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Lui guardò Gwen con un accenno di attenzione in più.
La squadrò rapidamente, dalla testa ai piedi. "Ragazza indipendente, preparata, magari anche talentuosa..." disse finendo la sigaretta "... fa la fotografa..." notando la macchina fotografica "... giunta qui presumibilmente per i castelli... immagino il ragazzo di cui parla è qualcuno del posto, poichè ha la macchina e notoriamente non si viene nella bassa Caivania, meta di romantici turisti, con qualcuno definibile come amico... presumo quindi che lei abbia incontrato qui il ragazzo e nonostante lo definisca amico, visto il modo accalorato con cui ne parla e l'ansia che la situazione le suscita, posso credere che ne sia attratta." Sorridendo. "Ci ho preso, vero?" |
Lo ascoltai attentamente, ogni parola, senza farne trapelare alcuna emozione.
"Una lettura a freddo alquanto affascinante, ma dagli elementi assai prevedibili, se posso permettermi" con un vago sorriso, per nulla impressionata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti si voltarono a fissare Destresya ora che ne conoscevano il nome.
E conoscere il nome aprì le loro menti. Sapevano infatti che era una nota attrice di film per adulti. Un vago mormorio si diffuse quindi in quella tavola, tra attori, costumisti, scenografi e macchinisti. In tutto una cinquantina di persone che occupavano due lunghe tavole unite a formarne una soltanto e bella grande. Gozz però, a differenza degli altri che conoscevano Destresya perlopiù di fama (sebbene qualcuno aveva ammirato le sue capacità su qualche giornaletto o in qualcuno dei video che giravano in Rete), aveva visto i suoi film e nel riconoscerla sfoderò un bel sorriso sornione e sbavante. “Ma certo...” disse con l'acquolina in bocca “... che onore averla qui.” Guardandola tutta. “In effetti ho fatto carte false per averla, sa? Ma niente formalismi. Io amo dare del tu alle mie attrici.” Ridendo già visibilmente su di giri. |
"Naturale..." disse Minsk "... tutto è frutto della più logica ossrvazione. Non è magia." Divertito a Gwen. "Ovviamente osservare una ragazza come lei rende il gioco ancor più piacevole." Facendole l'occhiolino.
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Oh, guardalo come ha cambiato atteggiamento.
Gli concessi un sorriso sornione e compiaciuto, mentre lanciavo un'occhiata al resto della troupe, con un cenno del capo a mo' di saluto. Poi tornai a guardare il regista. "Oh, mi creda, anche io non sopporto i formalismi.." con un sorrisetto, mentre mi sedevo accanto a lui. "Beh, farò in modo di essere degna di tanto impegno!" facendo l'occhiolino al regista, per poi sedermi, con le gambe accavallate e versarmi da bere. "Non mi presenti il resto della troupe, Gozz?" portando il bicchiere alle labbra. |
Okay, potevamo definitivamente chiudere questa porta.
Spensi la sigaretta nel posacenere. "Bene, mi sa che è il momento di andare, visto che lei non può, o non vuole, aiutarmi... Piacere di averla conosciuta, dottor Minsk..." a quel punto mi allontanai per riprendere la mia ricerca. Avevo perso già abbastanza tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya si sedette accanto a Gozz, il quale finì subito a guardare il modo in cui lei accavallava le gambe senza problemi.
"Certo certo..." disse divertito il regista con la bava alla bocca e senza alzare gli occhi da quelle gambe. Presentò così Destresya al resto della troupe, dove figuravano, tra gli altri, gli attori Lio, Fab e Jan, la truccatrice Kojim, Il truccatore Odys ed il tuttofare Crys. |
Minsk e Maday fissarono Gwen andare via.
"Quella ragazza..." disse Maday "... cosa diavolo voleva?" "E' troppo impulsiva" fece Minsk divertito "e quindi ragiona poco. Come sono solito definire io persone simili dire che soffre della sindrome della trottola... gira e gira a vuoto... alla fine concluderà poco." Chiamando il cameriere per pagare il conto. |
Ripresi la macchina e tornai al pub, per vedere se si avessero notizie dagli ospedali.
Non sapevo più cosa altro fare e mi sembrava di continuare a girare in tondo senza concludere nulla e forse era davvero così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò al pub, dove trovò la donna, sconsolata e seduta su una sedia con il viso fra le mani.
"Eccoti..." disse nel vederla "... cosa hai scoperto? Dov'è finito Velv?" |
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