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I due erano in piedi, alla luce di quelle candele, con lui che teneva lei per mano, quasi a non farla scappare via.
“Si tratta di una vecchia novella popolare, risalente al Medioevo...” disse Cristiano “... parla di un contadino tirchio e geloso che per chissà quale motivo riesce a sposare una bellissima e bionda ragazza...” guardando Clio negli occhi “... un nobile si invaghisce di lei ed assolda un furbo artista affinchè trovi il modo di farlo giacere con lei all'oscuro di suo marito... l'artista arriva a casa del contadino ma vedendo la giovane subito se ne innamora... finge allora di essere un famoso pittore e chiede di poter ritrarre la moglie, convincendo il contadino di poter guadagnare molto denaro... così l'artista ottiene la modella per il suo ritratto... di giorno la spoglia e la ritrae, facendola innamorare con la sua arte, i suoi racconti, il suo estro... e di notte giacciono insieme sospirando d'Amore...” vicinissimo al suo viso “... fin quando i due fuggono via insieme... lontano dal nobile signore, dal contadino e dal mondo intero...” |
Ogni carezza, ogni parola e quella vicinanza di Gwen accendevano il desiderio di Elv.
Un desiderio irrefrenabile, per questo lui cercava di sfuggire, di arretrare, di allontanarla. “Va via, Gwen...” disse insofferente “... è un ordine... va via... subito!” |
Il secondino guardò Altea con un'espressione compiaciuta.
Indicò poi una sorta di sgabuzzino dove poter trovare secchio e spazzolone. “Comincia a pulire queste scale ed il corridoio sottostante.” Disse il secondino. “Bada che dovrai passare davanti alle celle dei detenuti... ignorali e non rivolgere a nessuno di loro la parola, intesi?” |
Le avventure di Tafferouille
Avevo il cuore che batteva sempre più forte mentre parlava.
Sapeva incatenare con le parole, sapeva farmi immedesimare in quella storia, farmi sognare di essere quella fanciulla. Era vicino, così vicino che potevo sentire il suo respiro sul mio viso. Il mio cuore accelerò, ancora e ancora. "È una bella storia.." sussurrai piano, col cuore che batteva "Vuoi recitarla con me?". Il cuore batteva sempre di più a quelle parole. Il suo sguardo era sempre più intenso al luccichio delle candele. "No.." sussurrai poi, un sussurro incontrollato. "Non voglio recitare.." continuai "Non qui, non adesso..." mentre ormai eravamo talmente vicini che le nostre labbra quasi si sfioravano. Allora lo baciai, senza un motivo, un pretesto, una scena da provare. Lo baciai perché non sopportavo di dover stare lontana dalle sue labbra. Lo baciai col terrore che quello fosse l'ultimo bacio, perché ormai sapevo che nulla avrebbe retto il confronto. Sapevo che per quanto fuori da qualunque logica razionale quella fiamma era vera, più vera di qualunque altra cosa avessi mai provato. E per quanto quella consapevolezza mi sconvolgesse, non volevo sottrarmi a tutto quello, perché sapevo che mi avrebbe portato via un pezzo di anima. Sapevo che non sarei più stata la stessa se non ci fossimo più rivisti, ma la verità era che non ero più la stessa da quel bacio sulla loggia. Quel bacio che doveva rendere eterna la notte. Quel bacio che aveva fatto molto di più. Poteva una notte sola sconvolgerti così? "Dimmi cosa pensi.." sussurrai, sulle sue labbra "Ti prego.." continuando a baciarlo. "Domani potrebbe essere troppo tardi.." stringendolo a me, come a voler scongiurare il distacco tra noi. "Devo sapere.." ansimai piano "Cosa provi mentre mi baci.." sussurrai piano, col rossore sulle gote che andò a fondersi con quello della passione. "Mi sembra di impazzire.." sospirai poi, prima di tornare a morire sulle sue labbra. |
" Ci sono cose che é bene imparare per chi fa una vita come la mia..." mormorai sulle prime pensando che mi biasimasse per la mia capacità di mentire.
