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"Meglio così!" sorrisi cordialmente, per poi annuire, "oh ed è precisamente per questo che l'ho affittata, per poter stare lontano da tutto e tutti!".
Poi mi voltai a guardare il bosco. "E questi boschi che cos'hanno di strano, se non sono indiscreta?". |
"Perchè quella setta non poteva andare oltre, i suoi adepti non erano all'altezza." Disse Henty a Gwen. "Volevo arrivare oltre, superare le barriere che per quella setta erano invalicabili. Lucifero stesso mi ha portata qui, fra voi."
Nello stesso istante Destresya parlava con quelo studioso. "Nulla che non abbiano altre campagne disseminate sul pianeta." Sorridendo lui. "Faccio spesso il giro di boschi, foreste e vallate per raccogliee informazioni sul clima. Si, lo so, un lavoro un pò noioso ma qualcuno deve pur farlo, no? E poi mi piace stare all'aria aperta." Divertito. |
Era tutto molto strano, davvero.
Ne avrei parlato per bene con Clemia, se fossi riuscita ad incontrarla alla villa. "Oh, capisco... E come mai proprio noi, dunque?" chiesi allora, perchè non capivo se ero più curiosa o inquietata, per meglio dire stranita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non lo so." Disse Henty a Gwen, guardando dal vetro del finestrino. "Lui me l'ha detto. Lui mi ha portata qui, da voi."
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Questo era davvero surreale e assurdo, non capivo con chi o cosa avevo a che fare.
Una tizia arrivava e mi parlava di setta, di Lucifero e di cose oltre ogni logica. Oh e ovviamente, aveva un'ombra a perseguitarla. E dubitavo si trattasse del Diavolo, ad essere sinceri. "Hai mai la sensazione di avere qualcosa di strano intorno?" chiesi, con tono disinteressato, mentre imboccavo la strada per la campagna diretta alla sede della congrega. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Strano..." disse Henty a Gwen "... in che senso, scusa? Io da quando ho conosciuto l'angelo vivo in un costante stato di felicità, di appagamento. Non mi manca nulla. Anzi, credo che lo scopo della mia esistenza sia quella di diffondere a tutti gli altri la mia felicità."
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Annuii lentamente alla sua risposta.
Davvero mi ero immaginata tutto? Non sapevo dirlo, non sapevo cosa pensare... "Beh, è una cosa buona..." le risposi, sorridendo. Avevo la sensazione che continuare non avrebbe portato a nulla ed ero convinta sempre più che avrei dovuto parlarne con Clemia. Alla fine, la villa fu finalmente visibile ed io parcheggia nel grande cortile che anticipava il parco, proprio di fronte all'ingresso. "Ufficialmente, ben arrivata" sorridendo, la villa che appariva ancora più vetustà ed imponente nella pioggia.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...39026c3adf.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ridacchiai a quelle parole dell'uomo.
"Ah beh, mi ero già immaginata qualcosa come strane convergenze sismiche o quant'altro... ma sono una scrittrice, non ci faccia caso, a volte immaginiamo un po' troppo!" divertita. "Beh allora la lascio lavorare, se ha bisogno di qualcosa qui in mezzo al nulla, bussi pure!" gentile "Ah, io sono Destresya!". |
"Wow, bellissimo..." disse Henty vedendo la sede della congrega.
In breve Gwen e la nuova arrivata entrarono nell'edifico, venendo subito ricevute da Froiden, il vecchio maggiordomo di Clemia. Questa si trovava in uno dei saloni ed accolse con calore le 2 ragazze, facendo subito preparare per loro del tè caldo e qualche pasticcino. Scambiò poi alcune parole con Henty, la quale raccontò le stesse cose dette a Gwen circa la sua venerazione per Lucifero, non più visto come il tradizionale diavolo munito di corna e forcone, ma come una sorta di divinità pagana vittima, a suo dire, della propaganda Cristiana. Nel frattempo Destresya si era presentata allo studioso di metereologia. "Molto lieto." Lui a lei. "Il sono il dottor Roan, ma anche solo Roan va più che bene." Divertito. |
"Sì, lo è davvero!" convenni con lei, annuendo.
Era certamente un luogo pieno del misticismo che intendeva suscitare in chiunque si unisse alla congrega ed era sempre stato il mio posto preferito. Entrammo dentro, dove Froiden subito ci accolse e ci condusse poi nel grande salone da Clemia, che ci fece servire del tè con dei pasticcini. Iniziò poi a chiacchierare con Henty e mi sarebbe davvero piaciuto sapere cosa pensava di tutto ciò che lei aveva raccontato a me e che ora stava raccontando anche a lei. Avrei certamente aspettato di trovarla da sola per consultarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Arrivò il tè, insieme ai pasticcini.
