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Calmarmi, come facevo a calmarmi in una situazione simile? Mio fratello rischiava di morire e non avevo nemmeno la più pallida idea di dove diamine fosse.
Istintivamente avevo raggiunto la moto, ma non sapevo dove sarei potuta andare. "Gwen Ygraal e Richard Ygraal" mormorai, con voce sottile "Vi prego, fate presto!" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai il professore che sorrise alle mie parole e prese poi a parlare di lucifero. La storia la sapevo e la trovavo davvero interessante. Avevo letto molti romanzi a riguardo e tanti miti che ne mutavano la forma. Ero affascinata dalle parole del professore e iniziai a prendere appunti.
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Partimmo anche se avevo delle perplessità. .."In che albergo risiedi? Quindi non sei di queste parti..raccontami di te..se ti va ovviamente. Però. .non ti sembra strano ci diano il posto così facilmente. .non vi erano altre ragazze per avere un posto hai notato? Mah..speriamo bene..se lo sapesse mio padre mi verrebbe a prendere per i capelli "sorrisi per poi farmi seria "Sei innamorata? Hai un fidanzato"...ti cercherò ovunque e nel tempo e ci riconosceremo dai nostri occhi....già azzurri e immensamente mutevoli i suoi che si univano al verde intenso e irrequieto dei miei.
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La notizia successiva non era certo allegra. C'era stata un'evasione dal penitenziario di Nolis da parte di un tale Ardes Heros. Strano... Nolis era paragonata ad Alcatraz, in quanto mai nessuno era riuscito a scappare. Beh, nessuno eccetto Frank Morris... Il malvivente era fuggito a bordo di un'auto rubata e adesso la polizia stava ovviamente battendo tutte le strade. Buona caccia...
Posai il telefono sul comodino, spegnendo l'abat-jour e mettendo a dormire. Mi destai come al solito al suono della sveglia, alzandomi dal letto di malavoglia. Andai nella camera delle bimbe e le svegliai, preparandole per la scuola. Mi preparai poi anch'io e così uscimmo, nell'aria fresca del mattino. Mentre guidavo, accompagnata dal vocìo delle bimbe, avevo già il pensiero al pranzo da preparare e la casa da rassettare. Due baci veloci e le solite raccomandazioni, dopodiché torna a casa. Presi un succo di frutta dal frigo e accesi una sigaretta, prendendo in mano il cellulare. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gaynor non conosceva bene la storia.
Ciò che si diceva e si raccontava sul penitenziario di Nolis. Alcatraz in confronto era un asilo nido. Fuggire da Nolis era praticamente impossibile. Da vivi almeno. Da morti era decisamente più semplice. Il penitenziario Nolisiano si ergeva sui resti di un'antica fortezza trasformata in carcere di massima sicurezza alla fine del XIX secolo. Negli anni sessanta del XX secolo era stato praticamente reso un bunker inaccessibile. I monti che lo circondavano erano attanagliati dal freddo per buona parte dell'anno e quando le temperature diventavano più miti allora il pericolo era rappresentata da interi branchi di lupi famelici a caccia di cibo. Il buon Frank Morris sarebbe morto solo tentando la fuga se fosse stato davvero rinchiuso a Nolis, mentre Clint Eastwood non sarebbe fuggito da lì neanche se gli fosse stato scritto in un copione cinematografico. Tuttavia, pareva, qualcuno poteva esserci riuscito. Gaynor tornò a casa, si accese una sigaretta e prese il cellulare, tornando così alla sua grigia quotidianità. Ma ad un tratto udì un rumore provenire dal bagno. |
Mentre stavo fumando e leggendo un messaggio di mia sorella, udii uno strano rumore provenire dal bagno. Mi alzai di scatto e andai a controllare, temendo che un gatto si fosse intrufolato dentro casa.
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L'acqua per il thè cominciò a bollire e Dacey proprio in quell'istante sentì suonare il cellulare per un sms:
“Buongiorno (faccina sorridente) In verità volevo aggiungerci uno di quei nomi di principesse esotiche, ma mi sono reso conto che ne conosco si e no un paio, prese da qualche favola de Le mille e una notte (faccina confusa)... quindi mi limiterò a darti il buongiorno! Naturalmente non vedo l'ora che arrivi l'ora del pranzo (faccina con occhiolino)” |
“In un piccolo alberghetto di periferia, anche un po' squallido direi...” disse Carlotta ad Altea “... di quelli che vengono regolarmente scelti da coppiette di adulteri... non ti dico quante volte di notte vengo tenuta sveglia da gemiti e grida...” ridendo “... in verità vengo da Baias e sono qui appunto per cercare lavoro... ho anche un fidanzato che spero mi raggiunga presto... comunque non canterei vittoria così facilmente... hanno detto di farci un provino, non che ci avrebbero assunto...” sbuffando.
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Gaynor raggiunse il bagno, di cui trovò la porta socchiusa.
Ad un tratto qualcosa spuntò dalla soglia semiaperta. Era un gatto che scappò via. |
Risi a quelle parole.."Un posto allegro direi..suvvia..sempre meglio delle romanzine di simpatici vecchietti..magari tipo quelli che trovo per la strada e a cui dovrebbero ritirare la patente" facendole l' occhiolino.."Beh, ti ospiterei da me..ma sai...se aspetti il tuo fidanzato..beh, non sarebbe un problema..io abito sola, vi lascerei una stanza per voi appartata..vuoi?" e mi diressi verso la periferia dove era l' albergo.."Baias...la zona di mare..bel posto..si, e domani dovremmo proprio andare in spiaggia per provare". Mi fermai davanti all' alberghetto e lo guardai.."Mmhh..effettivamente un pò squallido lo è..allora rimani qui o vieni da me?" io ero sempre senza mezze misure e amavo le decisioni pronte.
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