" Oh beh..." quando compresi invece cosa intendeva con quelle parole, " sono un'artista, credo sia per questo... La principessa dei poveri, magari" con un sorriso tirato alla fine. " Posso essere un po' sfrontata?" Ed era una domanda retorica visto che non attesi il suo permesso, " siete giovane, ricco e affascinante. Perché avete chiesto a me di accompagnarvi a teatro? Sicuramente ogni donna del vostro rango avrebbe fatto a pugni per essere la vostra dama questa sera, se solo lo avreste voluto. E non accetto la risposta che siete appena arrivato e non conoscete nessuno. Perché questo aumenta la curiosità su di voi e il desiderio di quelle dame di potervi accompagnare ad una uscita in società." Presi un po' il fiato per districarmi nel mio ragionamento. " Dunque cosa siete? Non amate la gente della vostra classe sociale? O siete un eccentrico che gioca a fare il buon samaritano per una sera? O che altro?" Forse ero stata un pochino pungente ma volevo spingerlo a mettere tutte le carte in tavola e a togliersi quella nuvola misteriosa che lo avvolgeva, rendendomi difficile capire chi fosse veramente. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Annuii al secondino che mi guardava in modo lascivo.
Presi il secchio e lo riempii di acqua e mi misi a spazzolare le scale e poi iniziai nel corridoio sottostante...Non dovevo guardare eppure io volevo sapere se vi era qualcuno con la maschera di ferro come nel sogno. E se fosse stato vero..se non ci fosse stato nessuno e per qualche motivo fossi stata incarcerata? Vi erano tanti dubbi e misteri e mi fermai a guardare le celle...i miei genitori...il ciondolo stava nel bustino. Chissà che successe a loro e quale pericolo correvo..per abbandonarmi per Amore. Sicuramente erano nobili ..Oh..forse Frate Nicola sapeva la mia storia. Ripresi a spazzolare vicino le celle e indifferentemente per allietare i carcerati iniziai a cantare una canzone in francese..parlava di un amore segreto...che non doveva essere svelato..un amore legato ed incarcerato che voleva essere libero di volare..sorridevo a quelle note così sognanti e poetiche e poi mi lasciai sfuggire una ultima frase cantate..come per far sapere chi fossi tra quelle noti .."Je m' appelle Altea...". https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...c8df466517.jpg |
Quel bacio durò a lungo, imprimendosi nel mio cuore e facendomi sentire donna. Mi sentivo libera. Fu un attimo dolce ed intenso, poi si staccò leggermente dalle mie labbra, sospirando e probabilmente guardandomi. Le mie mani erano sul suo volto a carezzarlo e ad imprimermi tutto di lui e di quella sera nel cuore.
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Non rispose alla mia domanda, anzi sembrava indolente, insofferente.
Ma cosa stava succedendo? Lo guardai distrutta e a malincuore mi alzai, uscendo dalla vasca. Una volta fuori mi avvolsi in un telo e recuperai il vestito, poi lo guardai, combattuta. Alla fine mi avvicinai ugualmente a lui, un'ultima volta. Lo baciai dolcemente, staccandomi quasi subito da lui. "Portalo con te, stanotte..." sussurrai. Poi uscii, amareggiata e confusa e andai in camera mia, asciugandomi e indossando una camicia da notte, per poi mettermi a letto, più per conforto che per sonno. Sapevo che nessuno dei due avrebbe dormito, quella notte. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Spiegatevi meglio, madame..." chiesi incuriosita "Come agiscono questi Beati Fragoli? Hanno un ideale o sono semplici sovvertitori?"
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Cristiano fu sorpreso da quel bacio improvviso, quasi rapito.
Ma lo stupirono ancor più le parole dette da Clio dopo, prima di baciarlo ancora. Le sue labbra erano morbide, calde e bagnate di passione, come le sue gote bianche lo erano dal rossore. Ma prima che quel secondo bacio fu terminato, i due udirono dei rumori. Un attimo dopo arrivò Petrone. Un istante prima Cristiano era riuscito a lasciare la bocca di Clio. |
Il cuore batteva forte, forte come non credevo nemmeno fosse possibile.
Avevo un disperato bisogno di sapere, sapere che non stavo immaginando tutto, che era reale e vivo anche per lui. Ma non ci fu tempo. Sentimmo dei rumori, e lui si staccò da me, un distacco che mi provocò un gemito sussurrato. Quando Petrone arrivò, era già staccato da me. |
A quelle parole di Dacey, il cavaliere sorrise piano, per poi guardare dal finestrino della carrozza.
