Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 28-03-2013 18.47.57

"Mah..." esclami osservando quella scena...perchè questa zuffa? Lo avremmo incontrato l'indomani l' Arconte, non approvai quello scatto di ira di Fornò, a dire il vero il suo carattere non mi era mai piaciutò.
Me ne andai dritta al maniero, non mi importava nulla più...nemmeno del Fiore...forse era meglio ritirarsi in un convento, pensai convinta.

Clio 28-03-2013 19.09.35

"... Quindi eri solo preoccupato?" Dissi ironica mentre cercavo di liberarmi dalla sua stretta.
"..e ti sembra questo il modo migliore per dimostrarmelo? Minacciare di rendermi tua schiava? E io non dovevo insultarti? Ma guarda un po'...".
Mi sedetti sul letto e mi presi la testa tra le mani.
"..per lo meno questo testimonia che non sono pazza... Certo che hai dei modi discutibili.." Alzando lo sguardo verso di lui.
"... Non sono stupida Mamyon... Ingenua, sciocca, stralunata ma non stupida... So perfettamente che c'è qualcosa di misterioso e meschino dietro questo viaggio.. Ma cosa dovrei fare? Cosa faresti se ti portassero via la cosa a cui tieni di più e ti dicessero che una pazzia è l'unico modo per riaverla? Non ho scelta...".
Trasalii "..e non osare fare storie per Lucius se non capisci la differenza tra affetto per un fratello e l'amore, non sei degno della mia stima...".
Scossi la testa.
"...perché non hai parlato così ieri? Io...come faccio a dimenticare il modo in cui mi hai trattata?".
Presi le sue mani tra le mie.
"..io ti ho già detto cosa provo per te.. Ti ho aperto il mio cuore.. E sono pronta a ripeterlo...Ma tu? Tu cos'hai fatto per me? Io non si nemmeno chi sei!"
Fissai gli occhi nei suoi "...dimmi perché Mamyon.. Perché dovrei scegliere te? Perché la mia incolumità non é sufficiente.. Mi aiuterai a trovare Lucius? E non ti fermerai finché non l'avremo trovato? Perché siamo arrivati a questo? non potevi dirmi subito che mi avresti aiutato a cercarlo? Invece di lasciarmi sola e poi.." Chiusi gli occhi "..ma si può sapere a che genere di donne sei abituato? Non sono parole che si dimenticano facilmente!".
Gli accarezzai il viso dolcemente con mani tremanti.
"...giurami che non mi tratterai mai più in quel modo..." Sorrisi "..io non ho mai voluto nessun altro.." Scoppiai a ridere dolcemente "..anche se, beh, non è così che immaginavo sarebbero andate le cose..." Gli posai un bacio sulla guancia.
"..aprimi il tuo cuore, Mamyon... Dimmi perché mi voi.. Sono sono solo un capriccio? Vuoi sposarmi per potermi comandare? Devo saperlo... Devo sapere chi sei.. Chi sei davvero...".

Guisgard 28-03-2013 19.13.56

Dopo le parole di Elisabeth, Sawas fissò Enusia.
“Dimmi...” disse “... cosa ne pensi?”
“Mi incuriosisce quell'uomo che vi ha parlato...” rivolgendosi lei ad Elisabeth “... non so perchè ma mi fa pensare all'autore del libro... Giorgio dell'Ardafredda...”
“Perchè mai?” Chiese Sawas.
“Non so...” fece la donna “... forse per il Fiore...”
“Pensi dunque che sia in città?”
“Non so cosa pensare...”
“Però ora dobbiamo pensare alla compagna di lady Elisabeth.” Intervenne Orez. “A come liberarla.”
“Siamo studiosi, alchimisti, filosofi” fissandolo Sawas “non guerrieri.”
“Allora l'unico modo per aiutare lady Elisabeth”osservò Orez “è quello di trovare il Fiore.”
“Da dove partire?” Pensieroso Sawas.
“Forse dal frate...” fissandolo Enusia “... forse davvero quel frate può aiutarci...”
“E dove trovarlo?”
“Siamo in questa biblioteca...” rispose Enusia “... cominciamo a cercare... ci sono centinaia di libri... forse migliaia... avanti, mettiamoci al lavoro. Anche voi, Elisabeth!”

Talia 28-03-2013 19.26.17

I miei occhi guardavano distrattamente il paesaggio che correva intorno a noi...
la foresta, le macchie verdi scure che via via si facevano sempre più chiare con l’aurora e poi con l’alba...
ad un tratto però la mia attenzione, che fino a quel momento non si era posata su niente in particolare, fu attratta da qualcosa...
un castello arroccato sulla sommità di un colle...
maestoso...
monumentale...
imponente...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 53530)
“Eccoci arrivati...” disse Guisgard arrestando la carrozza “... quello è il castello di Limas... li troveremo rifugio...” dopo essere saltato giù ed aver aperto la porta della vettura.
“Ma dove ci ha portate?” Turbata Marijeta. “Altezza...” fissando poi Talia “... cosa faremo se sua signoria vorrà trovarci?”
“Qui nessuno vi troverà.” Rispose il cavaliere.

Tesi la mano a Guisgard e scesi dalla carrozza senza distogliere gli occhi dal castello...
la luce del sole aveva raggiunto proprio in quel momento le alte mura, bagnando di un candido fulgore la pietra...
ne ero abbacinata...
stupita...
“Affascinante...” mormorai “Assolutamente... assolutamente affascinate! Come mai non conoscevo questo luogo?”
Per un attimo rimasi con il mento in alto a fissare la costruzione, tra il sorpreso e l’ammirato...
poi i miei occhi, ora brillanti d’interesse, tornarono su Guisgard...
“Siete un cavaliere pieno di sorprese, sir... ve lo concedo!” mormorai, con un vago sorriso “Ma ditemi... ditemi, di grazia... dal momento che viaggiamo in incognito, cosa vi fa presumere che al Castello di Limas ci accoglieranno ed acconsentiranno ad ospitarci?”

elisabeth 28-03-2013 19.29.08

Eavamo un gruppo ben sortito....Alchimisti, studiosi....ma non eravamo guerrieri......Enusia era una donna molto bella, non potevo darle eta'..sembrava che il tempo non avesse potere su di lei e Sawas era pratico....se doveva portare a termine qualcosa non desiderava che la sua mente fosse deviata su altro....ma il Dottor Orez....lui era piu' malleabile, almeno questo sembrava....non siamo guerrieri.......giusto, intorno a me c'erano un migliaio di libri...scaffali alti che prendevano le intere mura di quella grande stanza......c'era odoredipolvere...si di carta impolverata....ma ero sicura che qualche libro, non aveva traccia di polvere, era stato toccato.......gironzolai, senza far caso al loro bisbigliare , sino a quando un libro dalla foderina rossa catturo' la mia attenzione...era in alto e non c'erano scale.....come fare ?......un tempo amavo cogliere la frutta su gli alberi e mangiarla gustandone il fresco frutto...fu cosi' che mi venne la malsana idea di arrampicarmi sulla libreria.......la fortuna volle che c'era lo spazio per poggiare la punta del piede e potermi issare...felice come non mai...afferrai il libro .... e non riuscendo a strae piu' in equilibrio caddi all'ndietro portando con me ....un numero notevole di libri........il dolore fu' lancinante..ma gli occhi del Dottor Orez furono la prima cosa che vidi......" Dottore...credo che le mie ossa siano tutte intere.....almeno cosi' credo...intanto volete dara uno sguardo a questo ?...."...come se la cosa non mi riguardasse riuscii a far emergere una mano e a porgere ad Orez il libro che aveva creato tutto quel trambusto.......

Guisgard 29-03-2013 01.01.46

Così Cheyenne decise di ritornare in quello strano villaggio.
Con il favore del giorno ora quel luogo appariva più luminoso e soprattutto più vivo.
La gente era scesa per le strade e le varie botteghe erano già aperte al pubblico.
Ad un tratto si udirono dei canti e poi una musica di tipo religioso.
La gente in strada allora si scostò e apparve subito una lunga processione.
Vi erano sacerdoti che portavano una grossa croce di legno, seguiti da diaconi e poi monache.
Subito dopo si vide un carro sul quale vi era la statua dell'Addolorata che piangeva suo Figlio deposto dalla Croce.
Chiudevano poi la processione alcuni uomini e alcune donne che si battevano e si flagellavano in segno di penitenza.
“E' la Via Crucis...” disse qualcuno tra la folla che si era radunata “... oggi è il Venerdì Santo...”
“Forse bisognerebbe coprire la croce nel cimitero come si faceva un tempo...” fece un altro “... ma ormai nessuno ci va più a farlo...”
Cheyenne allora si accorse di qualcosa.
Sui muri delle strade vi erano incise tante croci.
Proprio come aveva visto nella locanda.

