![]() |
Mors infanti felix
MORS INFANTI FELIX
Gaio ‘l fanciullo che morte coglie Quand’ il viso sorride giocondo: Quand’ ei non conosce le doglie Che danno la vita ed il mondo. Gaio ch’ avrà qual prima moglie Colei che del vivere è ‘l fondo: E silente sarà placido e sdraiato, Qual fine d’ un dì, addormentato. |
Graziosissime!
Sir Morris:smile: |
Rivisione della metrica
Salve a tutti. Quando ho cominciato a comporre poesie non ebbi ad interessarmi molto della loro divisione in sillabe. Componevo le stesse in ottonari, nonari, decasillabi, tutti in una sola poesia. Ora, da un po' di tempo sto cercando di aggiustar il tutto in un conteggio di sillabe, e sperando esto mi riesca per il meglio, posto delle poesie da me giù postate, ma riviste in una, spero, giusta metrica, cangiando anco qualche parola.
L’ AUGELLO INNAMORATO Fermo il passero su di un ramicello Rivolge il mesto guardo all’orizzonte, Dove poi muore il dorato ruscello: Là, dove degli Ernici sorge il monte. S’ ode del bosco la quiete, ed ello Sospira vederla inceder sul ponte: Desia, ma l’ incanto non è quello Del sole baciante all’ alba la fonte. Quel bacio al maitino più non indora Quel ansimante cuore di gioventù, Quando ardente cantava sì ognora Di dolci baci che volgono or lassù: Là, dove lei ama, canta ma ignora Un passero che gioire non sa più. AL MIO BISNONNO D’ Italia fosti un Alpino, Di Puglia fosti pastore, Un soldato ma bambino, Sì della guerra un attore: Il cuore tuo a Carpino Tornò ai campi vincitore, E tornasti al lieto sonno; Io fiero ti chiamo nonno! MORS INFANTI FELIX Gaio ‘l fanciullo che morte coglie Quando il viso sorride sì giocondo: Quando poi non conosce le doglie Che regalano la vita ed il mondo. Gaio che avrà come prima moglie Colei che del vivere è ‘l fondo: E silente sarà quieto e sdraiato, Qual fine d’ un dì, addormentato. IL VENTO SUL COLLE Sulla fredda altura il vento Carezza il viso solingo, Il cielo posa un accento Sul meo cuore ramingo. Sento le voci montane: Soavi, molto lontane. GIUGNI OR, MORTE! Or arrivi nello meo tetto Che teco vorria danzare: De sorrisi non sarò gretto Che solo te vorria amare. Come te amore son retto E qui sarò ad aspettare Il tuo alito, che giungerà Assieme a tanta felicità. |
messere molto belli questi componimenti, mi ha toccato molto quello dedicato a suo nonno, è un pò lo vorrei dedicare a mio nonno pure, che combattè da partigiano.
|
Citazione:
|
Citazione:
|
Seguire una metrica precisa e ritmata rende tutta la poesia più melodiosa, una marcetta di versi che rende maggiore giustizia agli ottimi contenuti che avete espresso, Sir Drusus.
Devo farvi i complimenti, oltre che per la perizia tecnica che avete dimostrato rivisitando i vostri componimenti, anche per le tematiche con le quali vi siete cimentato, molto profonde, attuali, e sicuramente non semplici da mettere in rima. Bravissimo! (Fra l'altro mi sono reso conto grazie a voi dell'utilità di avere un unico topic dove raccogliere le proprie poesie, che altrimenti resterebbero disperse nel topic generico... credo vi emulerò a breve) |
Vi rendo grazie Lancelot per le Vostre parole. Amo molto la poesia, anche non mettendola in metrica; a mio avviso conta più il succo della metrica, ma adoro pur cimentarmi, oltre a comporre in rime, nella metrica. Spero sol di far bene. Ancora mille Grazie!
UN RAGAZZO DEL ‘99 Novantanove, m’ han chiamato, Ti stringo al petto mamma mia! Pria bambino, ma ora armato Per l ‘asburgico cacciar via ! Se dopo m’ avranno ammazzato, Dite il vero a chiunque sia: Che qui morimmo arditi e stretti Pur essendo giovani ometti! (Dedica al mio bisnonno, nato nel 1899, soldato della Prima Guerra Mondiale) AL SESTO REGGIMENTO ALPINI Sesto Alpini Reggimento! Vostro l’ italico onore, Vostro codesto momento, Brillate d’ immane ardore! More il giovine contento, Per l’ Italia il vostro core: Moveste al grido “Savoia!”, Ma vittorioso fu il boia. ALLA MORTE NON NE CALE La vita è un alloggio in affitto Che pria o dopo ci darà lo sfratto; E’ da stupidi essere sì poi afflitto, Alla morte di te non frega affatto: Ad essa non ne cale del diritto De ‘l viver del fior e del cerbiatto: Arriva l’ ora ed il corpo diritto E disteso recita l’ estremo atto. Non piangere la tua dipartita Che men sicuro avrai da soffrire: Come il riposo a giornata finita, Anche se lungo sarà il dormire. Godi or che profumata è la vita, Che dimane sarà ratto il partire! |
Messer Drusus i miei rinnovati complimenti
molto bella quella dedicata ai ragazzi del '99, capii subito il significato appena letto il titolo. Ne morirono molti di quei ragazzi in queste terre a me vicine, il Carso e la stessa Gorizia ne rende onore. |
Citazione:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.44.29. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli