Ascoltai con interesse Maryshel "E come mai quel nobile chiamò questo alchimista? E cosa successe di particolare".

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Entrammo nel locale e mi guardai intorno per cercare di capire che tipo di gente fosse quella della troupe, e sopratutto come fossero disposti nei miei confronti.
Non ero sicura che sarei stata bene accetta, ma a me non importava un fico secco, ero dove dovevo essere e avrei calpestato tutto e tutti se si fossero messi sul mio cammino.
Sotto indicazione del mio agente, mi avvicinai direttamente al regista.
"Salve, signor Gozz.." con un sorriso ammaliante.

Non mi annunciai più di così per saggiare la sua reazione al mio arrivo.
Tutto era un'eterna partita a scacchi, e io vincevo sempre.


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La moto di Velv si avvicinò al fossato del castello, dove il carro attrezzi stava tirando fuori l'auto e Elv.
Gwen poté così vedere che nessun corpo c'era dentro.
Lo sportello del conducente era aperto, segno che Elv era riuscito ad uscire prima che la macchina precipitasse nel fossato.
O forse qualcuno l'aveva tirato fuori dell'abitacolo.

Nello stesso istante Altea era all'albergo con Maryshel.
"Fu chiamato al castello per fabbricare" disse la donna alla duchessa, usando proprio questo strano verbo "una guardia personale al signore De Bastian."
In quel momento squillò il cellulare di Swan.

Destresya entrò nel ristorante ed attirò subito su di lei gli sguardi di molti, soprattutto di quelli della troupe.
Naturalmente il più colpito di tutti fu Goaz che nel vedere la bella ragazza assunse un'espressione da lupo famelico.
"Ciao, bellissima..." disse lui con la bava alla bocca "... dimmi tutto... vuoi un autografo? O forse qualche gadget delle riprese? O magari ti piacerebbe fare la comparsa sul set?" Fissandola tutta.

Quando l'auto fu tirata fuori, ci fu la conferma che per fortuna Elv non era lì dentro e lo sportello era aperto.
"Come pensavo, sarà riuscito ad uscire prima che l'auto cadesse lì dentro, visto che lo sportello è aperto. O al massimo, qualcuno lo ha tirato fuori..." commentai.

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"Se così fosse" disse Velv togliendosi il casco "allora qualcuno lo avrà portato in ospedale..." scettico a Gwen.
"Voi!" Avvicinandosi un poliziotto. "Non potete star qui!"

"Infatti spero che la signora al pub abbia provato a fare qualche telefonata" dissi, pensando che non avevo ancora ricevuto notizie.
Poi, sobbalzai.
"Aspetti" dissi subito "Il proprietario della macchina è suo fratello" indicando Velv "Non lo troviamo da stamattina, abbiamo già parlato con l'ispettore Belven."

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Sgranai gli occhi.. Aveva detto fabbricare... Come poteva fabbricare una persona.
Poi il telefonino di Swan squillo'.

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"Qui però non potete stare." Disse irremovibile il poliziotto.
"Noi senza notizie di Elv da qui non ci muoviamo." Fissandolo Velv.
"Dovete andarvene!" Ribadì il poliziotto, per poi prendere il braccio di Gwen invitandola ad allontanarsi.
"Toglile le mani di dosso!" Spintonandolo Velv. "Da qui non ce ne andiamo!"
Il poliziotto lo offerrò per una mano e Velv, come reazione, lo colpì con un pugno.