Lui si avvicinò a Gwem guardandola con i suoi occhi neri.
Prima in viso, poi sul collo.
"Quindi" disse posando le dita piano sul collo di lei "è stata aggredita?" Toccandole dove c'erano quei segni. "Permette?" Fissandola, continuando a sfiorare quei segni. "Le ci vorrebbe qualcosa sopra... venga..."

Si avvicinò e non risposi a ciò che disse.
Mi irrigidii quando sentii che poggiava le dita sul segni sul collo.
Era al momento una parte sensibile e non sapevo quanto mi facesse piacere.
"No, non c'è bisogno..." dissi, ritraendomi "Va già molto meglio, sto bene... Sì, sto bene" annuendo.
"Credo mi convenga andare a riposare."

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"Se non ci mette su qualcosa" disse Herbert a Gwen "i segni non andranno via a breve. Vuol forse essere meno attraente agli occhi di mio fratello?" Lui porgendole il pacchetto di sigarette. "Ho una pomata di erbe... è magica, mi creda. Non la troverà in nessuna farmacia o erboristeria."

Accennai un risolino, seguito da una leggera tosse.
"È così che spera di convincermi?" con sorriso sornione, alla frase su Elv, mentre rifiutavo la sigaretta.
Non riuscivo a respirare, figurarsi fumare.
"Magica, addirittura... Forse con questo potrei convincermi..." sempre con quel sorriso, aggiungendo un pizzico di sarcasmo.

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"Se lo sapesse mio fratello che preferisce una pomata magica a lui." Disse sarcastico Herbert a Gwen. "Venga, prego."
La condusse in una tavernetta, dove c'era un mbiente molto rustico, gradevole ed accogliente.
Qui lui aprì un mobiletto e tirò fuori un vasetto.
Fece sedere la poliziotta e si mise accanto a lei, cominciando a cospargere il suo collo con quella pomata, iniziando a spalmarla e a massaggiarle lentamente il collo.

Ridacchiai scuotendo la testa, a quella considerazione.
Che discorsi...
Lo seguii in una sorta di cantinetta, dove lui da un mobile prese un vasetto.
L'ambiente era rustico e confortevole, mi piaceva.
Mi fece sedere ed iniziò a passare la pomata sui lividi.
Erano larghi e scuri e dubitavo che sarebbero passati in poco, ma ormai dovevo provare.
Rimasi in silenzio in quei momenti, senza sapere bene cosa dire.

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Restarono in silenzio entrambi.
Poi Herbert finì di massaggiare il collo di Gwen e si alzò, riponendo il vasetto di pomata.
"Ecco, vedrà che prestò non avrà più segni." Disse fissandola.

Anche lui ricambiò il silenzio, finché non finì con le mani sulla mia pelle livida e tumefatta.
"Grazie mille, anche se davvero non doveva" con l'accenno di un sorriso di circostanza, mentre mi alzavo dal mio posto.

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"Magari era un modo per mostrare a qualcuno questa pomata eccezionale." Disse con un leggero sorriso Erbert a Gwen. "Scherzi a parte, noi gente di campagna abbiamo segreti molto antichi, alcuni vecchi come il mondo. Lo tenga presente durante le sue indagini." Fissandola.

Ridacchiai alla sua battuta annuendo.
"Spero lo sia" annuendo.
Mi concentrai su ciò che disse e lo impressi ben bene nella mia mente.
Poteva essermi utile?
Oh sì.
E le mie costanti paranoie da agente mi fecero chiedere il perchè di quella precisazione, ma ero troppo stanca al momento.
"Lo farò" dissi solo "Mi scusi, ma ho bisogno di riposare, è stata una giornata complessa..." aggiunsi.
Uscii da lì e mi avvisi verso camera mia per riposare un po'.

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Gwen tornò in camera sua, aveva bisogno di riposare.
Infatti si addormentò poco dopo, per svegliarsi poi solo nel tardo pomeriggio, ma solo perchè qualcuno bussò alla sua porta.

