Tornammo alla villa e la sera umida aveva avvolto la zona circostante di una leggera nebbia e l'aria era fredda, pungente.
Insomma, non il massimo per un tragitto in moto, ma non potevo farne a meno.
Raccontando tutto a Clemia, lei rimase visibilmente scossa, turbata e fu una reazione che, ad essere onesta, non mi ero aspettata, scettica com'era lei, paradossalmente.
Disse allora ad una consorella di cercare tracce di Elv, ma non trovammo nulla, da nessuna parte e ciò mi lasciò stranita.
"E se fosse una copertura? Non so, magari già da prima di arrivare aveva questa intenzione e dunque ha montato tutto..." ipotizzai.
"Ma resta comunque da capire come abbia fatto... Non ho mai visto nulla di simile..." scuotendo la testa.

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"Potrebbe essere..." disse pensierosa Clemia a Gwen "... ma a questo punto mi chiedo perchè? Un semplice truffatore? alzare tutto questo polverone per cosa? Questa è una cittadina e non vi sono milionari... cosa spera quindi di ottenere con questa truffa?"
"Bella domanda..." mormorò Matt.

"Questo non riesco a capirlo..." ammisi anch'io.
"Magari, non è una truffa. Cioè, voglio dire, lo spettacolo lo è, ma potrebbe aver davvero rapito loro due per uno scopo. Mi spiego? Magari è davvero stato lui e c'è una qualche ragione alla base, anche se non riesco ad immaginare quale potrebbe essere..."

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"Allora dobbiamo scoprirlo." Disse Clemia a Gwen. "Forse quell'uomo sa dove si trova Onya... sperando che non le abbia fatto del male..."
"Allora l'avete trovata?" Arrivando Henty. "Io... io l'ho sognata... Onya intendo... e i miei sogni non mentono mai..."

"Innanzitutto dobbiamo trovare lui..." sarcasticamente, pensando a com'era sparito.
Poi, quasi sobbalzai sentendo una voce.
Era Henty.
Quasi mi ero dimenticata di lei, in tutto questo trambusto.
"Cos'hai sognato?" le chiesi, evitando di risponderle.
Volevo sapere cosa aveva sognato e se le avessi risposto, se le avessi dato un indizio, sarebbe stato troppo semplice e comodo, invece volevo che rispondesse senza troppi elementi.

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"Ho sognato Onya..." disse Henty a Gwen "... era lontana... ma sentivo che c'era... lo sentivo chiaramente... poi una radio... accesa... trasmetteva musica... non ricordo di che genere... ad un tratto però la voce di Onya prende il posto della canzona trasmessa... non rammento cosa disse, ma intorno a lei sentivo strane voci, in una lingua sconosciuta..."

Restai stupita, esterrefatta, incredula davanti a quello spettacolo.
Era qualcosa di indescrivibile.
"Accidenti, credo sia la cosa più incredibile e stupenda che abbia mai visto!!" sconvolta, guardandomi attorno.
"Questo è un posto davvero magico..." voltandomi verso Roan con un sorriso "Grazie di avermi portata con te!" guardandolo negli occhi, grata di tutte quelle emozioni incredibili.

Ascoltai il sogno, ma al momento non riuscivo a contestualizzarlo.
Poteva essere che volesse dirci qualcosa, ma ne sapevamo ancora troppo poco per capire effettivamente cosa.
"Potrebbe significare che magari non sia la sola... Magari c'è anche Fash e forse anche altri..." proposi.
"Comunque, non l'abbiamo trovata e non sappiamo da che parte cominciare..."

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Destresya e Roan assistettero rapiti a quello spettacolo unico.
Una Babele di sfumatore, di riflessi e scintillii.
Fiotti di luce, bagliori cristallini e vampate di infiniti colori invadevano e percorrevano quella caverna, generando giochi fantastici mai visti in nessun altro luogo.
Era uno spettacolo psichedelico, ipnotico e narcotico.
Per un'ora i 2 restarono a fissare quell'incredibile effetto, mentre il vento che penetrava dalle crepe diffondeva ovunque lunghe note sibilanti.
Ma verso sera dovettero tornare indietro.
Uscirono dalla piramide e salirono sulla Jeep, ritornando a casa di Destresya.
Nello stesso istante, alla villa, Gwen, Matt e Clemia avevano ascoltato il sogno di Henty.
"Un momento..." disse Matt "... allo spettacolo... il mago ha fatto dire allo spettro che c'eera qualcuno con lei... li chiamava loro... come nel sogno di Henty!"

