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Ero ritornata totalmente in me....in tempo per vedere quella " Bestia " uccidere il lupo con un colpo secco......incurante del sangue che gli era schizzato addosso........mi sentii gelare ....il lupo che cercava....se avesse traghettato...fermarlo sarebbe stato impossibile...a meno che...mi rivolsi cosi' a Toraus.....<< Che male vi possono aver fatto, tutti i lupi di questa terra ?......vedo che ne avte uccisi quanto basta per appagare il vostro odio, se il motivo di questo grande odio e' dovuto solo alla perdita di alcune pecore. E' un lupo particolare che cercate......come farete ad essere sicuro che ucciderete quello giusto ?......>>......Non doveva traghettare, e in quel momento il suo unico interesse erano i lupi.........Madre cara proteggimi perche' ne ho la necessita'.......e cosi'.....davanti ai due uomini....il mio corpo si tramuto' in lupo.....Sorella cara come fai a stare in questo corpo...sembra cosi' strano e' la prima volta che assumo queste sembianze..il falco mi e' piu' familiare......ma veniamo dalla stessa scuola...e allora mettiamo in opera l'arte.........Cosi' a debita distanza da Toraus....incomincia a prendere dimestichezza col mio nuovo senso...l'olfatto.....e cavoli come puzzava !!! Incomincia a girargli intorno in un ampio cerchio...avevo il pelo irto sulla schiena, e l'effetto magia........aveva lasciato i due uomini in un leggero stato di confusione...intanto non staccavo gli occhi dal Tipaccio....e i miei denti erano tutti in bella mostra...ecco, ora difronte a te , non c'e' un lupo normale......
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Guardai qul vecchio e gli dissi: Scusatemi signore voi chi siete? e cosa fate qui in questa selva? poi guardai i suoi lavori e aggiunsi, complimenti signore sono delle belle immagini che voi avete scolpito su questo marmo,poi mi girai verso gli altri del grupoo e dissi, compagni ora che strada prendiamo? sembra che il nostro cammino sia molto lungo avremo bisogno di cibo e acqua se vogliamo sopravvivere.
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"Avete ragione sono davvero bei lavori.."dissi a cavaliere25 "per quanto riguarda i viveri possiamo provare a chiedere al vecchio"...cosi mi rivolsi all'anziano uomo e dissi"scusate buon uomo potete indicarci dove poter far scorta di cibo ed acqua?o magari potete procurarcene voi?"e guardando i blocchi di marmo dissi"vi faccio anche io i miei complimenti sembrano figure che stanno per prendere vita...lo fate per diletto ,signore o ne vivete?".Detto questo mi misi ad osservare meglio le opere aspettando la risposta,chissà che non ci avessero svelato qualche altro arcano...
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Un ululato di dolore.
Ugulai...avevo paura. Guardai Guisgard speranzosa che le parole di Elisabeth avessero sortito effetto. Elisabeth...potevo percepire che si era trasformata, ma nella mia forma a lei del tutto inusuale, lo stava facendo per salvarmi. Non potevo permetterlo! Mi alzai in piedi ed ululai sonoramente. Mi allontani, doveva riuscire a capire che dovevamo andare, che doveva alzarsi..dannazione! Dovevo trovare il modo per dimostrargli che ero io, ma come?!? Un momento dopotutto però ero ancora una maga e per quanto non fossi certa che sarebbe funzionato dovevo rischiare. Balzai addosso a Guisgard in modo da poter mettere a contatto la mia zampa con il centro del suo cuore e pensai intensamente: "Maharim!" convogliando tutte le energie. Un'onda di luce violetta si sprigionò e subito una realtà surreale e fluttuante si aprì davanti. Per pochi secondi avrebbe potuto vedere il mio spirito umano e senza perdere tempo prezioso così parlai: "Cuore mio, Anima mia, la mia magia non può molto..perdonami! Lo so, ci sono molte cose che non sai di me ma devi continuare a fidarti! Devi ricordare tutte le nostre promesse..dobbiamo andare via da qui, non c'è più molto tempo! Elisabeth è in difficoltà per proteggermi e ci sono gli altri da raggiungere..dobbiamo andarcene, andiamo Guisgard, scendi nei meandri del tuo cuore e ricorda!" La mia magia si stava esaurendo e tutto stava per svanire...riuscii solo ad allungare una mano per accarezzargli il volto. |
Un lupo.
Un lupo nero che nervosamente girava attorno al bracconiere. I loro occhi si incrociarono per un lungo ed intenso istante. Poi, all'improvviso, un rumore metallico, un dolore lacerante. La zampa del lupo era finita in una delle tante tagliole disseminate sull'isola. "Potresti morire dal dolore, bestiaccia..." disse Toraus "... o forse dissanguata... e se sarai particolarmente sfortunata, al mio ritorno ti ritroverò ancora qui a dimenarti..." Rise di gusto per poi rivolgersi al barcaiolo: "Ora traghettami dall'altra parte... prima di domani avrò il mio lupo..." Il lupo intanto continuava a dimenarsi, mentre la barca si allontanava. Ed alla fine, a causa di quell'insopportabile dolore, Elisabeth riprese le sue sembianze umane. E pochi istanti dopo perse conoscenza. Nel frattempo, nella selva, il gruppo era giunto da quel vecchio artista. "Sono un artigiano a cui è stato commissionato questo lavoro..." disse, rivolgendosi a Cavaliere25. Poi, fissando Raimbow, aggiunse: "Nella mia casa non ho molto da offrirvi... proseguendo su questa strada troverete una locanda." E dopo qualche istante di silenzio, sorridendo alla giovane dama, disse: "Sono lieto che questo fregio vi piaccia, milady. Sono artista perchè, prima di me, lo fu mio padre e ancor prima mio nonno. Provengo da una piccola isole greca ed il signore di queste terre mi ha incaricato di realizzare quest'opera." E cominciò a descrivere la sua opera... "L'opera è intitolata Il Fregio di Amore. E' diviso in diverse fasce che, come un rotolo di pergamena, si aprono sul bianco marmo. Dal basso verso l'alto sono descritte varie scene. Alcesti che sceglie di morire per suo marito Admeto, rappresentando la fedeltà e la devozione coniugale. Galatea che da statua si muta in donna davanti a Pigmalione, mostrando come l'amore vero possa compiere qualsiasi miracolo. Perseo che libera Andromeda, simboleggiando il potere salvifico di Amore. Ed infine Psiche che cinge l'alloro sul capo di Amore, come suprema rappresentazione del trionfo dell'amore sulla ragione." http://simonamaggiorelli.files.wordp...-di-canova.jpg |
Per un attimo, breve e sfuggente, l'aveva vista.
