti... anche perchè una bella ragazza lì cosa va a farci?” |
"Sì, vero.. non può essere una coincidenza..." pensierosa.
Intanto ero salita sul taxi alla volta della brughiera. E il tassista pensò bene di mettersi a parlare. Ma perchè gli umani avevano questo bisogno di farsi gli affari degli altri. "Quali storie ha sentito sulla brughiera?" chiesi solo, ignorando tutto il resto. |
“Beh, la più famosa è la storia della maledizione dei Taddei...” disse il tassista a Clio “... e poi molte altre sulle streghe ed i loro sabba... fantasmi... come l'Innominato...”
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Quel nome: l'innominato.
Era lo stesso pronunciato dal direttore! "Conosco qualcosa della maledizione dei Taddei.." dissi "Ma non ho mai sentito di questo Innominato.. chi è?". |
“Nessuno lo sa...” disse il tassista a Clio “... per qualcuno è uno spettro che vaga nella brughiera in cerca di tesori da disseppellire... per altri è il demonio in persona che si muove per predare anime da dannare...”
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"Accidenti..." pensierosa.
Come poteva un fantasma aver liberato Icarius? Era assurdo, eppure sembrava preoccupato il direttore. "E come mai ha questo strano nome?" chiesi "Innominato.. come se avesse un altro nome che non si può nominare..". |
“Se ne ha uno, nessuno lo conosce...” disse il tassista a Clio “... o forse, se davvero qualcuno ha avuto la sfortuna di conoscerlo, oggi l'ha dimenticato per paura...” annuì guidando “... la leggenda afferma esiste da sempre... si risveglia e torna per vendicarsi... di cosa nessuno lo sa...”
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La faccenda era sempre più intricata.
Un fantasma tornato per vendicarsi, un fantasma che esisteva da sempre. Trasalii. E se non fosse un fantasma, ma un essere come me? "Immagino che nessuno lo abbia mai visto..." pensierosa. Dovevo assolutamente arrivare nella brughiera e trovare Icarius. |
“Chi l'ha visto” disse il tassista a Clio “è morto, oppure impazzito.”
Il taxi era nel bel mezzo della brughiera ormai. “Lei sa già dove voler andare?” Chiese il tassista. “Altrimenti c'è una locanda... si mangia bene, si spende poco e si sta tranquilli.” |
Impazzito.. ecco una parola che poteva ricollegarsi al manicomio.
Dopotutto poteva anche essere una creatura come me. Esistevano creature, nella galassia, che ogni essere umano avrebbe ritenuto ripugnanti. "Oh, la locanda andrà benissimo.." annuii. Dopotutto mi sembrava un buon posto da cui cominciare le ricerche. |
Il tassista annuì a Clio.
“Non è lontana...” disse, imboccando poi un sentiero segnato dai solchi di carretti e trattori “... ecco, si intravede laggiù...” indicando un edificio poco lontano. Si trattava di una costruzione rustica e caratteristica del posto, col fumo che usciva dal comignolo. La tabella però recava una scritta inquietante che Clio già aveva visto: “Il Duca macellato” |
"Bene allora.." annuendo.
Quando vidi la locanda sorrisi appena. Era la stessa che avevo visto quella mattina, il che significava anche che la mia navicella non era lontana. "Andrà benissimo, la ringrazio..." dissi al tassista. |
Il taxi andò via e subito dalla locanda uscì un uomo.
“Benvenuta, signorina.” Disse questi andando incontro a Clio. “Prego, si accomodi... siete qui per mangiare solo, oppure anche dormire? Proprio ora mia moglie sta preparando una cenetta con i fiocchi, sa?” Invitandola ad entrare. |
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