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L'albero della vita, e il serpente, la conoscenza......
Quei bei frutti rossi, succosi ....." Ho fame Guisgard, sono stanca ho freddo......devo prenderne solo uno...deve essere dolce....." Allungai la mano, poi avverti' la voce di Llamrei,anche lei stava superando le sue prove e sicuramente lo stava facendo meglio di me.....la tentazione era tanta......ma stavo gettando tutto....tutte le cose piu' importanti per una illusione......ritirai la mano come se mi fossi scottata....."portami via di qui.......ti prego..andiamo avanti...non ne posso piu'..." |
La donna si avvicinò ad Elisabeth e le sorrise.
"Si, amica mia" disse "stai comprendendo questo dramma...un'illusione...è tutta un'illusione. Quella torre non esiste...e per essa non vale la pena gettare via tutto. Lascia la sua mano ed afferra la mia. Ti ricondurrò a casa tua..." E le tese la mano.... |
La sua mano.....il punto era che la sua mano era un'illusione, come tutte le sue parole...il canto delle sirene..." Ho gia' una mano su cui contare....vado avanti con lui....preferisco arrivare a quella torre sapendo di amare e di essere amata....."
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Guisgard riprese il cammino.
Però avvertì qualcosa di diverso. E per un momento non volle voltarsi. "Se hai fiducia nella tua Elisabeth" disse una voce alle sue spalle "che motivo hai di voltarti?" Guisgard divenne inquieto, ma non si voltò. "Stasera c'è lei con te" disse ancora quella voce "ma domani? Te lo dirò io...domani sarai solo...solo. E tale resterai." Guisgard stringeva quella mano, cercando risposte. Ricordò allora le parole che un tempo suo nonno gli ripeteva sempre. "Io non so che cavaliere diventerai, ragazzi mio...ma sappi che ci sarà un tempo in cui un eroe dovrà restare solo. Per quanti amici avrai e per quanti servi comanderai, quando arriverà quel tempo tu sarai solo. Nessuno verrà a cercarti e nessuno ti scalderà il cuore...nessuno tranne una donna. Solo lei ti seguirà in capo al mondo. Solo lei sospirerà al Cielo invocando la Sua benedizione su di te. Solo lei saprà consolarti nella tua solitudine. Ma bada che non dovrà essere una donna comune. No, ragazo mio. Ella, per riuscire in questo, dovrà essere la tua compagna." |
Ogni tanto sentivo che la mano di Guisgard allentava la presa...ma poi come se si rendesse conto la stringeva di nuovo in maniera salda e vigorosa........anche lui era continuamente messo alla prova..eppure doveva essere sicuro dei sentimenti che provavo per lui....non doveva dubitare del mio amore...perche' doveva.....io ero li' vicino a lui....
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I due risalirono il piccolo tumolo sul quale sorgeva la torre.
Giunti presso le sue mura la nebbia iniziò a svanire. E pian piano tutto il paesaggio circostante si mostrò nella sua verdeggiante bellezza. Il cielo iniziava ad assumere un roseo pallore, che diventava sempre più marcato. Il mare che circondava le agili coste della Cornovaglia iniziava a schiarirsi, man mano che da est un pulito chiarore avanzava sull'orizzonte. La campagna però aveva ancora i suoni e le ultime luci della notte. Guisgard fissò Elisabeth e sorrise con dolcezza alla sua compagna. "Hai visto, Elisabeth? Siamo giunti alla torre...e la nebbia è svanita..." Poi aggiunse: "Io sono felice...e tu?" |
Tutto intorno, la vita stava prendendo i suoi colori....vidi la torre e pensai che tutto incominciava a pianificarsi....
Mi voltai a guardare Guisgard " Non dovresti chiederlo....lo dovresti avvertire....io sono felice....." |
Appena Llamrei e Morris furono liberi da quell'incanto Arnò urlò per la contentezza.