Polgara si era mostrata. Poche parole, ma drammatiche. Quasi una supplica. Guisgard, vinto dal suo cuore, aveva provato a toccarla. Allungò la mano verso quell'immagine tanto cara. Arrivò quasi a sfiorarla, quasi a sentire di nuovo quel contatto tanto desiderato e che, ne era sicuro, avrebbe allontanato ogni incertezza e paura. E proprio quando la sua mano di lui era sul punto di accarezzare quella di lei, che la giovane gli tendeva, l'immagine sparì. Proprio come i sogni che svaniscono al sorgere dell'aurora. E dopo, il tenero di quel lupo, che gli porgeva la zampa, fu il solo gesto d'affetto che quell'irreale scenario sembrava donargli. Il cavaliere allora, raccolta la sua spada, accarezzò quel lupo per un lungo istante. "Andiamo..." disse guardandolo negli occhi. E ripresa la via, si incamminò alla ricerca del resto della compagnia. http://i.ytimg.com/vi/4pC2MghBuA4/0.jpg |
Dopo aver ascoltato quel vecchio descrivere la sua opera dissi al gruppo: che ne dite di andare alla locanda a riempirci lo stomaco? Poi rivolgendomi a quel vecchio aggiunsi vi va di venire con noi alla locanda signore? cosi ci farete compagnia,aspettai una risposta mentre mi guardai in torno.
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Ero su un'alta scogliera, il mare sotto era in tempesta, il vento soffiava spazzando via nuvoloni carichi di pioggia.....la gonna del mio vestito faceva vela mi sentivo spinta verso il vuoto.....ma cercavo di rimanere in equilibrio, sentii vicino a me una presenza, non riuscivo a vederla ma la percepivo......solo allora il mare riuscii a chetarsi e il vento diventare una leggera brezza << Madre sei tu ?....>> solo un leggero soffio sul viso..mi diede risposta.....<< Mi sento sospesa tra due mondi.....mi sento oppressa da una scelta, tornare o restare...se torno non riuscirei a salvare me stessa, ma quello che e' peggio non sono riuscita e non riuscirei a proteggere una Sorella.......>> vidi sospeso davanti a me uno scrigno in legno di sandalo, lo presi tra le mani e ne aprii il coperchio di madre perla.. l'interno era rivestito di velluto rosso e li' cera una rosa appassita i suoi petali erano senza vita......lo scrigno era bello ma il cuore era spento....dovevo tornare a vivere e poi, qualsiasi cosa fosse successa dovevo accettarla.....Mi sveglia intorpidita, il dolore alla gamba era lancinante, tirarmi su sembrava impossibile, come avevo fatto a non accorgermi della trappola, mi tirai su su un gomito.....e vidi quei denti in ferro stringere la mia coscia, il pantalone era strappato e fradicio del mio sangue....mi sdraia di nuovo...in quel posto sembrava non viverci nessuno, voltai il capo verso il lago...e vidi in lontananza la barca con i due uomini andare via.....un ultimo sforzo Elisabeth..tanto per te non c'e' speranza......chiusi gli occhi...e anche se il dolore mi aveva avvolta in un freddo abbraccio.....<< Forze della natura Madre terra, innalza la tua barriera sulle sponde di quel lago, che gli alberi si intreccino in un amoroso abbraccio, unendosi in un unico corpo.....che i loro rami diventino acciaio ..perche' la sua spada possa spezzarsi al vostro contatto......>>.... Fu l'ultima cosa che vidi....un muro infinito nato dall' amore per la Madre alle sue figlie........mi accascia al suolo..........non rimaneva che attendere..il dolore sarebbe svanito lasciando il posto a un senso di pace.......
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"No!" dissi "fermi un attimo... non abbiamo tempo di andare alla locanda"
"Meditate bene sulla descrizione dell'opera. Mi sembra di scorgere la soluzione ai nostri problemi. Ci sono quattro fasce... mentre noi abbiamo tre cavalieri, il verde, il rosso e il bianco." Citazione:
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Guardai Hastatus e gli dissi: avete ragione cavaliere non possiamo fermarci dobbiamo proseguire se vogliamo ritrovare il resto del gruppo e capire che intenzioni abbia il cavaliere bianco nei nostri confronti.
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Hastatus aveva ragione,non era ancora tempo di dedicarci al riposo..avevo pensato bene dietro alla maestria dell'artigiano c' era la risposta....l'Amore,in tutte le figure,l'amore trionfa,sempre...quattro scene diverse...quattro diversi protagonisti.."forse la vostra intuizione è giusta i quattro personaggi rappresentano forse quattro di noi?..."aspettai cosi una delucidazione dal gruppo..
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Rimasi in silenzio mentre lady Heylde usciva dalla stanza, ero in preda a pensieri e sentimenti contrastanti.