"Come sono belle le città di notte..." disse fissando il profilo della capitale mentre l'ultimo tratto della notte si stagliava lungo l'orizzonte che già attendeva l'alba "... sono così silenziose, deserte, misteriose... fissandole tra le vaghe luci e le inquiete ombre è quasi possibile immaginare un mondo fantastico... le guglie che si confondono nel buio, i campanili che paiono raggiungere le stelle ed i palazzi che sembrano giganti addormentati... chi sono? Bella domanda... sono tante cose e non sono niente... sono un giovane che corre tra dolci colline ogni pomeriggio perché sa che la sua bella lo sta aspettando... sono un rinnegato dagli uomini ma amato dalla Sorte... sono un povero fuggiasco che trova il più straordinario dei tesori... sono un confessore ed un penitente... sono Ulisse che sogna Itaca ed un Lancillotto senza una Ginevra... ma sono anche Sinbad il marinaio in uno dei suoi infiniti viaggi, o magari un Aladino che strofina la sua lampada meravigliosa..." ridendo appena "... sono una maschera, amica mia... come lo siamo tutti..." guardandola "... domani compreremo dei gioielli... la vostra bellezza merita non solo sete preziose... altrimenti nessuno vi crederà più una principessa..." |
Lo ascoltai attentamente mentre rispondeva alla mia domanda.
Ma più che una risposta citò alcuni dei più celebri personaggi letterari, assumendoli ad esempio per se stesso. Apprezzai la metafora ma ancora una volta non ottenni una vera e propria risposta precisa. Una maschera, disse infine e mi parve di avvertire tristezza in quella sentenza. " Domani? Dei gioielli?" esterrefatta e presa in contropiede. " Non credo sia il caso... cosa mai me ne farei di dei gioielli? E poi non potrei mai ripagarvi, già questo abito... Non posso accettare." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Altea prese a lavare ed a spazzolare le sudice scale e lo sporco corridoio, tra le grate arrugginite dall'umidità di quelle celle.
Tuttavia non sembravano ospitare malviventi comuni, visto che nessuno dei prigionieri commentò con fare lascivo o irriguardoso la bella presenza di quella seducente sguattera. Lanciando occhiate sfuggenti tra le celle, Altea notò galeotti di ogni specie ed estrazione sociale. C'erano infatti militari, nobili, gentiluomini e persino preti. "Grazie per allietare la nostra prigionia con il vostro canto." Disse uno dei prigionieri. "Siete un Angelo sceso fra i gironi di questo Inferno." Si trattava di un uomo di mezz'eta, dall'aspetto pacato ed i modi nobili. |
Nyoko e Pavel dopo quel bacio restarono così, in silenzio.
Lui a guardarla, lei a cercare di capire che volto avesse quel giovane. "Albeggia ormai..." disse il ragazzo "... meglio che vada... ma ci rivedremo presto, fra qualche ora... e ti porterò in un posto speciale..." |
Gwen uscì dalla vasca ed Elv la guardò ancora una volta, tentato di prenderla e portarla ancora fra le sue braccia in quella vasca.
Ma non accadde nulla. La ragazza prese un telo e lo baciò dolcemente, per poi andare via, raggiungendo la sua stanza e lasciando il suo giovane padrone solo con l'irrefrenabile desiderio di lei. |
Lavavo, cercavo di rendere al massimo pulito i loro alloggi, di allietarli.
Loro non commentavano..degni del loro rango..i miei occhi roteavano guardando e potevo vedere il loro orgoglio ancora vivo. Poi un uomo mi rivolse la parola e io mi alzai dal pavimento e mi guardai attorno e feci un leggero cenno col capo al nobile uomo sorridendo. "Non posso parlare, grazie" dissi sottovoce e per poi finire la canzone volteggiando e sorridendo..."La vie est Belle" con un inchino a tutti loro. E continuai a pulire...chiesi ad una ragazza che stava pulendo a che ora si dovessero servire le pietanze ai carcerati. |
Rimanemmo in silenzio, lui a guardarmi io a studiare ancora quel viso. "Sì..." dissi alla sua promessa. "Non vedo l'ora..." dissi sorridendo. "Fa attenzione mentre rientri" dissi carezzandogli i capelli morbidi. E augurandogli così la buonanotte.
