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Mi incamminai persa nei miei pensieri e nella bellezza di quel posto, potevo udire le onde infrangersi in qualche basso scoglio o scivolare lentamente sulla riva.
Di tanto in tanto un canto di un pescatore, triste e malinconico o gioviale..rispecchiando le loro richieste e sogni a quel mare e alla luna. Mi soffermavo a giocare con la punta dei piedi sull' acqua nella riva, mi risentii rinata e bambina. Quasi dimenticai tutti i turbamenti, le parole dei borghesi...le liti interne..avevo sognato tanto di raggiungere le Flegee, per me era tutto questo e non poteva infrangersi questo sogno per delle faide inutili. Ma ritornai subito alla realtà quando il cielo iniziò a schiarirsi lentamente, facendo riflettere i primi raggi flebili dell' alba sul mare e screziarsi di azzurro e giallo..per un attimo pensai non mi interessasse di storie dei pirati, delle loro guerre tra nobili e politici seppur ne facevo parte..ma solo di quel mondo non di questo tra le flegee e capomazda e mi sentii straniera in quel posto e desiderosa di attraversare quel mare. Mi guardai attorno...dovevo aver camminato per molto tempo, non capivo dove fossi, d' altronde non conoscevo bene la zona. Mi avvicinai a un gentile pescatore anziano dalla pelle scurita dal sole, stava preparando la barca per andare a lavorare..."Messere, scusate..penso di essermi persa, sapete dove devo andare per Palazzo delle Ginestre? E' la mia residenza, sono da poco arrivata qui..e penso di aver camminato molto stanotte". http://i64.tinypic.com/2lnvf5u.jpg |
Dovetti trattenermi dal fare un gesto di esultazione quando gli uomini confermarono i miei pensieri. Tuttavia quella storia aveva davvero dei dettagli inquietanti stando alle loro parole.
Non solo la sfortunata famiglia dei Taddei era destinata a non poter mai amare ma se questo accadeva addirittura si palesava una mostruosa bestia degli dei peggiori incubi. E per una cosa simile non bastavano i semplici amuleti che vendevamo alla bottega anche se, istintivamente, afferrai tra le dita il mio medaglione che secondo la tradizione avrebbe offerto protezione contro la magia e il malocchio. Avrei voluto ascoltare ancora ma la sera iniziava ad avanzare e non volevo certo che mio zio si preoccupasse. https://encrypted-tbn1.gstatic.com/i...G72y4wPM0_FmxA |
Il rosato chiarore dell'albeggiare invase lieve il vialetto fino al piccolo cancello, illuminando così le sembianze della figura e rendendola ora riconoscibile a Clio.
Era un ragazzo, alto, dall'aspetto bonario e una curiosa andatura da dinoccolato. Se ne stava immobile con le mani sulle grate del cancelletto a fissare la brughiera che si liberava dalle ombre della notte. |
Approfittando della mattinata quasi primaverile, Gwen e Costanza fecero colazione insieme.
“Si, una cavalcata è davvero un'ottima idea.” Disse la donna. “A sentire i Capomazdesi, nulla è più affascinante della loro campagna.” Sorridendo. “Ma si sa, non sono certo campioni di modestia.” Ridendo poi. |
Io e Costanza facemmo colazione insieme.
Risi alle sue parole. "Beh,non hanno tutti i torti. Non pensavo di trovare un posto bello quasi quanto casa" dissi, sorridendo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il pescatore alzò lo sguardo sul molo che declinava verso le scogliere e fece un cenno col capo.
“Laggiù...” disse, indicando la direzione ad Altea “... percorrete la strada fino ad uscire dal porto e vi ritroverete nella viuzza che porta al palazzo di cui dite.” Ad un tratto però si udirono dei passi, come se qualcuno arrivasse correndo. Un attimo dopo giunse un giovane uomo sudato. |
La colazione continuò serena, tra tè, pasticcini e sorrisi tra Gwen e Costanza.
Finito, la donna diede ordine allo stalliere di preparare il cavallo della ragazza. Tutto ora era pronto per la cavalcata di Gwen nella verde campagna Capomazdese. |
Guardai verso la direzione indicata dal pescatore e sospirai.."Grazie..non è poi lontano, vi auguro una buona pesca". Ma qualcosa mi trattenne vicino al pescatore..prima dei passi veloci indefiniti e poi vidi un giovane uomo, era sudato..sembrava stesse correndo. Lo guardai per capire che stesse accadendo.."Che succede? State bene?" mossa da una preoccupazione insolita al mio spirito indifferente a ciò che mi circondava.
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I due uomini terminarono la loro inquietante conversazione ed entrarono nella locanda.
Dacey allora fece ritorno verso la bottega, dove suo zio la stava aspettando per cenare. Dopo cena l'uomo andò a coricarsi, visto l'indomani occorreva sistemare alcune mensole della bottega. E così la notte trascorse serena, sebbene l'eco di quelle storie sembrava scendere come un velo su ogni cosa. Al mattino lo zio si svegliò presto e riaprì la bottega. |
Quella luce dolce e chiara illuminò il vialetto e riuscii a vedere la figura.
Non sembrava una minaccia, ma non si doveva mai sapere. "Che ci fai qui, ragazzo?" Chiesi, con voce imperiosa. Dopotutto la sicurezza nel palazzo era sotto la mia responsabilità. |
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