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"Asfald..." disse supita la ragazza a Gwen "... morto? Ma cosa dici? L'abbiamo visto ieri sera passare da qui, diretto nella tua baracca, quel vecchio pazzo!"
"Non credo intendano l'uomo che hai fatto bruciare..." sottovoce Elv a Gwen "... non era vecchio, ma sulla cinquantina... penso che questo Asfald sia un'altra persona..." |
Eccolo, quello sguardo, quel gemito leggero.
Una luce di trionfo mi accese lo sguardo. Sarà anche stato un principe intergalattico, ma sotto le mie mani si lasciava andare proprio come un umano. Tuttavia mi allontanai come detto, anche per vedere la sua reazione, che non tardò ad arrivare. Come prevedibile venne a cercarmi, a cercarne ancora, come ogni bravo drogato. "Oh non immagini quanto..." sussurrai, con la voce calda e sensuale vicinissima a lui, sfiorando il suo bellissimo viso con una mano, per poi fargli l'occhiolino. Allora mi accorsi che il piccolo non era sceso, così andai ad aprire il suo sportello. "Cucciolo mio, allora.." tenendogli la mano "Che ci fai ancora in macchina? Su, vieni dalla zia..". |
“Non voglio scendere...” disse imbronciato Garion a Destresya “... perchè poi dovrei venire con te? Non mi piace stare qui... i miei genitori dicono che questo locale è sporco...”
A pochi passi da loro, ancora visibilmente eccitato, Sogea li guardava. |
Stavo per controbattere, ma ascoltai Elv e rimasi a riflettere.
"Ad ogni modo" di nuovo a lei "Sono molti quelli che non sono d'accordo con voi e non vi sarà facile far valere le vostre argomentazioni. E detto ciò, penso che possiamo andare via" stavolta ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì a Gwen.
"Dai, andiamo..." disse poi ad Ozzl "... vieni via con noi..." "No, resto qui." Ozzl. "Voglio conoscere gli alieni e magari visitare il loro pianeta e poi l'universo." |
Oh era imbronciato il piccolo.
"Su, piccolo mio.." tendendomi per abbracciarlo "Vuoi stare in macchina mentre ci sono gli alieni?" sbaciucchiandolo "...dentro sarai al sicuro, su.." dolcemente "Se ti sembrerà sporco poi non ci tornerai più, va bene?". |
I bacetti della zia e le sue forme generosa e sensuali alla fine convinsero Garion a scendere dall'auto.
"Va bene, zia..." disse a Destresya. Il principe intanto attendeva in silenzio. |
"Oh ecco il mio nipotino preferito che fa il bravo!" stringendolo a me e tenendolo stretto stretto anche mentre raggiungevo il principe e l'entrata.
"Benvenuti nel mio piccolo regno.." sorrisi ad entrambi, mentre aprivo la porta e inondavo di penombra il locale, per poi far luce su quel mondo che apriva ai due uomini le porte per la prima volta. https://i-h1.pinimg.com/564x/45/3c/7...4fe32a692e.jpg |
Garion si strinse a Destresya, traendo da ciò strane e nuove sensazioni e fantasie, non tutte pudiche in verità.
La penombra generò giochi di chiaroscuro ed il locale liberò la sua misteriosa e sensuale atmosfera. "Piccolo regno..." disse il principe guardandosi intorno "... dunque anche tu sei una regina, Destresya?" Chiese a lei, fissandola negli occhi. |
Ozzl non voleva saperne di andarsene.
Ma andava bene così. "Andammo noi" ad Elv "Non abbiamo bisogno di lui. Dai, vieni" prendendo la sua mano e portandolo verso l'ingresso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen trascinò letteralmete via Elv.
Lasciarono la casa e di primo mattino si ritrovarono da soli nella campagna. Percorsero circa un paio di miglia, quando apparve davanti a loro una baracca. "Deve essere la casa di quel vecchio..." disse Elv. |
Tenevo il ragazzino stretto a me, accarezzandogli distrattamente i capelli.