Anche Jigaen fece lo stesso. Ma la forte risata di Morris trovò un eco in quella della donna. "Sciocchi" disse "non si racchiude il nibbio in una gabbia di paglia, come non si lega il proprio molosso ad una corda vecchia. L'incanto del sale era solo un curioso passatempo. Non pensate di aver violato il mio potere! Sapete bene che in qualsiasi momento potrei annullare le vostre esistenze!" Poi, rivolgendosi a Morris, aggiunse: "Bada, cavaliere, che quando ti mostrerò davvero gli inferi non potrai più risalire nel mondo dei vivi!" E continuò a ridere forte. La vecchia allora approffittò di quel momento e prese con sè Llamrei. "Appena ne avrete la possibilità" disse "mettete questo medaglione al collo del barone. Non so come farete, ma trovate un modo. Fingetevi arrendevole, sua serva...non so...ma trovate il modo di mettergli questo medaglione!" Ed il barone era proprio dietro al demone ed osservava gli sviluppi della situazione. Intanto, fuori le mura del castello, Hastatus ed i suoi avevano preparato tutto per il loro piano. Avevano anche catturato 2 soldati, costringendoli a parlare. "Avanzate da questo lato" disse uno dei prigionieri "e giungerete presso la torre pentagonale, dove dimora il capitano della guardia. Qui vi sarà richiesta la parola d'ordine..." "E qual'è?" Chiese nervosamente Garreth. "Dovrete ripetere tre volte la parola oblan." "E sia." disse Garreth. "Ma se hai mentito entro stanotte ti ritroverai all'Inferno!" Tutto era dunque pronto per il piano di Hastatus. |
Intanto Guisgard ed Elisabeth avevano ormai raggiunto la torre.
La nebbia attorno a loro si era dissolta e la tentazione sembrava essere svanita. "Ora possiamo raggiungere i nostri amici" disse Guisgard "e vedere come se la stanno cavando. Speriamo solo che non abbiano ceduto agli incanti del male..." |
Abbracciai Llamrei..Arnò e Jigaen per la felicità...finalmente liberi da quell'ossessione!
Poi...rivolgendomi alla donna:"Sciocca sarete voi...se voi vedete un nibbio in giro...sono fatti vostri...io scorgo solo il mio falco"! Ah Ah Ah...Io non vedo alcun cane da legare...scorgo solo il mio destriero Shalimar..libero come me ...che viene verso di me..esso è il cavallo migliore che un uomo possa desiderare"! "Badate piuttosto voi...alla vostra mandibola...perchè potreste anche non ridere mai più!!! Ah Ah Ah! Io risalgo il paradiso, l'inferno, il purgatorio ed il limbo.. quando e come voglio...presuntuosa donnaccia insolente"! Shalimar...si avventò su di essa..colpendola fortemente con gli zoccoli sul posteriore...facendola finire..penzoloni.. sopra un albero: questa volta non risi....mi fece molta pietà! Ah Ah Ah!! Montai sul mio destriero e seguii, come al solito, le indicazioni di Flò!!! Patapam Patapam, Patapam!!!! http://images1.wikia.nocookie.net/no...lo-frisone.jpg |
Forse l'atmosfera irreale, la fatica provata, la confusione della situazione o anche la rabbia verso quella donna portarono questa sorta di visione a Morris.
In realtà Shalimar, come tutti gli animali, aveva una sensibilità particolare nell'avvertire il pericolo. E quando il fiero cavallo fu vicino alla donna, avvertendone l'oscura e bestiale natura, emanò un nitrito vigoroso, sfogo del suo spavento. Ed in preda a quell'agitazione il cavallo prese la via delle scuderie, cercando riparo e compagnia tra gli altri cavalli. |
Afferrai il medaglione e lo strinsi nella mano. Lo nascosi fra le pieghe del vestito.
Lanciai un'occhiata d'intesa a Morris....sperando capisse il gesto -pericoloso-che stavo per fare. "O la va o la spacca" dicevo tra me e me per darmi forza. Pian piano mi avvicinai al barone. Con un sorriso complice cercai di catturare la sua attenzione...pian piano passo dopo passo mi avvicinai a lui. Quasi sotto voce gli chiesi:"E' vero che tu puoi donarmi ricchezza, bellezza eterna, lusso e piacere se decidessi di essere la tua cortigiana? Perchè se così fosse...potrei accettare l'offerta...Vedi...se dovessi scegliere tra te e il cavaliere, seppur prode, che hai insalinato con me....chi dei due potrebbe offrirmi queste cose? Se la tua risposta è positiva, mio caro amico, potremo subito iniziare a ripagare il favore...che ne dici?" E cosè facendo lo abbracciai, avevo il medaglione in mano, distrassi l uomo con un bacio e gli infilai velocemente il medaglione. Una volta compiuto il gesto mi scostai di scatto cercando protezione nella vicinanza di Morris. |
Urlai a Flò di fermarsi e scendere giù, Shalimar...in realtà... aveva visto due belle puledre giungere con il proprio allevatore...ed infilarsi tra quelle scuderie. Le ossequiò, s'inchinò al loro cospetto ...e a modo suo le corteggiò...meglio assai di quel maldestro di un Guisgard...poi..verso di me s'incamminò!
