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Mi voltai verso le due.
"Oh, eccoli gli Afragolignonesi che si vantano tanto..." con finto tono candido alle due, riferita al discorso alla taverna. Poi guardai di nuovo lui e lo lasciai malamente. "Ridacci indietro i nostri ceri e vattene da qui senza fare storie, se non vuoi che ti spediamo dentro..." con tono duro, ma anche scocciato. |
Risi a quelle parole di Chartesius.
"Giusto giusto!" annuendo, mi ero comportata come una bambina a cui promettono un regalo, che li vuole tutti insieme e subito. "Beh, la bellezza era un di più, per la bellezza non è fondamentale!" pensierosa "Vediamo un po'... di forte, esperto di armi bianche e bello ci sono già io..." ridacchiai, con aria di superiorità volutamente ostantata. "Forse è meglio la seconda formula, io non ho una grandissima mira..." pensierosa "Tu che ne pensi, sei tu il genio!" sempre più incuriosita. |
Nyoko e Gygaen si incamminarono, imboccando un sentiero che si inerpicava fino a risalire una spianata.
Da qui intravidero un villaggio poco distante nel bel mezzo di una vallata, con casupole disposte in cerchio, dai tetti rossi ed i comignoli fumanti. “A... andiamo.” Disse il draghetto. "Ehi, bella rossa..." disse il ladruncolo divertito fissando Gwen "... sai che hai un pessimo carattere? E dei modi affatti cortesi? Dovresti prendere qualche lezione di buone maniere, sai?" Rise. "Ma forse sei così perchè non hai mai trovato un buon spasimante credo... dico bene?" Occhiolino. "Che impunito!" Mery. "No, è solo idiota!" Aisha. |
Rimasi a guardarlo senza scompormi più di tanto.
Neanche alle parole di Mery ed Aisha. "Sto ancora aspettando. Tira fuori quella borsa" atona, fissandolo con le braccia incrociate al petto. |
“Siete voi il capo, decidete dunque liberamente.” Disse Charterius. “Voi comandate, Miss ed io eseguo.” Annuendo.
"Non ho più quei ceri..." disse lui a Gwen "... non mi porto addosso roba che scotta. La prima regola è vendere il tutto. E farlo subito. Spiacente." Secco lui. |
La rabbia si trasformò in qualcosa di terribile e profondo, che rischiava di far saltare in aria la città anche solo con un movimento delle mie palpebre.
Rimasi in silenzio, la mano che scorreva sul mento e gli occhi che fissavano il vuoto. Non potevo davvero crederci che lo avesse fatto, questo bastardo. "Bene" esordii poi, ad un tratto "Allora ci darai i soldi della vendita. E' il minimo che tu possa fare, per risarcirci di ciò che ci hai rubato. E perchè no, anche per pagarci il pranzo che ci ha fatte finire in galera" dissi a quel punto fissandolo. |
"Ma dimmi, bella rossa..." disse lui a Gwen "... mi hai preso per un frate? Per un benefattore? O per lo scemo del villaggio? Siete state voi sciocche a farvi derubare prima e ad andare in una locanda senza soldi. Anzi, vi ho dato una lezione di vita, facendovi capire come si sta al mondo." Alzandosi. "Beh, ora è meglio che vada..." sorridendo marpione.
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Andarsene?
Certo, come no. Lo bloccai per una spalla. "Bene, allora vuol dire che ti porteremo dai soldati, denunceremo il furto e ti faremo arrestare. Dopotutto, i rei devono essere trattenuti nelle prigioni, no?" con un leggero sorriso, ma lo sguardo fisso su di lui. |
"Andiamo, ragazze..." disse lui dimenandosi "... siete così cattive? Cerchiamo un compromesso... vi va?"
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"No non mi va. Non mi piacciono i tuoi compromessi, non mi piaci tu e visto che ci tieni così tanto, sparisci, prima che cambi idea" con tono scocciato e ancora innervosito.
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