Le tre donne conversarono ora di cose più piacevoli, come il tempo, l'imminente Natale e i posti più carini di Bellion. Alla fine Clemia chiese a Froiden di accompagnare Henty nella camera in cui avrebbe alloggiato. Così restarono solo Gwen e la stessa Clemia nel salone. |
Continuammo a parlare del più e del meno, finché Henty fu accompagnata nei suoi alloggi.
Allora rimanemmo solo io e Clemia ed io rimasi a guardarla alcuni istanti. "Cosa ne pensi, di lei? Della sua storia, di cosa ha fatto, di cosa pensa..." le chiesi, curiosa, osservando l'anziana della congrega.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...3308830393.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gli sorrisi.
"Piacere, dottor Roan!" con aria divertita, per poi avviarmi verso la casa "Buon lavoro all'aria aperta allora!". Entrai in casa, lanciando un'ultima occhiata allo strano uomo che se ne stava a pochi metri fuori da casa mia. Poteva sembrare davvero la scena di un libro. Beh, solo che se fosse il mio libro, tra poche pagine io sarei morta, come minimo, e sepolta in giardino. Controllai il cellulare e ridacchiai tra me e me, divertita, per la vignetta che mi aveva inviato una mia amica e collega: si vedeva la polizia cibernetica che pensava di aver trovato dei serial killer in erba ma poi si accorgeva che erano solo degli scrittori. Mi guardai attorno, e mi resi conto che se l'ispirazione non arrivava, potevo per lo meno mettermi a mettere a posto un po' di cose e approfittarne per esplorare un po' la mia nuova casa! C'erano così tante stanze che non conoscevo! |
"La ragazza è un pò confusa." Disse ridendo Clemia a Gwen. "Temo che per lei sia più una moda, un gioco, una tendenza. Non credo durerà molto nella nostra congrega. Vorrei la tenessi d'occhio, Gwen. Io sono parecchia impegnata in questi giorni."
Intanto Destresya si era messa a girare per la casa. Era molto grande, articolata su 3 piani, con ampio giardino, garage e persino una serra, sebbene poco curata per mancanza di inquilini. Era spaziosa, ben arredata ma avvolta da un vago silenzio interrotto solo dagli scricchiolii, essendo una struttura abbastanza vecchia. Ad un tratto una strana sensazione la prese. Destresya avvertiva all'improvviso un senso di angoscia, di ansia, come se qualcuno la stesse osservando. In quel momento una porta si aprì. https://pa1.narvii.com/6197/1508351d...eb1a168_hq.gif |
"È quello che temevo, l'ho pensato anch'io, anche se al momento insiste ancora sulle sue idee..." commentai.
"A questo proposito, ho notato qualcosa, quando l'ho vista. Ho visto come un'ombra accanto a lei, che poi però è svanita. Ho cercato di indagare un po', ma lei afferma di essere tranquilla, felice e probabilmente non si è accorta di nulla. Non ho ancora capito cosa potrebbe essere..." dissi, con tono perplesso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La casa era davvero bellissima e immensa, decisamente la più grande in cui avessi mai abitato.
Non che io avessi bisogno di tutto quello spazio, ma il prezzo era quello di un monolocale, tanto valeva vivere da regina, no? Mi misi a girovagare, cercando di immaginare come poter sistemare le mie cose nelle varie stanze, volevo godermela il più possibile e non ridurmi a usare solo due stanze, altrimenti tanto valeva! Però c'era qualcosa di strano, una strana angoscia che iniziò a pervadermi ovunque. Come se ci fosse qualcosa che mi osservava. Probabilmente mi stavo suggestionando perchè il mio inconscio stava immaginando una bellissima scena da mettere in un libro. Poi però sentii distintamente una porta che si apriva e sobbalzai! Immediatamente mi venne da ridere, ricordando con che aggettivi poco lusinghieri avevo descritto la povera Kate che aveva fatto la stessa cosa in un mio romanzo di qualche anno prima. Ad ogni modo, presi un bel respiro, e andai a vedere cosa fosse successo. Probabilmente era il vento. Sì, doveva essere il vento. |
"Tu hai sempre avuto una certa sensibilità nell'avvertire delle pesenze, Gwen..." disse Clemia "... non hai percepito nulla quando eri con quella ragazza?"