"Mi hai fatto pensare dell'altro...oh mio fido destriero....grazie al cielo hai solo dato un appuntamento a quelle tue amiche...stupendo! E' giusto che anche tu ...ogni tanto...trovi dolci compagnie! Me ne compiaccio"! Montai sul mio impavido destriero...e riseguii il filo del mio falco...forse aveva scorto Hastatus, eccellente!! Mi girai per vedere se gli altri mi seguissero......ci sperai.... http://www.portadiferro.it/immagini/...re-insieme.jpg |
Come ci avevano detto i prigionieri avevamo camminato fino alla torre pentagonale. Giunti li vicino, gridai: "Oblan... Oblan... Oblan" dopodiché attendemmo coi nervi a fior di pelle una qualunque risposta da parte delle guardie del castello.
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La donna era immobile e fissava la scena.
Aveva terrorizzato il cavallo di Morris, mettendolo in fuga. Ma era anche compiaciuta dall'arte di Llamrei, che era riuscita ad ammaliare il barone. Questi aveva ora al collo il medaglione magico della vecchia. "Ottimo lavoro, amica mia!" Disse questa a Llamrei. "Ora attendiamo la vostra amica Elisabeth che mi aiuterà a chiudere il rituale." Il barone allora fissò la sua vecchia madre e gridò: "Maledetta! Sei uscita dal castello per rovinarmi! Ma non ci riuscirai! Mi hai tradito e farai la stessa fine di questi maledetti!" Intanto, Hastatus ed i suoi erano giunti alla torre pentagonale. Alla parola d'ordine la porta si aprì. Entrarono e poterono scorgere da una delle finestre l'interno del castello. Così Hastatus vide i suoi amici Llamrei, Morris, Arnò e Jigaen. Nella torre c'erano tre soldati. "Ce ne liberiamo, milord?" Sussurrò Garreth a Hastatus. |
Quando Shalimar fece ritorno dalla scuderia...come fu ben evidente...era ricoperto di addobbi particolari che, grazie alla collaborazione del mio amico allevatore, lo travestivano di tutto punto... ingannando il demone e i suoi malefici!
In realtà.. il destriero in fuga era il cavallo di Guisgard..che assistendo.. nascosto.. all'approccio incantevole di Shalimar nei confronti di quelle due puledre...fuggì velocemente ad imparar come si corteggia una cavalla... figuriamoci due assieme! Io, in groppa al mio furbo ed impavido Shalimar, giunsi di fronte al castello...in compagnia dei miei amici.. che arrivarono...come avevo sperato! http://www.portadiferro.it/immagini/...re-insieme.jpg |
"Calma Garreth, non essere precipitoso, controlliamo per bene la situazione nei paraggi... i nostri devono avere il tempo di raggiungere le porte del castello... non vorrei ci fosse qualche altra guardia nei paraggi che vanifichi i nostri sforzi. Facciamo un rapido giro qui nei paraggi dell'ingresso, e se non troviamo niente ci sbarazziamo delle tre guardie con il fattore sorpresa, dopodiché segnaliamo ai nostri che l'ingresso è libero."
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Intanto, Guisgard ed Elisabeth stavano ritornando al cortile, dove erano tutti gli altri.
"quella donna" disse il cavaliere "sembra sia scomparsa. Come se ella non potesse avvicinarsi alla nostra torre." Il suo sguardo cadde poi sulle loro mani, che erano ancora unite. "Più di una volta" aggiunse Guisgard "ho temuto di perdere il contatto con te...invece tutto è andato bene." |
Vidi la torre era splendida ora che la nebbia non l'avvolgeva piu'.....mentre ritornavamo al cortile..ascoltai le parole di Guisgard..e guardai le nostre mani...si... erano ancora unite non si erano divise neanche per un momento....." Non avrei tolto la mia mano dalla tua per niente al mondo....."
