Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-10-2016 05.47.33

Il professore sorrise a Nyoko.
“Beh, molto interessante la sua opinione...” disse “... a tratti persino condivisibile. Anzi, per buona parte direi. Infatti il cattivo, per strano, spregevole ed assurdo che possa sembrarci, non è mai davvero conscio di esserlo. Egli è sempre convinto di fare la cosa giusta, di soddisfare un suo ideale. Tutti, anche i peggiori assassini erano convinti di ciò. Persino il peggiore di tutti, Lucifero, era convinto delle sue ragioni quando sfidò i Cieli e tutti gli Angeli del Paradiso.”

Clio 23-10-2016 05.49.27

Più mi guardavo intorno e più quel posto mi piaceva.
Mi piaceva un sacco, così pulito, futuristico e nuovo.
Seriolino fu gentile con me e mi accompagnò per i corridoi in cerca del professore.
Finchè non arrivammo da un altro uomo, di nome Tyson, che mi avrebbe accompagnato da lì.
"Grazie.." sorrisi appena, annuendo "Io sono Clio.." dissi poi, ricordando che bisognava presentarsi se uno diceva il proprio nome.

Guisgard 23-10-2016 06.00.40

“Piacere, Clio...” disse Tyson mentre la accompagnava dal direttore del centro “... non sapevo che il dottor Anellos avesse una figlia... così carina poi...” sorridendole.

Clio 23-10-2016 06.03.37

Da 43 giorni precisi...
Pensai, effettivamente poteva essere strano, ma tutto sommato quella bugia aveva sempre funzionato.
E non era poi una bugia dato che mi aveva creato lui.
Tuttavia mi aveva detto di parlare solo col professore, e così avrei fatto.
"Invece eccomi qui.." dissi solo, per essere gentile ma vagamente imbarazzata da quelle parole sul mio aspetto.
Mio padre mi aveva avvisato che poteva succedere, ed era per quello che mi aveva creato così, però non ci ero ancora abituata.

Guisgard 23-10-2016 06.08.55

“Mmm... non sei molte parole, vedo...” disse Tyson a Clio “... sei un po' timida, eh? Su, qui sei tra amici...” sorridendole “... comunque sei davvero carina, Clio... da perdere la testa...”
Arrivarono davanti ad una porta chiusa.

Guisgard 23-10-2016 06.10.34

Gaynor, stesa sul letto, godendosi finalmente un po' di tranquillità dopo l'ennesima giornata stressante, faceva scorrere col dito le pagine del notiziario sul suo cellulare, quando notò una notizia nuova.
Parlava della fuga di un malvivente dal penitenziario di Nolis.
Il lestofante, riuscendo in una rocambolesca evasione mai portata a termine con successo da nessuno, era poi fuggito a bordo di un'auto rubata, facendo perdere le sue tracce.
Ora la polizia batteva il territorio compreso tra Nolis e Capomazda City in cerca del criminale.
Il suo nome era Ardes Heros.

Guisgard 23-10-2016 06.12.30

Dacey si addormentò, per poi svegliarsi al mattino.
Era sola nel suo letto.
Ancora una volta.
Per l'ennesima volta.
Tardes non c'era e con ogni probabilità non era affatto tornato quella notte.
Un sms del marito sul suo telefonino chiarì ogni dubbio alla ragazza:

“Dacey, scusami, ma stanotte c'è stato un nuovo incidente e non sono riuscito a tornare.
Mi spiace...”

Clio 23-10-2016 06.18.02

Non sono qui per fare conversazione...
Ma mio padre mi ripeteva sempre di essere cortese, di non destare sospetti.
Così mi sforzai di sorridere leggermente "Sei gentile.." dissi solo, abbassando lo sguardo.
Non mi sentivo a mio agio, e non vedevo l'ora di poter parlare con il professore, sperando che lui avesse le risposte che mi avrebbero dato conforto in quel momento.

Guisgard 23-10-2016 06.22.27

“Già, proprio di poche parole...” disse deluso Tyson a Clio.
Poi bussò alla porta ed aprì.
Entrarono e videro un uomo di mezz'età, alto, di bell'aspetto e dai modi gentili.
“Dottore, la figlia del professor Anellos chiuese di voi.” Tyson.
“Prego...” annuì Iasevol.
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Dacey Starklan 23-10-2016 08.31.54

Una leggera luce attraverso la finestra, tramite uno spiraglio lasciato libero dalla tenda.

Mi stiracchiai pigramente ancor prima di aprire gli occhi e solo allora mi resi conto che era già mattina.

Accanto a me il letto era vuoto. Con una mano sfiorai il materasso rimasto freddo e sospirai.

Ci avevo davvero sperato quella volta. Come ogni volta. E come ogni volta ero rimasta delusa.

Notai che lo schermo del mio cellulare lampeggiava e infatti vi trovai un messaggio di Tardes.

Lo lessi impassibile mentre mi dirigevo in cucina a preparare del thè.

" Non ti preoccupare, lo capisco. Concentrati sul caso ora, so che è importante. Fammi sapere se torni per cena. Buona giornata": Fu la mia risposta.

La scrissi in modo automatico, ne avevo scritto tante di frasi simili.

Tardes però si sbagliava nell'accusarmi di non amarlo. Appena sposati io non avevo occhi che per lui, era il mio mondo e avrei fatto di tutto per renderlo felice. Ma lui mi aveva data per scontata, e infine il mio sentimento si era raffreddato. Ero stata ferita dalla sua assenza e ora facevo fatica a fidarmi di nuovo, benché lo desiderassi.

Vivevo come in un limbo con il nostro matrimonio sospeso.


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