Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 13-09-2016 01.34.33

Mi sporgevo, cercavo di vedere, ma non vedevo niente.

Era buio, terribilmente buio in quel cunicolo.
Era forse la parte più buia di tutta la torre.
Ed è per quello, che è messa proprio lì.
Perché d'un tratto, come per magia, da quel buio pesto a cui ormai cominciava ad abituarsi, si sprigionò un'esplosione di luce.
Una luce intensa e bianca, che lo avvolgeva tutto attorno.
Una luce che avrebbe accecato chiunque, ma che sconvolgeva ancora di più chi veniva da quel cunicolo così buio.
Quando poi i suoi occhi si sarebbero riabituati alla cuce, si sarebbe reso conto che tutto era cambiato intorno a lui, e si trovava in una stanza immensa dal soffitto altissimo, al centro della quale campeggiava un'immensa porta.
D' un tratto, però, udì ringhiare, da non si sa dove.
Non c'era nessun animale nella stanza.


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Sorrisi, sospirando.
Ora le cose si complicavano.

Altea 13-09-2016 06.58.39

Mi sedetti con ancora vivo quel ricordo..Non era un ricordo, io quelle sensazioni le avevo veramente vissute..quella donna ero io..conoscevo il re mio marito..e lui il Capitano..l'uomo che avevo amato..guardai Palos..."No, ho dormito prima..se vi dicessi ho vissuto un dejavu..io ero quella Regina, voi non mi credereste. .forse dovremmo cercare in qualche libro..che dite..?".

Lady Gaynor 13-09-2016 11.45.18

Le parole di quella donna mi gelarono. Hiss era sposato con lei... già, dopotutto io non sapevo nulla di lui, tranne il suo nome. Adesso volevo saperne di più, così sperai che lei continuasse a parlarne.
"Vostro marito... e come mai non si trova qui? Raccontatemi la vostra storia... mi piace sentir parlare d'amore..."

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Guisgard 13-09-2016 17.40.15

La donna guardò Gillen, poi Gwen e scosse il capo infastidita.
“Il sarcasmo non è sinonimo di arguzia...” disse.
“Davvero?” Gillen. “Non basta esserci addobbati come un Albero di Natale ambulante?”
“Continuate col vostro spirito...” la donna “... vi ho osservati e di certo fra voi non c'è di sicuro il prescelto...”

Lady Gwen 13-09-2016 17.42.40

Prescelto.
Ecco la parola magica.
La osservai.
"Avete detto "prescelto". Perché insistete sul volerci negare delle informazioni? Non siamo venuti per farvi del male o altro, quindi perché non parlate?"

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Guisgard 13-09-2016 17.44.58

Taddeus guardò Dacey mettere i piedi nudi nell'acqua e sorrise.
Allora fece lo stesso anche lui dopo essersi tolto gli stivali.
“Io non ho mai chiesto altro che essere un uomo come gli altri...” disse “... un uomo col sogno di una famiglia e di essere felice...” stringendo la mano di lei nella sua, per poi alzarsi “... vieni... ti voglio mostrare il motivo per cui siamo venuti fin qui... lo raggiungeremo da qui, camminando in acqua...” e si avviarono lungo la sponda bagnata dall'acqua dolce e fresca.

Guisgard 13-09-2016 17.47.43

Icarius arrivò davanti a quella porta e poi quel verso, quel ringhio bestiale e misterioso.
Istintivamente lui prese il fiore stilizzato e da esso sorse ancora quel fascio di luce, quella lama luminosa.
Ed attese.
Tutto ciò si mostrò a Clio attraverso lo specchio.

Dacey Starklan 13-09-2016 17.48.49

" Potresti averlo...certo il tuo ruolo é impegnativo ma sono sicura che saprai ritagliarti i giusti momenti per la famiglia."

Dondolando i piedi nell'acqua e guardandola incresparsi.

" Anche ora, sebbene la città sia sotto attacco, riesci ad avere del tempo...per me" sorridendo ampiamente nell'avere la mano stretta alla sua.

" Da qui? Sembra una piccola avventura allora" divertita seguendolo, con l'altra mano che sorreggeva la gonna per non bagnarla troppo.

Guisgard 13-09-2016 17.50.59

Palos guardò forse preoccupato Altea.
“Dottoressa...” disse “... capisco che abbiate vissuto emozioni e sensazioni reali, ma magari è questo luogo ad avervi un po' suggestionato, non pensate?”
Ma in quel momento qualcuno si avvicinò loro.
“Il dottore Hordafren chiede di voi, signori.” Il servitore dai tratti orientali. “Abbiate la compiacenza di seguirmi, prego.” Con tono apparentemente cortese, ma con un vago senso di imposizione nella voce.

Guisgard 13-09-2016 17.55.51

La donna restò un lungo attimo in silenzio, per poi guardare il dipinto.
“Egli...” disse quasi titubante “... è malato... molto malato temo... tornato da un lungo viaggio che ci ha separati, ha contratto una misteriosa malattia che gli ha fatto perdere il dono dei ricordi... ma io lo aiuterò a guarire e saremo di nuovo felici...” fissando poi Gaynor.


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