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Hastatus ed i suoi, travestiti da soldati, ispezionarono la zona.
Non vi erano altri soldati, tranne quelli presenti nella torre pentagonale. Garreth aveva però visto nel cortile la presenza del barone e degli altri eroi di Camelot. "Forse lady Llamrei e Sir Morris hanno bisogno di noi laggiù." Disse a Hastatus. "Voi cosa proponete, milord?" Intanto nel cortile tutto scorreva precipitosamente. La donna sorrideva, forse perchè sapeva che alla fine lei comunque avrebbe avuto la sua ricompensa. Fissò il barone e quel medaglione che Llamrei era riuscita a mettergli al collo e disse: "Chi dice donna, dice danno!" Il barone la fissò turbato. "Presto mi libererò di questi maledetti" disse alla donna "e tu avrai le anime che ti ho promesso." |
Guisgard, mentre tornavano indietro, fissava Elisabeth, senza che lei se ne accorgesse.
In realtà lui lo faceva sempre. La guardava continuamente. Ormai ne conosceva ogni singola espressione, compresi quei piccoli gesti che lei faceva quasi senza accorgersene. Quando con le dita giocava arricciandosi i capelli. O quando quel vermiglio alone si diffondeva sulle sue gote, in seguito ad una litigata tra i due, facendo ancor più risaltare quei suoi luminosi occhi. O anche solo quando lo fissava senza dire nulla. E lui, davanti al suo sguardo, avrebbe voluto dirle mille cose. Anche ora la fissava. E fissava le loro mani ancora unite. Guisgard non si chiedeva perchè lei tenesse ancora la mano nella sua. Anzi, temeva che ella, finito ormai l'incanto malefico, potesse ritrarla quella mano. Durante il ritorno i due incrociarono i loro sguardi, ma sempre senza dire nulla. Giunsero così nel cortile. Il barone continuava a minacciare tutto e tutti, mentre la vecchia nel cerchio, rivedendo Elisabeth, la chiamò a sè per concludere il rituale. E prima che Elisabeth si avvicinasse al cerchio, Guisgard la tirò a sè. La fissò per qualche istante e poi disse: "Elisabeth...stai attenta...io sarò qui se avrai bisogno..." |
Eravamo quindi davanti al castello. Vidi un gruppo di uomini, soldati forse, che ci stava venendo incontro. Sperai con tutta me stessa che si trattasse di qualcuno che stesse dalla nostra parte...
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"Direi che prima ci sbarazziamo delle guardie, dopodiché mentre tu ti occupi di aprire le porte, io salgo sulla torre e segnalo ai nostri di entrare nel castello... fatto ciò ti raggiungerò così potremo opporci a chi si presenterà per cercare di richiudere le porte. I nostri amici spero che se la caveranno ancora per cinque minuti. Forza, sbrighiamoci."
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Ero stretta a lui, e mi sentivo al sicuro....che strana sensazione.....gli accarezzai il volto..." Guisgard non preoccuparti, cosa puo' succedermi...devo solo chiuderlo e null'altro......"....
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Quella carezza...
In un attimo Guisgard rivide tante cose attraversargli la mente ed il cuore. La vecchia chiamò ancora Elisabeth. "Il barone ha il medaglione" disse la vecchia ad Elisabeth "completiamo il rituale del cerchio cosi che tutto possa compiersi!" |
Mi allontanai da lui ed entrai nel cerchio.....dal Nord sino ad Est incomincia a ringraziare l'elemento dell' acqua, l'aria,il fuoco e terra ,perche' avevano permesso la riuscita del rito avendoci protetto al suo interno......mi misi al centro del cerchio con dell' incenso rimasto...lo accesi..e lo poggiai ai miei piedi.........la porta ora si stava chiudendo.......
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La vecchia nel frattempo cominciò a recitare alcune formule in una lingua sconosciuta.
