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"Non ne ho idea..." disse Elv a Gwen "... e credo che solo bussando a questa porta lo potremo sapere... ma temo che si rischi di essere indiscreti come minimo..." perplesso.
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Avevo bisogno di toccarlo, di sentirlo addosso a me.
Necessiravo della sua vicinanza,e del contatto con il suo corpo. Lui mi mise una mano sul fianco e tutto in me si accese ancora si più, alzai lo sguardo per cercare i suoi occhi e li trovai come i miei, ardenti e carichi di desiderio. Poi ascoltai le sue parole, sul libro. Non dovevo perdere di vista la missione nemmeno davanti a una tale ed eccitantissima distrazione. Certo che non era facile. La cosa si faceva sempre più intrigante. "Ecco, ora sembra di essere catapultati in un film dell'orrore!" ridacchiai appena, stringendomi lievemente a lui, quasi avessi bisogno di protezione. "Dai, cerchiamo la lapide!" tutta entusiasta io. |
Taddeus la guardòe sorrise.
"Perchè no." Disse. "Come due turisti in cerca delle particolarità del posto." Stringendo Destresya, con quel braccio attorno ai suoi fianchi, ancor più contro di lui. "Andiamo, mia cara." Con fare confidenziale. SEguendo le indiczioni del libretto guida di lui, girando per quei giardini, infine trovarono la strana lapide. E su di essa lessero queste parole incise: “Qui si è consumato l'ultimo rogo per stregoneria nelle terre Fleegesi. In questo luogo fu bruciata l'avventuriera Ipazias, donna colta, affascinante, artista e poetessa, amante della vita e della libertà, messa a morte tra le fiamme e seppellita in terra sconsacrata.” |
Quel contatto inebriante, quella stretta così rassicurante e quella complicità che mano a mano ci legava sempre di più.
Ero estasiata, emozionata, eccitata e inebriata da tutta quella situazione. Sentivo il cuore battere sempre di più, e avevo una gran voglia di lasciarmi andare, sebbene il mio istinto mi mettesse in guardia dalle situazioni in cui potevo perdere il controllo. Oh e se avrei perso il controllo con lui. Lo avrei perso e riperso, eccome. Quando arrivammo alla lapide, dovetti mio malgrado lasciare il suo braccio e avvicinarmi ad essa, chinandomi sull'erba che la circondava. Lessi la scritta, e poi presi il mio smartphone, o almeno quello che agli occhi di un contemporaneo doveva sembrare tale per evitare gli anacronismi, ma che conteneva la tecnologia del mio tempo. "Facciamogli una foto!" sorrisi, puntandolo verso la lapide. In realtà non avrebbe fatto solo una foto, ma quel dispositivo era in grado di analizzare ogni aspetto di quell'oggetto. Poi mi alzai e guardai Taddeus. "Un rogo per stregoneria..." pensierosa "Queste cose non portano mai bene... dovremmo documentarci su questa Ipazias per capire meglio la faccenda, non credi?". |
Taddeus rise.
“Mi sembra una detective.” Disse divertito a Destresya. “Dopotutto a me interessava solo di conoscere per sommi capi la leggenda, ma se vuoi indagare a 360°, beh, non c'è problema.” Fissandola. “Credo però che la mia guida non dica molto su questa Ipazias...” sfogliando il suo libretto. |
Lo guardai negli occhi, uno sguardo intenso e penetrante.
"Chissà, magari lo sono!" facendogli l'occhiolino. Sorrisi alle sue parole, avvicinandomi di nuovo a lui, cercandolo e trovandolo. "Beh, magari online potremo trovare qualcosa di interessante.." fissandolo negli occhi intensamente, con voce calda, sensuale, come se avessi detto qualcosa di infinitamente più eccitante. "Però io non ho con me il mio portatile..." dissi solo, con un sorrisetto malizioso, mordicchiandomi appena il labbro, sperando che avrebbe colto il sottinteso di quella frase. |
La fissò tutta per un lungo istante.
Destresya si sentì scivolare addosso tutto lo sguardo di Taddeus. Uno sguardo, caldo, persino immorale, proibito. E questo la faceva sentire una cattiva ragazza. Molto cattiva. “Ma certo...” disse lui sorridendo “... possiamo salire in camera mia...” guardandola diritto negli occhi “... li ho il mio pc...” porgendole la mano. |
Sorrisi, compiaciuta ed eccitata da quelle parole.
Era esattamente quello che volevo, essere da sola con lui, senza nessuno intorno. Senza le convenienze da rispettare, senza nessun limite o nessun freno. Che razza di effetto mi faceva quell'uomo, come mi perforava l'anima, come sapeva scuotermi nel profondo. Non era da me comportarmi in quel modo, eppure mi faceva perdere ogni controllo, ogni inibizione. "Oh mi sembra un'ottima idea.." mormorai, con la voce calda e vogliosa di chi sta sognando ben altro del pc. E considerando come mi guardava, quello sguardo che mi faceva sciogliere e bruciare contemporaneamente, anche lui doveva pensare la stessa cosa. Allora presi la sua mano e lo seguii, in quella che si prospettava essere la migliore delle avventure. |
Mano nella mano Taddeus e Destresya tornarono nella hall e con l'ascensore salirono al piano dove lui aveva la stanza.
Era questa una camera grande, ben arredata e con diversi comfort. “Prego, accomodati pure...” disse lui aprendo la porta e facendola entrare per prima, mostrando la sua cavalleria. Si tolse la giacca e si allentò la cravatta, per poi avvicinarsi al mobile bar. “Cosa ti va di bere, cara?” Prendendo dei bicchieri e fissandola. |
Per tutto il tragitto sentivo l'elettricità fra di noi caricarsi ed essere sempre più pronta ad esplodere.
Ogni cosa gridava la voglia e il desiderio inespresso per questi due sconosciuti che si erano riconosciuti nella notte. Quando arrivammo nella sua stanza mi guardai intorno, era ampia, spaziosa e luminosa, niente male. Ma sarebbe potuta essere una topaia, che in quel momento proprio non mi importava. Mi sedetti sul divanetto, fissandolo, accavallai le gambe e mi appoggiai al morbido schienale. "Sei tu il padrone di casa..." con voce sensuale, come se dicessi tutt'altro "Stupiscimi.." con un sorriso di chi già pregusta tutto quello che verrà. http://i65.tinypic.com/14ujiw4.jpg |
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