Annuii vedendo che accettava di collaborare.
Hiss iniziò a fargli delle domande precise e mirate ed era ciò che volevamo sapere.
Aveva detto che ci avrebbe aiutato, dunque confidavo che rispondesse in maniera attendibile.

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Il vecchio annuì.
"Allora... l'edificio è molto vecchio... credo abbia un paio di secoli... io l'ho comprata da un contadino che la utilizzava come deposito per gli attrezzi... non so cosa fosse prima ancora... forse un ricovero per animali o forse una dispensa..."
"Bisogna saperlo con precisione." Fece Hiss.
"Si, vero." Elv che era accanto a Gwen.

Ascoltai le informazioni, ma alcune non erano precise.
"Sa dove potremmo verificare quest'ultima informazione?" al vecchio.

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Richiusi la pochette e lo guardai con un'espressione enigmatica."Mi hai chiesto la mia storia, e te l'ho raccontata.. magari l'Angelo della Morte verrà anche per me.." con un leggero sorriso.
Mi tirai su, e andai a sistemare la collana.
Il servizio in camera doveva essersi proprio dimenticato di noi.
Tornai a sedermi e lo guardai negli occhi.
"E tu? Chi è davvero l'inafferrabile Pantera?" scrutandolo "Sembri così misterioso..".

"Io non lo so..." disse il vecchio visibilmente provato "... sono un povero bottegaio... ho sempre fatto solo questo durante la vita, sono un uomo semplice ed ignorante..." fissando Gwen e gli altri.

Sospirai appena.
Forse avevamo un po' esagerato, ma dovevamo capire.
"Beh, direi che possa bastare, abbiamo saputo ciò che abbiamo chiesto, magari la polizia si occuperà di indagare e vedere cosa fosse questo posto prima di essere una bottega e un deposito. L'uomo mi sembra provato ed io ho già abbastanza morti sulla coscienza a cui dar conto..." sottovoce a Set.

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"Un ladro" disse Cristiano fissando Destresya davanti a lui "che si è ritirato a vita privata." Sorridendo.
Bussarono alla porta.
"Ecco il servizio in camera..." fece Cristiano.

Elv annuì a Gwen.
"Io credo che però lui debba restare in stato di fermo stanotte." Disse Set indicando il vecchio. "Potrebbe fuggire..."

Lo guardai con una punta di disappunto.
"Accidenti, che rivelazione!" portandomi la mano al petto come se avesse detto qalcosa di sconvolgente.
"Con tutte queste informazioni su di te potrei confondermi!" sarcastica.
Era chiaro che non voleva dirmi di lui, quindi perchè chiedere di me?
Un po' mi pentii di avergli rivelato la verità, visto che lui non sembrava interessato a parlare di sè.
Poi arrivò il servizio in camera, mi alzai e andai ad aprire.

Sospirai con aria greve.
Non avrei voluto arrivare a questo, non avrei voluto, ma avevamo già perso il nipote, perdere a che lui sarebbe stato ancora peggio.
Feci allora cenno ai poliziotti.
Poi mi avvicinai al vecchio.
"Temo che almeno per stanotte lei dovrà rimanere in stato di fermo. Non tema, è solo per precauzione, mi occuperò personalmente affinché vada tutto bene, glielo assicuro" dissi, con tono accomodante.
"Fate in modo che sia trattato come si deve, è per questione di sicurezza, non è un criminale" ai poliziotti.
"Almeno lo spero..." avvilita, fra me e me.

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