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"Accetto la sfida" commentai, con vaga aria divertita "Specie perchè lo devo a tuo fratello, e all'altra bambina" sorrisi annuendo.
Poi, parlò di un compito per la scuola e vidi il libro che teneva in mano. "È un libro particolare. Posso chiederti di che compito si tratta?" con curiosità, ma anche questo faceva parte del gioco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, lei ha ragione, dottoressa." Disse Grassia ad Ester. "Domani va bene? O preferisce magari oggi stesso per vedere..." esitò "... mio figlio?"
Nel frattempo Gwen era con Eline. "La professoressa ci ha assegnato il commento di un testo a piacere... io e Marica abbiamo scelto questo..." indicando il libro. |
Annuii lentamente, guardando il libro.
"So che ci sono molte leggende e superstizioni, qui. È per questo che avete scelto questo libro?" chiesi a quel punto. "Posso?" allungando la mano verso il libro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, l'occulto è eccitante." Disse Eline, per poi passare il libro a Gwen.
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"Prima me lo porta e prima riusciremo a risolvere questa faccenda..." le sorrisi gentilmente "Vedrà che troveremo una soluzione, non tema!".
Cercai di essere gentile e rassicurante. "Passi pure oggi stesso, vi aspetto!". |
"Sì, posso immaginarlo" sorridendole, mentre prendevo il libro e lo sfogliavo.
Non sapevo cosa volevo o mi aspettavo di trovare lì dentro. Un indizio, forse. Più simile ad un'illuminazione divina, in realtà, perchè ce ne sarebbe stato davvero molto bisogno. Specie ora che non avevo Gan proprio dalla mia parte, almeno sulla questione delle ragazze, ma contavo di fargli cambiare idea. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen sfogliò il libro ma non trovò nulla di che.
Gan era con i genitori di Eline, aveva fatto loro altre domande, guardato un pò in giro, controllto il PC di casa, per poi attendere che Gwen tornasse. Ester, intanto, aveva visto andare via Grassia. La donna tornò un'ora dopo, con suo figlio. Era un bambino normale, educato, gentile ed anche vispo. |
Non trovai nulla di interessante, ma pazienza.
Non sempre la pesca era proficua e questo incontro mi aveva comunque dato tanto. "Davvero molto interessante, un'ottima scelta. Buona fortuna per il compito" restituendole il libro con un sorriso "E ti prometto che farò il possibile per fare chiarezza, hai la mia parola" aggiunsi, parlando stavolta non con sfida, ma con onestà. Tornai poi da Gan per andare via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò da Gan e dai genitori di Eline.
"Ditemi..." disse la madre della ragazza "... troverete il colpevole?" "Faremo del nostro meglio, signora." Gan. "Ne sono sicuro." Annuì senza entusiasmo il padre di Eline. "Ora devo accompagnare Eline in biblioteca... è giusto che la nostra figlia riprenda a studiare." "Per il libro per quel compito?" La madre al marito. "Non occorre più andare in biblioteca... ha detto che lei e Marica hanno preso un libro a casa di quello scrittore giunto da pochi giorni qui..." |
La donna ci chiese ovviamente riguardo le indagini.
"Le assicuro che faremo tutto ciò che è in nostro potere ed è giusto che torniate alla vita di sempre" annuii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Credo che possiamo andare ora." Disse Gan a Gwen.
I 2 agenti salutarono e andarono via. "Non è che abbia fruttato molto questa visita..." guidando Gan. |
Annuii a Gan ed uscimmo.
"Io non sarei dello stesso avviso..." commentai e gli raccontai ciò che mi aveva detto riguardo l'ombra, come la sua amica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Qui sembrano tutte fissate con spettri e demoni." Disse sarcastico Gan a Gwen. "E in cosa potrebbe esserci utile questa cosa, Gwen?" Guidando.
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"Non so, ma sono state in due a dircelo, potrebbe esserci una verità di base e potrebbe essere meno sovrannaturale di quanto sembra" annuii.
"Devo solo trovare le prove giuste." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Chissà, vedremo..." disse pensieroso Gan a Gwen.
Ad un tratto vidro qualcosa lungo la strada. C'era un bambino che tutto solo camminava sul ciglio della strada, in piena campagna. |
Annuii mentre continuavamo a camminare.
Poi, ad un certo punto, vedemmo un bambino che camminava tutto solo in piena campagna. "Accosta, cerchiamo di capire cosa fa quel bambino tutto solo" dissi a Gan, perplessa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La donna tornò subito con il bambino.