Ad un tratto il vento sembrò fermarsi e la Luna fu avvolta da alcune nuvole alte e sottili. In quello stesso momento, forse avvertendo qualcosa, il barone prese un piccolo corno che teneva legato alla cintura. Lo suonò con vigore per ben tre volte. Un attimo dopo il grande portone che stava nell'ala nord del cortile si aprì di colpo. Dal suo interno emersero sinistri lamenti e deliranti urla di dolore, come se si fosse aperta la porta dell'Inferno. Poi una serie di allucinanti nitriti palesarono la presenza di qualcuno oltre quel portone. E un momento dopo una compagnia di cavalieri uscì dal portone, diretti verso il centro del cortile. Il barone rise forte, come se fosse diventato folle. "Ora per voi non ci sarà altra cosa che la Misericordia di Dio!" Urlò con tutta la voce che aveva. "Presto!" Gridò la vecchia. "Entrate tutti nel cerchio con me ed Elisabeth! Qui sarete al sicuro!" Ma in quel momento Guisgard si accorse che il piccolo Arnò ne era uscito e si trovava proprio sulla strada dei cavalieri neri. Allora si lanciò sul ragazzo, come a voler fargli scudo col proprio corpo... http://www.max3d.pl/artykuly/017/nazgul.jpg |
Il rumore dei cavalieri era assordante, e la scena e la scena di Arno' e Guisgard in pericolo.....mi fecero prendere la ciotola con l'incenso che avevo ai piedi e invocando come figlia della luna la forza del vento.......L'incenso si sparse su tutti i cavalieri.....questi incominciarono a prendere fuoco........e diventarono cenere.......solo un cavaliere non venne toccato dall'incenso....rimasi a guardarlo era immenso e terrificante...il cerchio era stato chiuso e non c'era piu' protezione......la vecchia continuava a recitare quella strana litania in una lingua a me sconosciuta.....e io non riuscivo a togliere gli occhi da quel cavaliere che stava puntando l'interno del cerchio....solo qualche attimo niente di piu'.....e il cavaliere mi fu addosso......e il buio mi avvolse...non provavo nulla...l'ultima cosa che mi venne in mente fu Arno' e Guisgard sani e salvi.....e poi........era quella la morte ?......
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Il vasto campo di grano era come inondato dal forte e alto Sole del mattino.
Una lieve e fresca brezza ne accarezzava la superficie, creando un'onda che correva libera in quel mare dorato. Tutt'intorno, come ad incorniciare quell'idilliaco campo, vi erano gli alti monti che arrivavano a toccare con le loro cime le gonfie e bianche nuvole che viaggiavano da ponente. Il cielo era terso ed illuminava quel bianco e regolare sentiero, che tagliava in due l'infinito campo di grano. Elisabeth era là, con quella mite brezza che le gonfiava i vestiti e le accarezzava i capelli. Il Sole era alto, ma la calura non era per niente opprimente ed il canto degli uccellini sembrava la naturale melodia per quell'incanto. "Non lontano da qui" disse una voce alle spalle di Elisabeth "vi è una vecchia chiesetta. Conosco il parroco che vi abita. Perchè da piccolo lo vedevo sempre venire, nel periodo Pasquale, al paese per benedire le case della gente." Elisabeth si voltò e riconobbe Guisgard. "Perchè hai quella borsa?" Chiese il cavaliere. "Devi forse partire? Resta ancora un pò. Tra non molto il Sole tramonterà e voglio farti vedere come muterà il cielo." Le diede allora la mano ed i due iniziarono a passeggiare lungo quel sentiero. Erano però lungo il bordo così da poter accarezzare il rigoglioso e dorato grano. "Sai" disse Guisgard "ricordo che le ragazze del mio paese, per incontrare i propri innamorati di nascosto dai genitori, raccontavano di andare a mietere il grano. In quel periodo le spighe erano alte e vigorose...l'ideale per farci l'amore in mezzo senza essere visti da nessuno..." In quel momento la sua mano strinse forte quella di lei. Passeggiarono così, lungo quel sentiero, mano nella mano, fino al pomeriggio, quando giunsero presso la vecchia chiesetta. Era bianca ed accanto vi era un verde salice. Guisgard si affacciò sulla porta e chiamò qualcuno. Un attimo dopo uscì un anziano parroco che li salutò con un delicato sorriso. E senza che i due dicessero nulla, il parroco li benedisse. Ad un tratto il vento cessò. "Non andare via ora." Disse Guisgard ad Elisabeth. "Ti prego, non ora…” La fissò per un momento ed aggiunse: “Resta qui…con me, per sempre…il parroco ci sposerà…voglio che tu diventi mia moglie…dimmi di si, ti prego…dimmi di si…” Le parole echeggiarono nella mente di Elisabeth che cominciò ad aprire gli occhi. “Sei viva, Elisabeth? Dimmi che lo sei, ti prego…dimmi di si!” Disse Guisgard. Elisabeth in quel momento si destò ed iniziò a riconoscere i volti di chi gli stava intorno. “Si è svegliata!” Esclamò raggiante Arnò. “Sei viva…” disse con un fil di voce Guisgard “…sei viva…grazie Signore…grazie…” http://www.laspigadigrano.it/drupal/...ano%281%29.jpg |
Ma nel momento in cui Elisabeth era stata attaccata dal cavaliere nero, perdendo conoscenza, qualcosa di oscuro era avvenuto.
