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Vivian continuava ad ascoltare la conversazione tra i due uomini al tavolo vicino al suo.
“Ecco, ora sono senza cuoco.” Disse il primo. “Il libello di cui parlate è come quello trovato nella chiesa di San Michele?” Il secondo. “Già...” annuì il primo “... scritto da chissà quale sovversivo... un veleno per la nostra società...” annuendo. “Ma chi è l'autore?” Chiese il secondo. “Un anonimo sobillatore che si firma come l'Illuministico...” svelò il primo. “E cosa scrive in questi suoi libelli?” Fissandolo il secondo. “Fomenta gli spiriti semplici ed ingenui, favoleggiando di un un mondo nuovo, senza più chierici, né aristocratici...” spiegò il primo. |
Anche Theris salutò lord Corcionne,naturalmente in maniera più fredda e distaccata.
Presero così posto a tavola, dove i servitori avevano apparecchiato. E la cena cominciò. Si discusse di cose perlopiù futili, intervallate da questioni economiche e politiche, con la zia di Theris impegnata ad apparire ben informata su simili questioni, così d'interesse tra l'alta nobiltà. “Io credo” disse il vecchio gentiluomo “che l'apertura in città di una nuova sede della Taddeus porterà denaro liquido nelle tasche dei cittadini.” “E questa è cosa buona, vero, milord?” Fece la zia. “Buona?” Ripetè l'uomo. “Vitale direi per la nostra economia.” “Un'economia medievale e feudale...” intervenne Theris seduto accanto a Gwen “... ancora legata allo sfruttamento delle masse e così impegnata a salvaguardare i privilegi di chierici e nobili.” E sua zia impallidì. |
Ci sedemmo a tavola e non ascoltai quasi per nulla i discorsi che di susseguirono uno dopo l'altro, tutti accomunati dall'entusiasmo sempre più crescente della zia.
Sì parlò poi di una nuova fabbrica che stava aprendo in città. Alle parole di Theris vidi la zia impallidire. Lo avrebbe ammazzato, ne ero certa. "Perdonate la mia scarsa informazione Milord, in cosa commercia la Taddeus?" al nobile, cercando di cambiare argomento. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'intervento di Gwen fu assai opportuno.
Lord Corcionne infatti era rimasto alquanto sorpreso dall'uscita polemica di Theris e sua zia si era praticamente ammutolita. Ma quella domanda di Gwen sembrò sviare un po' il turbamento calato sulla tavola. “La Taddeus” disse lord Corcionne “è la più importante produttrice di armi del paese. In pratica rifornisce da sola quasi tutti i corpi militari dell'esercito imperiale.” |
Nyoko era stata come rapita da quello spettacolo.
La folla, l'attesa, le mongolfiere. Ma soprattutto la libertà di correre in strada e di vivere. Si, vivere. Ciò che mancava a lei. La libertà per sentirsi davvero viva. E mentre guardava la strada, Nyoko si accorse di un giovane. Era un ragazzo che ad occhio e Croce doveva essere poco più grande di lei, vestito in modo piuttosto semplice, con un grosso berretto in testa. Raggiunse il marciapiede sottostante la finestra da cui si affacciava Nyoko, sistemando poi a terra un basso sgabello, delle spazzole un barattolo di lucido. Era un lustrascarpe. |
"Oh, capisco" annuendo e prendendo la mano di Theris nella mia.
In realtà non me ne fregava nulla della fabbrica, ma il mio intervento era bastato a placare le acque. "Immagino dal nome che i proprietari siano i nobili capomazdesi omonimi, giusto? Perdonate, non sono di qui..." con un sorriso, sperando di tenere Theris a bada. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Oh, milady...” disse l'ometto con gli occhiali ad Altea “... purtroppo temo che la vostra richiesta resterà insoddisfatta. Vedete, il capo non ama recarsi a far visita a chicchessia. Se proprio volete conoscerlo e magari porgergli il vostro benvenuto in città, potete sempre recarvi al Palazzo dei Gigli, sede della Taddeus qui nella capitale.” Sorridendo.
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“Si, esatto.” Disse lord Corcionne a Gwen. “Sono proprio i nobili Taddei i proprietari della Taddeus.”
“Altri sfruttatori della povera gente...” ridendo piano Theris e suscitando l'inquietudine di sua zia. |
Dacey riuscì a trovare una carrozza e si fece portare verso il Palazzo dei Gigli.
Percorse il ricco corso, così munito di bei negozi, antiche botteghe e palazzi che si affacciavano sulla strada con i loro cornicioni in stile neoclassico e le logge impreziosite con fregi e sculture. La vettura svoltò infine in una viuzza laterale, raggiungendo prima una piazza, poi un vicoletto, oltre il quale si apriva un largo in cui sorgeva un lussuoso palazzo costruito secondo i canoni dell'architettura imperiali. “Ecco il Palazzo dei Gigli, madama.” Disse il cocchiere a Dacey. Un muretto di cinta, su cui si alzavano le grate aguzze di un lungo cancello, racchiudeva la bella costruzione ed oltre si intravedevano il vasto giardino, il cortile colonnato ed un largo androne. Il palazzo era stato costruito secondo i dettami della moda del tempo, su cui l'architettura imperiale aveva imposto temi e simboli. https://media-cdn.tripadvisor.com/me...seum-praha.jpg |
Theris commentò ancora ed io non sapevo più che altro fare.
Non ero in disaccordo con lui, ma mi preoccupavano le conseguenze e ciò che sarebbe potuto succedere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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