Nello stesso momento Destresya era nella sua nuova casa in affitto, però con una strana inquietudine. Controllò quella porta che si era aperta da sola, ma non c'era ovviamente nessuno. Era stato probabilmente il vento. "Non voglio... bzzzzzzzzzz..." ad un tratto la voce di un bambino "... non voglio dormire da solo... bbbzzzzzzzzzzzzzzzzzzz... loro sono qui... bzzzzzzz... bbbbbbbbbzzzzzzzzzzzzzzzzzzz..." |
"No, non dopo che è svanita. Insomma, dubito di averla immaginata, era lì e l'ho vista immediatamente. E non vorrei che avesse "portato" qualcosa qui, da noi. L'idea non mi piace affatto..." Scuotendo la testa con convinzione.
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"Se quella ragazza fosse posseduta o perseguitata da un'entità spirituale" disse Clemia a Gwen "tu di certo l'avresti percepita. Sei sempre stata sensibile a presenze di questo genere, come tua nonna, Gwen. Non credi?"
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Riflettei su ciò che mi disse e non aveva del tutto torto.
"Non lo so, è probabile, la terrò d'occhio..." risposi "Non ci sto molto con la testa, ultimamente..." mormorai poi, passando la mano fra i capelli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Gwen..." disse Clemia "... cos'hai? Cosa ti sta succedendo?"
In quel momento squillò il cellulare della ragazza. Era suo marito Herbert. |
Da dove dovevo cominciare a rispondere?
Era tutto talmente complicato e difficile... Tuttavia, lei mi era stata accanto sempre, in tutti questi anni. Prima che potessi rispondere, il mio cellulare squillò ed era mio marito. "Herbert?" dissi, rispondendo al telefono. Maledettamente puntuale, dato che ogni singolo problema che avvertivo nella mia vita era legato a lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ciao, Gwen..." disse Herbert al telefono "... oggi riesco a fare pausa per l'ora di pranzo... ti va di mangiare insieme?"
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"Ma sì, certo... Arrivo da te più tardi... Possiamo andare al nostro solito posto..." proposi.
Avevo un po' di tempo fino all'ora di pranzo per scambiare qualche parola con Clemia, al momento ne avevo bisogno, ma non mi andava comunque di lasciare solo Herbert. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene, allora ci vediamo lì, al solito posto, Gwen." Disse Herbert, per poi staccare.
Ora poteva parlare con Clemia tranquillamente. |
"A dopo..." staccai la telefonata e riposi il cellulare in borsa, libera di parlare con Clemia.
Mi presi il mio tempo prima di iniziare, facendo scorrere le dita fra i capelli ramati. "È tutto così teso, ultimamente... Siamo sempre così distanti, così lontani e quelle poche volte che siamo insieme, le passiamo a discutere, a litigare... È come se non ci fosse più nulla ad unirci, come se non avessimo alcun motivo per stare insieme..." mormorai, interrompendomi poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"L'Amore ha il compito di farci stare bene, Gwen." Disse Clemia. "Forse tu e tuo marito dovreste riflettere su questo. Andare avanti ed essere infelici potrebbe non essere la soluzione più giusta, non credi?"
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Non c'era nessuno, ovviamente.
Lo dicevo io che doveva essere stato il vento, che altro? Una scrittrice di thriller uccisa da un serial killer, sarebbe troppo scontato, andiamo! Però è un'idea per un futuro romanzo, devo proporlo all'editore! Ma poi quella voce, quella voce mi gelò il sangue! Se era uno scherzo, non era divertente. Un bambino??? Non c'era nessun bambino in casa!!! Dovevo essere impazzita!!!! Restai per un momento completamente paralizzata dalla paura, lì, in mezzo alla stanza. Dovevo essermelo immaginato. Sì, doveva essere così. |
Le parole di Clemia erano del tutto vere, ma era quella verità che si cercava sempre di nascondere.
Per paura, per poco coraggio. Annuii appena. "Lo so..." mormorai "Forse entrambi ci speriamo ancora che le cose possano cambiare, forse più Herbert di me, in realtà..." ammisi. "Ammetto di aver evitato la questione, ultimamente, ma so che prima o poi ne parleremo..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' evidente che non ami più tuo marito, Gwen." Disse Clemia. "Inutile trascinarvi questo matrimonio finito."