Il Mistresya appariva quasi surreale in quel silenzio e in quella solitudine. Anche se non era certo la prima volta che lo vedevo così, era il privilegio del propietario poterlo avere tutto per sè qualche volta. Tuttavia accadeva raramente, perchè volendo io essere sempre presente quando era aperto, mi restava assai poco tempo per dormire e solitamente usavo il tempo in cui il locale non era aperto. Mi voltai verso il principe e gli sorrisi. "Solo in questo piccolo mondo..." strizzandogli l'occhio e portandoli nel mio salottino sopraelevato, quello da cui dominavo tutto il locale, privè compresi. "Mettetevi comodi, volete qualcosa da bere?" fissando il piccolo con sguardo dolce e il principe con due occhi ardenti. |
“Si certo...” disse il principe sedendosi “... qualcosa da bere la gradirei molto.” Con i suoi modi che tradivano l'alto lignaggio. “Allora questo luogo è simile ad un castello o ad una torre, in cui sei la padrona.” A Destresya. “Apprezzo molto la tua generosa ospitalità.” Fissandola.
“Per me una Coca-Cola, zia...” fece Garion. |
Uscimmo da quella casa, lontano da quegli psicopatici.
Il mattino era già sorto e tingeva il cielo di un celeste tenue e morbido, setoso. Dopo aver camminato per un po', vedemmo una capanna. "Sì, infatti. Andiamo a farci quattro chiacchiere" dissi, dirigendomi verso la piccola abitazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì a Gwen ed i due ragazzi si avvicinarono alla baracca.
Ad un tratto sentirono abbaiare. Allora un grosso cane dall'aspetto feroce apparve davanti a loro, ringhiando e schiumando. https://www.radiolombardia.it/wp-con...Cattura-80.jpg |
Mentre ci avvicinavamo, arrivò un cane feroce, abbaiando, ringhiando e schiumando.
Mi strinsi subito ad Elv terrorizzata, incapace di muovere un passo o anche di respirare. Ci mancava anche questo adesso, come se non avessimo avuto già abbastanza problemi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sta calma e non fare movimenti bruschi..." disse Elv a Gwen "... calma, mi raccomando..." fissando quel cane che pareva sul punto di assalirli.
Allora dalla baracca uscì qualcuno. Era un vecchio magro con lo sguardo duro. "Chi siete?" Urlò. "Cosa diavolo cercate qui?" Imbracciando un fucile da caccia. |
Annuii lentamente senza muovermi.
Nel frattempo, uscì un vecchio dalla baracca, imbracciando un fucile con aria minacciosa. "È... È lei il vecchio Asfald?" chiesi, tremando ancora per il cane. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Voi..." disse il vecchio puntando il fucile verso Gwen ed Elv "... chi siete? Come fate a conoscere il mio nome?" Minaccioso. "Ho capito... siete degli alieni con sembianze umane! Maledetti!"
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"Qualcosa del genere sì.. questo è un luogo dove ognuno dimentica la maschera che deve mostrare nel mondo reale e può essere tutto ciò che è davvero... dove si mette a nudo, insomma..." con un leggero sorriso divertito.
Presi dell'ottimo spumante per me e il principe, mentre una coca cola per Garion, e andai a sedermi in mezzo a loro. "Ecco qui.. la coca cola zero per il mio coccolino.." stringendo il piccolo e dandogli un altro bacino "...e qualcosa di più forte per voi e me, principe.." fissandolo negli occhi col mio bicchiere alzato, dopo avergli porto il suo "Vogliamo bridare al nostro incontro, Sogea?" con un tono dolce che nascondeva un'emozione, chiamandolo per nome per la prima volta. Ma lì, tra quelle mura di perdizione, ero davvero la regina. E ora avevo un bellissimo principe tutto per me. |
“Ma certo, cara Destresya...” disse il principe alzando il calice e guardandola negli occhi “... al nostro incontro... alla mia missione... alla salvezza della Terra... affinchè voi umani possiate tornare liberi a quei giochi che tanto amate...” fissandola.
“Anche io voglio brindare, zia!” Garion. |
I suoi occhi nei miei, azzurro e azzurro, due colori così simili eppure così diversi.
L'emozione crescente che mi nasceva nel petto, il fremito dato dalla sua vicinanza. Mi sentivo la protagonista di un film, che si ritrova in mezzo a pericoli più grandi di lei ma in qualche modo riesce sempre a cavarsela, ma infondo perchè ha accanto l'eroe di turno che salverà il mondo e poi... oh la mia parte preferita poi! Brindai e sorrisi, portando il calice alle labbra. Garion volle brindare anche lui e io mi guardai bene dal dirgli che non si poteva brindare, così mi voltai con un gran sorriso dolce. "A cosa vuole prindare il mio piccino?" guardandolo e fissandolo divertita e premurosa allo stesso tempo. |
Ancora quel discorso...