‘I pericoli sono ovunque se la prudenza abbandona i nostri passi…’ aveva detto la dama. Quelle parole mi risuonavano in testa! C’erano tante cose che era necessario fare… Ma più che altro - probabilmente - c’erano cose che era necessario capire! Intanto Ermaus era irrequieto, e forse solo io sapevo perché! Improvvisamente mi riscossi, mi avvicinai all’ancella ancora immobile accanto al mio letto e le sorrisi: “Mia buona ancella…” iniziai a dire sottovoce “So che siete una buona donna. Mi avete dato saggi consigli poco fa e, credetemi, niente mi farebbe più piacere che seguirli. Tuttavia, prima, c’è qualcosa che devo fare. Vi prego, adesso, raggiungete per me la vostra signora lady Heylde e ditele che probabilmente presto avrò necessità di parlarle ancora.” Attesi che la donna uscisse dalla stanza, poi mi voltai verso l’abate: “Padre mio, non so descrivervi a parole l’oppressione del mio cuore. Ma vi prego, vi prego partite al più presto da questo luogo! Strane e misteriose cose avvengono in questo castello e io non voglio che vi accada niente di male, mio buon confessore!” |
Aveva capito!! Ero così felice..non era ancora del tutto convinto, ma sentivo che il suo cuore si era aperto.
Mentre camminavo al suo fianco serena, una fitta incrdibile al cuore mi fece arrestare. Annusai l'aria..elisabeth!!! No dovevamo salvarla!! Inziai a girare su me stessa, come impazzita, poi corsi avanti e indietro nella selva alla ricerca di un odore, di una via da seguire. Calma, dovevo calmarmi e avrei saputo dove andare. Riuscivo ancora a sentirla, debole ma la percepivo, presi un via, mi allontanai di un paio di passi da Guisgard e poi mi fermai e lo fissai. Chissà se ero riuscita a farmi capire..doveva seguirmi perchè io non l'avrei mai abbandonato. Non potevo. |
La croce templare... la grande madre... elfi, folletti... la pietra filosofale... una cattedrale gotica...
Ad un tratto Elisabeth aprì gli occhi. Si era appena svegliata. L'ambiente era semibuio, a stento illuminato da un vivace fuoco proveniente dal focolare acceso. Sopra vi era una pentola di creta in cui bolliva qualcosa. "Siete sveglia, finalmente..." disse una voce proveniente dal focolare. Era un uomo di robusta statura, alto e con lunghi capelli e barba bianca. Si avvicinò alla gamba di Elisabeth e controllò la stretta fasciatura. "La ferita non sanguina più..." disse "... ora prendete un pò di questo brodo e vedrete che torneranno le forze." Riempì così una ciotola di quel brodo e la diede ad Elisabeth. "Non sarà il magico calderone celtico" aggiunse sorridendo "ma i suoi effetti saranno comunque benigni." Intanto, nella selva, il vecchio artista sorrise alle parole di Hastatus. "L'uomo saggio" disse "nutre se stesso più con le arti che con il vino e la carne..." "Ecco, io non saprei..." disse Llamrei guardando Hastatus "... ogni fascia descrive una scena mitica... ma non saprei quale potrebbe riguardarmi..." La donna fissò ancora quel fregio, cercando di svelare cosa celasse. Poi, all'improvviso, un pensiero. "Alcesti!" Esclamò. "Lei salvò suo marito da morte certa con il suo sacrificio! Si, Alcesti! Vorrei essere come lei..." "Amore è seguire la stessa strada..." intervenne ancora il vecchio artista "... anche se fosse costellata di sofferenze invece che di gioie, di dolore invece che di felicità, di lutto invece che di gaudio..." Poi fissò Hastatus e chiese: "E voi, nobile ed arguto cavaliere, in quale episodio del fregio vi riconoscete?" "Chi è questo sir Guisgard?" Chiese Anaclerio a Cavaliere25 e a Raimbow. "E un vostro compagno?" |
Al Castello del Doloroso Amore Talia era con il suo confessore.
"Non potrei mai lasciarvi qui da sola, milady!" Disse il pio abate. "Ho promesso al duca che avrei vegliato su di voi!" E, in quel momento, l'ancella ritornò nella stanza. "Milady..." disse rivolgendosi a Talia "... lady Heylde, come avete chiesto, è da ora a vostra dispozione. Quando vorrete, ella vi riceverà." Intanto, dalla finestra della stanza, era possibile vedere una parte del cortile ed in esso un uomo camminare nervosamente. Era Ermaus, in preda ad angoscia ed inquietudine senza fine. Intanto, nella selva, il lupo era riuscito a farsi capire da Guisgard. "Cos'hai?" Chiese incuriosito il cavaliere. "Vuoi dirmi qualcosa? Vuoi che ti segua?" Il lupo allora cominciò a seguire una traccia. Guisgard lo seguì fino a che costeggiarono le sponde del lago. E lì il cavaliere vide una barca che si dirigeva verso la riva. Appena giuntavi, i due uomini che erano a bordo cercarono un luogo in cui scendere a terra, ma ovunque la vegetazione sembrava rendere invalicabile quelle sponde. "Sembra un incanto!" Disse Toraus. L'uomo allora cominciò ad accendere un fuoco tra alcuni rami intrecciati, per aprirsi un varco. Alla fine riuscì ad attraversare quel muro di rami. Almeno la magia di Elisabeth era riuscita a rallentare il suo arrivo nella selva. Infatti, Guisgard e Polgara, erano andati oltre, seguendo le tracce che il lupo aveva fiutato. |
Guardai Anaclerio e dissi: "Io sono il suo scudiero di Sir Guisgard, sono molto legato a lui per rispetto e amicizia e farei qualunque cosa per poterlo rivedere...."