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"Ideali..." disse con un finto sorriso Wolfen a Gaynor "... possono avere ideali uomini che fanno della macchia il loro credo? Che derubano ed uccidono tutti coloro che hanno difeso il popolo? Idealisti sono forse un pugno di briganti e predoni che minano il nuovo ordine, la libertà e ambiscono a prendersi i beni legittimamente confiscati alla Chiesa ed ai nobili?" Scuotendo il capo. "Sono poi dei codardi, che coprono il loro volto e colpiscono di notte, come serpenti e ratti. Ma non temete, l'Assemblea dei Molti ha individuato colui che potrà liberarci da questa piaga."
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"Beh, madame Wolfen..." replicai dopo aver ascoltato attentamente le sue parole "Diciamo che i beni della Chiesa e dei nobili non sono stati confiscati legittimamente... la democrazia è un giusto ideale, ma ci si è arrivati nel modo sbagliato. Troppe teste innocenti sono cadute e quei beni di cui parlavamo sono passati in altre tasche senza alcun diritto..."
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Cristiano e Clio si staccarono un attimo prima che Petrone arrivasse.
"Ero a fare legna, la faccio di notte per non essere visto" disse a Cristiano "e ho udito dei cavalli... mi sono nascosto e ho scorto dei soldati... verso il passo di Anarchin..." "Soldati?" Ripeté l'altro. "Cosa ci facevano qui? Cosa cercavano?" "Forse perché hanno sentito che c'è un ultimo nobile nascosto in queste campagne..." Petrone. "Prenderebbero anche le pietre di questo vecchio castello, quei dannati..." con astio Cristiano. "Io credo siano più interessati alle nostre teste..." fissandolo Petrone. |
"Non voglio mi ripaghiate..." disse il cavaliere a Dacey "... i gioielli vi serviranno per dare degno lustro alle vostre fantasie." Sorridendo. "Nessuno vi crederebbe nobile ed ancor meno principessa senza dei preziosi gioielli." Guardandola. "Già vi ho detto che la bellezza da sola non basta." Fissò il cielo. "Albeggia... cosa gradite per colazione? Il mio cuoco è un raffinato pasticciere. Avete mai provato la pasticceria marocchina? Tali dolciumi sono l'ideale per cominciare una giornata." Divertito.
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"Il rancio" disse l'altra sguattera ad Altea "viene dato ai prigionieri poco dopo l'alba." Fissandola. "Ora continua o i secondini ti frusteranno. "
"Canta ancora, ti prego." Uno dei prigionieri ad Altea. Poco dopo arrivò uno dei secondini col rancio. "Ecco le vostre prelibate pietanze, nobili signori e pii uomini di Chiesa." Ridendo forte, per poi dare loro da mangiare come fossero animali. |
Sorrisi appena come a ringraziare ma non potei trattenermi dal parlare.
" A che serve? Non mi importa di convincere gli altri e non vivo certo di fantasie... Non capisco perché volete agghindarmi da principessa, non mi conoscete neppure e ciononostante siete disposto a spendere per me. Siete strano forte!" Mi lasciai scappare l'ultima esclamazione come se stessi parlando in confidenza ad Amit. " Ops... chiedo scusa. Nessuno mi ha insegnato l'etichetta purtroppo" poi per cambiare argomento sbottai, " si, ho fame. Decisamente fame e qualsiasi cosa andrebbe più che bene. Se dite che i dolci marocchini sono l'ideale allora vada per quelli." Tuttavia mi stavo chiedendo se non avessi parlato un po' a sproposito prima e così mi ero raggomitolata nel mio sedile, poggiando una spalla alla parete della carrozza. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Un altro sorriso ancora, un'ultima carezza e Pavel si separò da Nyoko andando via dalla finestra.
Lascio' sola la ragazza mentre fuori albeggiava. |
Annuii alla ragazza e ad un tratto udii una voce e cercai colui che aveva parlato ma vidi un secondino arrivare e mi abbassai zitta a spazzolare, guardinga e scrutando facendo finta di nulla mentre gettavo lo spazzolone nell' acqua.