Guisgard 29-03-2013 01.25.09

Il dottor Orez aiutò Elisabeth ad alzarsi.
Poi prese il libro che la donna aveva trovato nella libreria.
“I miei complimenti, milady...” disse sfogliandolo “... avete trovato un vecchio libro di ricette... e molte sono adattissime al periodo Pasquale... dolci, torte salate, pepate... e tutto sembra buonissimo... eh, la cucina di un tempo resta sempre ineguagliabile!”
Enusia però fu subito attratta da qualcosa.
Da uno dei libri che Elisabeth aveva tirato giù cadendo.
“Guardate questo...” mostrando agli altri il titolo di quel libro.
“Gli illufestati, i figli della luce...” lesse Sawas.
“La setta fondata da Gioirgio DellOrdafredda...” annuì Enusia.
“E credete può esserci utile questo libro?” Chiese Orez.
“Il libro non so...” rispose Enusia “... ma il retro della copertina forse si...” e mostrò ciò che vi era scritto:

“Bisogna uccidere il frate... è l'unico uomo in grado di fermarci... ricordate... Frate Nicola è il nostro vero nemico...”

“E' stato scritto a penna...” fece Enusia “... quasi come una nota sul margine di una pagina...”
“Sembra più un messaggio... un ordine scritto...” disse Sawas.
“O forse una raccomandazione...” fissando gli altri Enusia.
“Ora sappiamo che questo Frate Nicola non stava molto simpatico agli Illufestati...” fece Orez.
“A questo punto ci manca solo il modo in cui abbinare il Fiore a tutto questo...” pensieroso Sawas.
“Magari il Fiore” intervenne Enusia “è conservato dal frate e ambito dagli Illufestati...”
“Allora chi ha chiesto a lady Elisabeth di cercare il Fiore?” Domandò Orez.
“Bella domanda, amico mio...” annuì Sawas “... bella domanda davvero... e credo che la risposta potrebbe risolvere molti dei nostri problemi...”

Guisgard 29-03-2013 01.32.11

Altea, così, ritornò al maniero dell'Arconte Meccanico.
Si chiuse nella sua stanza e poco dopo, per la stanchezza, cadde addormentata.

Altea camminava in una strada buia.
Era immersa nella selva.
Ad un tratto udì qualcosa.
Come una voce, poi più nulla.
Poi altri strani rumori.
“Altea, aiutami...” disse qualcuno “... Altea, sono io...” era la voce di Vivian “... Altea, aiutami ad uscire da qui... sento freddo e ho paura... aiutami, ti prego... presto, prima che loro ritornino... aiutami, sono cattivi con me... mi fanno tante cose brutte... aiutami, Altea...”

Altea si svegliò.
Era nella stanza da sola.
Ed un senso di tristezza, mista a paura, si impossessò di lei.

Guisgard 29-03-2013 01.45.57

“Si, ti aiuterò io a trovare il tuo amico...” disse Mamyon a Clio “... ma non voglio più sentire di quel viaggio... tu non partirai... dimentica quel Fiore...” la fissò “... vuoi sapere chi sono? Sono lo stesso che ti ha scelto come madrina... lo stesso che ha combattuto per il tuo nome e che ti ha baciata davanti a tutti... sono colui che ti è stato accanto sin dal primo momento... maledizione, Clio, dimentichi davvero così presto? Ti ho portata qui per salvarti. Non volevo che partissi. E ti difenderò. Anche da te stessa. E resterai qui fino a quando non mi giurerai di aver dimenticato quel viaggio.” Si avvicinò nuovamente alla ragazza. “Voglio essere al primo posto nei tuoi pensieri... capisci? Non voglio essere secondo a nessuno! Neanche al tuo amico. E non voglio separarmi da te... spero che tu abbia capito le mie intenzioni ora... si, è vero... ti ho portata qui con l'inganno... ma nessuno ti ha fatto del male... non lo avrei mai permesso... se avessi voluto approfittare di te, credimi, l'avrei già fatto... e ora dimmi... dimenticherai quel viaggio? Resterai qui con me? Dimmi di si... dimmi di si, Clio!”

Altea 29-03-2013 01.57.24

Mi svegliai quasi urlando...la selva...dove si trovava quella selva..."Vivian, che ti stanno facendo?" dissi alzandomi in fretta e lavandomi il viso, mi alzai e vidi la mia faccia bagnata della acqua fredda e del sudore, mi asciugai il viso ma le lacrime rimanevano.
Mi sedetti sul letto, mi ero addormentata pure vestita, guardai istintivamente il letto di Vivian vuoto...cosa c'entrava la selva con Vivian, si trovava laggiù e perchè mai?
Avrei parlato al mattino con l' Arconte...da sola...a questo punto.
Mi svestii, indossai la camicia da notte e mi ficcai sotto il letto e mi ricordai del libro, alzai il cuscino e lo vidi...lo presi, non riuscivo a dormire, era la occasione giusta per leggerlo.
Guardai la copertina in pelle, il nome inciso "La Gioia dei Taddei" e la ceralacca con quello strano simbolo che non comprendevo, tirai il cordoncino e aprii il libro....la mia mente vagava però in lontani ricordi...

Era notte fonda, solo il chiarore della Luna risplendeva nel giardino
era maggio e si mischiava il profumo dei glicini a quello del gelsomino.
La balia faceva da vedetta mentre lo aspettavo con ansia e apparve, era bello e con quella aria cosi tenebrosa sotto il pallore lunare.
Andai incontro a lui...egli mi abbraccio..."Pensavo non venissi" gli dissi arrabbiata.
Lui si mise a ridere come sempre...sembrava non mi prendesse mai sul serio..poi scoppiai a ridere pure io..."Sei uno sciocco, come sempre".
E lui guardandomi dolcemente rispose..."Lo sai che mi piaci quando ridi!!Come potrei lasciarti, non lo farei mai"..

Uno strano rumore mi fece sussultare, ma mi accorsi erano i servitori che si muovevano per la casa, pensai a quel ricordo...eppure, Lui gli somigliava moltissimo, erano due gocce d'acqua, me ne accorsi dal primo momento..pure la voce era identica..Sebastian perchè mi aveva lasciato cosi? Appunto...lui si chiamava Sebastian e quindi era impossibile, quel pensiero mi turbava dal primo giorno che lo vidi tra la folla.
Mi destai dai pensieri e riposi gli occhi sul libro e iniziai a sfogliarlo.

Guisgard 29-03-2013 02.27.21

“Questo castello ” disse Guisgard aiutando Talia a scendere dalla carrozza “è una costruzione molto antica... il palazzo sorge attorno alla Cappella Palatina e tutta la fortezza domina il fiume sottostante da questo colle...” sorrise “... ignoravate questo luogo perchè voi siete di Sygma... e pochi qui conoscono questo castello...” fissò il castello e poi accennò una risata “... quanto alle sorprese, altezza, non sono finite... per la vostra sicurezza saremo qui in incognito, come da voi ben detto... dunque non indosserete abiti troppo sfarzosi, né gioielli particolarmente appariscenti... per la maggior parte delle persone che incontreremo, voi sarete una ragazza qualsiasi, magari come una delle tante che si vedono nei borghi qui intorno... perciò sarà opportuno che smarriate quella vostra aria di superiorità, con tanto di puzza sotto il naso e magari concedendovi qualche sorriso in più... ah, scioglietevi pure i capelli... vi danno un'aria più semplice, acqua e sapone... e poi vi preferisco così...” le fece l'occhiolino “... la vostra servitrice” fissando poi Marijeta “sarà la vostra nutrice.”
“La vostra insolenza non conosce vergogna!” Sbottò Marijeta.
“Preferivate essere sua madre?” Sorrise il cavaliere. “Spero non sua sorella. Non vi somigliate molto.”
“Villano!”
Guisgard rise.
“E voi?” Chiese la servitrice. “Voi chi sarete, di grazia?”
“Beh...” fece Guisgard “... potrei essere molte cose... ma credo che come fratello andrò bene... così potrò tenerla d'occhio con più facilità. Del resto i fratelli hanno licenza di prendere a pedate eventuali seccatori, no?”
Rise di nuovo e poi accese le lampade della carrozza.
“Risalite nella carrozza, altezza...” fissando Talia “... entreremo al castello...”
La carrozza, così, percorse il ponte su arcate che dalla sponda del fiume portava fin sul colle, fino a raggiungere l'ingresso del maniero.
Qui Guisgard scese dalla carrozza e bussò con forza.
Dopo un po' qualcuno aprì uno spioncino.
“Chi è che bussa?”
“Siamo viaggiatori...” rispose Guisgard “... ma è notte e queste strade sono sconosciute per noi...”
“C'è una locanda nel borgo.”
“Veramente” mormorò Guisgard “pensavo che il buon frate potesse aiutarci...”
“Lo conoscete?”
“Si...” annuì il cavaliere “... e sappiamo che non nega aiuto ai bisognosi...”
“Che problema avete?”
“Siamo fuggiti da Sant'Agata di Gothia...” fece Guisgard “... perchè volevamo trascorrere il Venerdì Santo in mezzo ai Cristiani...”
Lo spioncino si chiuse e un attimo dopo la porta grande si aprì.
E un uomo fece loro segno di entrare.
Furono poi condotti in un grande salone che faceva da refettorio.
“Attendete qui...” disse l'uomo ai tre.
E andò via.