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Un lungo viale mi portava ad una Cattedrale, Sul portale l'albero della vita , si spalanca davanti a me, aperto da mani invisibili....sul portale un Rosone...6 petali il sigillo di Salomone, 7 petali l'ordine settenario, 8 petali la rigenerazione, 12 petali gli Apostoli.......all' interno poca luce....solo qualche candela....al centro dell' altare una Croce Templare....Un frate vicino alla statua di S.Giorgio.....mi avvicino .......Un forte dolore mi fa' riprendere conoscenza, dove mi trovo....ho ancora la visione del lago, la luce e ' debole e non mi da' fastidio agli occhi.....Il dolore alla gamba era dovuto al controllo della fasciatura da parte di un uomo, e quando ebbe finito, presi la tazza di brodo che mi veniva offerta. A fatica riuscii a madarla giu', la posizione non era delle migliori......mentre bevevo guardavo l'uomo, era alto, i capelli e la barba bianca....non mi sentivo in pericolo, mi sembrava l'interno dell' albero sacro.......<< Vi ringrazio, il vostro brodo non sara' il frutto del calderone celtico, ma il vostro aiuto per me e' stato un atto di amore verso il prossimo....se non fosse stato per voi, io non avevo alcuna possibilita' di sopravvivere......morire da soli, non e' un grande privilegio.....non so come protro' ricambiare tutto questo..... il mio nome e' Elisabeth, e il vostro ?......sembrate tanto Merlino......>>...ero ancora debole e aspettando che lui parlasse, riappoggia la testa sul cuscino.......mi sentivo agitata, l'unico pensiero fisso nella mia mente era Polgara......se solo avessi potuto alzarmi.....ma non potevo usare la magia su di me......e rimasi cosi' a guardare quell'uomo, sentendo dentro di me un forte senso di angoscia
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"Io non ho mai visto sir Guisgard,mi sono unita a questa compagnia più tardi,rompendo il mio silenzio"risposi ad Anaclerio"ma so per certo che potrà essere un valido aiuto per combattere il cavaliere bianco,d'altronde si sta battendo con il cavaliere verde quindi conoscerà le armi per fronteggiare l'ultimo cavaliere..."detto questo ripresi ad ammirare l'opera attendendo incuriosita la risposta di Hastatus...
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“Vegliare su di me, padre…” risposi piano “Ho messo la mia vita nella mani di Amore ormai, e soltanto Lui può vegliare su di me… o uccidermi!”
Sorrisi al suo sguardo apprensivo e soggiunsi: “Ma non siate in pena: la ricompensa che Amore offre vale bene ogni pericolo ed ogni sacrificio!” Lentamente mi avvicinai alla finestra e guardai in basso… fu allora che lo vidi: Ermaus stava nervosamente camminando avanti e indietro per l’ampio cortile, i suoi movimenti lasciavano trasparire angoscia, rabbia, frustrazione… notai alcuni servi fermi in piedi ad una buona distanza, lo osservavano ma nessuno aveva evidentemente il coraggio di avvicinarlo. Fu in quel momento che entrò l’ancella. Ascoltai le sue parole e sospirai: ogni mio passo ed ogni mio sforzo non erano che per il mio adorato Cavaliere, e ciò significava che avrei dovuto parlare con lady Heylde prima. Se vi era una maledizione su quel castello, se qualcosa di oscuro stava accadendo, allora avevo bisogno del suo aiuto. E se lei amava suo fratello anche solo la metà di quanto lo amavo io, forse non me lo avrebbe negato. |
Alla domanda del vecchio artista, rimasi pensieroso per alcuni istanti, poi risposi: "Ripensando alle mie azioni di oggi, ed al mio modo di affrontare la vita.. direi Perseo"
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Anaclerio sorrise nell'ascoltare la risposta di Cavaliere25.
"Anche io" disse "avevo il sogno di diventare cavaliere... ma ho trascorso tutta la mia vita in quella cappella... purtroppo non sono nè bello, nè intelligente, nè forte come un cavaliere... e non ho neanche avuto la tua fortuna di incontrarne uno che mi nominasse suo scudiero..." Poi a Raimbow: "Nella cappella c'era un vecchio libro con incise le immagini di tantissimi cavalieri. I saggi me lasciavano che io lo guardassi... e da quelle figure ho imparato che non esistono due cavalieri uguali... perciò, se il vostro amico Guisgard avesse davvero sconfitto il Cavaliere Verde... non è detto che conosca il modo per battere anche quello Bianco che stiamo cercando..." Ma in quel momento il vecchio artista prese la parola e si rivolse a Llamrei: "Alcesti... ottima scelta... ma è davvero difficile trovare una donna simile... disposta a morire per il suo amato... io stesso non ho trovato una degna modella per scolpirla nel ruolo di quella virtuosa donna..." "L'amore" rispose quasi stizzita Llamrei "non si dimostra con le parole, ma con i fatti. Ed io nel mio cuore so dove può arrivare l'amore per il mio sposo!" "Milady..." disse il vecchio con uno strano sorriso "... Amore è grande perchè da sempre ad ognuno di noi la possibilità di dimostrare il valore del proprio cuore..." Poi a Hastatus: "Perseo... quindi per amore della vostra amata affrontereste anche un terribile mostro? Bene... ma non dimenticate che la virtù di Perseo stava anche nel suo cuore, che donò ad una sola donna... per l'eternità..." Intanto, al Castello del Doloroso Amore, Talia si affidava completamente a ciò che sentiva nel cuore. "Milady..." disse l'ancella "... lady Heylde, quando vorrete, vi riceverà." E chinò il capo in segno di saluto. |
"Merlino?" Disse quell'uomo. E scoppiò in una grossa risata.
"Merlino" riprese a dire "è un elemento... il segno di un passato lontano che continua a vivere nel presente... il simbolo del vecchio che viene assimilato dal nuovo... egli occorre perchè gli uomini sappiano trarre dalle tradizioni la saggezza per comprendere la Verità Rivelata..." Si alzò e gettò altra legna sul fuoco. "Ma su quest'isola" aggiunse "non c'è bisogno di tramiti... coloro che vi abitano conoscono ormai il senso della vita... non vi lasciate ingannare da i loro lamenti..." Fissò poi Elisabeth per qualche istante e concluse: "Mi chiamo Servius e quando avrete ripreso le forze, sarò pronto a confessarvi..." A quelle parole Elisabeth lo guardò meglio e si accorse del saio che indossava sotto il lungo mantello: Servius era un monaco. |
Arivammo alle sponde di un lago. Percepii che Elisabeth stava meglio...mi sentivo frastornata e non sapevo che fare.
