![]() |
“Per ora non lo so...” disse lui a Gaynor, tenendola stretta a sé “... devi fidarti di me... troverò il modo per risolvere tutto... e resteremo insieme, te lo prometto...” baciandola di nuovo, con passione e trasporto.
|
“Promesso, promesso, niente macchina.” Disse Elv annuendo a Gwen. “Si, buona idea... parleremo ancora della storia di quell'articolo.”
Entrarono così nel grattacielo. Ma prima che potessero chiedere ad una delle segretarie, Elv notò alcuni giovinastri. “Ma quelli...” mormorò “... quelli sono le Tarantole... la banda delle Tarantole... che ci fanno qui?” https://c8.staticflickr.com/8/7031/6...60dd5f19_b.jpg |
"Non so se sono pazza o cosa..." risposi al mio uomo "Ma mi fido... non posso fare altrimenti, anzi... non voglio..." lasciandomi trasportare dal suo bacio appassionato.
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Entrammo dentro ed Elv notò dei tizi.
"Già il nome non mi piace..." storcendo il naso e pensando alla mia aracnofobia cronica "Chi sono? Li conosci?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quasi mossa da una forza ipnotica, Nyoko si ritrovò davanti a quel misterioso ragazzo.
Lui mischiò un mazzo di carte e poi chiese alla ragazza di prendere una carta senza però farla vedere a lui. |
Sempre senza dire una parola, ammirai quel ragazzo mischiare un mazzo di carte per poi farmene prendere una, senza mostrargliela. Ne afferrai uno e la guardai.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Clio si voltò per andare via,ma una presa decisa e sicura bloccò il suo braccio.
“Non dire sciocchezze...” disse Guisgard “... ti pare che se fossi stato con una donna ora avrei bisogno di una doccia fredda? Ora comprendo che lo sei davvero... una donna intendo, visto che siete tutte uguali, poiché ragionate senz'arte né parte.” Divertito. “Su, accompagnami alla mia stanza, per favore...” fissandola. |
Qualcosa mi bloccò.
La sua mano sul mio polso, una presa salda e sicura. Quel contatto ebbe uno strano e sconosciuto effetto su di me. Ma ad ogni modo durò poco, con un movimento tanto rapido quanto meccanico per me, mi liberai dalla sua presa, e restai a guardarlo. In silenzio. Ero arrabbiata, e quel fuoco che avevo dentro non accennava a diminuire. Non risposi a quelle parole. Mi voltai, dandogli le spalle, e lo accompagnai nella sua stanza, in silenzio. Potevo sentire la rabbia ribollire dentro di me sempre di più. E vedere che lui non capiva era ancora più terribile. Era così frustrante, e umiliante. Eppure ero lì, eppure volevo essere lì, anche se stavo impazzendo. La sua stanza. Rividi l'immagine di poco prima, quando tutto mi appariva così diverso. E una profonda tristezza si insinuò tra la rabbia. Gli davo le spalle, mentre il mio sguardo osservava con un'espressione indecifrabile la porta del bagno. "Ho rotto lo specchio.." dissi infine, con un filo di voce "Te ne sei andato io.. ho perso la testa e ho tirato un pugno allo specchio.." confessai "Dovrebbero portartene un altro, se non l'hanno già fatto..". Il mio tono era diverso. Sostenuto sempre, offeso, arrabbiato, eppure velato di tristezza e malinconia. |
Tardes sorrise.
“Un bambino...” disse “... magari... ma a patto sia bello come te e che da grande faccia un lavoro serio, ben pagato e che non segua assolutamente le orme di suo padre.” Divertito, per poi baciare Dacey dolcemente. |
“Sono tra i peggiori tagliagole di Capomazda City...” disse Elv a Gwen “... una banda specializzata nel rapimento e nella tratta delle bianche... ma cosa ci fanno qui?”
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.36.05. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli