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Sorrisi al draghetto e mi rimisi dritta. Mi voltai e sorrisi a mio fratello che mi avvolse con le sue grandi braccia squamose.
"Ti voglio bene e ti ringrazio di avermi permesso di andare a proteggere il nostro regno" gli dissi sincera per poi abbracciarlo a mia volta. "Seguirò i consigli di Gygaen e farò attenzione. Tornerò presto" gli dissi convinta per poi voltarmi verso il più piccolo. "Possiamo andare" |
Ero riuscita a farlo fermare e rimediare al mio straparlare, almeno per il momento.
Non mi restava che seguirlo e sperare di essermi fidata della persona giusta. “ Posso sapere dove avete imparato la vostra arte circense?” Chiesi mentre camminavano ,sperando che questa domanda non provocasse una nuova reazione negativa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Non mollai la presa, nè ammorbidii i toni.
"Guardatelo, quasi indignato... 'Non eravate in gattabuia?'" scimmiottai, con falso tono intenerito "Ladro! E' per colpa tua che ci siamo finite! Lo avremmo evitato, se tu non ci avessi rubato quella dannata borsa!" furiosa. |
Quella faccenda si faceva sempre più strana, e decisamente sempre più curiosa.
Poi quel nome, che non avevo mai sentito prima di quel momento. "No.." pensierosa, cercando di rammentare di qualcosa di simile "Non mi è mai capitato di sentire questo nome, di cosa si tratta?" incuriosita. |
Così Nyoko e Gygaen lasciarono il palazzo dei draghi, per poi raggiungere, in groppa a due dragoni, la valle dei grigi, dove oltre il fiume di fumo Stingo terminava il loro reame.
Poco dopo lei ed il draghetto erano nel mondo degli uomini, in una profonda valle lussureggiante. “E... eccoci nel mondo... de... degli uo... uomini.” Disse il draghetto. “In... incamminiamoci e v... vediamo co... cosa inc... incontreremo.” Gobbo e Dacey si incamminarono per le stradine della città. Era quasi il tramonto. “Da piccolo frequentavo alcuni artisti da strada e col tempo ho imparato i loro trucchi e segreti.” Disse lui. “Poi quell'arte mi è entrata nell'animo ed oggi è il mio lavoro, la mia vita.” Sorridendo. “Venite, forse ho trovato un luogo in cui dormire al coperto...” indicando la strada davanti a loro. Erano nella periferia cittadina. Le strade erano meno affollate, qualcuna anche desolata e di soldati in giro non c'erano. “Ehi, che maniere...” disse il ladro cercando di divincolarsi dalla presa di Gwen ormai inviperita “... come diavolo potevo sapere che vi avrebbero rilasciate? Dove finirà questa città se i rei non li trattengono più nelle prigioni?” Nel sentire quelle grida di Gwen, accorsero anche Mery e Aisha. “Beh, cara Miss...” disse Charterius “... diciamo di un uomo da laboratorio, artificiale e per questo infinitamente migliore di qualunque altro. Soprattutto perchè lo si può fabbricare su misura.” Facendole l'occhiolino. “Avanti, qual'è il vostro assistente ideale, Miss?” |
Continuavo a tenerlo dal bavero senza lasciarlo, perchè non avevo nessuna intenzione di lasciarmelo sfuggire ora che lo avevo a portata di mano.
Nel frattempo, arrivarono anche le due. Allora le guardai con un ghigno. "Che dite, glielo facciamo capire dove andrà a finire questa città se i rei non saranno trattenuti nelle prigioni?" scimmiottandolo di nuovo "Magari potremmo chiedere la cortesia a quel soldato tanto gentile che ci ha così delicatamente buttate in galera, voi che dite?" con espressione divertitamente malefica. |
Non stavo più nella pelle. Ero così emozionata all'idea di uscire dalla mia terra che rimanere ferma e seria era diventato un compito troppo arduo.
Arrivati, poi, al fiume di fumo, mi sentì quasi male. Avevo sognato molte volte di oltrepassare quel fiume e ora, dopo anni passati a sognare, finalmente stava accadendo. Chiusi gli occhi quando passammo il fiume ritrovandoci nel mondo degli uomini. La vace di Gygaen mi diede conferma e piano lasciai che i primi a godere fossero i miei sensi. La mia pelle cominciava a pizzicare, uno strano formicolio che recava in me una mandria di sensazioni piacevoli. Poi respirai l'aria, sentendone l'odore. Era... Fresco, come... Non trovo un paragone. Era un odore terribilmente buono. Poi l'udito. Iniziai ad ascoltare il suono di quel mondo, niente ruggiti... Niente strida di montagne solo... Uno strano fischiettio che avrei amato ascoltare ogni mattino. In fine, aprì gli occhi ed una vastità di colori mi si affacciarono davanti. Dovetti strofinarmeli per bene, sentendoli inumidirsi. "Ma... Ma è bellissimo!" dissi sinceramente affascinata. https://i.pinimg.com/originals/99/88...f0fe9cea63.jpg |
La cosa si faceva sempre più interessante.
Ero affascinata da quei progressi della teconologia che somigliavano sempre più alla magia. Dove sarebbe arrivata la scienza, mi chiedevo sempre? Ogni giorno avevo a che fare con scoperte sempre nuove, macchinari impensabili fino a poco prima, armi incredibili senza nessun confine o limite. Era davvero tutto molto interessante, ero davvero incuriosita da questa strana macchina umana, o comunque dovessi chiamarla. "Vediamo..." pensierosa, mentre inizio a camminare per la stanza "lo vorrei che sappia combattere, naturalmente, che sia intelligente e abile coi travestimenti, in modo da potermi assistere nelle operazioni sotto copertura, poi vediamo... servirebbero degli occhi e delle orecchie molto più sviluppate del normale, ubbediente non te lo sto neanche a dire, dato che le macchine non dovrebbero pensare..." risposi "Ah e se poi già che ci sei lo vuoi fare bello... meglio ancora!" facendogli l'occhiolino. |
“E' quel bastardo...” disse Mery.
“Si, proprio quel figlio di...” Aisha, mentre Gwen lo teneva stretto per il bavero con occhi cattivi. “Avanti, ragazze...” fece lui “... perchè non cerchiamo di metterci d'accordo? Di trovare un'intesa?” Ridendo. “Io posso farvi divertire... tutte e tre, sapete?” Facendo l'occhiolino a Gwen. “Non siete affatto male...” Nyoko e Gygaen si ritrovarono in quella landa lussureggiante, fra alberi secolari, monti aspri ed invalicabili tutt'intorno col mormorio frizzante di un fiumiciattolo che gorgogliava poco lontano. Il canto degli uccelli, il sibilo del vento fra i rami, il profumo dei fiori e l'odore di un comignolo fumante poco distante. “Cr... credo che u... un... vi... villaggio n... non si... sia lo... lontano.” Disse il draghetto. “P... per d... di là!” Indicando la strada. “Beh, non si può avere tutto, Miss.” Disse Charterius. “Dovete scegliere, scendere a qualche compromesso... vediamo un po'...” consultando il taccuino “... possiamo averlo... forte e violento, bravo con armi bianche e bello... oppure invece intelligente e furbo, tiratore scelto ma non bellissimo... naturalmente entrambi i casi molto obbediente.” Annuendo. |
Rimasi ancora un attimo ad ammirare tutte quelle cose che, fino a quel momento, avevo visto solo nei libri disegnati per poi sentire le parole di Gygean.
"Sì, va bene" dissi felice e seguendolo. |
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