Guardai Guisgard e mi avvicinai a lui, e strofinandogli il muso sulla sua gamba rimasi a fissarlo come per chiedergli: "che facciamo ora?". Invece incontrai i suoi occhi e pensai solamente che mi mancava tantissimo. Un attimo di tristezza mi investì, chissà se ce l'avremmo fatta, chissà se l'incantesimo si sarebbe rotto... Poi una farfalla colorata svolazzò attorno a noi..evviva era un buon segno! Vidi in lontananza una barca. Emanava una terribile energia... |
Guisgard accarezzava il suo lupo.
E mentre lo faceva, scrutava le rive del lago. Le acque erano leggermente increspate da quella barca che cigolava ad ogni remata del suo traghettatore. "Andiamo, lupo." Disse Guisgard senza togliere lo sguardo da quella barca. "Cos'ha di particolare questo lupo che cercate?" Chiese il traghettatore al cacciatore di lupi. "Non saprei..." rispose questi "... non l'ho mai veduto." "E come farete a riconoscerlo?" Chiese sorpreso il traghettatore. "Semplice... quel lupo cammina sempre al fianco di un cavaliere... trovato lui, troverò anche il lupo." Poco dopo la barca giunse sulle rive. Il cacciatore di lupi scese e pagò il traghettatore. Si guardò in giro, ma non sorprese nessuno: Guisgard e Polgara erano andati via, penetrando nella selva. |
"Certo"risposi ad Anaclerio "è vero che non è detto che avendo battuto il cavaliere verde Guisgard conosca anche il modo di sconfiggere il cavaliere bianco ma conoscete sicuramente il detto l'unione fa la forza..con l'esperienza di cavaliere di Hastatus aggiunta a quella di sir Guisgard e il coraggio di cavaliere25 e Llamrei oltre al vostro gentile aiuto chissà che non riusciamo a trovare il modo di batterlo...perdonatemi ma è il mio ottimismo insieme alla fiducia in tutti voi che mi fa parlare.."dissi guardandolo negli occhi ed accennando ad un debole sorriso...ero realmente convinta di quello che dicevo?...ma si in fondo il cuore me lo diceva ed il mio cuore finora non aveva mai sbagliato...
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Sentendo le parole di lady Raimbow dissi: avete ragione milady l'unione fa la forza dobbiamo unire le nostre forze per sconfiggere quel cavaliere bianco ma prima di tutto dobbiamo trovare sir Guisgard e gli altri del gruppo quando saremo tutti insieme decideremo il da farsi.
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"Si ma dove trovarlo?lo sapete voi?" dissi voltandomi verso cavaliere25...
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No risposi! se lo saprei sarei gia corso in suo aiuto non credete? vedrete che ho lui trova noi, ho noi troveremo lui sono due le cose dissi guardandola,non potrei immaginarmi di non vederlo piu mi si spezzerebbe il cuore dal dolore.
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Risposi senza bisogno di pensare "Per la persona giusta, sarei disposto ad affrontare il mondo intero."
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Seguivo serena al passo di Guisgard.
Elisabeth si stava riprendendo, potevo percepirlo e questo mi rendeva molto allegra. Camminare assieme nella selva mi faceva ritornare ragazzina, perchè Guisgard ed io facevamo lunghe passeggiate tra boschi dietro il nostro villaggio. Lui non lo sapeva, ma in realtà mi aveva già visto in questa forma. In quel periodo Guisgard era nel suo apprendistato per cavaliere e io seguivo le sorelle nell'apprendere le leggi della natura, ma quel giorno casualmente eravamo rientrati al villaggio entrambi. Si stava avvicinando l'imbrunire ma avevamo deciso di andare a fare due passi nel nostro bosco, per vedere il tramonto al lago. Mentre camminavamo e scherzavamo decisi di sfidarlo e gli dissi:" prova a prendermi se ci riesci" iniziando così a correre più veloce che potevo. Mi persi negli arbusti e senza accorgermente calpestai un serpente che scattò verso di me. Fortunatamente era solo un vecchio serpente sdentato ma la paura mi fece trasformare in lupo, non ero ancora molto brava a controllare i miei poterei. Sentii la sua voce chiamarmi, ma non potevo farmi vedere, così lo seguii da lontanto. Lo vidi arrivare al lago e girarsi avanti ed indietro brontolando. Adoravo il suo broncio perchè non riusciva a togliergli quella sua aria dolce. Quando si accasciò a terra, ululai, lui balzò in piedi e si voltò verso di me. Per un lunghissimo istante ci guardammo negli occhi, poi ritronai nel folto del bosco. Dopo pochi attimi l'effetto passò e, nella mia forma umana andai verso di lui. Lo vidi corrermi incontro e con la sua amorevole protezione tentare di convincermi a rientrare a casa. Mi disse:"c'è un lupo in giro meglio non correre rischi!" "ah s?!?!?i" risposi con aria mista tra il preoccupato ed il divertito "non credo che quel lupo sarà per noi fonte di preoccupazione..vieni andiamo un po' a distenderci lungo il lago" e così dicendo lo presi per mano e ci avviammo verso le sponde. Abbandonando i miei ricordi mi avvicinai ancora di più alle gambe di Guisgard e da lontano percepii che qualcosa di importante stava per accadere... |
Servius.....Merlino, infondo qual'e' la differenza,un nome o un'altro... il passato si intreccia al presente, perche' insieme possano dettare le leggi del futuro...