Non capivo se fosse terrore o ossessione. Forse entrambi. "Ce lo hanno detto un gruppo di ragazzi, non lontano da qui. Loro credono nella benevolenza degli alieni, ma noi siamo convinti che i loro intenti siano cattivi, nocivi..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Garion guardò Destresya arrossendo imbarazzato.
“Te lo dico in un orecchio, zia...” disse per poi avvicinarsi a lei “... brinda a te... ti voglio tanto bene...” sottovoce. Intanto Sogea aveva già finito il suo bicchiere. “Ottimo questa vostra bevanda...” compiaciuto. |
A quelle parole di Gwen, Asfald abbassò il fucile e richiamò il cane, che subito si accucciò.
“Venite dentro...” disse il vecchio. Li fece entrare. Era davvero una baracca, umile e fatiscente. “Cosa volete da me?” Chiese ai due giovani. |
Asfald capì, facendoci entrare e richiamando il cane.
L'interno della casa rifletteva perfettamente l'impressione avuta all'esterno. "Abbiamo saputo che lei è convinto della cattiveria di questi esseri e volevamo sapere se ha avuto esperienze dirette che l'hanno fatta giungere a questa conclusione" risposi, mentre tentavo di accarezzare il cane, sperando che non avesse la brutta reazione di poco fa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Molto semplice..." disse Asfald a Gwen sorseggiando da una bottiglia di brandy "... perchè vent'anni fa fui rapito da quei maledetti..."
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Sbattei le palpebre sconvolta.
"Sul serio?! Cosa accadde?! E come riuscì a tornare?!" chiesi subito, a raffica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' una lunga storia..." disse Asfald a Gwen.
"Noi abbiamo tempo..." Elv. "Non è unabella storia..." "Io ho le spalle larga" replicò Elv "e lei" indicando Gwen "ha un carattore forte." "Perchè ci tenete tanto a sentire la mia storia?" Chiese il vecchio. |
Il vecchio era restio a volersi sbottonare con noi, sembrava che i risvolti dietro a quella storia fossero ben peggiori di quanto si potesse immaginare.
Sorrisi ad Elv alle sue parole su di me, accarezzandogli una mano. Alzai le spalle. "Forse per avere una conferma riguardo quegli esseri..." chiesi, ma neanche io ero convinta di quella risposta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quel rossore sul suo viso, quell'imbarazzo così dolce ed eccitante.
Lo guardai di contro con un sorriso malefico e perverso mentre si avvicinava a me e mi sussurrava che mi voleva bene. Ma quanto era cuccioloso il piccolo? "Anche io ne voglio al mio coccolino, non lo sai?" dandogli un baciotto sulla guancia e tenendolo stretto a me, così che potesse sentire tutto il mio corpo caldo contro il suo, le mie forme che prevaricavano il suo fisico asciutto. Dopodichè mi voltai verso il principe, fissandolo con cupidigia. Accavallai le gambe nel guardarlo, un gesto lento, sensuale, che voleva catturare il suo sguardo e non solo quello. "Oh si.." sorridendo "È un elisir unico..." sospirando mentre il mio sguardo abbracciava tutta la figura del bell'alieno. "Allora, principe, qual è il tuo piano per salvare il mondo?" con un tono di chi in verità sta pensando a tutt'altro. |
Asfald li guardò negli occhi per un lungo istante.
“Nessuno sa nulla, nessuno sa ciò che dice...” disse bevendo il suo brandy “... neanche alla radio o alla televisione... nessuno li conosce davvero...” fissando il fonde della bottiglia “... ci guardano da sempre... da lassù... come noi facciamo con i microbi o i batteri dai nostri telescopi... non hanno Dio, non credono in nulla... altrimenti la loro coscienza impedirebbe loro di essere così crudeli... potrebbero cancellarci dalla faccia della Terra oggi stesso... senza che noi ci accorga di nulla... perchè non lo fanno? Per lo stesso motivo in cui noi non sterminiamo i lupi sui monti, i leoni dalla savana e gli squali dai mari...” Elv guardò Gwen. |
Garion non bevve vino o liquore, ma bastò il contatto forte col sensuale e straripante corpo di Destresya per fargli girare la testa.
Lei poi si voltò verso il bel principe alieno che subito guardò le gambe di Destresya che si accavallavano davanti a lui. “Voglio affrontarli...” disse Sogea “... combatterli a bordo delle loro stesse astronavi...” fissando ora i suoi occhi, sebbene quelle cosce in bella mostra erano una tentazione costante anche per il guerriero cosmico. |
Ascoltai ogni parola, senza perdermene nemmeno una.
