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"Superiore nel rango?" Chiesi un po' stupita. "Devo dedurre che abbiate un titolo nobiliare? Ad ogni modo, grazie anche per avermi salvata, allora... mi chiamo Gaynor e la nave su cui mi trovavo è naufragata..."
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Sospirai silenziosamente.
Lo sapevo. Sapevo che era inerente. Strinsi il braccio di Gillen, non sapendo se per conforto per lui o per me. "Cosa sappiamo in più su quell'isola?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Corri.. corri, maledizione, avanti...
Ce l'aveva fatta. Sospirai di sollievo, quando mi accorsi che qualcosa gli era caduto. Cos'era? Sembrava un fiore. Non avevo mai visto niente del genere in vita mia. Lasciala lì.. Ma con mio sommo orrore non lo fece, scese dal muro e raccolse quell'oggetto, perdendo così la possibilità di oltrepassarlo. Cosa poteva valere tanto? Cosa poteva essere così importante da mettere a repentaglio la scalata alla torre. Forse era un'arma, pensai, era l'unica spiegazione che mi venisse in mente. Sospirai. Ci sarebbe stata un'altra strada, doveva esserci un'altra strada. Il muro si chiuse con un rumore sordo, e a quel punto le pareti tornarono normali. Non servivano più, ormai. Non gli restava altra scelta che tornare indietro. Affrontare nuovamente quel cunicolo con le sue trappole. Trappole diverse e nascoste. Chissà questa volta cosa avrebbero celato. La catena? Lo spuntone? La voragine? Le pareti che si stringevano tra loro? Gli avrebbe chiuso il passaggio anche davanti intrappolandolo? Tutto era avvolto nel buio e nell'incertezza. Eccolo, il potere del labirinto. Farti venire voglia di tornare indietro, voglia di chiederti se il Cuore di Giada vale tutto quello. Se non conviene fermarsi e tornare indietro. Ma io sapevo, infondo, che Icarius non l'avrebbe fatto. Che avrebbe trovato un modo, che sarebbe andato avanti. |
Taddeus lasciò che Dacey gli sistemasse il colletto della giubba, per poi ringraziarla e sorridere.
“Io invece penso che voi siate molto elegante...” disse fissandola “... venite, ordinerò al comandante Kims di inviare due uomini al vostro villaggio.” Dandole la mano. “E poi vi porterò in un posto. Ma badate che è un luogo particolare e nessuno dovremo sapere che ci andremo... ok? Altrimenti” fingendosi serio “per punizione, come recita un'antica legge di Retania, vi farò chiudere in convento.” Per poi scoppiare a ridere. |
Palos sorrise ad Altea.
“In effetti anche a me è stato detto che alcune parti di questo palazzo sono chiuse o inaccessibili.” Disse. “E vi rivelo che ho la forte tentazione di violare questi divieti...” ridendo. Ma un attimo dopo Altea avvertì un capogiro. |
“E' un pallone in grado di volare...” disse il nano
“... di alzarsi da terra e poi decollare...” a Nyoko. “Ma chi è il tuo padrone?” Chiese Erien. “E' un vecchio barone vi dico...” il nano “... molto ricco, geniale ed eccentrico.” Annuendo. “Avete sentito?” Erien ai suoi due compagni di viaggio. “Un pallone volante... l'ideale per viaggiare...” |
Risi alle parole di Palos, stavo proponendo di infrangere le regole del Palazzo...poi tornai seria ed imperturbabile e avvertii un forte capogiro, tutto girava a vortice e mi tenni con la mano ad una transenna..non capivo che stesse succedendo.
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" Spero solo che non sia un buco nell'acqua..." riferendomi alla ricerca anche se cercavo di essere fiduciosa.
" Si vi ringrazio, prima partiranno e prima avremo qualche notizia su mio padre" tenendo a mia volta la sua mano. " Ah si? Un posto segreto che volete condividere con me?" con un sorrisetto che sottolineava le fossette delle guance, sollevando leggermente il sopracciglio. " Altrimenti? Oh ora mi minacciate Altezza?" ridacchiando insieme a lui. " In un convento? No, non lo fareste... Vi mancherei troppo" avvicinandomi al suo viso, gli sfiorai il naso e poi dolcemente le labbra, lasciandomi andare in un bacio leggero. " E' meglio andare... A Palazzo ho sempre la sensazione che qualcuno ci guardi" confessai quindi allontanando il mio volto da quello dell'uomo. |
“Si, quest'isola è mia...” disse la donna a Gaynor “... ne sono la feudataria...” fissandola “... dunque siete una naufraga... beh, l'importante è che siate scampata al naufragio... appena vi sentirete meglio potrete lasciare il castello e quest'isola...”
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“Solo un mucchio di vecchi miti e di leggende dimenticate...” disse Selia a Gwen.
Gillen allora tornò a guardare quella stella a cinque punte sul muro. In quel momento si udirono dei passi giungere da fuori. “E' tornata...” la bambina. |
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