Guisgard 29-03-2013 02.31.50

Altea aprì così quel libro.
E queste furono le prime parole che lesse:

“Questa è la storia di una nobile famiglia, i valorosi Taddei, signori di Capomazda e campioni della Fede Cattolica.
Dalle vittorie del loro eroe eponimo Ardea de'Taddei, alla conquista di Sygma.
E quando le loro armate furono cacciate da quel regno, il fato impose su di loro la terribile maledizione.
Perchè quel nome?
Perchè una maledizione prende nome proprio da ciò che toglie.
E siccome quella maledizione nega la Gioia, essa è così chiamata.”

Altea voltò pagina e trovò un'illustrazione.
Era il ritratto di una donna.
Una donna dagli occhi grandi e verdi.
E Altea ebbe una strana sensazione.
Come se conoscesse quegli occhi.
Come se li avesse già visti.
Ma dove?
Poi, poco dopo, cominciò ad albeggiare.

Clio 29-03-2013 14.10.15

Il cuore accelerò ad ogni sua parola.
Era stato doloroso separarmi da lui già una volta, e non avevo la forza di farlo di nuovo.
Lo guardai dritto negli occhi e gli accarezzai dolcemente la guancia "...no, Mamyon.. Non ho dimenticato niente... Ma le tue parole di poco fa mi hanno fatto talmente male da farmi credere di essermi immaginata tutto.." Scossi la testa "...possibile che tu non ti renda conto del male che mi hai fatto, di quanto mi hai offesa e umiliata? Possibile che..." Sbuffai "...oh, vabbé, non importa... Devo aver vissuto in una torre d'Avorio fino ad oggi...".
Abbassai lo sguardo e trassi un profondo respiro.
Non potevo abbandonare Lucius, questo era fuori discussione, avrei fatto di tutto per lui.
Ma mi pesava ammettere che Mamyon aveva ragione: ero solo una ragazza, avevo ben poche possibilità di affrontare quel viaggio e tornare sana e salva.
Dovevo trovare un altro modo per salvarlo, e forse, con l'aiuto di Mamyon avevo qualche speranza.
Potevo fidarmi di lui? Certo, nella sua strana concezione voleva solo proteggermi. Forse dovevo dimenticare e lasciarmi andare, fidarmi nuovamente di lui.
E se non fosse stato lui a rapirmi, se fosse stato chiunque altro per mille motivi? Il mio viaggio sarebbe finito ancor prima di iniziare.
Non sapevo difendermi, non ero in grado di proteggermi, ed ogni momento poteva essere colmo di pericoli.
No, dovevo trovare un altro modo, dovevo sfruttare quello che ero per salvare Lucius, un modo in cui soltanto io potevo salvarlo.
"...sei un bambino viziato, Mamyon.." Dissi sorridendo "...sei abituato ad avere tutto ciò che vuoi... Oh, non prendertela non è una critica... Sono cresciuta anche io così.. Anche se, sfortunatamente, ciò che desideravo non si poteva comprare con l'oro.." Sorrisi nuovamente "...vuoi essere il primo dei miei pensieri? Allora sii il mio eroe non il mio incubo.. Rendimi fiera..." Restai per un momento persa nei suoi occhi "...io sono pronta a rinunciare al mio viaggio.. A restare qui con te, perché..." Restai a fissare quegli occhi così vicini "...perché non voglio passare un altro minuto lontano da te..." Sussurrai " ma che sia chiaro non intendo rinunciare alla ricerca di Lucius.. Lui è parte di me...".
Clio, ma non sarai mica impazzita? Lo conosci appena! Non puoi pensare che sia lui... Santo cielo, torna in te!
Ma la mia parte razionale era rimasta totalmente isolata.
Sentivo il cuore battere all'impazzata e il sangue ribollirmi nelle vene.
Era questo l'amore? Come potevo saperlo io, che non mi ero mai mossa da Camelot, e avevo allontanato chiunque cercasse di avvicinarmi?
Eppure c'era qualcosa di irrazionale, di inspiegabile che mi legava al cavaliere. Qualcosa che non riuscivo a spiegare, di cui non capivo il senso, ma la sola idea di non vederlo mi terrorizzava quanto l'idea di perdere Lucius.
Sorrisi tra me e me.
Già, ma l'idea di baciare Lucius mi appariva innaturale e disgustosa.
Mentre Mamyon...
Alzai lo sguardo e trovai gli occhi del cavaliere fissi su di me, sempre più vicini e incredibilmente intensi.
"...giurami.." Dissi poi "...giurami su quanto hai di più caro, su.. Sei un cavaliere no? Sulla tua spada... Giurami che non mi tratterai più in quel modo, mai più... Ma che mi tratterai con rispetto e dolcezza, come hai sempre fatto..." Gli occhi mi si erano velati di lacrime.
Presi un lungo respiro e mi abbandonai a quel sentimento, giusto o sbagliato che fosse, che non riuscivo a controllare.
"...si, Mamyon io... Io sono innamorata di te... Non saprei come altro spiegare tutto questo..." Sussurrai guardandolo negli occhi "...ma tu?" Dissi con un filo di voce.

Altea 29-03-2013 14.10.57

Leggevo con interesse quel libro...ecco da dove nasce quella Maledizione...dall' aver perso qualcosa che dava a loro Gioia..voltai la pagina di un libro e vidi la immagine di una donna meravigliosa, abbigliata e acconciata sontuosamente ma ciò che spiccava erano i suoi grandi occhi verdi.
Quegli occhi...eppure mi dicevano qualcosa, pensai a lungo guardando fuori la finestra dove un tiepido sole stava nascendo ormai, per scacciare le oscure ombre della notte e ad un tratto trasalii...e una immagine si impresse davanti a me...una maschera e due enormi occhi verdi meravigliosi..il Chevalier de Lys..guardai di nuovo quella donna, erano uguali, e stranamente proprio egli narrava sempre della Gioia dei Taddei e quell' accento quasi straniero...fosse capomazdese?Un membro della famiglia dei Taddei? O erano solo mie farneticazioni.
Richiusi il libro, mi lavai in fretta e mi misi il vestito preso in sartoria..dovevo andare dall' Arconte, mi misi davanti allo specchio e mi acconciai per bene quando intravidi una figura bianca e un alone dallo specchio e mi voltai di scatto...

"Lady Anastasiya!!" esclamai, un sorriso..ella era colei che mi legava alla mia Famiglia e alla mia Terra ed era come un Angelo protettore assieme a Eleonor.
"Che stai facendo...non andrai dall' Arconte...attenta...e se lui centrasse qualcosa con la altra persona? Non ti ha attirata qui usando le tue debolezze vero..il tuo Cavaliere, la morte di Eleonor e la maledizione..e cosa sai cosa vi sta dietro di lui? Disse vi avrebbe mandato un messaggero a dirvi dove si trovava il Fiore...e se fosse legato a lui...e sappi....Guisgard non è più a Palazzo Reale, è fuggito per salvare la Principessa".
Trasalii.."Dove è andato?" ma lei scosse il capo asserendo non poteva dirmelo, e aveva i suoi buoni motivi.
"Ricordati le parole della chiromante...un cavaliere ti aiuterà nel viaggio e se non sbaglio, voltandosi verso il libro che stavo leggendo...avete un lasciapassare per delle città, cara Altea." e sparì nel nulla.

Mi sedetti sulla poltrona...pensai a lungo sulle parole della eterea dama, in fondo aveva ragione...e io...dovevo salvare Vivian ora, e forse avrei pure rinunciato al mio Amore come promesso all' Arconte per salvare Vivian, ma certo avrei sconfitto la Maledizione del Pozzo come aveva detto lady Anastasiya e il fato mi avrebbe fatto reincontrare a Lui...guardai il ciondolo, chissà perchè quel rubino era stato tramutato in acquamarina, era il pegno che io e Lui ci eravamo scambiati.
Presi la decisione definitiva..rimanere a Santa Agata di Gothia non avrebbe servito a nulla, e forse avrei potuto chiedere proprio al Chevalier de Lys di unirmi a loro nei loro viaggi, cosi non sarei partita sola e avrei iniziato questa ricerca..chissà fosse stato lui il Cavaliere che mi avrebbe aiutato come dicevano le carte, ma intanto dovevo uscire da questa città.
Così preparai due valige e dentro vi misi il necessario, gli oggetti di famiglia e il libro che stavo leggendo...non importavano tutti i vestiti e oggetti che avevo lasciato, d'altronde potevo comprarmene durante il viaggio visto avevo mandato una missiva a mio padre dicendo mi trovavo bene ed egli rispose mandandomi una buona quota di soldi.
Presi l'affilato pugnale che avevo sottratto tempo prima dalle armi del castello e lo nascosi tra le vesti, guardai il borsello...si vi era la bussola data da quel ragazzo e il lasciapassare...mancava una sola cosa..la moneta di Guisgard..ma no pensai...erano solo superstizioni.
Uscii di sotterfugio e corsi verso la piazza e vidi che stavano quasi partendo..."Aspettate" dissi correndo e urlando verso di loro "portatemi con Voi, vi prego".