Guardai i suoi occhi mentre mi parlava, avevano strani riflessi alla luce del fuoco....Frate Servius, un monaco....mi venne da ridere, io alla presenza di un monaco.....Madre cara, sono pronta per la confessione ?....Tu Madre mi conosci.....conosci le mie paure e le mie angosce...... Mi tirai su...mi sedetti sulla sponda del letto, con imbarazzo misi il lenzuolo sulle gambe nude....<< Merlino mi e' molto simpatico....ma va' benissimo padre Servius........Volete confessarmi Padre...?...e allora mettetevi seduto....non credo che dobbiate aspettare che io stia meglio piu' di come sto'.....anche i moribondi si confessano..ed io grazie a voi, sto molto meglio...>> Aspettai solo qualche attimo, il tempo di riordinare le idee......<< Bene, non ho mai ucciso, non ho mai rubato, ho rispettato come ho potuto il mio prossimo, ho dedicato la mia vita agli altri....e quando pensavo che qualcuno la stesse dedicando a me, questo si e' preso gioco dei miei sentimenti......Un Grande Cavaliere, era stupendo nella sua armatura Padre.....mi raccontava del suo Amore per me, come mai nessun poeta avesse mai fatto....tutto era possibile, tutto era perfezione...anche quando mi opponevo al suo amore...lui era pronto a contrastarmi dandomi motivo a che io comprendessi quanto grande fosse il suo amore, e quando questo avvenne e il mio amore fu immenso.......tanto da lasciare tutto per amor suo......tanto da poter dare la vita per lui.........Sapete cosa successe Padre ?......Dio ha reso la vista ad un cieco.......Il suo amore.....svani' come neve al sole.....e sapete perche' ?......Perche' sono una Maga....e il mio amore per lui...non e' Sacro davanti a Dio..........Come puo' un Cavaliere presentare....questa Donna impura davanti a Dio........Ecco Padre, questo e' il mio unico peccato......amare un uomo di cui non sono degna......un uomo Troppo puro per me.......e adesso Padre conoscete, quello che mi tormenta....Non credo piu' nell' Amore perche' esso e' solo inganno e dolore......la mia vita non ha piu' nessun senso....ma questo a voi poco importa.....e ora vi prego...ho bisogno degli abiti....voi avete fatto anche troppo, per una come me..>> |
Il vecchio artista allora cominciò a lucidare il bianco marmo del fregio.
"E voi, milady, in chi vi riconoscete?" Chiese rivolgendosi a Raimbow. "Ecco..." aggiunse "... ora le plastiche forme sono meglio descritte dal lucido marmo..." Fissò allora Raimbow e continuò a dire: "Voi amate? Se così fosse, milady... e guardandovi non potrebbe essere diversamente... allora colui per il quale batte il vostro cuore non proverà sentimenti diversi da quelli di Amore per la sua Psiche..." e indicò il mito dei due leggendari amanti. Posò poi i suoi arnesi e concluse: "Amici miei... i rilievi di questo fregio segnano i vostri destini..." "Un momento!" Esclamò Llamrei. "Dov'è finito Anaclerio? Era qui fino ad un momento fa? Che si sia allontanato? Presto, cerchiamolo! Non è mai uscito da solo in questo posto prima d'ora!" Sull'isola, intanto, Elisabeth si era confessata. "Milady..." disse Servius "... le ferite del cuore sono le peggiori... sono piaghe che lacerano fin dentro l'animo..." Si alzò e segnò tre volte il capo della donna. "I vostri peccati sono stati lavati... non dalla mia assoluzione... ma dalle sofferenze che hanno reso puro il vostro cuore." Servius guardò allora lo sguardo di Elisabeth e si accorse delle sue lacrime. Si avvicinò e la strinse con tenerezza paterna. "Piangete, figlia mia..." disse accarezzandole i lunghi capelli "... piangete... nessuno vi giudicherà qui... nessuno..." Fuori, invece, un oscuro cielo, attraversato da inquiete nuvole nere, avvolgeva quasi l'intera isola. Ed il forte soffio del vento sembrava accompagnato da gemiti, lamenti e sofferenze. Il folto bosco era tagliato in due da un lungo ed antico sentiero. Un sentiero che si credeva conducesse ad un vecchio cimitero celtico, in cui vi era un altare consacrato alle dea Madre. |
Guisgard ed il suo lupo attraversarono un angusto sentiero.
Fino a quando, Guisgard voltandosi indietro non vide più nessuno alle loro spalle. "Sta scendendo il crepuscolo" disse ad alta voce "e tra un pò sarà completamente buio. Meglio accamparci qui intorno per la notte." Ad un tratto, tra gli sterpi ed i rovi, qualcosa prese forma. "Chi è là?" Chiese Guisgard. "Avanzate ed annunciatevi!" Un momento dopo un'alta e robusta sagoma si mostrò tra la vegetazione. Completamente ricoperta da una spessa e lucente armatura, era poi avvolta in una tunica bianchissima, come se provenisse dall'Oltretomba. "Il Cavaliere Bianco..." Pensò tra sè Guisgard. Il cavaliere allora si avvicinò a Guisgard e fece un inchino di sfida. Un attimo dopo estrasse la spada ed invitò Guisgard a battersi con lui. Questi non esitò un momento e raccolse la sfida. Un attimo dopo il lucente e solido acciaio delle loro spade cominciò a vibrare. Guisgard tentava di colpire il suo formidabile avversario, ma questi era troppo rapido per essere sorpreso e rispondeva colpo su colpo. E così il duello andò avanti per circa un'ora, fino a quando, uno stremato Guisgard, si vide disarmato dal suo inumano avversario. "Chinate il capo" disse il Cavaliere Bianco "e morite da cavaliere!" "Un momento, milor!" Esclamò Guisgard. "Non tentate di invocare pietà... perchè non ne troverete!" "Milord... amo la vita, ma non temo la morte... la mia vita ormai vi appartiene... vi chiedo solo di rendermela per una questione..." "Che questione?" Chiese il Cavaliere Bianco. "Una questione da risolvere... e poi potrete riprendervela..." "Vi prendete gioco di me?" Chiese contrariato il Cavaliere Bianco. "Se vi lasciassi andare non tornereste più da me!" "Vi giuro su quanto ho di più sacro! Concedetemi il tempo adatto per risolvere quella questione e la mia vita sarà alla vostra mercè!" "Di che questione si tratta?" "Vedete quel lupo? Esso è in realtà una bellissima fanciulla... una fanciulla che mi è cara più della mia stessa vita... io devo trovare il modo per tramutarla di nuovo nella sua forma umana... dopo di che non avrò più nessun altro rimpianto e la mia vita sarà vostra..." "Dite il vero?" "Sul mio onore!" "Sapete bene che come vi ho trovato ora, potrò farlo di nuovo in futuro... e se mentite io verrò a vendicarmi, prendendomi ciò che è mio!" "Non tradirò la vostra misericordia!" "E sia... al sorgere della Luna nuova io reclamerò la vostra vita. Questo è il tempo che vi concedo. Allo scadere del quale ci ritroveremo alla Cappella dell'Arcangelo, posta al centro di questa selva." "Grazie, milord..." "E ricordate... al sorgere della Luna nuova!" E detto questo, il Cavaliere Bianco svanì nell'oscurità della selva. |
Sentendo le parole di lady Llamrei mi girai e inizia a chiamare il ragazzo:Anaclerio dove sei ragazzo non è il momento di scomparire mi misi a correre a destra e a sinistra chiamandolo ma nessuna risposta,allora guardai il resto del gruppo e aggiunsi ma dove si è cacciato?non vorrei che gli sia capitato qualcosa,lo chiamai ancora Anaclerio esci fuori per favore non è il momento adatto per giocare.
