Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 01-10-2014 18.11.25

Annuii a Emas, guardando la fortezza.
"Andiamo.." mormorai "Ci sarà pur qualcuno che possa organizzare le difese, no?".
Doveva pur esserci un modo.
Nonostante tutto, pensai, ero un po' sollevata.
Ora potevo decidere soltanto per me stessa, senza la responsabilità del mio equipaggio.
Mi sentivo sollevata, più libera.

elisabeth 01-10-2014 18.22.21

La luce squarciò le tenebre.......e Nettuno mi mostrò....un abito appeso alla paratia.........mi prese una rabbia inaudita...e non seppi trattenermi.....mi scagliai contro quell'abito strappandone ogni parte..........qualcuno era entrato in quel posto.....voleva che uscissi di senno ?......." Solo fantasmi...gente risucchiata da non non si sa cosa......mi credete una pazza ?......"....il fischio...di una nave...ci avevano avvistato........il fischio di un nocchiere....vivo speravo...da piccola al porto amavo osservare le navi che attraccavano............" Andiamo sul ponte Nettuno e spero che siano anime vive......."..........iniziai a percorrere il corridoio a ritroso...salendole strette scale che portavano al ponte...l'aria era fresca........da lontano scorgevo la sagoma di una nave....ma a quel punto non ero piu' sicura di nulla

Guisgard 01-10-2014 19.29.35

“Credo che queste parole” disse Guisgard ad Altea e agli altri “nascondano qualcosa... vanno decifrate, interpretate... e forse la risposta la troveremo a Nolhia...”
“Nolhia?” Ripetè Irko.
“Si...” annuì Guisgard “... una delle più antiche città del regno... ci recheremo là per scoprire cosa nascondono le parole appena lette...” chiuse il manoscritto e segnò con dito tre volte una delle pietre.
Si inginocchiò poi davanti al Crocifisso e alzatosi salutò la statua dell'Arcangelo.
“Chi fra voi ha buona memoria” rivolto ad Altea ed ai suoi uomini “fissi nella mente quelle parole. Le studieremo a bordo. Ora andiamo.”

Guisgard 01-10-2014 19.35.02

“Signore, il porto sembra quasi sgombro...” disse uno degli uomini a bordo, fissando l'isolotto con un cannocchiale “... si saranno nascosti nella fortezza che domina il borgo.”
“Hihihihihihi...” divertito Burmid “... sarà più facile stanarli... hihihihihihihi...”
“Signore... vedo che c'è un veliero nel porto...”
“Ah, si?” Meravigliato Burmid. “Meglio. Hihihihihihihi!”
“Posso vedere?” Chiese Samoa.
Prese il cannocchiale e guardò in direzione del porto.
“E'... l'Hydra...” mormorò “... possibile siano ancora là? Eppure pensavo che...”
“L'Hydra?” Ripetè Burmid. “Dunque i vostri compari corsari?”
“Si...” rispose Samoa.
“Hihihihihihihihi!”
“Al vostro ordine apriremo il fuoco, signore.”
“Ottimo...” annuì Burmid “... hihihihihihi...” si voltò poi intorno “... dov'è?”
“Signore?” Stupito il suo uomo.
“La mia mia gabbianella, idiota!”
“Non saprei...”
“Starà riposando sull'albero di trinchetto...” allegro Burmid “... speriamo che il nostro cannone non la svegli... hihihihihihi...”



Nel frattempo Clio, Emas, Vivas e Cid avevano raggiunto la fortezza che dominava dall'alto quell'isolotto.
Al suo interno vi era già gran parte della popolazione e nel vedere arrivare i quattro subito la porta si aprì per farli entrare.
Vivas allora si affacciò da una delle finestre e vide la nave di Picche che bloccava l'accesso al porto.
E l'Hydra era ancora al suo posto.
“Pare che i nostri ex compagni” disse “siano rimasti bloccati.”
“Saranno i primi ad essere colpiti se resteranno a bordo.” Fece Emas.
“Magari sono già scappati via come ratti...” mormorò Vivas.
Anche Cid fissava il porto.
Ma proprio in quel momento arrivò Matiz.
La gabbianella blu si posò sulla finestra davanti a loro.
“Sei qui...” avvicinandosi all'uccello Cid “... ma lui non è più qui... è partito...”
Matiz allora volò via, nella sera ormai prossima ad avvolgere il mare.
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Guisgard 01-10-2014 19.37.20

Elisabeth e Nettuno salirono sul ponte e la videro.
Una grande nave ammiraglia, battente bandiera Capomazdese, li aveva avvistati.
Dal suo ponte di comando si potevano vedere alcune sagome.
Si avvicinava a grande velocità, fischiando.
Nettuno allora cominciò ad agitare le braccia per attirare l'attenzione di quel vascello.
“Siamo salvi...” disse ad Elisabeth “... si, salvi, grazie al Cielo!”
La nave si avvicinò ancora e poi fece calare in mare una lancia con sopra alcuni uomini.
Poco dopo la scialuppa raggiunse la nave ed alcuni marinai con un ufficiale salirono a bordo.
“Siamo ufficiali di Sua Signoria lord Dominus...” l'ufficiale ad Elisabeth e a Nettuno “... chi siete e che nave è questa su cui viaggiate?”