Ascoltai Matt.
"Sì, è vero, hai ragione" convenni "Beh, ora abbiamo la conferma che è stata rapita insieme ad altre persone, almeno... Il ché potrebbe darci qualche pista in più, anche se ovviamente non posso parlarne con Herbert..." sbuffando.
"E se invece quell'Elv fosse il parente o amico di qualcuno che è stato rapito e ha organizzato tutta questa scena per ritrovarlo?" pensai poi.

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"Scondo me quell'Elv è solo un imbroglione." Disse Matt.
"Probabile." Annuì Clemia. "Gwen, non credi che tuo marito possa rivelarci qualche informazione utile? ammesso ne abbia scoperta qualcuna..."

"Sì sarà anche un imbroglione, ma pure tu sei rimasto senza parole, perchè non è normale ciò che ha mostrato" ribattei.
"Immagino che domani avremo qualche notizia in più, dubito che l'aiutante del mago abbia parlato... Si sarà guardato bene dal farlo..."

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"Allora aspetteremo domani." Disse Clemia. "E' tardi, preferisco ritirarmi... buonanotte..." e andò nella sua camera.
"E se invocassimo l'angelo caduto con una seduta spiritica?" Henty a Gwen e a Matt.

"Buonanotte" annuii, salutando Clemia mentre andava via.
Rimasi poi nuovamente interdetta vedendo che Henty non aveva abbandonato la sua vena pseudo satanista e questa cosa mi stava facendo imbestialire.
Guardai fugacemente Matt, poi guardai Henty.
"Noi non ci occupiamo di spiritismo" risposi "Né di Lucifero e affini, se è questo che intendi" aggiunsi poi, con tono più pacato di quello che avrei voluto usare.
"Ma dimmi, come ti sei trovata qui con noi, fin'ora?" accennando poi un sorriso.

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"In verità credo di essere qui per uno scopo..." disse Henty a Gwen "... ossia diffondereil culto dell'angelo caduto fra voi... e magari salvare Onya..."

Mi ravvivai i capelli, ma in realtà di sottecchi guardai ancora Matt, cercando un aiuto da parte sua.
Non riuscivo a credere che fosse ancora così lanciata e convinta.
Bah, contenta lei...
"Credo che avremo bisogno di qualche elemento in più, prima di poterci fare un'idea e capire come agire, se è vero pure che sono coinvolte altre persone..." annuii, sperando di tagliare il discorso.

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Era tutto così incredibile, così bello, così unico.
Scattai diverse foto, ma solo dopo molto tempo che me n'ero stata immobile a fissare quello spettacolo così incredibile che mi chiedevo quanti aggettivi avrei usato per descriverlo.
Dopo un'ora di contemplazione mistica, ci rendemmo conto che il buio stava avanzando e dovevamo tornare indietro.
Ripercorremmo la via a ritroso e in breve tempo ci ritrovammo all'aria aperta, alla volta della mia casa.
"È stata una giornata incredibile, grazie!" sorrisi, felice, voltandomi verso Roan che guidava.

"Domani potremmo andare alla scuola che frequentava Fash..." disse matt a Gwen "... chiedere un pò in giro e raccogliere notizie... che ne dici?"
"Voi non mi credete, vero?" Henty.
Intanto la Jeep di Roan era arrivata a casa di Destresya.
"Grazie a te..." lui a lei "... comunque la nostra missione non è certo finita, no?" Facendole l'occhiolino.

"È una buona idea" annuii a Matt.
Poi, guardai Henty.
Okay, dovevo scegliere le parole giuste per uscire diplomaticamente da questa conversazione.
"Io credo solo che tu debba ancora un po' ambientarti qui, ma è normale" annuii "E la storia di Onya è complicata, molto, credo sia molto più difficile di così venirne a capo..." le risposi.

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"Oh no, dobbiamo scoprire il mistero di quei misteriosi segni!" sorrisi, guardandolo divertita.
"Proverò a sentire una mia amica archeologa se può darci una mano, chissà, magari abbiamo scoperto qualcosa di incredibile!" ridacchiando.
"Eppure dentro era tutto naturale... ma così bello..." con aria sognante.
"Ci torneremo?" appoggiandomi al sedile per guardare Roan.

Henty annuì a Gwen ed andò in camera sua a dormire.
"Domani allora andrò alla scuola di Fash." Disse Matt a Gwen. "Ora però meglio che vada a dormire anche io. Buonanotte, Gwen."
Intanto la Jeep era arrivata davanti alla casa di Destresya.
"Certo che ci torneremo." Annuendo Roan. "Non vogliamo certo che qualcuno ci rubi la potenziale scoperta del secolo, no?" Facendole l'occhiolino. "Facciamo così... chiamami appena la tua amica archeologa ti darà noità... io domani farò un giro al museo naturale del Sannius, il più grande della regione."