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Guardando il vecchio artista dissi "Avete detto bene Psiche è il personaggio in cui mi figuro..come lei sono capace di grande amore ed è per la mia curiosità verso questo sentimento che non ho mai provato che ho abbandonato la stanza del castello in cui mi avevano rinchiuso..e proprio come lei affronterò qualsiasi prova per trovare il mio Amore..la mia vita è stata sempre dominata dalla Ragione ma l'Amore vince di gran lunga ed è per questo che non mi sento completa ma si sono desiderosa d'amare..."la mia confessione al vecchio artigiano fu interrotta dalle parola di Llamrei,Anaclerio era sparito e nonostante le ricerche di cavaliere25 di lui nessuna traccia.."dove può essere finito?che sia andato alla ricerca di qualcuno?dobbiamo forse dividerci per cercarlo meglio?"e detto questo aspettai risposte dagli altri miei compagni...
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Accettai le sue parole, la mia sofferenza ormai era la mia unica compagna, mai mi sarei pentita dell’ Amore che portavo dentro di me, esso sarebbe stato unico e puro…….mi rifugiai tra le sue braccia…mentre lacrime di solitudine cominciarono a solcarmi il volto. Il vento fuori era imperioso, voleva essere ascoltato …..lamenti e gemiti…dolore e struggimento….<< Sentite anche voi Padre ?...devo andar via da qui, mi stanno chiamando sono anime confuse, la loro supplica mi arriva dal vento, e io devo obbedire alle forze della natura…..Vi prego di voltarvi, in modo che io possa vestirmi…..>>……così tolsi la giubba e ciò che rimaneva del pantalone, presi il lenzuolo e me lo avvolsi intorno al corpo con piccoli e sapienti movimenti che avevo imparato durante i primi tempi, quando andavo al Tempio, adesso avevo la mia clamide bianca, rimasi a piedi nudi, sarei stata così a contatto con la terra, dalla finestra il tempo sembrava rispecchiare la mia agitazione….presi solo la spada << Padre io sono pronta, vi devo la vita…….ma la cosa più bella che mi avete dato e’ stato il vostro calore umano….mi avete confortata e non potrò mai dimenticarlo… >>……..Baciai sulla guancia Padre Servius e uscii a malincuore da quella casa…..Mi investì un forte Vento il suo sibilo portava l’accorato lamento di anime disperate……venni sospinta come da una mano sconosciuta, a scegliere un sentiero ai cui lati sorgeva un bosco, la strada era lastricata da grandi pietre sconnesse , intorno fili d’erba……l’aria era fredda, ma continuai ad andare avanti sino a quando un cimitero non apparve alla mia vista, croci celtiche e lapidi di pietra grigia, si ergevano silenziose……tra quelle tombe un altare ….una grande lastra di pietra poggiava su due basamenti della stessa pietra……mi avvicinai all’altare, ed ebbi reminiscenze del culto alla dea madre……alzai le mani al cielo, la spada sembrava attirasse le forze che ruotavano nel vento..<< Madre tu che tutto vedi e che tutto puoi, tu che sei l’unione tra la terra e la volta celeste…..tu che conosci la miseria umana, placa questi lamenti, perche’ coloro che soffrono possano trovare la pace …......e proteggi me che possa raggiungere mia Sorella…..>> .Un vortice partì dai miei piedi, sino ad avvolgere il mio corpo, fui tra le braccia del vento……dopo poco, con infinita dolcezza…mi depose in un bosco……udii soltanto , l’ululato di un lupo…e il rintocco di una campana….
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Avevo visto Guisgard combattere, avevo udito le sue parole, avevo sentito la paura dentro di me nel pensiero di ritrovarlo ferito o peggio senza avere la possibilità di aiutarlo.
Aiutaci Madre...donaci la possibilità di capire la strada da seguire..regalaci un segno! Non solo l'incantesimo, ma anche il tempo ci era nemico.. |
La stanza in cui l’ancella mi introdusse era ampia e riccamente arredata, le candele diffondevano una luce aranciata tutto intorno.
