Mentre nel pub si discuteva di quell'ultima notizia, Gwen vide entrare qualcuno nel locale.
Era Sev, il vicesceriffo.
Si sedette al banco ed ordinò una birra.

Ascoltai col cuore che batteva forte, ogni singola parola.. "Una storia poetica e romantica ma pure malinconica e dannata. Ma volete dirmi che.. Il giovane barone non riesce o non può innamorarsi di nessuna? Sono passati secoli, cosa potrebbe accadere mai".

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Vidi entrare Sev nel pub e ordinare una birra, col solito modo pensieroso che aveva negli ultimi tempi in merito a questa faccenda.
"A quanto pare nemmeno la polizia sta avendo un bel periodo, per ora..." commentai con Elv.

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"E' una maledizione e molti non credono sia reale, come tutte le cose riguardanti la magia ed il mistero." Disse Hef ad Altea. "Nei secoli gli antenati del milord non hanno avuto fortuna in amore e forse per questo lui forse è diventato così... diciamo... disilluso..."

"Chissà cosa pensa di questa faccenda il vicesceriffo..." disse Elv a Gwen "... non lo conosco, altrimenti glielo chiederei..." fissandolo al banco a bere.

"Oh, beh, io lo conosco. Se vuoi, possiamo avvicinarci..." gli proposi.
In effetti, anche io ero curiosa di sapere cosa pensasse.

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"Si, chiedigli cosa sa di quest'ultima notizia..." disse Elv a Gwen, finendo la sua birra.

"Okay..." annuii.
Allora mi alzai e raggiunsi Sev al banco.
"Mi sembri pensieroso" gli dissi sorridendo "Ho sentito del dettaglio trovato sotto le unghie della vittima. Cosa ne pensi?"

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"Eh, in questo posto le notizie volano veloci vedo..." disse Sev ironico a Gwen, bevendo "... si, sotto le unghie dell'ultima vittima sono stati trovati dei peli... non sono peli umani... appartengono a qualche tipo di animale, sebbene nessuno della scientifica ne ha mai visti di simili..."

"Sai meglio di me che qui non si può nascondere nulla" ridacchiai.
"Sì, si urla già al licantropo, ma spero che facciate in modo da scoprire che la causa è molto più terrena di quanto non vogliano farla sembrare."

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Sev non disse nulla, restando a fissare Gwen per un lungo istante.
"Sai..." disse "... non so più cosa credere ormai..." bevendo.

Alzai un sopracciglio.
Poi sbattei le palpebre, dubbiosa.
"Spero non farai vacillare le mie certezze sulla polizia" sarcasticamente, con vaga ironia.
"Beh, suppongo si saprà di più nei prossimi giorni, ti lascio alla tua birra. Buona serata" sorrisi e mi allontanai, tornando da Elv.

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Gwen tornò al tavolo di Elv.
"Beh..." disse lui "... allora? Cosa dice la legge?"

"Ha detto che hanno analizzato i peli trovati sotto le unghie e che, effettivamente, il DNA non è del tutto umano, non si spiegano da chi o cosa possano provenire e diciamo che brancolano un po' nel buio..." sospirai "Mi sembrava abbastanza combattuto, ma non lo biasimo. Pure io lo sarei stata, al loro posto..."

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"Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni..." disse Elv a Gwen "... se non ci saranno più omicidi allora sapremo che Casal in qualche modo era responsabile..."
Arrivarono i panini e mangiarono.

"Sì, certamente capiremo di più" annuii.
"Finalmente, morivo di fame" ridacchiando appena, quando arrivarono finalmente i panini e subito addentai il mio.

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Lo ascoltavo incuriosita.
"Sono d'accordo con lei sulla cattiveria dell'uomo.." con un sorrisetto perfido.
"Un quadretto interessante? Ebbene, me lo descriva, vediamo se riesce a convincermi.." con aria enigmatica.

Arrivarono i panini e subito Gwen ed Elv cominciarono a mangiare.
Nel pub la notizia aveva vivacizzato la fantasia e la suscettibilità dei presenti che cominciarono a discutere di quella faccenda.
Molti credevano all'idea di Casal capace di mutarsi in lupo.
Qualcuno, decisamente in minoranza, proponeva invece la possibilità che Casal avesse solo dei disturbi mentali che lo spingevano a credersi un lupo.
La storia però dei peli animali ritrovati sotto le unghie dell'ultima vittima apriva scenari nuovi e decisamente inquietanti.

Mentre mangiavo, ascoltavo le opinioni dei presenti ed erano veramente variegate.
"Certo che se ne sentono davvero di ogni, questa sera..." con tono fortemente sarcastico.