Vidi come venne gettato il cibo a quegli uomini...non so quanto avessi potuto sopportare ma capii per loro fu un momento di gioia avermi lì vicino, ma ora dovevo fingere finchè non se ne fossero andati i militari. http://s1.postimg.org/77t0xkg67/vlcs...h38m51s155.png |
Sentì ancora per un istante la sua presenza, finché se ne andò, sentendo che un pezzo di me se ne era andato con lui. L'avrei rincontrato fra poche ore. Ed io sorridevo, sorridevo felice, col cuore in tumulto per quel bacio. E allora aspettai, aspettai l'inizio di un giorno che non sembrava più senza senso, ma ricca di emozioni e prospettive.
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"Mia cara..." disse indignato Bastiano a Gaynor "... ma cosa dici? Parli senza il bene della coerenza?"
"Lasciate stare, monsieur..." con un cenno della mano Wolfen "... vostra moglie evidentemente non ha mai vissuto nelle miserevoli case della povera gente, non ha mai visto uno dei suoi figli morire di fame fra le sue braccia e non ha avuto nessuno dei suoi cari costretto a vivere come un criminale solo perché di un'altra sessualità." Sorridendo. "Sprecare fondi per costruire nuove chiese per rinchiuderci dentro ricchezze per preti e monaci sempre più grassi, invece di munire la città di case per la gente povera è un delitto che, perdonatemi, non riesce a farmi vedere chierici e nobili delegittimati dei loro diritti." Con aria pacata. "Perdonatela, madame..." disse Bastiano "... il lusso e lo sfarzo hanno reso scioccanente idealista mia moglie..." infastidito "... ma diteci... poco fa parlvate di qualcuno scelto dal governo per fermare quei criminali..." "Si, un uomo capace di sconfiggere quei dannati Afragolignonesi." Annuendo Wolfen. In quell'istante Stewart annunciò il ritorno di Orkoross con il suo amico. |
La solitudine che albergava in quella stanza e dentro di me era indescrivibile.
Le mie mani erano tentate di muoversi e cercare lui in quel letto accanto a me, ma sapevano bene anche loro che avrebbero trovato solo il vuoto. Il vuoto di lui, dei suoi baci, del suo desiderio. Non riuscivo ancora a capacitarmi del perché lo avesse fatto, perché mi avesse mandata via all'improvviso. E ciò che mi faceva ancora più pensare era che lo aveva fatto come se la fatica per allontanarmi fosse immane, e non dubitavo che lo fosse, ma mi faceva dedurre che qualcosa gli impedisse di essere con me in quel momento. Ma cosa? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Avete ragione, madame..." risposi alla Wolfen "Non ho dovuto subire nulla di ciò che avete detto, ma sono da sempre convinta che la violenza sia la soluzione sbagliata. E se questo fa di me una sciocca " dissi all'indirizzo di Bastiano "beh, mi spiace, ma è la mia indole e non posso farci nulla. Non dimenticate poi che, anche se non sono proprio una fervente religiosa, sono comunque di religione cattolica..."
Non ebbi modo di continuare perché in quel momento Stewart annunciò l'arrivo di mio cognato e del suo amico. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Era così difficile restare lucida, ma il mio essere un attrice aiutava.
Ascoltai così Petrone. E sbiancai. Sbiancai e tutti quei ricordi mi affiorarono la mente. Quasi senza accorgermene mi avvicinai a lui, timorosa. "Ho visto cosa fanno ai nobili..." in un sussurro "Non potete restare qui.." voltando lo sguardo spaventato verso Cristiano. |
Altea continuò col suo lavoro, mentre i secondini davano da mangiare ai prigionieri.
Fatto ciò andarono via. "Canta di nuovo, ti prego..." disse uno dei detenuti alla finta sguattera "... la tua voce sarà per noi l'ultima cosa bella prima di fare la conoscenza con madama ghigliottina..." |
Rimasta sola, Nyoko attese che quella notte finisse e cominciasse il nuovo giorno, così generoso di promesse ed emozioni.
