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"Questo potremo vederlo dopo, magari farò una selezione di quelli migliori e se, quando glieli mostrerò, non sarà ancora soddisfatto, potremo fare un'altra serie" annuendo "Solitamente, però, preferisco sempre farla, non si può mai sapere, anche per sicurezza" aggiungo, finendo il caffè.
"Riprendiamo?" sorridendo entusiasta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardo, indagando un po' sul suo sguardo e gli lascio un bel sorriso.
"Sai una cosa, non amo tanto questi posti. Sono una tipa più da... Aria aperta" dissi sincera. "Possiamo tornare a casa insieme. Avviso le mie colleghe e ce ne possiamo andare" dissi. "Però lasciatelo dire, studiare nel weekend è da galera" ridacchiando. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Era come il giorno di natale e del mio compleanno messi insieme.
Sentire del vero cibo sulla lingua, l'acqua morbida e il sapone delicato che non irritava la pelle come quella specie di cosa che vendevano allo spaccio. Sì, ce l'avevo fatta davvero. Ora dovevo solo... Sobbalzai immediatamente a quel suono, che indicava l'ora della conta. No, non era la conta, era solo il telefono. Avevo persino smesso di telefonare negli ultimi anni, a nessuno importava più di me, nessuno mi aveva mai creduta. Paradossalmente le uniche persone a cui tenessi ora erano dietro le sbarre, ma sapevo che sarebbero state felici per me sapendomi libera, e chi invece non mi sopportava... sarebbe stata felice di sapermi fuori dai piedi, anche se l'immagine di me in quel momento mentre mangiavo pesce crudo dal vassoio sontuoso di una suite in centro beh, le avrebbe provocato un infarto probabilmente. Ma non mi importava, mi importava solo che ero di nuovo libera e... viva. Però quel suono fastidioso continuava e mi mandava in bestia. Finchè non rispondi.. Giusto, giusto.. dovevo assolutamente imparare di nuovo a vivere tra la gente normale, e riacquistare quelle piccole cose per cui: se il telefono suona, si risponde. Allora mi sporsi, ancora avvolta nella vestaglia di cortesia che c'era lì nella suite e riposi. "Sì, pronto?" con la voce più cordiale e distaccata che riuscissi a fare. https://i.pinimg.com/564x/07/33/ea/0...1e165183f9.jpg |
“Certo.” Disse Elv a Gwen, per poi sgranchirsi i muscoli.
Allora riprese con le sue pose plastiche, in cui eseguiva accenni di mosse tipiche della sua disciplina marziale. I suoi muscoli erano sempre più levigati, lisci, unti, gonfi, tesi, rigidi e tutto cominciava a prendere un che di sensuale, persino di erotico. Ad un tratto Elv si sfilò i pantaloni, restando solo con un boxer nero addosso. E così riprese i suoi movimenti davanti all'obbiettivo di Gwen. |
Ryusei si illuminò.
“Dici...” disse a Nyoko “... dici sul serio? Pensavo ti piacesse stare qui! Oh, perfetto!” Ridendo come un bambino. “Beh, allora andiamo, così faremo magari il giro lungo e chiacchiereremo un po'.” Annuendo. |
"Mi piace fare amicizia, ma non mi piace stare in luoghi chiusi e caotici" dissi per poi vederlo ridere e trovandolo dolce. Sembrava di compagnia. Annuì e mi avvicinai di più a lui.
"Ci sto" dissi guardandolo e sentendomi sicura. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Annuii e mi rimisi dietro l'obiettivo.
Riprendemmo io con le mie foto e lui con le sue pose, ancora e ancora. I suoi muscoli si tendevano di nuovo, si irrigidivano, diventando più lisci e definiti. Senza che me ne accorgessi, sfilò i pantaloni, rimanendo solo con un paio di boxer neri addosso. Non sapevo quanti battiti avevo perso, e da quante ore esattamente avessi smesso di respirare, sapevo solo che adesso potevo davvero dire di non aver mai visto tale perfezione terrena. Calma, Gwen, calma Respirai a fondo, mentre con una mano stringevo forte il treppiede e con l'altra cobtinuavo a scattare imperterrita, nel flebile tentativo di non distrarmi troppo, anche se era molto, molto difficile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Signorina Blond...” disse la voce del portiere a Clio “... è giunto il suo manager e chiede di salire in camera. Lo faccio salire?”
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Ryusei pagò il conto ed uscì insieme a Nyoko dal chiassoso locale.
I due ragazzi risalirono il Lungolagno, fino al centro cittadino, dove dominavano i grandi quartieri di negozi d'elettronica e locali pieni zeppi di videogame di ogni tipo. Le infinite luci di Afragolopolis, gli alti grattacieli e la sterminata Antenna della Radio svettavano su quella moderna Babilonia. “Dimmi...” lui a lei “... ti va un gelato?” |
Gli scatti continuarono ancora ed ancora, fino a quando lo stesso Elv ritenne fossero sufficienti.
“Credo per oggi vada bene...” disse “... no? Posso avere qualcosa per asciugarmi, per favore?” Guardandola. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 02.31.48. |
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