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Elv si ritrovò sul letto, con Cassandra sul suo petto nudo a guardarlo e a baciarlo.
“Non voglio pensare più ad Ennius...” disse lui accarezzando le labbra di lei “... non stanotte...” fissandola “... vuoi farmi un favore?” Sfiorandole il viso. “Ti prego... spogliati... per me...” |
Elyse provò a divincolarsi, ma la presa che la teneva era formidabile.
Nessun uomo poteva avere tanta forza, pensò la regina. Sentì allora un basso ringhio. Comprese che chiunque fosse a tenerla in braccio non poteva certo essere un uomo. |
Rimasi salda al suo abbraccio e i miei verdi occhi si aprirono sbalordita..."Rodolfo..cosa..e perchè le guardie baronali erano qui..ma può una sola bestia fare tutto questo?" perplessa.."Per me hanno agito più di una persona..cosa ne pensi..che brutalità..andiamo avanti Hiss..non dobbiamo arrenderci..o pensi di tornare indietro..dove potrebbe essere questa maledetta e malefica bestia".
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Allora capii.
Capii che era la bestia che mi stava tenendo. Quell'essere immondo che uccideva gente da giorni. Ero terrorizzata. Che aveva fatto ad Aegos? Perché non era lì con me? Che gli aveva fatto? Dovevo trovare un modo di divincolarmi, ma come? Era forte incredibilmente forte. "Pensa Ely, pensa..." mi ripetevo nella mente. Ma tutto era offuscato dal terrore che avesse fatto qualcosa al mio amore. |
Come sempre, rimasi catturata dai suoi occhi, dalla sua voce, dalle sue carezza, come ipnotizzata.
La sua richiesta, poi, mi accese. Accese quel fuoco che solo lui era capace di far divampare dentro di me. Allora mi allontanai da lui e rimasi poggiata sulle ginocchia, davanti a lui. Con gli occhi nei suoi, iniziai piano a tirare i piccoli laccetti della candida camicia. Il primo... Il secondo... Il terzo e così via, uno ad uno, lentamente. Quando li slacciai tutti, sempre coi nostri sguardi incatenati, la tolsi piano, mentre la stoffa leggera mi scivolava serica sulla pelle, scoprendo il mio corpo. La gettai delicatamente distante da noi e iniziai ad estrarre le forcine dallo chignon, una ad una, lentamente, come i laccetti della camicia. Mi godevo quel momento, in cui lui mi osservava, godendomi la frenesia del suo sguardo, ora sul mio corpo, ora nei miei occhi, che quasi mi divertiva. Continuai a togliere le forcine, finché anch'esse, come i laccetti, finirono, liberando la mia indomabile chioma fulva. A quel punto, i miei occhi cercarono di nuovo i suoi ed io raggiunsi, sempre con divertita lentezza, prima il suo petto, poi il suo viso e infine le sue labbra. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...63bd4da438.gif Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elyse non ebbe tempo per pensare.
Qualunque cosa fosse a portarla in braccio si immerse nelle acque della palude lì vicino, portandosi anche lei in acqua. http://cdn2us.denofgeek.com/sites/de...?itok=m18tU5o3 |
“Non lo so...” disse Hiss avvicinandosi al corpo scuoiato di Rodolfo “... voglio rendermi conto delle ferite...” sotto il pallore lunare “... no... non sono tagli di spada... né di altre armi bianche... no... direi sono artigli...” ad Eeila.
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Quel gioco, sensuale e lento a cui Cassandra sottopose Elv.
Si spogliò piano, liberando infine e sempre lentamente anche la sua chioma rossa. Poi finalmente raggiunse il suo uomo e gli concesse la sua bocca, che lui assaporò con desiderio. La baciò a lungo, stringendola nuda a sé, toccandola ovunque. “Oh, Cassandra...” disse in un sussurro appassionato “... amore mio...” |
Lasciai che Hiss controllasse.."Artigli..allora era la bestia o un essere malefico...forse non era sola nel bosco non può aver fatto tutto questo sola..dai proseguiamo..vedi qualcosa a terra lasciato..magari ci può aiutare"..avvicinandomi pure io a guardare.
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Ero sempre più spaventata e preoccupata.
Non vedevo vie di fuga, ed ero sempre più terrorizzata all'idea che avesse fatto qualcosa al mio amore. Ma poi le cose peggiorarono, mentre mi portava in acqua, e allora iniziai a divincolarmi di nuovo. Poi mi ricordai le parole incise sulla lapide. Non avevo niente da perdere, chissà magari era una sorta di linguaggio in codice? Che avevo da perdere? "L'uomo vinto mezzo mondo..." pronunciai, sperando in un miracolo. Intanto provavo a divincolarmi perché mi avrebbe affogata. |
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