Henty sembrò convincersi, per fortuna e andò a dormire.
"Vado anch'io, buonanotte. A domani" con un sorriso stanco a Matt.
Salii allora in moto e tornai a casa.
Era stata una giornata impegnativa e avevo bisogno di stare un po' da sola, a riposare.

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Gwen in moto tornò a casa sua.
Lì essendo sola poteva rilassarsi e riposare.
Dopo però circa un'ora fu svegliata da alcune voci concitate che giungevano dal vicinato.

Stavo quasi per mettermi a letto, quando, a circa un'oretta dal mio ritorno, sentii voci concitate nel vicinato.
A quel punto, uscii fuori e cercai di capire cosa stesse succedendo.
Era incredibile come certe giornate non si decidessero a finire.

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Gwen uscì e sentì le voci giungere da una delle villette confinanti la sua.
Da qui si sentivano diverse voci che ora gridavano disperate.

Annuii a Roan, sorridendo.
"Sì, spero che mi dia qualche notizia interessante... anch'io voglio decisamente vederci chiaro in questa storia!" sorridendo, sognante "È davvero un mistero coi controfiocchi che vale la pena scoprire!".
Non vedevo l'ora, di tornare in quel posto!
"Ti chiamerò presto allora.." guardandolo con un sorrisetto divertito.
"Cosa c'è di bello da vedere al museo naturale?" icuriosita.

Le voci venivano da una villetta e sembravano a dir poco disperate.
Sperando di non sembrare inopportuna, allora mi avvicinai per capire che problema avessero.

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"C'è un tipo che conosco al museo." Disse Roan a Destresya. "Lui magari potrà indirizzarmi da qualcuno che ci sarà utile. Ti farò sapere. Ora sarà meglio che vada, mangerò qualcosa e farò un pò di ricerche in Rete." Sorridendole.

Gwen raggiunse il cancello della villetta e sentiva ora quelle voci chiaramente.
Sembravano più calme e un attimo dopo nel giardino uscì un uomo che si accese una sigaretta per sfogare la frustrazione e la preoccupazione.

Man mano che mi avvicinavo alla villetta, sentivo che le voci divenivano più calme ed un uomo uscì in giardino per fumare una sigaretta.
Fui fino all'ultimo indecisa se farli o meno, ma alla fine cedetti.
"Mi scusi... Salve..." attirando l'attenzione dell'uomo salutando con un vago sorriso dal cancello "Sto nella villa qui accanto e ho sentito parecchio trambusto... Volevo sapere se avevate bisogno di qualcosa... Oh, accidenti, non voglio fare la figura di quella che stavo origliando, non ho ascoltato nulla, volevo solo sapere se era tutto okay... " annuendo.

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Gli sorrisi.
"Beh se a casa non c'è nessuno che ti aspetta e ti accontenti di cotoletta e patatine, potresti restare.." guardandolo con un sorriso.
"Il minimo che possa fare per ricompensare il mio Indiana Jonse!" ridacchiai.
"Chissà mai che la mia amica non ci risponda già in serata!" speranzosa.

"Si tratta di mia moglie..." disse l'uomo ancora visibilmente agitato a Gwen "... sono un paio di giorni che è strana... credo stia soffrendo di depressione... ha comportamenti assurdi... non ha mai avuto depressione o altro... poco fa fissava con occhi vuoti il buio della stanza e camminava come fosse una sonnambula... ad un certo punto a tirato una testata sulla porta chiusa... io e mia suocera siamo riusciti a somministrarle un calmante e metterla a letto..."
Nel frattempo Roan aveva accettato l'invito di Destresya.
"Come potrei rifiutare cotoletta e patatine?" Ridendo mentre seguiva in casa Destresya.
Appena entrati però i 2 trovarono la tv accesa, nonostante Destresya ricordava di averla chiusa prima di uscire.
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Sbiancai.
Letteralmente.
E la cosa che più mi diede fastidio fu....

Entrò.
C'era qualcosa che non quadrava, qualcosa che non ci sarebbe dovuto essere ma c'era.
Un bagliore, proveniva dal salotto. Allora comprese che si trattava della televisione. Ma l'aveva spenta, era sicura di averla spenta prima di uscire.
E come avrebbe potuto non farlo dopo quello che era successo il giorno prima?
Ma ora? Che cosa poteva essere? Chi era entrato in casa?
Mille domande si affollavano nella sua mente prima che...