Il medaglione indossato dal barone aveva iniziato ad illuminarsi per poi prendere fuoco. E quello fu il segnale. L'ultimo cavaliere nero risparmiò Elisabeth e si diresse verso il barone. E tra le laceranti grida del tiranno di Tintagel, il cavaliere nero lo condusse con se all'Inferno. Il rituale era riuscito. La Compassione di Dio aveva avuto il suo tributo: a bruciare nella dannazione eterna sarebbe stato il malvagio barone. Intanto, Hastatus ed i suoi si preparavano per entrare in azione. I suoi soldati eseguirono tutti i suoi ordini ed alla fine le porte furono aperte. Ed al segnale del loro capo, il resto dei soldati entrarono nel castello. Vista la morte del loro padrone e l'arrivo dei cavalieri di Camelot, i soldati del barone si arresero senza fare resistenza. "Milord" disse Garreth a Hastatus "è rimasto solo quel vigliacco di sir Geowan. Credo si sia nascosto nel castello!" |
"Sir Hastatus...è quasi fatta....Sir Geowan lo lascio a voi...fatene ciò che desiderate!!! Col vostro permesso...io avrei un conto in sospeso con una dolce signora! A Presto"!
La mia ira.. nei riguardi di colei che aveva osato diffamarmi nonostante il mio aiuto..fu tale da trasformar me medesimo e Shalimar in creature raccapriccianti..appartenenti al vecchio testamento! Quando quel demone e il proprio infernale figliolo.. mi si pararono davanti con le fauci spalancate e gli artigli pronti ad avventarsi...Shalimar balzò su di essi...falciandoli rovinosamente! Alzai la mia spada al cielo ed asclamai: "Voi avete infranto la mia legge, la legge dell'altruismo più puro, la legge del credo di Morris...e allo stesso modo di come vi ho...contro natura ..aiutato a far nascere questo vostro figliolo...io ve lo ributto dentro le vostre orripilanti viscere"!! Con immane fulgore, trafissi il suo ventre...aprendolo in due parti....afferrai quel piccolo demone dalla coda e lo reinfilai nel suo grembo insanguinato: "Tornatene lì.. da dove sei venuto"!! Dopo pochi attimi, un fuoco bluastro.. li avvolse voracemente trasformandoli in verdognola..impura cenere...tra grida deliranti di insulsa disperazione! La mia vendetta.. aveva trovato il suo meritato riscatto! http://www.sacred2.it/images/cavalca..._Guerriero.png |
Il paesaggio era fantastico, il grano dorato....sembrava un mare biondo mosso dalla leggera brezza......l'aria era tiepida, e il sole era caldo......La voce di Guisgard.......la sua mano teneva ancora la mia......." la sua sposa...."...dovevo tornare indietro....qualcuno mi chimava..mi trascinava indietro....aprii gli occhi...." Guisgard....sei qui...credo di averti sognato.....non so' cosa sia successo...ma ero in un posto meraviglioso....tu mi hai chiesto qualcosa ma non riesco a ricordare..."....mi senti' il rossore al viso....ricordavo bene cosa mi aveva chiesto....ma quello era un sogno.......
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Eliosabeth aveva riaperto gli occhi.