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"Bene..." disse Minsk a Destresya "... gli omicidi sono stati tutti effettuati con una lama molto affilata, con ogni probabilità un rasoio e ciò esclude licantropi o altri generi di mostri." Sarcastico. "Poi le percosse, la grande forza messa in mostra e l'insolito modo di far ritrovare le vittime, ossia appese... questo mi fa pensare ad una sorta di rituale... credo perciò di poter dire che il misterioso assassino potrebbe essere mosso da motivi diciamo spirituali... agire come in una cerimonia rituale... l'uso di una lama può essere molto interessante e confermare ciò, visto tagliando la gola, come negli antichi sacrifici umani, è il modo migliore per raccogliere sangue... ed infine le testimonianze riguardo l'ultimo omicidio... tutti parlano di una voce stridula o roca, incomprensibile al punto da apparire quella di uno straniero... eppure ho intervistato quelle persone e nessuno di loro conosce le possibili lingue citate, come quella di un asiatico, di un africano ecc..."

Ascoltai affascinata Minsk che parlava, ancora non capivo che ci facesse da me, ma mi stava incuriosendo e non mi annoiava affatto, anzi.
"Teoria molto interessante, signor Minsk.." ammiccando mentre mi sporgevo verso di lui.
"Quindi lei pensa che ci sia una sorta di setta che uccide secondo uno strano rituale?" Incuriosita "Beh immagino che verrà fuori una bella puntata per il suo documentario, dico bene?".

"No una setta, ma credo un maniaco, un fanatico..." disse Minsk a Destresya "... dopotutto da queste parti il fanatismo religioso è di casa." Sarcastico.
Poi squillò il suo cellulare.
Si scusò e rispose.
"Beh..." dopo aver chiuso la telefonata "... pare che la caccia al mostro nelle vostre campagne continua..." fissando Destresya "... infatti sembra che lo sceriffo abbia trovato sotto le unghie dell'ultima vittima dei peli... peli non umani, quindi animali... probabilmente il nostro maniaco si porta dietro il cane." Alzandosi. "Ora mi scusi, ma temo di dover andare a controllare..."

Nel pub Gwen vide entrre un uomo che non aveva mai visto.
Era grosso di corporatura, con un vestito blu scuro, un cappello e l'aspetto grezzo.
Aveva un tesserino sulla giacca che la ragazza notò appartenere ad una troupe televisiva di tipo scientifico.
Si sedette ed ordinò da mangiare.

Aggrottai la fronte con fare curioso quando vidi entrare un tipo che non avevo mai visto.
Ordinò da mangiare al banco,mentre io osservavo con discrezione il cartellino sulla giacca.
"Credo che quel tipo sia con lo scienziato... Quel Minsk... Diceva di dover girare un documentario e lui sembra far parte della troupe..." dissi piano ad Elv.

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"Si, ho sentito di quello scienziato..." disse Elv a Gwen, fissando l'uomo che mangiava.
E nell'addentare il suo panino consultava anche il tablet con molto interesse.
"Chissà su cosa lavorano..." mormorò Elv.

"Non il satanismo e la magia nera però! Sono tutte personcine per bene!" con un sorrisetto divertito.
Poi gli squillò nuovamente il telefono e mi raccontò gli ultimi avvenimenti.
Mi scappò un lieve sorriso a quelle parole.
Swan doveva essere molto impegnato, forse per quello non si era più fatto vivo.
Mi alzai con il mio ospite e gli sorrisi.
"Beh, grazie per avermi aggiornato sui misteri di questo paesino, le prometto che me ne starò ben protetta da questo maniaco.." con un sorrisetto divertito, accompagnandolo alla porta.
"La riterrò responsabile delle mie notti insonni!" scherzai.

"Beh, dal momento che son piombati qui proprio ora, direi che lavorino sui casi di omicidio che si sono verificati... Accorrono tutti come sciacalli..." scuotendo la testa "Spero che almeno lui riesca a fare chiarezza..."

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"Beh, proviamo ad attaccar bottone..." disse Elva Gwen, per poi sporgersi nella direzione in cui l'uomo mangiava "... salve." Sorridendogli.
"Lasciatemi in pace." L'altro.
"Beh, come divulgatore ci interessava la sua opionione." Fece Elv.
"Andate al diavolo." Mangiando lui.
"Non è molto scentifico."
E per tutta risposta l'uomo mostrò un gesto osceno ad Elv.

Annuii osservando la scena, ma me ne pentii subito.
Speravo che la situazione non si scaldasse troppo, ma poi rimasi sbalordita a quella reazione dell'uomo.
"Credo sia meglio lasciar perdere..." mormorai, ancora sbigottita.

