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L'uomo guardò Destresya avvicinarsi e le lanciò un'occhiata dalla testa ai piedi.
"Non è vicinissima..." disse con un sorriso lascivo "... le serve un passaggio? Devo passare di lì stamani..." |
Continuava a dire strane cose che non conoscevo e stavolta neanche Elv le conosceva!
Questo sì che era buffo. Ci disse che la cultura era il nostro punto debole, ma che potevamo farci? "Ehm... Potreste dirci, di grazia, in che città ci troviamo?" chiesi, anche un po' per toglierci dall'imbarazzo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai.
Non mi piaceva, non mi piaceva per niente. Il modo in cui mi guardava, era disgustoso, veramente. Forse era un azzardo, ma che altra scelta avevo? "Oh grazie..." annuendo "Se non è di troppo disturbo..". |
“Nella Babilonia dei bigotti, in un antico e triste regime di Cattolici e superstiziosi.” Disse l'uomo mascherato a Gwen. “In una Roma senza le gioie di Poppea ed in una Firenze senza più Beatrice a redimerla dal peccato di ignoranza.” Col suo solito tono montato su ad arte. “Afragolopolis è il crepuscolo dell'intelletto, della verità e della libertà. Come in una Spagna sotto il gioco di Isabella e Ferdinando, qui chi non ha Fede deve convertirsi, andarsene oppure morire.”
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Mi ritornarono in mente le parole di Minsk.
Cercava un futuro senza religione, ma forse non lo aveva trovato. Ma perché era così importante? "Perché è così importante il ruolo dellaa religione? E perché voi indossate una maschera?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Ma certo.” Disse entusiasta l'uomo a Destresya. “Venga, ho l'auto qui vicino.”
Arrivarono ad un'auto dal design futuristico e salirono a bordo. La macchina partì ed attraversarono la città. “Come mai lei vuol raggiungere la Taddei Corporation?” Guidando lui e guardandole le gambe. “Ragazza immagine? O forse modella per qualche spot pubblicitario?” |
“La Religione è il solo modo che si ha per incatenare l'uomo all'infelicità ed all'ignoranza.” Disse l'uomo mascherato a Gwen. “Ripeteva Emile Zolà.” Annuì. “E controllare uomini infelici ed ignoranti è molto più semplice, ragazza mia.”
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L'auto era diversa da qualunque altra avessi mai visto, chiaro segno del futuro.
Aveva un design futuristico, che sembrava anche molto bello, a modo suo. Ero improvvisamente curiosa di vedere come fosse cresciuta l'azienda in quei decenni. Mi scappò quasi da ridere quando mi chiese se ero una ragazza immagine. Sono l'amministratore delegato, razza di idiota! Anche se, tecnicamente, lo ero! Dopo tutti quegli anni chissà chi c'era a capo. Non vedevo l'ora di scoprirlo, anche se non sapevo bene cosa aspettarmi. Beh, se non altro era rimasto in famiglia. "Oh si... devo fare un provino" sorridendo. A volte era meglio dire qualcosa che le persone volevano sentirsi dire. |
Riflettei su ciò che disse.
Forse era vero... Comunque fosse, ora erano altre le priorità. "Dovremmo cercare un posto dove stare..." dissi ad Elv "Anche se non abbiamo soldi..."sospirando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre guardavo incuriosita tra luci, paillettes e oggetti di ogni lusso vidi un cartellone pubblicitario. Cercavano una attrice.. Poteva essere una opportunità, almeno avrei saputo di che vivere. Guardai attentamente nel cartellone a chi dovevo rivolgermi.
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