Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-02-2016 17.54.40

Il servo condusse Gwen dal padrone.
La fece entrare nella sua stanza e poi andò via.
Qui la ragazza trovò l'uomo immerso in una tinozza di acqua calda e profumata.
“Hai tentato di scappare...” disse con i lunghi capelli bagnati dal vapore “... ma non ti biasimo... e non ti punirò... io al tuo posto avrei fatto lo stesso... e fuori da questo castello non posso certo vantare pretese su di te... anzi, devo rivolgermi a te dandoti del voi... ma qui torni ad essere la mia serva...” le passò una spugna bagnata “... lavami la schiena... a meno che tu non voglia scappare di nuovo stanotte...”

Guisgard 12-02-2016 17.59.10

“Perchè anche io non sono capita dagli altri...” disse Didas ad Altea “... ma solo giudicata, criticata e derisa...” fissò il cielo oramai chiaro di luce ma nuvoloso “... ma parlatemi dell'uomo che dite di amare e che volete salvare... da chi o da cosa? Perchè è in pericolo?” Sorseggiando ancora il vino liquoroso.

Lady Gwen 12-02-2016 18.01.55

Quando entrai, vidi il padrone immerso in una tinozza di acqua calda e profumata e i lunghi capelli scuri bagnati dal vapore.
"Sul serio avreste fatto lo stesso? Stento a crederci..." dissi, con un sorriso sarcastico.
Poi mi porse una spugna.
Non potevo lamentarmi, poteva andarmi molto peggio.
Così mi avvicinai a lui e feci ciò che mi era stato detto.
"Scappare, dite... Se vi dicessi che voglio scappare di nuovo che fareste? Comunque Ho sempre trovato interessanti i boschi di notte..." dissi con una leggera risata "Perchè avete detto che forse il bosco mi aveva solo salvata?"

Altea 12-02-2016 18.04.22

Non mi aspettavo quella domanda...e se fosse stato un pericolo...per lui...come potevo parlare.."Lui? E' bello come queste Terre...il suo splendore solare, anche se non è originario di qua. E i suoi occhi si confondono con il Cielo e l' acqua dell' Helsa. Voglio salvarlo da morte certa...da gente che potrebbero nuocergli..e io stessa rischierei..non posso dirvi di più..proprio per lui. A dire il vero...non sono nemmeno convinta lui sia qui...perchè me l' hanno negato di sapere. Ma pure lui non mi vorrebbe...quindi sembra inutile parlarne, e poi...aveva una donna bellissima e penso lo stia aspettando..era un Amore di anni fa ma la fiamma non si è spenta...forse parlarne ancora mi farebbe solo male" sorridendole e bevendo il vino liquoroso.

Clio 12-02-2016 18.09.53

Sorrisi ad Estea.
Poi trasalii a quelle parole di Pisone.
C'eravamo completamente perse la notte, com'era possibile?
"Non preoccupatevi, milord.." Sorridendo "Sappiamo badare a noi stesse..." Con l'ombra di un sorriso divertito, e un'occhiata d'intesa con Estea.
"Vi auguro buona fortuna per il torneo..." Con un cenno del capo.
Così mi alzai e uscii dalla locanda.
Non c'era tempo da perdere.

Guisgard 12-02-2016 18.22.46

I due amanti si stesero su quel semplice giaciglio, che subito cominciò a scricchiolare sotto il peso ed il vigore dei loro corpi che si amavano.
Lui era dentro di lei, turgido e palpitante, muovendosi con vigore e passione sul suo corpo, causandole vibrazioni incontrollabili, facendo fremere ogni parte della dama come le onde del mare che si increspano.
Fremevano e godevano con un'intensità sconosciuta forse a tutto ciò che avevano provato fino ad all'ora.
Le loro bocche ed i loro sensi erano pura fiamma che bruciava senza consumarsi mai.
Gaynor sentiva fondersi dentro, sotto i vigorosi colpi di Adespos, giacendo inconsapevole delle urla e dei gemiti che non poteva più trattenere.
E quella danza, quell'estasi durò a lungo.
Più e più volte si perse nell'improvviso piacere che raggiungeva vette assolute.
Adespos l'amava con tutto se stesso e lei si sentiva sua.
Solo sua.
Le loro mani erano aggrovigliate, i loro corpi sudati.
Tutto era come sparito, terminato.
Il bosco ed i suoi suoni, quel villaggio fortificato e tutti coloro che lo abitavano.
Solo le strida di lei che godeva e l'ansimare di lui che la possedeva.
E continuarono così, fino a consumarsi nel piacere più alto e profondo.
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Guisgard 12-02-2016 18.24.20

La notte trascorse lunga, angosciante e quasi del tutto insonne per Dacey.
I sensi di colpa, la paura e l'ansia furono fantasmi troppo forti per la principessa egea.
Alla fine giunse l'alba ed il nuovo giorno.
Pian piano il castello si risvegliò.
Poco dopo qualcuno venne a bussare.
“Milady...” disse Betta entrando “... è ora che vi prepariate... tra un'ora partirete per Fertaldos...”

Guisgard 12-02-2016 18.34.35

Gwen si chinò e cominciò a lavare le spalle robuste del suo padrone.
Il vapore era intenso ed i capelli della ragazza in breve si inumidirono del tutto.
“Certo che scapperei...” disse lui con gli occhi chiusi e rilassato, con l'acqua che fuoriusciva dalla tinozza piena, bagnando il lembo del vestito di lei “... scapperei da qui lontanissimo... si, lo farei, se fossi libero come te... ma non posso lasciare questo castello...” mentre il profumo dei sali avvolgeva la stanza “... comunque non ti ha salvata il bosco... ma questo castello... facendoti tornare qui...”
Di fronte alla tinozza c'era un grosso specchio ovale, attraverso il quale il padrone poteva fissare Gwen dietro di lui, con i suoi abiti che per l'umidità diventavano a poco poco sempre più trasparenti, mostrando il fresco e morbido corpo di lei.
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Guisgard 12-02-2016 18.37.42

“Sembra un Lancillotto redivivo a sentire voi...” disse sorridendo Didas “... un uomo bello ed innamorato del suo Amore passato... ma perchè soffrire per un uomo che ama un'altra donna?” Fissando Altea. “E come si chiama costui?”

Dacey Starklan 12-02-2016 18.39.40

Era stata una nottata insonne, mi ero rigirata più e più volte nel mio letto e pianto tante lacrime fino a prosciugarle del tutto.
Avevo sbagliato completamente e non potevo tornare indietro per rimediare.
<< Si...Sono sveglia.... Un attimo e sono pronta, non c'è bisogno che entriate>> mormorai mettendomi alla specchio e cercando di mascherare gli occhi arrossati e gonfi.
Chiusi definitivamente il mio bagaglio.
Non era più il tempo di rimpiangere il passato, ormai mi ero imbarcata in quella faccenda e dovevo andare avanti, nel bene e nel male.
<< Sono pronta, fate portare il mio baule alla carrozza >> ordinai lasciando la stanza.
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