Mi addormentai subito e riposai tranquillamente fino al pomeriggio, quando mi svegliai perchè sentii bussare alla porta.
Mi alzai dal letto un po' controvoglia, dovevo ammetterlo, ma andai comunque ad aprire per vedere chi fosse e cosa volesse.

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Era Gan.
"Gwen..." disse "... sistemati e scendi di sotto... c'è stato un altro cadavere... ma non di un bambino e non si sa ancora se si tratti di omicidio oppure no..."

Era Gan e ciò che disse mi fece sospirare di svilimento.
Anche se ero sorpresa, dal momento che non si trattava di un bambino.
"Arrivo..." mormorai solo.
Andai poi a darmi una rinfrescata e a sistemarmi, presi pistola e distintivo e scesi giù da Gan per andare sulla scena del delitto.

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Gwen si preparò, raggiunse Gan al pianterreno e insieme andarono in auto sul luogo in cui era stato trovato il cadavere.
"Si tratta di quella vecchia che ti ha aggredito." Disse lui lungo la strada. "E' sta ripescata in un canale un'ora fa."
Arrivarono dove era stato trovato il corpo.
Sul posto c'erano già Goz, Sard e Lion, oltre all'uomo aniano che aveva portato via la vecchia quando stava per strangolare Gwen.

Io e Gan ci incamminammo verso il luogo del delitto e restai sbigottita alle parole del mio collega.
"Dici sul serio?" sorpresa.
Sul posto c'erano già tutti, compreso Goz e ciò mi disturbò parecchio, ma tant'era.
C'era anche l'uomo che l'aveva tirata via.
"Cosa sappiamo?"

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"L'uomo anziano è suo marito." Disse Gan a Gwen. "Dice che sua moglie soffriva di disturbi mentali e noi ne sappiamo qualcosa." Fissadola. "Spesso caminava da sola senza meta nella campagna e stavolta pare si annegata nel canale."
Si avvicinò Goz, con il suo sguardo lascivo su Gwen ed un sorriso da marpione.

"Immaginavo lo fosse" annuendo, riguardo l'uomo.
"Solo questo? Beh, daremo un'occhiata e vedremo se c'è qualcosa in più" dirigendomi verso il canale.
Poi, com'era previsto, Goz mi si avvicinò.
Rivoltante come sempre.
"Ha qualcosa da dire?" con tono apatico e laconico, sperando di togliermelo dalle scatole prima possibile.

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Goz guardò Gwen per un lungo istante, con uno sguardo lascivo, unto di fantasie che avrebbero fatta sentire sporca qualunque ragazza per bene.
"Perdita di tempo per voi dell'Afrapol..." disse fumando "... è un incidente, nessun omicidio stavolta. La donna non ci stava con la testa ed è finita nel canale. L'acqua è fangosa ed è finita a picco. Potete tornare alla vostra villa." Fissando Gwen.

Oh non hai idea di quanto tu abbia ragione piccolo...
"E come mai proprio Raspon?" quella predilezione mi incuriosiva "Ha qualcosa di particolare che ti attrae?" lo guardai dritto negli occhi.
Forse la madre non aveva poi tutti i torti, forse c'era davvero qualcosa di strano in quel bambino.
Ma cosa? Cosa poteva essersi insinuato nella mente di un bambino per arrivare a tanto?
Mistero della mente umana... oh e a me piacciono i misteri della mente umana!
Più di un buon barolo invecchiato! (Beh, quasi!)

Bypassai la sua occhiata, perchè veramente ne avevo abbastanza, ma a ciò che disse poi quasi scoppiai a ridere.
"Cosa è di nostra competenza e cosa dobbiamo fare spetta a noi deciderlo, non a lei. Ci faccia lavorare" dissi solo, con tono secco, prima di continuare dirigendomi verso il canale.