Cheyenne 29-03-2013 15.51.32

Di giorno il villaggio era animato e pieno di vita. Notai che i negozi erano aperti e stavo per infilarmi dentro uno di essi quando per la via principale vidi passare una processione religiosa.
Mi intrufolai tra la folla e ascoltai i commenti degli abitanti, scoprendo così che erano intenti a celebrare il Venerdì Santo.
Nuovamente mi ritrovai sui muri delle case e delle botteghe quelle strane croci che avevo già notato nella locanda.
Mi avvicinai a una di queste e la esaminai più accuratamente, approfittando della luce del sole e sapendo di non essere notata grazie alla confusione.
I segni erano stati evidentemente tracciati con una lama simile a quella di un coltello e non da uno strumento apposito, la mano che li aveva tracciati inoltre non doveva essere molto esperta.
Certamente, riflettei, non erano un elemento decorativo usato da qualche decoratore,se ce ne fosse stata una ogni tanto avrebbe anche potuto essere la firma di un mastro costruttore ma queste croci misteriose sembravano tappezzare capillarmente tutto il paesino.
Sempre attenta a non farmi notare feci rapidamente il calco di una della croci su un pezzo di fine pergamena e lo misi tra i miei bagagli.
Forse non me ne sarei fatta nulla ma perlomeno sarebbe restato un ricordo di quel luogo, da mostrare al mio ritorno a casa.
La processione si snodò nei vicoli del borgo e la persi di vista ma in lontananza sentivo ancora i canti e le preghiere.
Entrai così in una delle botteghe per fare rifornimenti. All'interno non c'erano nessuno cliente così ebbi il tempo necessario per gironzolare in cerca di ciò che mi occorreva.
Incoraggiata dai prezzi modesti feci una grande spesa.
Quando ebbi terminato mi diressi allo spesso bancone sul quale il proprietario dell'emporio aveva appoggiato le spesse braccia incrociate.Nel vedermi mi parve che la sua espressione cambiasse dalla noia alla sorpresa.
Mi sentii in dovere di motivare le mie spese." Salve, sono qui di passaggio, ho ancora molta strada da fare perciò preferisco rifornirmi ora per non rischiare" dissi con un sorriso incoraggiante.
"Mi chiedevo come si chiama questo posto, al mio arrivo faceva buio e non ho notato nessuno cartello all'ingresso del villaggio..." continuai sperando così di poter intavolare una conversazione che portasse alla spiegazione della presenza delle tante croci.

Parsifal25 29-03-2013 23.32.23

Ciò che ci venne svelato, non prometteva nulla di buono. Il pericolo in Sant'Agata di Gothia prese forma.....

Un'aura nera aleggiava su quella cittadina; il male aveva preso forma e il tutto avrebbe condotto le poveri genti del luogo al terrore.....

Sussultai'. Non avevo mai provato una sensazione del genere, ma come poter contrastare il tutto? Avevamo due terre da salvare.....ci saremo riusciti?

Bisogna agire con cautela e con la massima professionalità. Riportare la luce....in un luogo oscuro richiedeva tutta la fede possibile. Strinsi la lancia che avevo al collo e chiesi:

"Madame......l'impresa sempre ardua, vi è la possibilità di riuscire? Temo per quella gente e faremo il possibile.....ma c'è bisogno di un aiuto maggiore e maggiori notizie......altrimenti, il nostro tentativo sarà vano."

Guisgard 30-03-2013 04.11.33

Le tre vecchie fissarono Parsifal e poi i suoi due compagni di viaggio.
“Cos'altro dirvi...” disse una delle tre “... quella città non è retta dall'Arconte Meccanico o dalla Corona di Sygma... no, quella città è in mano al suo subdolo padrino...”
“Padrino?” Ripetè Loi.
“Si...” annuì la vecchia “... un sinistro figuro che ormai nessuno vede più da anni... vive rintanato chissà dove... egli muove ogni cosa, decide e stabilisce, ordina e comanda... è colpa sua se il vescovo è fuggito via... l'Arconte è solo un suo sottoposto... poco più di una marionetta... ma purtroppo nessuno oserebbe sfidare un individuo simile... egli è troppo potente... e Sant'Agata di Gothia resterà sotto il suo oscuro potere...”
“E nessuno ha mai pensato di cacciarlo?” Chiese Ozg.
“In passato qualcuno ha tentato...”
“E cosa è successo?” Domandò Ozg.
“E' scomparso in uno dei tanti inferni che quel demonio ha evocato...” fissandoli la vecchia.

Guisgard 30-03-2013 04.27.23

Altea raggiunse così la piazza, proprio mentre la compagnia del misterioso Chevalier de Lys stava partendo.
“Milady...” vedendola arrivare Pantalone “... cosa avete da gridare tanto? E perchè correte? Forse per lo spettacolo? Mi spiace...” chinando il capo “... ma non ci sarà più nessuno spettacolo in questa città... troppe volte ci hanno interrotto e minacciato... e l'ultima volta ci hanno pure malmenato e rotto molti attrezzi... no, non possiamo più restare qui...”
“Pantalone ha ragione...” saltando giù dal carro l'enigmatico Chevalier de Lys “... troppe umiliazioni abbiamo subito qui...”
Aveva una maschera sul viso, ma i suoi occhi erano ben visibili.
E nel vederli, Altea riconobbe gli stessi occhi della donna ritratta nel libro sulla Gioia dei Taddei.

Guisgard 30-03-2013 04.32.08

A quelle parole di Clio, Mamyon sussultò.
I suoi occhi si illuminarono come mai la ragazza aveva visto prima ed un sorriso sciolse quell'impenetrabile espressione che fino ad allora aveva coperto il suo volto.
“Oh, Clio...” e la strinse a sé “... Clio... Clio... Clio... anche io!” Esclamò, quasi come una liberazione. “Anche io sono innamorato di te! Sin dall'inizio! Sin da quando ti ho vista in città!” Prese il volto di lei nelle sue mani. “Io voglio che tu sia mia moglie... voglio giurare che sarai solo mia... “ sorrise “... avrai la più bella cerimonia. Degna di una principessa! E se qualcuno vorrà negarcela, allora io conquisterò un regno per te.” Rise. “Avremo un grande castello. Di quelli che si leggono nelle fiabe. Magari davanti ad un meraviglioso lago. Ne sceglieremo uno con una bella leggenda. Una leggenda di amori impossibili e amanti inseparabili. Così, nell'udirla ogni volta, ripenseremo a quanto siamo fortunati...” la baciò.
Fu un bacio lungo e appassionato.
Poi le loro labbra si separarono e i loro occhi si schiusero.
“E ti prometto che il tuo amico sarà presente alla cerimonia...” sussurrò poi “... è una promessa, Clio...” strinse ancora a sé la ragazza “... domani andremo dall'Arconte Meccanico... chiederò una guarnigione per esplorare la selva... non potrà negarmela... e risolveremo tutti i misteri che dominano in quel luogo... e poi nulla più ci impedirà di essere felici, Clio...” e la baciò ancora.

Guisgard 30-03-2013 04.47.06

Così Cheyenne, dopo aver preso alcune cose per il suo viaggio, si avvicinò al bancone per pagare.
“Questo villaggio” disse il padrone del negozio “si chiamo Caudius... siamo alle pendici del Monte Tebas... non passano molti viaggiatori da qui, visto che il centro abitato è piccolo e sorge lontano dalle grandi vie di comunicazione... in verità ciò non dispiace affatto a noi abitanti del posto. Siamo infatti gente tranquilla, con le proprie tradizioni e non amiamo troppo la confusione.” Il negoziante, a differenza del locandiere incontrato il giorno prima da Cheyenne, appariva molto loquace e di compagnia.
E in quel momento Cheyenne si accorse che anche le pareti di questo negozio presentavano quelle misteriose croci incise.

Altea 30-03-2013 12.06.02

Fissai quegli occhi verdi..come smeraldi..quasi a brillare dietro quella maschera,non avevo dubbi erano gli stessi del disegno del libro..possibile fosse solo coincidenza?
"Avete ragione..non capisco nemmeno io perche' non siete stati accolti benevolmente qui ma il popolo vi acclamava..solo degli stolti hanno la colpa" avvicinandomi con le valige in mano al Chevalier de Lys.." Vi chiedo solo di portarmi con voi, non sarò di disturbo e se avete bisogno di un aiuto ne sarò lieta..devo cercare il Fiore e Frate Nicola, ho sognato la mia amica Vivian nella selva che implorava aiuto e disse la stavano torturando..non negatemelo vi prego..se sono di impiccio mi basta solo mi portiate fuori da questa città " lo fissavo negli occhi sperando leggesse la mia inquietudine e disperazione nel volto.