A vederlo non dava segni strani, ma non è che mi aspettassi che si mettesse a urlare con la bava alla bocca, a dire il vero. "Ma ciao, io sono la dottoressa Ester, come ti chiami?" gli chiesi, in modo gentile, con un sorriso rassicurante. Non amavo lavorare coi bambini, quei pochi che accettavo di curare avevano menti infinitamente complesse! "Lo vuoi un cioccolatino?" porgendogli una scatola piena che avevo preparato per l'occasione. |
"Si sarà perso." Disse stupito Gan, per poi avvicinarsi ed accostare.
Tuttavia appena l'auto fu vicno, Gwen e Gan si accorsero che non si trattava di un bambino. Si trattava di un uomo di bassa statira, magro e dal pallore quasi sinistro. "Eppue avrei giurato fosse un bambino..." mormorò Gan. L'uomo si voltò e fissò in modo strano, inquietante, i 2 agenti. https://photos1.blogger.com/blogger/...-highway-2.jpg |
"Grazie, dottoressa." Disse sorridendo il bambino ad Ester. "tutti i bambini amano i dolci. Certo, lo gradisco con molto piacere." Annuendo. "Lei è una donna molto bella, dottoressa." Entusiasta.
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Annuii mentre ci avvicinavamo, ma dovevo essere onesta ad ammettere che sobbalzai vedendo chi era.
Un uomo bassino e pallido, inquietante, che ci guardava in modo dubbio. Bah, che tipo strano... Infatti, guardai Gan dubbiosa e perplessa, incerta sul da farsi. Sembrava fuori contesto, in questa cittadina e questa campagna e non riuscivo ad immaginare chi potesse essere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo fissò a lungo Gwen e Gan, con quel suo sinistro ghigno.
Poi senza dire nulla si voltò e continuò a camminare. |
Ci guardò con quel ghigno, poi riprese a camminare.
Guardai Gan stranita, senza capire cosa stesse succedendo. "Mi scusi" chiamandolo "Siamo l'agente Ygraal e l'agente Luk, per caso ha bisogno di un passaggio?" con tono educato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo si fermò e si voltò, guardando di nuovo con quel ghigno Gwen e Gan.
"No, questa strada non porta in nessun posto." Disse con quel suo sorriso grottesco. |
La cosa iniziava a farsi interessante, quel bambino aveva in sè qualcosa di strano.
Era... adulto, troppo adulto. Nascosi i miei pensieri, come sempre (ci mancava che i pazienti potessero intuire quello che pensavo di loro!) e mi sedetti sulla mia poltrona iniziando a fissare il bambino con un sorriso gentile. "Perchè non mi parli un po' di te!" gli dissi poi, sporgendomi verso di lui "Che giochi ti piace fare con i tuoi amichetti? O da solo anche? Io adoravo giocare da sola da piccola!" con fare complice. Normalmente coi bambini era sempre utile stabilire una connessione che mi ponesse sul loro stesso livello. Ma se i miei sospetti erano fondati, non sarebbe stato così semplice. |
Quell'uomo era inquietante.
Punto. Non c'era altro da dire. Oltre che, probabilmente per mia deformazione professionale, tendevo a odiare chi parlava per mezzi termini e lui era uno di questi. "Ne è sicuro?" chiesi "Per... Per il passaggio, intendo..." specificai, accorgendomi che poteva essere equivocato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il bambino sorrise ad Ester.
"Mi piace giocare ai supereroi, dottoressa." Disse. "E gli altri bambini adorano giocare con me perchè sono l'unico a voler fare sempre e solo i cattivi." Annuendo. Nel frattempo Gwen e Gan erano fermi sulla strada, con quello strano uomo. "Si?" Lui a Gwen. "cosa intendeva di preciso, agente Gwen?" Guardandola negli occhi. Per una frazione di secondo Gwen rivide quella vecchia pazza che cercava di strangolarla, poi le parole di Marica e di Eline, il cadavere del bambino e la copertina del libro sulle streghe bambine di Salem. Fu un attimo, ma intenso e reale. Poi davanti a lei tornarono gli strani ed ipnotici occhi di quell'uomo misterioso. |
Le parole di quell'uomo mi provocarono dei brividi freddi addosso, che mi entrarono sotto la pelle.