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"Rendere le sue notti insonni" disse Minsk galante a Destresya, dandole la mano in segno di saluto "è una provocante soddisfazione, signore." Sorridendole e guardandola negli occhi. "Comunque mi piacerebbe averla come ospite nella mia trasmissione... ho anche il ruolo adatto a lei..." divertito.

Elv guardò Gwen ed annuì, tornando a dedicarsi alla loro cena.
L'uomo al tavolo vicino, invece, continuava a mangiare, con una certa foga, senza però togliere lo sguardo dal suo tablet, che consultava avidamente.
La serata proseguì senza che accadesse altro, fino a quando da fuori si udirono voci agitate, poi la sirena dell'auto dello sceriffo.

Scossi la testa senza parole.
Non capivo davvero come certa gente stesse al mondo...
Ognuno continuò la propria cena, finché da fuori di sentirono delle voci agitate e poi la sirena dello sceriffo.
"Ecco, e adesso cosa sarà successo?" sospirando "Lo sapevo che non c'era da fidarsi di quelle opinioni su Casal... Accidenti..." scuotendo la testa.

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Da fuori giungevano voci confuse, agitate, al punto che molti dal pub uscirono fuori.
Compreso l'uomo scontroso che mangiava guardando il tablet.
"Andiamo a vedere..." disse Elv a Gwen.
Uscirono dal locale e videro diverse persone nella piazza.
Circondavano un ragazzino che sembrava annullato dal terrore.
Arrivò l'auto dello sceriffo.

Annuii e tutti ci precipitammo fuori, vedendo un ragazzino tremante di terrore.
"Poverino, chissà cosa avrà visto..." commentai, avvicinandomi per capire cosa stesse accadendo.

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Gli risposi con un sorrisetto divertito a quella galanteria inaspettata.
Mi erano sempre piaciuti gli uomini galanti, così fin troppo rari a questo mondo.
Lo osservai, compiaciuta e senza nasconderlo.
Ma poi scoppiai quasi a ridere a quelle parole di lui.
"Io? Ospite nella sua trasmissione?" risi, guardandolo negli occhi "E in quale ruolo, sentiamo?".

Gwen ed Elv si avvicinarono alla folla di persone che circondava il ragazzino.
Avrà avuto al massimo 12 anni.
Era di un pallore cadaverico, tremante e con gli occhi da smemorato.
Non riusciva a dire nulla ed una donna dal pub gli portò un bicchiere d'acqua.
Arrivò anche Swan che fece allentare la morsa di persone attorno al ragazzo.
Pochi minuti dopo giunse pure il medico.
Il ragazzino fu portato così al suo studio.
Solo dopo circa un'oretta cominciarono a circolare notizie sull'accaduto.
Fu Sev a parlare con quelli raggruppati in piazza per saperne di più.
Il vicesceriffo spiegò che il ragazzino si era allontanato verso il tramonto per giocare col suo cane.
In campagna però furono aggredditi da uno strano essere, secondo le stesse parole del ragazzino, coperto con un cappuccio ed avvolto da un mantello.
Non era molto alto, piuttosto tarchiato e parlava in modo comprensibile.
In mano aveva un'arma che il ragazzino non era stato in grado di descrivere bene, ma somigliante ad un coltello forse secondo lui.
Il suo cane aggredì la misteriosa creatura, dando il tempo al ragazzino di scappare in paese, nonostante fosse traumatizzato.
Il corpo del cane fu ritrovato verso l'alba in campagna, con la testa mozzata ed appesa su un grosso ramo di un albero.

Il ragazzino era troppo sconvolto per parlare, fu infatti portato allo studio del medico.
Dopo circa un'ora, riuscimmo a sapere finalmente cos'era successo.
Il ragazzino era stato aggredito dall'assassino, ma fortunatamente era scappato grazie al suo cane, il quale poverino aveva avuto una sorte peggiore.
"Beh, se davvero il cane ha morso l'assassino, allora sarà ferito, quindi potrebbe essere più facile identificarlo."

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"Le piace di più" disse Minsk divertito a Destresya "cavia o medella?" Con sguardo misterioso.

"Si, fosse così si..." disse annuendo Elv a Gwen "... ma ora la cosa più importante è un'altra... che Casal non c'entrava nulla... erano solo farneticazioni le sue... il vero assassino è ancora a piede libero..."

"Io ne ero convinta dall'inizio, ne ero assolutamente certa. Solo che ora il povero Casal è morto e siamo ancora tutti in pericolo..." scuotendo il capo e pressando le dita sulle tempie.

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