Cheyenne 30-03-2013 16.04.51

Avendo piacevolmente notato che il venditore era loquace mi decisi a chiedergli delle croci.
"Sapete questa è la prima volta che esco dal mio villaggio per un viaggio lungo, anche nel mio paese non ci sono molti visitatori e purtroppo non ho visto molto del mondo."feci un respiro e continuai "Vorrei chiedervi, se è possibile saperlo, due cose che mi hanno colpito di questo borgo.
Beh per prima cosa la processione di questa mattina e poi ecco, ho notato che in tutti i muri e le pareti si ripete un motivo, penso decorativo, ma ripeto io non sono un'esperta in queste cose, ma, ecco, sono rimasta affascinata dalle incisioni a forma di croce che sembrano caratterizzare il villaggio.
Ieri notte al mio arrivo le ho scorte nella locanda e poi stamane nelle vie e ora qui da voi.
Ecco mi chiedevo se voi poteste spiegarmi che cosa sono o a cosa servono perché quando l'ho chiesto al locandiere sono stata scacciata e ho dovuto dormire in un campo."

elisabeth 30-03-2013 18.14.13

Mi alzai grazie al gentile aiuto di Orez.....mi ero fatta veramente male.....la cultura era veramente pesante, il libro dalla copertina rossa..era un libro di ricette......" Nel caso in cui non riuscissimo nella nostra impresa Dottor Orez apriremo una taverna dove si cucinera' alla vecchia maniera....ve lo prometto..." Stavo scherzando con Orez...ma ero veramente delusa e contusa, avevo i piedi ricoperti dai libri...ma Enusia...trovo' qualcosa, le andai piu' vicina e mi introfulasi tra lei e Sawas....questo Frate Nicola...ne aveva di nemici...." Sapete una cosa ?......sullo strano mezzo che mi ha condotto in questo strano posto, non ero la sola o almeno la sola con lo stesso scopo, con me c'erano altre due dame e altri due uomini, non so se a tutti sia stata chiesta la stessa cosa, il ritrovamento di questo fiore.....ma l'Arcontemeccanico......sembrava puntare tutta la sua vita su di esso.....quindi l'unico che puo' conoscerne il luogo e' un uomo di Chiesa....Frate Nicola, ora pero' mi chiedo.......il tizzio che ha scritto il libro che vi ho fatto leggere.....potrebbe volerlo morto..perche' se questo fiore finisse in mani sbagliate, sarebba la vorina per molti...........e allora forse e' il caso di trovare Fra Nicola...che potrebbe essere una statua, un dipinto...una leggenda o un essere in carne ed ossa...e preservarlo...dall'Arconte e dalla persona che assume non so piu' quante figure.............infondo Enusia..le cose piu' difficili non sono quelle che abbiamo sotto il naso ?......questo posto dovrebbe avere una chiesa .....forse strada facendo troveremo anche un frate e perche' no......qualcuno che puo' darci qualche gentile informazione...?....."...e cosi' decisi di uscire fuori da quella stanza colma di libri...essa sporgeva sul chiostro e Frati dai volti coperti dai cappucci oravano sommessamente......

Clio 30-03-2013 19.50.06

Osservavo quegli occhi, quasi con timore.
Poi, lo vidi sussultare e illuminarsi alle mie parole. E nel vedere quel sorriso fui investita da una gioia che mai avevo provato prima.
Lo sentii stringermi forte a sè, ed ascoltai le sue parole con gli occhi chiusi, come a voler assaporare ogni istante.
Quando mi prese il viso tra le mani, in quel preciso momento, mi concessi di sognare che tutto sarebbe andato per il meglio, che le cose si sarebbero risolte.
E poi, quel bacio paralizzò ogni mio pensiero lucido e razionale.
Com'era bello sentirlo parlare in quel modo, con gli occhi brillanti e la voce gentile.
"..Sei tornato.." sussurrai con gli occhi nei suoi "..Ecco l'uomo di cui mi sono innamorata.. non negarmi mai più questo sguardo..". E, così dicendo, posai un lieve bacio sulle labbra.
"..Non abbiamo tempo da perdere, però… c'è una cosa che non ti ho detto.. ma, che sia chiaro, non devi osare riferirla a nessuno, poichè io non avrei nemmeno dovuto parlarne con te… ma, a questo punto, non credo che farebbe differenza..".
Mi sedetti sul letto e lo invitai a fare altrettanto, così da poter sussurrare.
"..Ricordi quando ho lasciato cadere il braccialetto dalla finestra, perchè venissi da me? Beh, non ero impazzita.. ho visto un uomo.. e mi sono spaventata a morte.. per questo speravo venissi e non potevo gridate.. per quanto ne so poteva essere uno di quelli con la falce, che abbiamo visto nella selva.. aveva lo stesso cappuccio.. non può essere una coincidenza.. insomma, quest'uomo mi ha detto che il Fiore era l'unico modo per salvare Lucius, e che se fossi tornata nella selva senza il Fiore.." la mia voce tremò "..lo avrebbero ucciso..".
Mi presi la testa tra le mani. Dovevo riflettere, dovevo pensare.
"..Senti.. questa storia è troppo confusa, ma ho imparato bene che senza la mente lucida non si va da nessuna parte… ti va di aiutarmi? Ascoltami… devo capire.. dev'esserci qualcosa che mi sfugge..".
Così mi alzai e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza, come se volessi rincorrere i ricordi che si susseguivano nella mia mente.
"…Non guardarmi in quel modo.." dissi ridendo, alla volta di Mamyon ".. mi aiuta a pensare..".
"..Allora, andiamo con ordine. Il biglietto, mi hanno dato un biglietto a Camelot, con su scritto il mio nome, e.. San Giorgio.. il sogno premonitore di Leonard.. come potevano sapere? ho continuato a chiedermelo per tutto il viaggio.. Magia? Ottime spie?" continuando a muovermi per la stanza "..eppure quando ho fatto notare all'arconte che sapeva tutto di me, ha minimizzato.. ha detto che poteva averlo saputo in mille modi.. è lì che è saltato fuori il Fiore.. era il premio per i miei desideri.." mossi la mano destra, spazientita ".. ma quando ho detto all'arconte che Lucius doveva venire con me lui ha detto che nessuno aveva intenzione di separarci... se è per questo.. ha anche detto che mi avrebbe mandato un messaggero con il luogo in cui si trovava il fiore. Perchè non è mai arrivato? Forse l'arconte non sa dove si trova? E allora perchè rapire Lucius e minacciarmi così perchè partissi subito? Non ha senso." Trasalii.
"...Santo cielo, ecco cos'ho dimenticato.. la sera del mio arrivo, io e Lucius siamo andati a curiosare nel castello e… abbiamo visto uno strano rituale.. si.. degli uomini con delle clamidi che adoravano un grande occhio. Ma era diverso da qualunque altra raffigurazione che abbia mai visto.. Le clamidi.. le stesse che avevano gli uomini nella selva, e l'uomo misterioso in camera mia.." rabbrividii "..loro mi avevano vista.. si, si.. ora ricordo, che stupida… mi hanno lanciato una specie di piccola freccia avvelenata, stavo per buttarmi dalla finestra per via di strane allucinazioni.. mi ha salvato.. come si chiamava? Beh, un re altezzoso.." Mi coprii il viso con le mani "..eppure ho come la sensazione che mi sfugga qualcosa.. Il Nulla! Quando ho seguito quella servitrice nel castello, lei ha chiesto di un certo.. Maestro.. non ne ricordo il nome.. e io sono stata colpita e addorentata.. poi ero nel Nulla, e una bestia immonda teneva ragazzi e ragazze chiusi in bare.. e mi ha promesso la vita di Lucius se gli avessi portato il Fiore.. no, aspetta.. non ha fatto solo questo.. ha parlato dei miei sogni.. di Leonard e Sybil.. io non ci ho dato peso perchè ne avevo appena parlato con te.. potevano esserci delle spie al palazzo.."
Mi sedetti nuovamente accanto a Mamyon e gli presi le mani.
"..scusa, non volevo annoiarti.. ma dovevo capire.. se resto qui dovremo giocare d'astuzia.. dobbiamo capire chi c'è dietro questa storia.. Devo scoprire che razza di setta abbiamo interrotto quella notte.. e cosa c'entra l'arconte… è come se lui non fosse più al comando.. non so se mi spiego.. come se qualcun altro avesse preso in mano la gestione della ricerca del Fiore.. qualcuno più malvagio dell'arconte.. che lo comanda come una pedina.. beh, questo spiegherebbe molte cose..
Devo saperne di più.. dimmi, Mamyon, c'è una biblioteca in città? di quelle antiche e ricche di volumi? devo andarci assolutamente..".
Restai pensierosa per un attimo, poi scossi la testa "..comunque no, non credo che si possa sconfiggere con le armi, qualunque cosa si nasconda dietro tutto questo.. o, almeno, non solo con quelle.. Ma non credo proprio che l'arconte ti donerà una guarnigione per esplorare la selva.. anzi.. stai bene attento a come parli.. hai visto che fine hanno fatto quei contadini? Certo, tu sei un cavaliere della principessa.. ma non credo vadano troppo per il sottile..".
Mi sporsi per baciarlo.
"..non voglio che ti accada niente..".
Poi, battei le mani e lo guardai di sottecchi.
"..Però, scusa.. se nella selva si nascondesse qualcosa di invincibile, non vieterebbero così categoricamente di andare, o no? Ho come l'impressione che abbiano paura.. paura che qualcuno possa sconfiggerli.. Non hai degli uomini fidati a cui ricorrere senza l'intervento dell'arconte?" lo guardai negli occhi.
"Ho trovato.. Maestro George.. ecco di chi ha chiesto quell'impicciona.. e non osare dirmi che me lo sono immaginata.." sospirai con rassegnazione "..ti prego, dimmi che tu riesci a trovare un senso in tutto questo.." con un sorriso speranzoso.