Rividi tante scene dubbie e orribili, le mani della donna attorno alla mia gola, l'ombra descritta dalle ragazze, quel libro... Tanto che in un capogiro improvviso strinsi il braccio di Gan e poi cercai di tornare in me. "Intendevo se fosse sicuro di non volere un passaggio..." mormorai, un po' interdetta e intontita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Io non vado in nessun posto, agente Gwen." Disse l'uomo. "Ma tu forse dovresti. Non hai ascoltato la madre di Eline?" Rise, si voltò ed andò via.
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Riflettei su ciò che disse, quando rose e andò via.
Guardai Gan. "La donna... Ha detto che Eline e Marica hanno preso quel libro sulle streghe a casa dello scrittore che c'era alla villa... Non alla biblioteca... Ma come fa lui a saperlo?" inquietata "E cosa può avere a che fare con tutta questa storia?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, l'ha detto..." disse Gan a Gwen "... ma non ci ho dato peso... magari lo scrittore ha prestato il libro alle ragazze... non ci vedo nulla di strano... ci sta che un romanziere abbia molti libri..."
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"Sì ma mi spieghi come fa un estraneo visto per strada a saperlo?" insistetti "Era anche troppo lontano, non può aver ascoltato..." mormorai.
Poi, scossi la testa. "È un posto assurdo, questo e non aspetto altro che il momento in cui ce ne andremo... È tutto assurdo... Tutto... Non so nemmeno che strada potremmo seguire adesso, è frustrante..." sospirai, ma quel sospiro mi provocò un altro attacco di tosse, mentre allo specchietto dell'auto vedevo i segni viola delle mani attorno al mio collo, in risalto sulla pelle bianca. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma davvero?" incuriosita da quella risposta "E dimmi, quali sono i tuoi cattivi preferiti?".
Oh il bambino iniziava a starmi simpatico! |
"E' una periferia di campagna, normale che le notizie corrano, Gwen." Disse Gan. "Ora non farti influenzare o suggestionare. Forse sei ancora scossa per quella vecchia pazza... meglio tornare alla villa, no?"
Nel frattempo Ester studiava il bambino. "I cattivi li trovo più intelligenti e potenti, dottoressa." Lui ad Ester. "Mi piacciono il Dottor Hordifren, Fantaminsk e il titano Raspon su tutti." Sorridendo e fissandola, mentre la madre ascoltava in silenzio e preoccupata. |
Sospirai, più in uno sbuffo avvilito ed annuii alla sua domanda, guardando fuori dal finestrino senza aggiungere altro.
Odiavo questi momenti di impotenza, momenti in cui avrei solo voluto sbattere la testa contro il muro più resistente ancora e ancora, sarebbe stato sicuramente meno frustrante. Era un vaso che non aveva né capo né coda, non aveva senso, una matassa ingarbugliata senza riuscire a trovarne il bandolo e odiavo sentirmi così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'auto tornò alla villa e qui Gwen fu libera di tornare in camera sua per riposarsi.
Arrivano però notò qualcuno che camminava nel giardino, sul lato da cui si accedeva alle cantine. Era Herbert, il fratello maggiore. |
Arrivammo alla villa e pensai subito di chiudermi in casa a riposare.
Notai però qualcuno in giardino, nella zona vicina alle cantine. Era Herbert. "Giornata di lavoro per tutti, noto..." con un sorriso vago e un po' stanco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui si voltò di scatto nell'udire la voce di Gwen, quasi fosse assorto o pensieroso.
"Buongiorno." Disse sorridendole. "Si, come ogni giorno. Il lavoro è come una pianta che richiede attenzioni, altrimenti appassisce." Fissandola. |
Si voltò di scatto ed io accennai un risolino rauco.
"Mi scusi, non volevo farla trasalire..." mortificata. Ascoltai ciò che disse sul lavoro. "Sì, è vero, anche se a volte temo che la mia pianta minacci di appassire quasi per farmi dispetto..." con vago sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen e sorrise come di circostanza.
Poi la guardò meglio e notò i segni sul collo di lei. "Il suo collo..." disse avvicinandosi "... cosa le è successo?" |
Ricambiai quello che avevo riconosciuto come un sorriso di circostanza, ma in quel momento andava benissimo così.
Era stato certamente un approccio molto più cauto e calmo di quello con Elv, sebbene l'epilogo fosse stato poi diverso. Poi, lui notò i segni sul mio collo e io vi poggiai d'istinto le dita sopra. Se ci pensavo, sentivo ancora le forze venir meno ed il respiro inesistente, la sensazione di panico e di stare per morire da un momento all'altro. "Solo i rischi del mestiere..." risposi, senza tono. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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