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"Perchè Raspon è un Titano ateo, è potente e non è obbligato a seguire le regole, dottoressa." Disse vispo il bambino ad Ester. "Lui così può distruggere chiunque, senza preoccuparsi di essere poi punito." Fissandola.
Nel frattempo Gwen e Gan erano sul luogo del ritrovamento della vecchia.
Goz rise forte.
"Buon lavoro, allora!" Esclamò divertito.
Gan allora fece cenno a Gwen di andare a vedere il cadavere.
I segni sembravano evidenti e causati dall'annegamento.
Lì vicino c'era l'anziano marito con lo sguardo cupo.

Lo ignorai e proseguii, avvicinandomi a Gan.
Osservando la donna, sembrava davvero che si trattasse di annegamento e dunque un incidente.
Ma non sapevo se ero disposta a crederci del tutto, ancora...
C'era anche il marito, che fissava la scena con sguardo cupo ed io mi avvicinai a lui.
"Buon pomeriggio" con tono cordiale "Ci siamo conosciuti prima, si ricorda?" Guardandolo.
"Saprebbe dirmi qualcosa, in merito a ciò che sua moglie ha fatto prima di finire nel canale? Se è andata in un posto in particolare, o ha visto qualcuno..."

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L'uomo annuì a Gwen.
"No, è uscita come al solito..." disse "... le permettevo di passeggiare, la faceva stare meglio... ma poi... è finita in quel canale... ma forse è meglio, ha smesso di soffrire... che il Cielo mi perdoni..."

Lo ascoltai e beh... Non mi fu d'aiuto, com'era prevedibile.
"Capisco come si sente..." mormorai.
"Condoglianze per sua moglie..." aggiunsi poi, in tono più rispettoso e tornai da Gan.
Era evidente che non potesse essermi d'aiuto, dunque non aveva senso avvilirlo in un momento simile senza motivo.

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Mica scemo il ragazzino!
Beh, mio caro, non c'è bisogno di essere un titano ateo per uccidere chi si vuole senza pagarne le conseguenze, se vuoi ti darò qualche lezioncina quando sarai grande.
Oh quanto bisogno ho di sangue!
No, non mi devo distrarre!
Il bambino, il titano, i cattivi, su su..
Cosa aveva detto che aveva catturato la mia attenzione? Ah si!
"Interessante, e invece tu vieni punito se fai qualcosa di male, e magari anche se non hai fatto niente di male, non è vero? E questo ti fa arrabbiare!" sospiro, complice, avvicinandomi addirittura al bambino.
"È la tua mamma che ti punisce o qualcuno di estraneo?" come se fosse un nostro segreto.

Il bambino guardò Ester.
"No, mia madre è brava." Disse. "Anche la maestra a scuola lo è. A volte è capitan Rasti che si arrabbia con me..."
Nello stesso momento Gwen e Gan erano poco lontani dal cadavere.
Ad un tratto arrivò un'auto sportiva.
Da essa scese un uomo dall'aspetto fascinoso ed un certo slancio nei modi.
Si guardò intorno e poi cominciò a filmare il luogo col cellulare.
https://www.rollingstone.com/wp-cont...3-87382_lg.jpg

Stavo ancora osservando la scena, quando vidi un tipo belloccio fermarsi poco distante e iniziare tranquillamente a filmare la scena.
Come, scusi?
Era così che funzionava, da queste parti?
Così, lo raggiunsi.
"Buon pomeriggio" lo salutai educatamente "Sono l'agente Gwen Ygraal, dell'Afrapol. Posso chiederle chi è e cosa ci fa qui?" guardandolo con un sopracciglio inarcato.
Volevo evitare di fare da subito la parte del poliziotto cattivo, ma davvero, questo era un luogo di rinvenimento di un cadavere, non uno spettacolo teatrale.

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L'uomo si voltò e Gwen si ritrovò i suoi occhi addosso.
"Oh, molto lieto." Disse porgendole la mano per presentarsi. "Sono Ivan Guerin, un giornalista, agente." Sorridendole.