Di sicuro era un nuovo profilo, quello che lui stava tracciando di quegli esseri, molto più preciso. Riflettei. "Dunque... Non ci uccidono perché gli siamo utili per qualcosa? È questo che vuole dire?" chiesi, per conferma. In realtà, a ben pensarci, non era tanto diverso da ciò che aveva detto quell'uomo, riguardo il sangue e il resto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non mi sfuggiva il suo sguardo, non mi sfuggiva il modo in cui mi osservava o meglio, cercava di non osservarmi.
Era il gioco delle parti e mi piaceva moltissimo. Del resto, quel meraviglioso uomo non sapeva nulla di convenzioni sociali, etichette o altro, era tutto istinto e io non vedevo l'ora di poter osservare tutta quella potenza lasciata a briglia sciolta. Lo fissai negli occhi, muovendo ancora le gambe e stendendomi verso di lui, sentirgli parlare di salvare il mondo rendeva tutto ancora più eccitante, mi sporsi per versargli altro vino, e nel farlo, la mia scollatura divenne ancora più visibile ed esagerata, finendo proprio sotto il suo sguardo. Dopotutto, dovevo mostrargli le meraviglie della terra, no? "Sembra un ottimo piano, e per attuarlo dovrai essere molto in forma..." con voce calda, sfiorandogli la coscia nel posare la bottiglia sul tavolino, in modo da ricordargli quell'attimo di poco prima in cui avevo potuto giocare con suo membro per qualche secondo, giusto il tempo di fargli venire una voglia smisurata. |
"Ci studiano..." disse Asfald a Gwen "... ci studiano come cavie... attraverso noi cercano di comprendere come sfruttare gli effetti delle risorse della Terra sui loro organismi..."
"Quindi" fece Elv "quando i loro esperimenti saranno terminati... quando non avranno più bisogno di studiarci... cosa ne sarà di noi?" "Questo..." Asfald indicando la bottiglia di brandy, per poi finirla con un lungo sorso e lanciarla contro il muro, facendola finire in tanti pezzi. |
Destresya si sporse ed il bel principe non disdegnò di guardare nella sua scollatura, quei seni sodi stretti l'uno contro l'altro, bianchi e pieni.
E la fissò negli occhi quando lei sfiorò la sua gamba con la scusa del vino. “Io sono sempre in forma...” disse lui bevendo “... ho sottoposto il mio corpo a lunghi allenamenti che lo hanno temprato e reso resistente oltre ogni limite... incapace di sentire la fatica, di fiaccarsi, di cedere...” con gli occhi azzurri in quelli di lei “... ogni mio muscolo è stato forgiato per sostenere ogni tipo di sforzo, di combattimento...” con un tono duro, deciso, autoritario. |
Più parlava, più sentivo il sangue andarmi alla testa.
Tutto quel decantare il suo corpo, la sua resistenza, il suo vigore, alzava la mia temperatura corporea di almeno una decina di gradi. Ma poi la naturalezza con cui parlava, come se tutto quello fosse normale, come se non avesse compreso che lì c'era una donna il cui corpo si inumidiva e contraeva ad ogni parola. "Oh mio principe.." lasciando che la mano sulla sua coscia cambiasse direszione e risalisse verso la sua cintura, per poi oltrepassarla e giungere al suo petto, senza però dimenticare di sfiorare nuovamente quel membro che speravo fosse ancora saldo e pronto. "Attento a dire così.." sempre accarezzando le sue membra con movimenti sensuali e caldi "O mi farete venire troppa voglia di testare tutte queste qualità..." con voce sensuale e sguardo ardente "E devo ammettere che già ora è tanta, troppa..." sospirando e gemendo insieme, quasi "Insopportabile..." mordendomi il labbro. |
A quelle parole di Parvia rimasi perplessa.. "Non avevate detto era una antica civiltà aliena? Che proponete di fare?Ismael, il mio Comandante che dice?" sospirando. Mi sentivo davvero inutile e fuori luogo in questa situazione.
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Non disse nulla di diverso rispetto all'altro uomo.
Disse che ci studiavano e che ci usavano come cavie. Sobbalzai sulla sedia quando la bottiglia vuota si infranse contro il muro, rischiando quasi di far crollare la casa su se stessa, tanto era instabile e precaria. Guardai Elv con espressione cerea e livida. "E... Lei dunque come ha fatto a sopravvivere e a tornare qui?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.35.45. |
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