Nello stesso istante Destresya era nella casa che aveva affittato. "Non voglio, ho paura... bzzzzzz... bbbbzzzzzzz..." ancora la voce del bambino "... loro sono qui... bzzzzzzzzzzzzzzzz... li sento... bzzzzzz..." proveniva dal pianterreno. |
Quelle parole semplici ma incisive furono il colpo finale da incassare.
Non potevo darle torto su nulla, anche se non capivo come si potesse smettere di amare qualcuno, forse perchè non lo si era mai amato davvero, fin dall'inizio. "Sì, hai ragione..." mormorai "Probabilmente, è meglio che gliene parli oggi..." convenni poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"si, ragazza mia." Disse annuendo Clemia. "E' meglio per entrambi, credimi."
Ad un tratto da fuori si udì un furgoncino che attraversava le strade cittadine. "Venghino, signore e signori!" Dal megafono del furgoncino. "E' giunto in città il più grande illusionista del mondo! Venghino, signore e signori! Il Favoloso Mago Elv è giunto in città!" |
"Lo spero... Non penso di poter andare avanti così..." sospirando stancamente.
Poi, quasi sussultai sentendo la voce di un furgoncino fuori. Parlava di un certo mago Elv, che sembrava fosse un illusionista. "Ma chi è ora?" borbottai un po'contrariata, per la discussione appena avvenuta. A quel punto, curiosa, uscii fuori per vedere chi fosse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Presi un profondo respiro.
La voce c'era ancora, era la voce di un bambino e veniva dal piano di sotto. Benissimo, adesso mi sarei mossa dalla mia paralisi e sarei andata a controllare, da brava. Magari era un bimbo che era venuto qui a giocare. Un nuovo bellissimo gioco che si chiama "spaventa a morte la nuova vicina", scommetto che va super di moda tra i teppistelli. Così, pian pianino, scesi al pianterreno per andare a vedere che cosa stesse succedendo. |
Gwen si affacciò e vide un furgoncino bianco, pieno di immagini e luci, mentre il megafono continuava a pubblicizzare le qualità del sedicente mago Elv.
"Il solito illusionista." Disse Clemia. "Solitamente arrivano durante qualche festa o sagra, ma questo invece si vede vuol far soldi per le Feste Natalizie." Con vago disprezzo la donna. In quel momento, nella casa in campagna affittata da Destresya, l'atmosfera non era delle più tranquille. La scrittrice si fece coraggio e scese al pianterreno per capire chi fosse il bambino. "Bzzzzzzzzz... bzzzzzzzzzzzzzzz... bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz..." si sentivano ora solo questi strani rumori. Si accorse allora che la tv era stranamente accesa e trasmettevano un film dell'orrore, dove un bambino chiedeva aiuto. https://i.imgur.com/8txpILO.gif |
Il pulmino era, come dire... Appariscente?
No, non rendeva l'idea abbastanza. "Bah..." dissi con perplessità, al commento sensato di Clemia. "Beh ad ogni modo, devo andare, ho appuntamento con Herbert... Sperando non sia un completo disastro..." scuotendo la testa. Salutai allora la donna e andai via sospirando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi raccomando, sii decisa." Disse Clemia a Gwen.
La ragazza così lasciò l'edificio, mentre sulla strada il furgoncino del sedicente mago andava via. Dopo circa un quarto d'ora Gwen arrivò al locale in cui spesso aveva pranzato con Herbert. Lui si presentò 5 minuti dopo, avendo scroccato un passaggio dal sindaco. "Eccoti." Herbert sedendosi al tavolo con sua moglie. "Devo dire di avere parecchia fame oggi..." prendendo il menù "... tu hai già scelto?" |
Sì, dovevo essere decisa, certo, come se fosse stato facile...
Arrivai al ristorante circa un quarto d'ora dopo ed Herbert arrivò poco dopo. Lo salutai accennando un sorriso e mi sentii ancora peggio. Sentivo che dovevo farlo, ma non sarebbe stato semplice. "Non ancora..." mormorai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene, allora mgari possiamo prendere 2 cose diverse e poi dividercele, come facevamo un tempo..." disse Herbert a Gwen "... ti va?" Sfogliando il menù.
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"Io prenderò un'insalata..." risposi solo "Non ho molta fame oggi..."
Sembrava stupido fare un discorso simile per i piatti di un pranzo, ma non potevo avvicinarmi se avevo intenzione di dirgli che, per quel che mi riguardava, il nostro matrimonio finiva qui. "In realtà, credo che dovremmo parlare" aggiunsi poi, con tono piatto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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