“Vi ringrazio per avermi ricevuto, signora!” dissi, con un piccolo inchino, alla donna in piedi dall’altra parte della sala. La donna non si mosse né disse niente, mi dava le spalle e continuava a guardare fuori da un’alta finestra a bifora; aspettai per un momento un invito che non giunse, poi mi avvicinai di mia iniziativa e mi fermai al suo fianco. La finestra dava sul cortile interno del castello, un quadrato lastricato in pietra grigia e liscia illuminato appena da qualche torcia, dove un uomo stava camminando avanti e indietro. Anche dal punto, abbastanza in alto, dove ci trovavamo potevamo percepire che il suo stato d’animo non era sereno. “Vi sono ferite…” dissi a lady Heylde dopo un momento di silenzio “che non sono visibili ma che colpiscono l’anima e possono uccidere un uomo. Vi sono ferite che non si chiudono con il tempo né con la volontà, ferite che si nutrono della nostra rabbia e dei dubbi… e soltanto Amore può fornire l’elisir per guarire quelle ferite. Amore, che è il signore assoluto delle nostre vite, un signore che è impossibile abbandonare, un signore che talvolta esige il sacrificio più grande ma che non nega la più grande ricompensa.” Le lanciai un’occhiata, Heylde teneva ancora gli occhi fissi su Ermaus nel cortile ma la sua espressione mi parve diversa. “Questo castello ha mura alte, ma nessun muro è alto a sufficienza per tenere Amore lontano. Egli trova sempre il modo di entrare nei nostri cuori… E, del resto, chi mai vorrebbe fare a meno di un così dolce signore? La forza di Amore è trascendente, è miracolosa… ed è la sola cosa che può salvarci tutti, signora: Voi, me, Ermaus...” La osservai solo per un momento poi, come lei, tornai a guardare l’inquieto Cavaliere nel cortile, chiedendomi quale sarebbe stata la sua reazione. |
Llamrei, Raimbow e Cavaliere25 cominciarono a cercare il ragazzo, mentre il vecchio artigiano, quasi incurante, riprese ad imprimere nel bianco marmo le forme della sua arte.
Ad un tratto qualcosa spuntò da una siepe: era Anaclerio. "Mi ero allontanato perchè avevo riconsciuto questo sentiero..." cominciò a dire "... credo di aver trovato il cavaliere che cercate... seguitemi e vi condurrò dal Cavaliere Bianco..." Al castello intanto, Talia era con Heylde. "Amore..." disse la donna "... la sua bellezza, il suo potere, il suo ciaciglio, le sue promesse, i suoi doni... tutti me ne parlano, ma io cosa ho visto di tutto ciò? E mio padre? E mio fratello? Voi parlate di Amore, lo fate con passione e poesia... eppure avete tolto la felicità a mio fratello! Dove eravate in tutte queste notti? Io le ho contate tutte! E ad ogni notte mio fratello piangeva lacrime amare! Sapevo che erano per una donna, ma ne ignoravo il volto... ma ora vi ho veduta." Stette un attimo in silenzio e poi concluse: "Quando mio maritò morì, avrei voluto seguirlo... è vero, non è una favola o un mito... si può morire per amore... ma avevo mia figlia... ed è per lei che sono rimasta... ma una parte di me ha davvero seguito mio marito nella morte... E voi? Voi morireste per Ermaus? Sfidereste i 3 cavalieri che reclamano questo luogo e chi vi abita? Lo fareste per amore di Ermaus?" |
Elisabeth si risvegliò in quel bosco.
Tutto era immobile. Il vento, che attraversava l'isola appena abbandonata, ora sembrava essere scomparso. Ad un tratto però, quasi a destare quella statica atmosfera, si udì il lacerante ululato di un lupo. E dopo alcuni istanti non si udì più nulla. Elisabeth allora si accorse di una sagoma lontana: era Toraus che scuoiava il corpo senza vita di un lupo. "Dannata bestiaccia!" Disse ad alta voce. "Continui a sfuggirmi... ma ti troverò... a costo di dover uccidere tutti i lupi di questa selva!" Intanto, Guisgard ed il suo lupo continuavano a vagare nella selva. Giunsero così ad una piccola casa di pietra. Qui vi era una coppia di vecchi contadini. "Salute, brava gemte!" Disse Guisgard. "E' possibile avere dell'acqua per me ed il mio lupo?" "Bontà divina!" Esclamò la vecchia donna. "C'è un lupo!" "Non agitatevi, buona donna." Disse Guisgard. "Non è pericoloso!" "Curioso compagno di viaggio, il vostro lupo!" Intervenne il vecchio. "E' una femmina, non un maschio." Rispose Guisgard. "Ha anche un nome?" Chiese ancora il vecchio. Guisgard ebbe un attimo di esitazione e sentì una profonda tristezza salirgli dal cuore. "Cara..." disse il vecchio a sua moglie, appena lesse quell'espressione sul volto del cavaliere "... ho appena munto le capre... offriamo del latte al nostro ospite ed alla sua compagna di viaggio." Così, i due vecchi coniugi servirono del buon latte ai loro ospiti. "Cosa vi affligge, cavaliere?" Chiese il vecchio. "Devo fare una cosa, ma ho troppo poco tempo..." "Eh già... comprendo..." rispose il vecchio "... l'uomo tenta da sempre di dominare il tempo... ma egli ignora che esistono due essenze del tempo... quello degli uomini e quello assoluto..." "A volte vorrei avere con me il mio vecchio maestro..." disse Guisgard "... per sapere cosa fare in una situazione come questa..." "E' grave, ragazzo mio?" Chiese il vecchio. "Si..." rispose Guisgard, mentre fissava il lupo. "Allora forse il vostro problema non è il tempo... ma la morte!" Guisgard lo fissò. "Forse solo l'oracolo può aiutarvi..." "L'oracolo?" Ripetè Guisgard. "Si, si trova al di là del bosco. Li forse troverete la risposta che cercate." "Indicatemi la strada, vi prego!" "Si, ma badate che non potrete condurre con voi il vostro lupo. Gli animali non sono ammessi in quel luogo." "Impossibile, non posso lasciare da solo il mio lupo!" "E' la legge." "Condurrò con me il lupo" disse Guisgard "fino a dove sarà possibile. Poi lo nasconderò in qualche posto." "E sia..." rispose il vecchio "... seguite quel sentiero seminascosto dalla vegetazione... seguitelo sempre, senza esitare mai... mai..." Guisgard ringraziò i due anziani e partì, con il lupo, verso l'oracolo. |
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