Talia 01-04-2013 01.53.35

Fissai in silenzio Guisgard mentre parlava, sollevando appena un sopracciglio...
aria di superiorità?
io?
lo squadrai per un istante...
E tuttavia ciò che disse dopo mi fece sorridere, così come mi faceva sorridere il visibilissimo disappunto di Marijeta di trovarsi lì... e di avere a che fare con quel cavaliere...
Vagamente divertita, dunque, e senza porre altre questioni, risalii in carrozza.
Ci dirigemmo verso il palazzo, dunque... qui Guisgard bussò e poi parlò con l’uomo che era venuto ad aprire...
poco dopo venimmo fatti entrare e condotti in un’ampia sala.
Mi guardai intorno per qualche momento...
notando distrattamente l’insolita commistione di stili in quell’edificio...
insolita ma accattivante, monumentale...
Poi, lentamente, i miei occhi tornarono su Guisgard...
avevo creduto che neanche sarebbe riuscito a farci entrare in quel palazzo, in incognito come viaggiavamo...
e invece, non solo ci aveva fatti entrare, ma adesso stavamo addirittura aspettando una persona...
ero sempre più stupita...
ed i miei occhi, mio malgrado, indugiarono sul cavaliere per un tempo sconvenientemente lungo.

Guisgard 02-04-2013 17.10.03

Guisgard, Talia e Marijeta erano nel monumentale castello.
“Non guardatemi così, altezza...” disse lui sottovoce alla principessa “... ho infatti detto che siamo fratello e sorella, ma quello sguardo vi rende sconvenientemente attraente ai miei occhi e...” sorrise “... poi correrei troppo, ritrovandomi a fare pensieri che sarebbero tabù per molte culture...”
Erano rimasti soli nella stanza i tre.
Poi, dopo un po' giunse qualcuno.
O meglio, qualcosa.
Era una marionetta raffigurante un impettito maggiordomo.
“Salute a voi, signori...” mostrando un lieve inchino “... sono Tanis e avrò cura delle vostre persone.”
“Maria Vergine!” Esclamò Marijeta. “Ma... si muove da solo!”
“Certo, signora.” Annui Tanis. “Sono specializzato e perfezionato per mansioni di ospitalità e intrattenimento. Parlo correttamente Greco, Latino e Aramaico, oltre a 27 idiomi distribuiti, in maniera non eguale, fra Burgundo, Goto, Franco, Svevo, Alamanno, Longobardo, Mozarabico, Provenzale, Bretone e poi quelli più noti del ceppo Galata/Gallico.”
“E bravo il nostro sapientone!” Dandogli Guisgard per scherzo un pugnetto sulla testa di legno. “Si vede che il tuo padrone non ha perso la mano!”
“Ehm...” ricomponendosi Tanis “... abbiate la compiacenza di seguirmi, signori... vi mostrerò le vostre stanze...”
La buffa marionetta condusse così i tre nelle loro stanze e poi andò via.
Talia ebbe quella al centro, mentre Guisgard e Marijeta finirono rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra.
“Se vi occorre qualcosa, altezza...” mormorò Marijeta “... chiamatemi...” fissò poi Guisgard “... aspetterò che entriate prima voi nella vostra stanza... e poi lo farò io...”
“Nella mia stanza, signora?” Ridendo Guisgard. “Non fate questi discorsi davanti a sua altezza, o finirà per turbarsi!”
“La vostra insolenza non ha limiti!”
“Non temete...” con fare guascone lui “... nessuno violerà l'eremo della vostra principessa... quanto a me, ho intenzione di girare un po' per questo luogo... dormite dunque tranquillamente... altezza...” mostrò un lieve inchino a Talia.
E poi andò via.
“Che individuo detestabile.” scuotendo il capo Marijeta. “Sarà meglio andare a letto, altezza...”

Guisgard 02-04-2013 17.43.26

Elisabeth uscì dalla biblioteca e i tre la seguirono.
Raggiunsero così alcuni frati e subito Enusia ne avvicinò uno.
“Perdonate...” disse “... cerchiamo un frate...”
“Di quale ordine?”
“Non saprei...” rispose lei “... forse un Domenicano, forse un Francescano... non saprei... so solo che si chiama Nicola... Frate Nicola...”
Il frate restò turbato.
“Forse dovreste parlare al priore...” disse poi “... seguitemi...”
E li condusse dal Priore.
Il frste si avvicinò poi a questi e gli disse qualcosa ad un orecchio, per poi andare via.
“E così...” fece il Priore “... cercate Frate Nicola... posso sapere chi siete? E perchè lo state cercando?”

Guisgard 02-04-2013 18.19.57

Mamyon si alzò in piedi e cominciò a camminare pensieroso.
“Allora, riorganizziamo le idee...” disse “... c'è questo Fiore che sembra far gola a molti... l'Arconte Meccanico, se ho ben capito, ha fatto venire te e forse altri da Camelot per cercarlo... anche se mi sfugge il perchè abbia bisogno dell'aiuto di persone comuni per trovarlo... vabbè... poi saltano fuori i tizi incappucciati nella selva e a quanto pare anche loro sono interessati al Fiore... ma quello che mi sfugge è... perchè credi che l'Arconte sia legato ai fanatici della selva? Magari quel Fiore è davvero così importante da far gola a tutti... non pensi?”



Intanto, nei meandri del Palazzo Reale, un sinistro rumore di passi si diffondeva.
Quel clangore echeggiava tra la nuda pietra delle scale, come a scandire un tempo ormai muto e immutabile.
La figura, fiera e dal passo superbo, attraversava la cupa penombra solo a stento lambita dal chiarore di deboli e incerte torce sui muri, mentre ovunque intorno a sé udiva quella solenne ed enigmatica musica.
I suoi tratti, inespressivi e impenetrabili, parevano mutare in quel gioco di chiaro scuro, come se il bene e il male, dei quali essa si riteneva al di sopra, si inseguivano, si rincorrevano e si combattevano senza sosta.
Bardata da capo a piedi, l'altera figura, avvolta nel lungo mantello, proiettava la sua inquieta ombra fin quasi la copertura a volta di quella torre, dove le scalinate terminavano davanti ad una porta di ferro.
Pochi colpi e poi vi entrò.
Restò allora in silenzio e inginocchiato davanti all'uomo che suonava l'organo, attendendo che quella sinistra melodia cessasse di attraversare la torre, il palazzo e poi l'intera città.
L'uomo intento a suonare continuò a far scivolare le sue mani lunghe e affusolate sui tasti dell'organo, quasi a disegnare, a forgiare ogni singola nota, come se ognuna fosse forma e fattezza di immagini da animare e rendere eterne.
Come se con quella inafferrabile melodia, quell'uomo volesse evocare spiriti e potentati addormentati e imprigionati in un sonno remoto e blasfemo.
“Ti ho fatto chiamare...” disse l'uomo smettendo di suonare e prendendo la coppa di vino accanto a sé.
“Sono ai vostri ordini, Maestro...” fece l'Arconte Meccanico restando sempre inginocchiato.
“Ormai è giunto il tempo...” mormorò il Maestro “... le tre donne partiranno per cercare il Fiore...”
“Si, Maestro.” Annuì l'Arconte.
“Tuttavia non possiamo dipendere solo da loro...” senza voltarsi il Maestro “... non possiamo permetterci di fallire... per questo altri partiranno per cercare il Fiore...”
“Chi, Maestro?”
“I cavalieri della principessa” rispose il Maestro “si sono dimostrati abili, valorosi, coraggiosi. E' chiaro che hanno qualità fuori dal comune. E noi le sfrutteremo a nostro vantaggio. Sarebbero sprecati se utilizzati solo per proteggere la ragazza. Per questo anche loro saranno coinvolti nella ricerca.”
“Tutti loro?” Stupito l'Arconte. “Anche quel Guisgard? Ma egli è...”
“So benissimo chi è.” Lo interruppe il Maestro. “So che è l'allievo del frate. E proprio per questo anche lui sarà usato per il nostro scopo.”
“Maestro, forse si potrà convincere gli altri quattro a cercare il Fiore, ma lui...”
“Non mi interessano i tuoi dubbi.” Lo zittì George. “Dobbiamo trovare il modo affinché i cavalieri partano per cercare il Fiore. E sarai tu a fare in modo che ciò avvenga. Ora va, è tutto.” E riprese a suonare.
L'Arconte allora annuì ancora ed uscì.