Lo guardai e strinsi la mano che mi porse.
"Bene, signor Guerin, ha un tesserino e dei documenti?" con tono professionale.
"La informo comunque che non c'è niente di interessante da vedere."

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"Oltre lei..." disse lui sorridendo a Gwen e dandole il tesserino "... intende?"
Mise via il cellulare.
"Come agente lei è troppo bella per spaventarmi." Facendole l'occhiolino.

Sospirai senza un tono preciso, mentre prendevo il tesserino.
Ma cosa avevano tutti, qui?
C'era per caso qualche virus, un morbo, qualcosa di infettivo?
Era contagioso?
Scorsi sul tesserino le informazioni che lui mi aveva già dato e poi glielo restituii.
"E lei è marpione abbastanza per essere davvero un giornalista..." commentai, con divertito sarcasmo.
"Comunque dico davvero. Quella donna pare sia davvero caduta nel canale per un incidente, era instabile mentalmente e questo è quanto. Poco interessante, perfino per una cittadina di campagna" commentai poi.

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Bingo! Ecco da dove veniva tutto quello.
Capitan Rasti, e chi sarà stato?
Un amichetto immaginario?
Un maniaco capace di plasmare giovani menti a suo piacimento?
Un bulletto?
La cosa si faceva interessante.
Quando qualcuno riusciva a piegare la mente di un altro, lo consideravo sempre qualcosa di interessante.
"Oh e chi è capitan Rasti? Sembra un tipo interessante!" con aria complice e divertita.

Ivan rise di gusto.
"In realtà io adoo le periferie e le campagne." Disse a Gwen. "qui accadono le cose che attirano il pubblico, sa? Parlo di mistero, di enigmi e cose simili. Una vecchia finita in un canale dopo la morte di 2 bambini. E' tutto molto inquietante, non crede? E poi da sempre ci sono leggende di strege e fatti simili, agente."
Intanto Ester era col bambino e sua madre.
"Capitan Rasti è il mio miglior amico, dottoressa." Il piccolo.

Alzai gli occhi in su, mentre continuava a parlare.
Sembrava li facessero tutti con lo stampino, qui...
"La polizia però indaga sui fatti, non sulle leggende" ribattei "Potrebbe fare il romanziere, più che il giornalista, sa? Visto che le piacciono così tanto queste storie..." sarcasticamente, tornando da Gan.

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Il giornalista rise e guardò Gwen andare via.
Allora tirò fuori di nuovo il cellulare e riprese quel posto.
Camminava liberamente e si avvicinò anche al cadaere, per quanto possibile e cominciò a parlare con il marito della vecchia.

Notai che il giornalista rimaneva ancora.
Si avvicinò per quanto possibile al cadavere, poi parlò col marito della donna.
"Quanto odio la morbosità dei giornalisti..." commentai sottovoce con Gan.

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"Mandiamolo via." Disse Gan a Gwen.
Il giornalista parlò a lungo con marito e annotò tutto.
Poi parlò a Goz, anche con questi per un bel pò.
"Sembra abbia raccolto molte informazioni..." mormorò Gan "... che faccia di bronzo... ha cercato di averne anche da te, perciò faceva il piacione..."

"Non puoi farlo" dissi a Gan "I giornalisti possono stare qui, è un loro diritto e non possiamo cacciarli, lo sai..." sospirando.
Nel frattempo, lui aveva continuato a fare domande in giro.
Poi, guardai Gan.
"Noti e ricordi tutti quelli che fanno i piacioni con me? Sei geloso, per caso?" lo punzecchiai, divertita, ricacciando poi.
"Chiedesse pure, comunque. Non ho nulla da dirgli" con tono pacato e di nuovo serio.

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"Già, ma lo prenderei a pugni." Disse seccato Gan guardando il giornalista. "Geloso?" Voltandosi verso Gwen. "Naa... sei troppo contesa per i miei gusti." Con un mezzo sorriso.
Intanto il giornalista saltò in auto e andò via.