Arnò aveva un sorriso che gli illuminava il volto. Guisgard alzò gli occhi al cielo, fissando l'immensità del firmamento, senza dire nulla. La nebbia stava ormai sparendo e le infinite stelle della notte, disseminate in ogni angolo di quel cielo di Dicembre, brillavano come da tempo non accadeva a Tintagel. Guisgard baciò quella mano che non aveva mai smesso di stringere per tutto il tempo in cui Elisabeth aveva perso conoscenza. "Hai sognato un posto meraviglioso?" Le disse sorridendole. "Era tale solo perchè c'eri tu. Grazie di non avermi abbandonato..." |
Quel sogno era vivo nella mia mente.....e non c'ero solo io....c'era anche lui......" Dovevo tornare .....dovevo renderti la mano di persona...non potevo lasciarla andare cosi'...."
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Ormai l'albeggiare era prossimo.
Un timido chiarore sorgeva da est, come a voler scacciare l'oscurità della notte. Guisgard fissò Elisabeth e le accarezzò il viso. "Sei stata coraggiosissima" disse "a lanciarti contro quei cavalieri. Ti sono debitore per avermi salvato...a Camelot ti prometto che salderò il mio debito." Le fece l'occhiolino e sorrise. Arnò le si gettò al collo. "Sono felice che stiate bene, signora!" Disse con gioia. |
Con Arno' tra le braccia che dalla gioia mi stava soffocando...guardai Guisgard....." Non mi devi nulla, avresti fatto la stessa cosa per me......"....poi istintivamente mi toccai la guancia che qualche momento prima Guisgard aveva accarezzato
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Elisabeth si toccò la guancia e Guisgard la guardò negli occhi.
Una luce nei suoi occhi ed un bellissimo sorriso illuminarono il volto di lei. Sembrava una ragazzina. Giocosa e spensierata. Ed era contagiosa. "Si, sorridi, amore mio." Pensò Guisgard guardandola. "Sorridi...se ti fosse accaduto qualcosa io..." |
Mi prese una strana euforia.....forse era la gioia di Arno' e la sua chiacchiera irrefrenabile.....o la presenza di Guisgard......che mi faceva sentire viva......
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Intanto la vecchia si era avvicinata a Guisgard e ad Elisabeth.
Li fissò ed un leggero sorriso sorse sul suo vecchio e stanco viso. Si voltò poi verso una spada caduta a terra. Era di suo figlio, il barone. "Soffri per lui, vecchia?" Le chiese la donna con in braccio il suo grottesco bambino. "Ormai non era più mio figlio." Rispose la vecchia. "E tu l'hai condotto con te all'Inferno." "Non io" disse la donna "ma lui stesso. Infatti lui aveva invocato La Misericordia di Dio." "Cercherai altre anima tra noi, ora?" Chiese la vecchia. La donna sorrise con voce mascolina. "No, non stanotte e non qui a Tintagel." Rispose. "Il mio tempo è scaduto. Ho avuto ciò che mi spettava." Si voltò e sparì nell'ultima oscurità di quella notte ormai quasi svanita, mentre un inquieto ghigno dominava sul volto del suo deforme bambino. Ad un tratto nel castello si riversò un'infinità di persone. Tutti gioivano e cantavano sotto le prime luci del nuovo giorno. La notizia che il barone era morto si era sparsa in tutta Tintagel e la gente si sentiva finalmente libera dalla tirrannia. Ci fù allora una grande festa e tutti vi parteciparono. Elisabeth aveva con sè il piccolo Arnò, che sorrideva e gioiva in mezzo a quella musica ed a quei colori. Tintagel tornava a vivere. http://l.yimg.com/eb/ymv/us/img/hv/p...eta_jones9.jpg |
Questa tragica storia sembrava essere giunta al termine: nessuno di noi aveva perso la vita, o meglio, se l'ha persa...l'ha poi subito ritrovata, e nessuno di noi aveva subito gravi conseguenze dalla estenuante lotta contro il male. Quanto successo mi ha rafforzato la consapevolezza che se noi siamo legati saldamente dallo stesso fine e dallo stesso senso di giustizia, nulla ci potrà scalfire. Mi sentii sollevata di un peso: ero comunque coscente che altre avventure simili ci avrebbero aspettati tutti dietro all'angolo. Ma noi eravamo uniti, forti, astuti e consapevoli che ce la faremo nuovamente.
Cosi quel giorno mi misi, finalmente dopo molto tempo, un bellissimo vestito, mi presentai da sir Hastatus e gli imposi: "Bene, dovete cenare con me. Niente storie, cavaliere, offro io" http://farm5.static.flickr.com/4038/...6951423a_o.jpg |
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