elisabeth 02-04-2013 18.24.11

Enusia era la prima che si fece avanti con i Frati....e probabilmente si era sempre fatta avanti con tutti quelli che le avevano ostacolato il paso nella vita, era una donna che sapeva e il suo sapere era chiuso in lei come in uno scrigno.....di rimando alla sua ci fu' una domanda molto interessante, di che ordine ?......questo l'uomo male odorante del sogno non me lo aveva detto....pero' avevo la sensazione che appartenesse ai Domenicani, intuito...no solo supposizione, ero veramente messa male, una musssulmana con gli uomini di chiesa......ma qualcosa avevo letto e la mia mente ando' ai Domenicani.....il Priore era un uomo alto...magro, il suo volto non lasciava trasparire alcun turbamento....a quel punto presi la parola, " Vi chiedo scusa Padre, ma dalla terra in cui vengo un amico prima di morire mi chiese di portare la notizia a Frate Nicola, gli era molto affezionato e desideva che fossi io stessa ad incontrarlo perche' ne venisse a conoscenza, loro sono amici cari del mio defunto marito e visto che non ho molte indicazioni perche' io rintracci il Frate ...speravamo che voi poteste esserci di aiuto....".....Attesi la mia ripsota senza distogliere lo sguardo dal suo viso..... era strano...non potevo dire bene cosa provassi, ero abituata a vedere frati francescani, Gerusalemme era da loro custodita...ma quel Frate mi metteva in soggezione.....

Guisgard 02-04-2013 18.36.52

“Questo paese” disse il negoziante a Cheyenne “è un posto solitario, situato ai margini delle grandi vie di comunicazione. Pochi viaggiatori giungono qui e quando ciò accade fanno poi presto a ripartire. Infatti queste terre sono da sempre state ritenute nefaste.” Il suo volto si fece buio. “Purtroppo noi che vi viviamo non possiamo certo abbandonarlo... vi è qualcosa di terribile... qualcosa di oscuro che pulsa in questo paese... e nessuno di noi può farci nulla... l'unico aspetto positivo è che è relegato in un posto preciso e se ce ne stiamo lontani allora nulla ci accade... il luogo in questione è il cimitero... laggiù infatti si cela l'oscura piaga delle nostre esistenze... laggiù è custodito l'orrido segreto che ha condannato tutti noi ad un'esistenza di prigionieri... prigionieri nelle nostre stesse case... e queste croci sulle pareti, come quelle incise per le strade e in tutte le abitazioni e botteghe del paese, servono proprio a relegare quella terrificante piaga al solo cimitero... e la processione che avete visto è quella che celebra il Ciclo Pasquale... come mai vi ha colpito? Provenite forse da un luogo barbaro e pagano?”
Ad un tratto qualcuno entrò nel negozio.
“Hai visto cosa è successo?” Fece il nuovo arrivato.
“Cosa?” Domandò il negoziante.
“E' giunto uno straniero!”
“Uno straniero?” Ripetè incredulo il negoziante.
“Si e dice di essere un cavaliere...”
“E cosa ci fa un cavaliere qui?”
“Afferma di essere in cerca di un'avventura senza precedenti!” Esclamò l'uomo entrato da poco nel negozio.

Talia 02-04-2013 18.39.02

Osservai Guisgard allontanarsi, poi tornai a guardare l’anziana donna...
“Non badare a ciò che dice, Marijeta...” le mormorai con un lieve sorriso “Non vedi? Si diverte soltanto a provocarti...”
Strinsi appena la mani della buona servitrice nelle mie...
Marijeta era sempre stata con me, fin dal giorno della mia nascita, e dunque la conoscevo abbastanza bene da sapere che quel viaggio fuori programma, lontano dalla corte e dalla sua più abituale routine l’aveva messa a dura prova...
“Va tutto bene...” dissi “Ora va’ a riposarti... e domattina vedremo cosa ci riserva questo castello...”
Sotto lo sguardo vigile e vagamente preoccupato dell’anziana donna, dunque, entrai nella stanza che mi era stata assegnata e mi richiusi la porta alle spalle.
Era una stanza non molto ampia e dall’arredo semplice che quasi scompariva, tuttavia, al confronto con l’architettura maestosa che denotava ogni ambiente.
Per qualche tempo vagai lentamente per quell’ambiente, con il naso per aria, osservando il soffitto e le colonne, i muri e l’arco della finestra... ero vagamente affascinata da quel luogo, che non somigliava a niente che conoscevo.
Poi, distrattamente, mi accostai al piccolo tavolino in fondo, mi sedetti e mi guardai nello specchio di fronte...
ripensai a Guisgard, allora, ed a quelle sue parole sussurrate nel refettorio... avevo abbassato lo sguardo a quelle parole, pensai con rammarico... mi chiesi se ero anche arrossita... e mi sorpresi a sperare di non averlo fatto...
indugiai su quel pensiero per molto tempo, forse troppo...
poi, anche solo per scacciarlo, mi concentrai sulla marionetta che ci aveva accompagnati nelle stanze... una marionetta che si muoveva da sola, pensavo, e che parlava... solo pochi mesi prima questo mi avrebbe sorpresa fino all’estremo... quel giorno, tuttavia, non lo aveva fatto... non dopo aver visto l’armatura di metallo che copriva completamente il corpo dell’Arconte, o quel cavallo di ferro con cui sir Guisgard era arrivato a Sant’Agata...
Lentamente iniziai a sciogliermi i capelli, pensando a queste e a molte altre cose...
ripensai all’uomo che mi aveva aggradita...
ripensai a Sant’Agata e a Sygma...
ripensai a mio padre, a ciò che mi avrebbe consigliato se fosse stato lì...
ripensai all’Arconte ed al maestro George...
ripensai al viaggio appena intrapreso...
ripensai a Guisgard...
soprattutto a Guisgard.

Clio 02-04-2013 18.40.02

Ascoltai i ragionamenti di Mamyon e alzai le spalle, cercando una risposta alla sua domanda.
"...È solo che mi sembrano troppe coincidenze... Mi sembra assurdo che le due richieste non siano collegate... Infondo, il palazzo in cui quei fanatici si riunivano era di proprietà dell'Arconte... Certo, può far gola a molti... Ma ho come la sensazione che l'arconte non sia la massima autorità... Ed è anche quello che mi ha detto la bestia immonda che ho visto nel Nulla... Mi sbaglierò ma ho come l'impressione che l'arconte sia solo una marionetta..." Dissi guardando lontano "...comunque si... Non sono stata mandata qui solo io.. C'erano.. Vediamo... Due fanciulle di nobili famiglie... Una donna dai lineamenti orientali con una servitrice... E il re di un territorio che non conosco..." Corrucciai il viso "...mi chiedo se anche a loro sia successo qualcosa di simile.. O se sono solo io la sventurata... Mah...".
Lo guardai con aria interrogativa "...perché ti sembra tanto strano che l'arconte c'entri qualcosa?" Dissi piano "Io mi ricordo la faccia che ha fatto quando abbiamo nominato la selva.. Boh.. Mi sembra tutto così senza senso... Dunque, cosa proponi di fare? Vuoi davvero parlare con l'arconte?".
Poi, trasalii "..ma.. Chi sa che sono qui? Sai che non mi hai nemmeno detto dove mi hai portato?".

Guisgard 02-04-2013 18.46.15

“La vita degli attori itineranti” disse il misterioso Chevalier de Lys ad Altea “è difficile e ricca di privazioni. Non si possiede una casa, né una terra che si possa definirsi propria. Un luogo vale l'altro e si è sempre in viaggio. Tuttavia, se proprio siete decisa, allora potrete unirvi a noi. Anche se dubito riuscirete a resistere a lungo. Per ora vi accompagneremo fuori da questa città, poi, se vorrete, resterete come aiutante di scena.” Così partirono.
Il carrozzone, che rappresentava l'intero corpo della Compagnia del Giglio, si mise in cammino.
Abbandonò Sant'Agata di Gothia e prese la grande via Fravuligena, la maestosa strada che tagliava in due il regno, mettendo in comunicazione la capitale e i ducati con tutti i più importanti luoghi religiosi del reame.
La compagnia itinerante percorse diversa miglia, fino a quando, verso Mezzogiorno, apparve la sagoma di un maniero all'orizzonte.
Dominava il fondovalle e alle pendici della bassa montagna su cui si ergeva, una città era raccolta e addormentata.
Il carrozzone allora raggiunse il borgo e vi entrò.
“Chiediamo in giro” fece Pantalone “così da sapere il nome di questo luogo e sostare o meno per uno spettacolo.”
Fermarono allora un passante.
“Salute a voi, buonuomo.” Disse Pantalone. “Siamo una compagnia di attori itineranti. Che luogo è questo?”
“Questa è Avignanium...” rispose il passante “... ma per sostarvi vi occorre il permesso di Sir Brunos, signore di queste terre.”
E subito i loro occhi finirono sul poderoso castello che dominava il centro urbano.
http://www.columbo.rs/wp-content/upl...013/01/214.jpg