Basta!
Quando devo scrivere non riesco a scrivere quando devo pensare mi vengono le parole da scrivere? Cos'è una presa in giro???
"L'avevo spenta" riuscii a dire, scuotendo la testa come a voler nascondere quel narratore nella mia mente che mi obbligava moralmente a mettere su carta quello che stavo pensando, parola per parola.
Beh non adesso!
"Quando sono uscita l'avevo spenta!" ripetei, spiegandomi meglio "Anche ieri ho trovato la tv accesa da sola..." sospirai.
"Non voglio pensare che ci sia qualcuno che si diverte a farmi gli scherzi..." avvicinandomi all'apparecchio.
"Magari c'è un timer impostato e io non lo so... mi sembra la soluzione più logica!" prendendo il telecomando e iniziando a smanettare.
"L'ultima volta si è accesa su un film dell'orrore, una cosa super inquietante!" cercai di scherzare.

Roan allora si avvicinò alla televisione.
"E' un vecchio modello..." disse a Destresya "... probabilmente il timer non funziona più bene... accade spesso sui televisori vecchiotti. Per risolvere il problema ti basterà tirare la spina quando vorrai chiuderlo."

L'uomo era visibilmente agitato, preoccupato e mi chiesi cosa potesse essere ad agitarlo tanto.
Man mano che andava avanti nel racconto, mi sentivo rabbrividire.
Davvero una persona poteva fare questo?
Era assurdo...
"Non so che dire... Solo che mi dispiace..." ammisi "Per fortuna siete riusciti a calmarla... Se doveste avere bisogno di aiuto, io sono qui accanto" annuii, dando la mia totale disponibilità.

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Lo guardi poco convinta, ma non mi andava di pensare a quella storia.
"Sì, giusto!" annuii "Stacchiamola subito così facciamo prima!".
E mi sporsi per staccare la spina della televisione.
"Su, pensiamo alla nostra cena!" sorrisi.
Andai così in cucina e iniziai a cucinare.
"Mettiti pure comodo, oggi è stata una giornata piena di emozioni ma anche stancante!" gli dissi mentre preparavo le cotolette.
Intanto che friggevano mandai la foto dei geroglifici alla mia amica archeologa, spiegandole la situazione e dicendole che confidavo nella sua competenza e nel suo aiuto.
Dopo poco, la cena fu pronta.
"A tavola!" sorrisi, portando i piatti.

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"Lei è molto gentile, grazie." Disse l'uomo a Gwen. "Mi scuso ancora per averla spaventata. Sa, altri vicini non sono comprensivi come lei e qualcuno ha già protestato. Grazie davvero." Porgendole la mano attraverso le sbarre del cancello. "Mi chiamo Gan." Presentandosi.
Nello stesso momento, nonostante l'ora tarda, Destresya e Roan si stavano per mettere a tavola.
"Che profumino!" Lui. "Troppo invitante." E iniziarono a mangiare. "Mmmmhhh... delizioso! Non immaginavo che le scrittrici fossero ottime cuoche!" Divertito. "Pensavo che voi artiste della scrittura mangiaste solo precotti, pizze o panine per guadagnare tempo. Così da non sottrarre neanche un istante al vostro estro." Bevendo.

Gli sorrisi vedendo che invece di scacciarmi per invadenza apprezzava l'aiuto.
Non era così scontato che lo facesse.
"Sì figuri. Tutti potremmo aver bisogno, tanto vale assecondare l'impulso del buon samaritano" sorridendo.
"Gwen" mi presentai a mia volta, stringendogli la mano e scoprendo che si chiamava Gan.

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"Ora sarà meglio torni in casa." Disse Gan a Gwen. "Mia suocera potrebbe aver bisogno di una mano, mentre rimette a posto il casino fatto da mia moglie. Le auguro una serena notte, Gwen. E scusi ancora per il trambusto." Sorridendole e rientrando in casa.

Fui davvero felice che avesse apprezzato la mia cucina.
"Beh, magari per molti è così, e anche io non disdegno cose già pronte, non credere!!" ridacchiai "Ma mi piace rilassarmi e cucinare, spegnere un po' il cervello e preparare qualcosa di buono, distrarmi un po'! E poi perchè fondamentalmente mi piace mangiare!" risi, divertita.
Servii anche della birra fresca e della coca cola.
"E a te cosa piace, oltre stare all'aria aperta e andare in cerca di vecchi misteri?" sorridendo e sorseggiando il mio boccale di birra.