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Le sue mani affondarono completamente nei miei capelli, fino a stringerli.
Spalancai gli occhi e sobbalzai appena a quel gesto. "...Si asciugheranno..." mormorai. Passare da quella carezza delicata a quel gesto, non ne capivo il motivo. |
A quelle parole di Altea, uno di quegli uomini si fece avanti.
“Mettete queste sugli occhi...” disse, per poi dare una benda a lei ed una a Didas “... copritevi bene in modo da non vedere nulla.” |
A quel comando guardai Didas e le annui per darle coraggio.
"Interessante..bendate..vorrei sapere cosa non dobbiamo vedere o volete farci..se siete i briganti mi aspetto siate dei gentiluomini". Sentii la fascia passare sul diafano volto e coprii i verdi occhi e poi quel nodo alla nuca. Sospirai...ormai ero in gioco, speravo un gioco non pericoloso, almeno per Didas che mi aveva seguito. |
"Hai ragione, forse non dovrei, ma chi sono io per oppormi all'Amore?" Gli risposi accarezzandogli la guancia "Ma tu, dimmi.. tu mi ami?"
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Estea annuì a Clio.
Le due mercenarie avevano visto lo scudiero ed il contadino imboccare un sentiero laterale. Raggiunsero così la sponda del fiume, dove c'era un'antica fucina. E appena davanti all'entrata, Lignas fischiò in modo vigoroso. Un attimo dopo un fabbro uscì dalla fucina. |
Seguimmo i due uomini ne bosco, sempre attente a non farci vedere.
Raggiungemmo così le sponde del fiume Helsa. Un fabbro.. La cosa si faceva interessante! |
La mano del padrone indugiò ancora qualche istante fra i rossi capelli di Gwen, per ritirarsi lentamente.
L'uomo si allontanò e raggiunse lo specchio, dove si tolse il telo e si spalmò addosso un'essenza profumata. Poi indossò pantaloni, camicia e stivali. |
Il brigante non rispose nulla ad Altea.
Bendò lei e Didas, per poi condurre il loro cavallo con le redini. Le due donne non vedevano nulla e sentivano la folta vegetazione che le avvolgeva. Il canto degli uccelli, il gorgoglio delle acque, il fruscio del vento fra le foglie. E poi il calpestio degli zoccoli di Cruz ed i passi dei briganti che le conducevano chissà dove. “Dove...” disse piano Didas ad Altea “... dove ci stanno portando? Vogliono farci del male?” |
Sentii i passi degli zoccoli di Cruz, i briganti che mi accompagnavano, il vento che accarezzava il mio volto e i capelli e il rumore dell' Helsa.
"Stai tranquilla Didas...Non porterebbero il mio cavallo con noi...sono nascosti e forse non vogliono mostrarci come si entra nel covo..si spera." A bassa voce. |
La sua mano indugiò ancora fra i miei capelli, per poi allontanarsi lentamente.
Restai qualche attimo immobile, chiusi un istante gli occhi, come per fare ordine dentro di me e dentro la mia testa e poi li riaprii. Intanto il padrone era davanti allo specchio, intento a spalmare sul corpo un'essenza profumata, poi si vestì.. Nel frattempo io attendevo che mi dicesse cosa fare. Era stato un momento strano, in cui si erano susseguite una miriade di sensazioni, una più indecifrabile dell'altra. |
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