Guisgard 02-04-2013 19.14.47

Mentre Talia fissava la sua immagine allo specchio e la spazzola scendeva fra i suoi lunghi capelli chiari, ad un tratto udì qualcosa.
Era una melodia, lenta e profonda.
Alcune note erano calde, altre mutevoli.
Come se quella melodia restasse sospesa nell'aria.
Il crepuscolo era giunto e tutto quel luogo pareva in bilico tra il giorno e la notte.
La musica proveniva da un'ocarina che qualcuno, steso sul camminamento merlato, suonava alla Luna avvolta dalle alte nubi.
Era Guisgard, nel suo lungo mantello.
“Il frate si fa desiderare...” disse una voce.
“Tipico suo...” rispose Guisgard smettendo di suonare “... forse non si mostrerà... magari non è neanche qui...”
“Per quanto tempo terrai qui la principessa?”
“Fino a quando non sarà al sicuro.”
“Non lo sarà mai fino a quando non cesserà questa guerra.” Replicò la voce. “E c'è un solo modo per farla finire.”
“Si, lo so...” annuendo Guisgard “... fino a quando le mura di Sygma resteranno così invalicabili... ammesso che esista un dannato modo per farle cadere...”
“Del resto non è affar tuo...” fece la voce “... non più...”
“Non sono un rinnegato... e poi sono anche io in ballo...”
“Non fino a quando vivrai fra bordelli e sottane...”
“E se ora” mormorò Guisgard “ti lanciassi dalle mura di questo castello?”
“Beh, verresti con me.”
“Davvero?”
“Certo... siamo uniti, lo sai...”
“Già...”
“Tuttavia dovresti tornare a Sant'Agata di Gothia...”
“Non ora...” scuotendo il capo il cavaliere.
E alzò allora gli occhi verso la finestra della stanza di Talia.

Altea 02-04-2013 19.24.06

Mi sedetti in un posto a lato del carrozzone...certo, non avevo nulla da perdere e da rischiare..avevo già lasciato la mia Terra e la mia Famiglia e se facevo tutto questo ero per riappropriarmene...e per riappriopriopriarmi della mia vita finalmente, volevo pure io essere felice e farmi una mia di famiglia.
La carovana procedeva lentamente, ormai eravamo usciti da Santa Agata di Gothia e un pò sospirai ma sapevo che mi sarebbero aspettate avventure inaspettate, e se non mi avrebbero voluto con loro avrei dovuto continuare il viaggio...sola.
E mi addormentai lentamente a quel pensiero...

Le mani delicate accarezzavano il volto e i folti capelli biondi ormai sciolti.
"Ti sei adeguata al loro stile di vita, vedo." alzai il volto e vidi il suo volto diafano sorridermi.
Le mie guance erano arrossate stranamente dalla tensione di quel viaggio e lei cercava di tranquilizzarmi..."Ora la tua avventura è iniziata, ci sono io, Eleonor...e pure Vivian a proteggerti...ricordati...ce la farai e riavrai la tua amica...e il tuo Cavaliere e sul nostro Casato non penderà più la Maledizione...ora però vorrei darti un segnale per spronarti ad andare avanti...la collana" e indicò il mio collo bianco.."la prova del Suo Amore, ecco perchè abbiamo cambiato la pietra...essa ritornerà come prima, un rubino se egli...ti ama e ti pensa e saprai che il tuo Cammino ha un valore importante per te...lo saprai al tuo risveglio" e mi baciò la fronte.

Mi svegliai di soprassalto, vi era fermento, sembrava eravamo arrivati a una cittadina, mi sporsi e vidi davanti a noi un castello che si ergeva e Pantalone che parlava con un passante..."Io direi di osare.." mi permisi di dire a bassa voce.."perchè mai questo milord dovrebbe impedirci di poterci fermare, avanti ci vuole coraggio" sorrisi e ricordandomi del sogno di lady Anastasiya toccai il mio collo....mi sentii sbiancare, la collana...era sparita..guardai attorno...e i teatranti..."..la mia collana...la avete vista? dove si trova..ditemelo, non può essere sparita cosi improvvisamente".

Cheyenne 02-04-2013 21.41.40

Stavo per rispondere alla domanda del negoziante quando un cliente entrò nella bottega interrompendoci annunciando l'arrivo di un forestiero, un cavaliere in cerca di un'avventura.
Sentita questa notizia pagai frettolosamente la merce e mi precipitai nella via.
A quanto pare non sono la sola che sta cercando qualcosa, pensai, devo assolutamente trovare questo misterioso cavaliere, magari potrebbe essermi utile per cercare il Fiore Azzurro.
Arrivata nella piazza principale capii subito che li avrei trovato il cavaliere dalle facce incuriosite dei paesani.
E così fu.
Per primo notai il cavallo, un bellissimo esemplare agile e scattante, nobilmente bardato, poi, finalmente scorsi il proprietario del destriero.
Feci per avvicinarmi quando il mio lupo si piantò in men che non si dica, proprio davanti al cavaliere si mise ad ululare mostrando i denti.
Bella trovata Balraj, pensai nell'avvicinarmi, per lo meno ho la scusa per intavolare un discorso.
"Vi chiedo perdono per il mio lupo messere, talvolta il suo lato più selvaggio esce fuori" mormorai per scusarmi all'uomo.
"Ehm, a proposito il mio nome è Cheyenne, sono qui di passaggio e mi è parso di capire," feci un pausa e guardai la gente del posto che continuava ad avere un'espressione incuriosita," che lo siete anche voi. A dire il vero, ho anche sentito dire che state cercando un'avventura. Anche io sono alla ricerca di qualcosa... Vi andrebbe di bere qualcosa per discutere un po'?" proseguii con un sorriso.

Guisgard 03-04-2013 00.27.29

Altea chiese ad un ognuno dei membri della compagnia, ma quella collana sembrava svanita.
Alcuni di loro aiutarono la donna a cercare l'oggetto perduto, ma quello sembrava essersi dissolto nel nulla.
“Se è qui sul carrozzone” disse Pantalone “allora di sicuro salterà fuori, prima o poi. Ora pensiamo a come guadagnarci il permesso di poter sostare qui.”
“Consegneremo il manifesto del nostro spettacolo” fece l'enigmatico Chevalier de Lys “al signore di questa città. Andremo io, Altea e Sarya fino al suo castello. Voi altri cercare un posto dove accamparci col carrozzone.”
E così de Lys, Altea e Sarya si recarono al castello di sir Brunos.

Guisgard 03-04-2013 00.39.22

“Mi sembrate di un'altra Fede...” disse il Priore ad Elisabeth “... eppure chiedete di un uomo di Chiesa... fortunatamente molti miei fratelli vivono in Terrasanta e forse è stato davvero uno di loro a parlarvi di Frate Nicola...”
“Allora lo conoscete?” Chiese Enusia.
“Si...” annuì il Priore “... egli soggiornò per qualche tempo qui... tuttavia alcune settimane fa lasciò il monastero... queste terre per lui non erano più sicure e decise così di abbandonarle. Per la sua sicurezza e la nostra egli decise di tacere riguardo alle sue possibili destinazioni... purtroppo viviamo in tempi tristi e anche la Chiesa viene sacrificata al demone dell' olocrazia...”

Guisgard 03-04-2013 01.05.33

Quel cavaliere era nel bel mezzo della piazza e tutti lo fissavano incuriositi e meravigliati.
L'uomo in armatura allora guardò Cheyenne.
“Piccola...” disse lui con tono sicuro “... stai parlando col più grande cavaliere del mondo... e sono in cerca proprio di madonna Avventura, in modo da poter mostrare al mondo la mia abilità. E tu invece di cosa sei in cerca? Aspetta... non dirmelo! Ho già capito tutto! Tu hai sentito parlare di me, visto che la mia fama mi precede sempre... e ora hai deciso di chiedere il mio aiuto riguardo a ciò che stai cercando, vero? In pratica hai deciso di ingaggiarmi per essere sicura di trovare ciò che cerchi! Ho indovinato, è così?”

Guisgard 03-04-2013 01.23.43

“Io possiedo occhio per le persone” disse Mamyon a Clio “e so capirle subito. No, l'Arconte è uomo troppo fiero e superbo per essere la marionetta di qualcuno. Anzi, secondo me è anche un personaggio scomodo per quei tipi. A me però incuriosisce quello che continui a chiamare la bestia...” restò un momento a riflettere “... forse è davvero lui il responsabile di ciò che accade nella selva... si, ci sono!” Esclamò. “Dobbiamo solo convincere l'Arconte e la principessa a crederci. Dobbiamo convincerli che davvero nella selva si nasconde qualcosa di misterioso e pericoloso. Qualcosa che va fermato subito. Non c'è altro tempo da perdere, Clio... andiamo al Palazzo Reale! Per strada ti dirò di questo posto.”
I due così si diressero al palazzo e durante il tragitto Mamyon mostrò a Clio il luogo in cui l'aveva portata.
Si trattava di un casolare preso in affitto da Densesu.
Era appena dopo le mura della città, in un luogo appartato e tranquillo.


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