Naturalmente non riuscì più a prendere sonno. Il Sole spunto' e verso le nove una badante venne ad occuparsi della giovane, per poi condurla giù per la colazione. |
I secondini se ne andarono via...vidi gli uomini mangiare in misere condizioni, lo trovai ingiusto..possibile in queste Terre nessuno potesse sovvertire questo stato repubblicano ingiusto.
Poi quelle ultime parole..la ghigliottina e chiusi gli occhi sospirando, dovevo dare loro gioia..non parlai, non potevo parlare. Continuavo a pulire ed iniziai ad intonare.. "Le ciel bleu sur nous peut s’effondrer Et la terre peut bien s’écrouler, Peu m’importe si tu m’aimes, Je me fous du monde entier. Tant que l’amour inondera mes matins, Tant que mon corps frémira sous tes mains, Peu m’importent les problèmes, Mon amour puisque tu m’aimes." "Questo è l'Hymne à l'amour" e mi voltai a guardarli sorridendo. |
Il tempo questa volta sembrava scorrere veloce, anche se l'attesa di rincontrarlo mi pungeva costantemente. Presto una badante venne a vestirmi per la colazione, ed io cominciai a sentirmi molto felice di ciò.
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"Se non volete essere una principessa" disse il cavaliere a Dacey "non sarò certo io ad obbligarvi. Pensavo di farvi un favore sostenendo la bugia detta nel teatro. Naturalmente voi e vostro fratello siete liberi di lasciare la mia casa quando volete. Anzi, se tornando ora deciderete di andarvene allora vi pagherò per il vostro spettacolo e le nostre strade si separeranno." Fissandola, per poi sorridere.
Poco dopo tornarono nel palazzo del cavaliere, dove lui ordinò venisse servita una ricca colazione. |
In balia dei suoi pensieri e dei suoi dubbi, Gwen restò nel vuoto e nel freddo del suo letto, mentre l'alba cominciava a tingere ogni cosa fuori col suo vago rosato.
Giunto il nuovo giorno, il palazzo cominciò a destarsi, con i servi impegnati nei loro lavori. |
Ero stata scortese e le sue parole, sebbene gentili, furono più taglienti di una lama.
" Io non volevo dire..." tormentandomi le dita delle mani, " spero di non essere stata maleducata, io non so bene come ci si comporta ecco..." E presi a guardare fuori dalla finestra . Fui felice di poter lasciare la carrozza e mi precipitai nel palazzo. Era troppo presto e Amit dormiva ancora, così restammo io e il Cavaliere nella sala per la colazione. " Ancora grazie per avermi portata a teatro" dopo aver taciuto a lungo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Alla parola Cattolica pronunciata da Gaynor, sul volto di Wolfen si dipinse un'espressione mista tra il divertito e l'insofferente, come se la gentildonna avesse affermato la più grande stupidaggine del mondo.
L'arrivo di Orkoross e del suo misterioso amico interruppero la discussione. "Falli accomodare." Disse Bastiano al suo domestico. Stewart annuì e fece entrare Orkoross, che subito salutò i presenti e ringraziò i due coniugi per l'ospitalità offerta al suo amico. "E questo vostro amico?" Chiese Bastiano. "In verità" spiego' il cognato di Gaynor "egli è molto discreto e ha voluto lasciarmi solo con voi per ringraziarvi. Ora si trova nel vostro giardino a passeggiare tra i fiori, in attesa di conoscervi." "Che tipo singolare..." mormorò Bastiano. "Eccolo." Orkoross indicando il giardino dalla finestra. Si trattava di un giovane uomo da capelli scuri e mossi, di bell'aspetto, per quanto la distanza permettesse di vedere e di un portamento molto distinto. "Sarà il caso di mandarlo a chiamare" sarcastico Bastiano "o finirà per restare tutta la mattinata tra i fiori." |
Trascorsi tutta la notte a pensare, pensare, troppo impegnata a rimuginare per dormire.
Finché l'alba rosata si levò e con essa i servitori intenti ad occuparsi delle loro faccende. Decisi di alzarmi, vestirmi e scendere per la colazione. Non sarebbe stato facile affiancarlo nei corridoi dopo quello che era successo, ma dovevo e volevo anche capire, quindi parlargli sarebbe stato indispensabile. |
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