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"Forse..." disse Fatten a Gwen "... forse la leggenda è vera... e Fantamas ne subirebbe gli effetti..."
"Leggenda?" Elv. "Si..." annuì Fatten "... narra che il libro sia maledetto... che non vada letto... io infatti non l'ho mai letto..." |
Ascoltai la leggenda ed ero sempre più curiosa.
"Cosa succederebbe se qualcuno lo leggesse, secondo la leggenda?" chiesi a quel punto. Non pensavo tuttavia che Fantamas fosse così stolto da non conoscere una presunta leggenda e farsi ingannare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Chi lo legge, secondo la leggenda, perderà il senno..." disse Fatten con occhi spiritati.
"Si vede Fantamas non conosce la leggenda..." sarcastico Elv. "No, Fantamas è già completamente pazzo..." mormorò Fatten. |
Beh, ritenevo che Fatten fosse già a buon punto, visto che delirava comunque...
"Su questo punto siamo d'accordo..." sarcasticamente io. "Tuttavia, credo che lei dovrebbe seriamente prendere in considerazione l'idea di fuggire col libro. Ha detto che esso gli conferisce la fortuna che canta, quindi dovunque lei andrà essa la seguirà. Ci pensi bene" guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservavo Ardea compiaciuta.. Non era il libro in sé che mi interessava quanto l'impresa. Era come rapito osservandomi, un servo davanti la sua dea.. "Segreto? Devi rivelarmi un segreto... Apriti.. Non ti accadrà nulla" accavallando le gambe e osservandolo.
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"No, sarebbe davvero da folli..." disse Fatten a Gwen "... andare in giro con quel libro... da folli..." con gli occhi fuori dalle orbite tanto era scosso.
"Ma a questo punto un dibbio mi sorge... una domanda..." Elv "... ma di cosa tratta quel libro? Cosa contiene? Parla di Occultismo? Filosofia? Di cosa?" "Ah, non so..." alzando le mani Fatten "... io non l'ho letto e non lo farò mai... chi lo legge poi impazzisce!" |
Se ne stava lì, davanti a lui, quasi nuda, conscia della sua bellezza e del potere che poteva vantare sul giovane pittore.
Lui allora guardò Altea, quei seni bianchi e sodi mostrati con naturalezza, quasi divina nella sua sensuale bellezza, con le gambe accavallate ed i capelli biondi baciati dal Sole. "Io..." disse Ardea "... io l'ho sognata, signora... giorni fa... nel sogno dovevo ritrarre la mitica venerata in queste terre millenni fa... e quella dea aveva il suo volto ed il suo corpo..." guardandola tutta per un istante, con lo sguardo che scivolava ovunque sul suo corpo bianco e scoperto. |
A quelle parole i miei occhi verdi si aprirono stupiti.. "Pure io l'ho sognata, ero.. In una villa su un promontorio. Ma che strano.. Non volevo dirvelo. In che senso dovevate disegnare la mitica di queste Terre? Chi sarebbe.. E chi ve lo aveva chiesto" vagamente perplessa.
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"Prima lei si è rivolta a me dandomi del tu... può farlo di nuovo se vuole..." disse Ardea guardando Altea negli occhi "... non ricordo bene quel sogno, era vago e confuso... però stava dipingendo la dea... molto venerata sin dall'antichità in queste terre... è la dea della bellezza e della passione... ed aveva il suo aspetto... il suo volto, i suoi occhi ed il suo corpo, signora..."
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"Si, parlavate di una dea ma sopratutto di una imperatrice.. Forse era una persona importante. Io ricordo benissimo il sogno.. Ma avevate già incontrato l'uomo che vi ha detto di ritrarmi?". La mia curiosità era mossa dal fatto avevamo fatto lo stesso sogno e in quel sogno io e Ardea ci eravamo pure amati.
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