Guisgard 01-10-2014 19.40.33

“Conoscenze...” disse sarcastico l'oste a quelle parole di Galgan “... io direi veleno, altroché! Veleno con cui finire male se qualcuno lo sente parlare!”
“Cosa puoi saperne tu?” L'uomo all'oste. “Tu sai solo di cibo e vino!” Guardò poi Galgan. “Salute a voi, cavaliere. Mi chiedete di quel dotto? Era un uomo anziano... aveva lunghi capelli grigi, barba e due occhi vivi... indossava un mantello scuro e parlava con un accento da forestiero... si avvicinò a me per chiedere un'informazione circa un luogo da raggiungere e vedendo che con me vi era mia moglie intenta a recitare il Santo Rosario allora cominciò a parlarmi di queste cose, affermando che non vi sono dei in cielo, sulla terra e neanche nei mari... e men che tutto un Dio Cattolico aggiunse.”
Belven e Jone ascoltavano interessati da lontano.
“Non dovresti raccontare queste cose ad un cavaliere.” Rivolgendosi uno dei presenti a quello che parlava con Galgan. “Potresti finire nei guai.”
“E perchè?” Mormorò l'uomo. “Non le ho dette certo io queste cose. Io racconto solo ciò che mi ha detto quel saggio.”
“Ma sembri dar molto credito a quelle sue fandonie.” Fissandolo l'oste.
“Si parla per parlare...” bevendo del vino l'uomo.

Altea 01-10-2014 19.51.22

Ebbene si...si doveva interpretare pure quelle parole..ma pure lui era concorde di andare a Nolhia.
"Scrivo io nel mio taccuino milord..me lo ricordo a memoria" dissi sorridendo "in questo nessuno mi batte".
Salutai il monaco e chiesi la benedizione e seguii Guisgard e i suoi uomini sul veliero e mi recai subito in camera.
Presi la chiave dalla mia piccola borsetta di velluto e aprii il secretaire dove era riposta la corona e il mio quaderno di appunti di anni e scrissi quelle frasi accuratamente senza nemmeno uno sbaglio.
Lo richiusi e lo riposi dentro..ora a maggior ragione doveva essere ben custodito e sorrisi.."Oh, milord..non ha una buona memoria..uh..devo andare a in cucina".
Corsi da Champenuan e mi sedetti.."Bene tutto è fatto, ovviamente spetta a Guisgard narrarvi il tutto, non a me..devo iniziare a tagliare le patate? O cucinare?" dissi con naturalezza mentre preparavo del the caldo per tutti..e lo feci servire e mi sedetti sul tavolo della cucina a berlo pensando a quelle parole...e al mio dubbio..non sarebbe stato ora cosi facile..troppo facile.

Galgan 01-10-2014 22.54.54

Il mio sguardo si fece gelido, e lentamente abbracciò l'intero, chiassoso auditorio; tuttavia, cercai di mantenere ancora calmo il tono della voce;

-Invero, non bisogna insultare l'Altissimo, nei fatti, nelle parole e nei pensieri; ma questo non per timore di una punizione terrena, ma per lo stesso sgomento che può rappresentare l'atto in se.
Se, da figli, offendiamo chi ci ha dato la vita, compiamo un abominio, a dispetto della reazione di chi ha subito l'insulto-

Volsi un istante lo sguardo verso sir Belven e Jone; sotto i miei modi pacati, seppur dal piglio severo, stavo provando una strana bramosia, la brama del segugio che ha fiutato una traccia, traccia che può essere debole, magari destinata ad estinguersi, eppure tale da non lasciare indifferente il cane.
Il mio sguardo tornò a posarsi sull'uomo che beveva vino;

-La vostra fede è tanto labile, che un qualunque dotto può minarla?
Dovreste dolervi per questo.
Ma ditemi, quanto tempo fa avete visto quell'uomo?
Vi disse dove era diretto?-

Clio 02-10-2014 00.32.34

Distolsi lo sguardo dall’Hydra.
Cosa ci facevano ancora lì? Se avevano abbandonato la mia nave se la sarebbero vista con me, razza di idioti.
Imprecai tra i denti.
“Vado a cercare di capire come hanno pensato di organizzare le difese… Questi non mi sembrano soldati, avranno bisogno di una mano.. Se quei vigliacchi hanno abbandonato la mia nave, vado laggiù a sparare con i miei cannoni, sia chiaro..” mormorai, per poi voltarmi per un secondo verso Cid.
Mi accorsi così della gabbanella e sorrisi, per poi posare per un momento la mano sulla spalla del ragazzino.
Gli sorrisi e mi allontanai.
Qualcosa avranno pur avuto in mente. Odiavo sentirmi inutile. Ero rimasta per difenderli, ma senza Hydra ero solo un uomo in più, e Barbaleone aveva ragione, non avrei fatto la differenza.
Avranno avuto dei cannoni, o qualcosa. Dovevo scoprirlo.

Guisgard 02-10-2014 16.19.00

Clio lasciò i suoi compagni e attraversato il vasto cortile del castello raggiunse poi le scale.
Da qui, seguendo le voci nervose, arrivò fino in cima alla più alta torre della fortezza, dove molti si erano riuniti per respingere un attacco che ormai sentivano imminente.
Qui alcuni uomini del posto si stavano assicurando del funzionamento dei mortai puntati verso il mare e delle munizioni a loro disposizione.
In quello stesso istante arrivarono anche Emas, Vivas e Cid.
“Allora...” disse Emas fissando i cannoni “... come stiamo messi?”
“I connoni funzionano perfettamente” spiegò uno degli uomini “ma le munizioni non sono poi tantissime.”
“Dannazione...” scuotendo il capo Vivas.
“Beh, io sono cannoniere” fece Emas “e posso dirvi che si può utilizzare di tutto in una bocca di mortaio. Pietre, schegge di ceramica, chiodi, persino posate. Dunque raccogliete tutto ciò che trovate. E alla svelta.”
“Vuoi tener testa a quel vascello con pietre e forchette?” Stupito Vivas.
“Hai un'idea migliore?” Sbottò Emas. “Forse vuoi fare tu da proiettile per uno di questi cannoni?”


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